"Ci sto"
Wendy
La mano di Bryan scorre sopra il mio capo, in una carezza lenta e rassicurante. In quel silenzio mentre le mie braccia lo tengono stretto a me, ricordo le sue parole. Non è la prima volta che dovrà partire per una missione, lo fa da tanto tempo, sa quello che fa è il suo lavoro in fondo eppure malgrado io creda a ciò che dice non riesco ad accettare tutto con meno inquietudine.
Il suono vibrante di un telefono, scuote la mia mente da quei pensieri e mi rendo conto che dovrei mettere fine all'agitazione e dimostrare al soldato più forza di questa misera e ridicola reazione. Seguo il suono del cellulare che ancora vibra, puntando gli occhi sul tavolo. Non è mio ma di Bryan, quindi mollo la presa attorno al suo collo, sciogliendo quel abbraccio. "Rispondi, potrebbe essere importante." Gracchio liberandomi con disinvoltura dalle sue braccia e mi alzo portando i miei occhi dovunque tranne che nei suoi.
Troppo velocemente trovo la calma e chiudo tutto in un angolo della mia mente. Lui non aggiunge alcuna parola sebbene senta il suo sguardo addosso, in pochi secondi si mette in piedi e afferra il cellulare ancora vibrante per rispondere subito dopo. "Pronto." Esce dalla sala da pranzo probabilmente non volendo infastidirmi con quella chiamata. Solo per un secondo guardo le sue ampie spalle sparire dietro lo stipite della porta e solo allora libero la mia frustrazione con un sospiro spezzato. Qualcosa dentro di me, mi sta distruggendo e solo ora dopo aver saputo del poco tempo che abbiamo prima che se ne vada mi ha aprire gli occhi ma non so se è veramente il caso di analizzare quel caos che si sta formando. Comincio a sparecchiare il tavolo assorta da troppe domande e troppe combutte. In pochi secondi che mi muovo sono sempre più consapevole di aver accumulato troppe cose e ora è tutto un grande ammasso di pensieri che mi appesantisce la testa.
Ho quasi svuotato il tavolo, quando lui ritorna e neanche questa volta lo guardo ma avverto il suo sguardo che mi studia. "Non sei obbligata a sopportare tutto questo." Mormora all'improvviso e io mi fermo, incontrando i suoi occhi duri. Che cosa vorrebbe dire con questo? "Non mi piace vederti così. C'è dell'altro, lo vedo. Che cosa ti turba, Wendy, dimmelo." Tiene un tono pacato mente parla lentamente. Allora lui lo ha capito, prima di me, che c'ero molto più di questa notizia ad affliggere la mia mente.
Porto il mio sguardo verso un punto davanti a me cercando di decifrare il mio subbuglio. "Non riesco a starti dietro, Bryan. Tutto quello a cui tu ambisci mi spaventa, ogni volta mi sembra di correre come se..." come se non ci fosse altra via da percorrere insieme. Non lo dico. Non lo direi mai. "Lo so perché lo fai e ti capisco ma...io..." la mia vista si appanna mentre cerco quelle parole dentro di me. Mi volto dalla parte opposta alla sua e asciugo in fretta le stupide lacrime che vogliono rigarmi le guance.
Ancora una volta Bryan si muove impercettibilmente e solo quando appoggia le mani sulle mie spalle, lo sento. Costringe il mio corpo a fronteggiarlo e prende delicatamente il mio volto fra le sue grandi mani. Sento la poca ruvidità sulle sue dita, un tocco familiare e caldo. Mi obbliga e guardarlo negli occhi e lo faccio. Ancora una volta, nel loro chiarore, in quella sfumatura metallica vedo la premura che ha nei miei confronti.
"Perché non me lo avevi detto?" Chiede guardandomi così intensamente da sentire il suo sguardo parlare per lui.
Già, perché ho tralasciato tutti questi pensieri?
"Perché...non vorrei negarti qualcosa che si vede, si legge nei tuoi occhi quanto tu lo voglia." Dico parlando piano, dando finalmente voce a tutto quel tumulto. "Una famiglia, una casa e tutto il resto. Mi dispiace essere io il problema."
I suoi lineamenti si induriscono sotto una luce fredda. "Problema?" Chiede con voce profonda. Inala un sospiro pesante e, inclinando la testa di lato sorride appena. "Cerbiatta, prenditi tutto il tempo che vuoi, decidi tu quando è il momento." Fa una pausa senza perdere il contatto visivo. "Ti chiedo scusa, pensavo che ti facesse piacere sapere che non avrei lasciato mai nulla nel dubbio. Voglio solo che tu sia felice. Ti prego parlami più spesso anzi, fallo sempre se qualcosa ti turba, io sarò qui, ad ascoltarti e risolveremo tutto insieme. Va bene?"
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La Cerbiatta Innamorata.
ChickLit➡️ La storia revisionata è disponibile su Amazon. (Ebook, cartaceo e kindleunlimited.) Wendy Miller è una giovane cuoca che lavora al Leo's Diner, il locale di suo zio, dove coltiva il suo più grande sogno: aprire un ristorante tutto suo lontano dal...