Esigenze
Wendy
L'autocontrollo non è una delle mie migliori caratteristiche. L'impulso invece mi rappresenta a perfezione, manovrando con legamenti invisibili qualsiasi mia mossa. Ma che ci posso fare. Come faccio a domare il fastidio che provo per quella ragazza che continua ad apparire sempre a fianco dell'unica persona che mai mi sia piaciuta? Io non ho nessuna colpa. È lui. Lui ha fatto tutto.
Il tempo passa troppo in fretta e per paura di uscire dico persino allo zio che devo finire alcune faccende e che chiuderò io il locale. Mi vergogno profondamente a guardare di nuovo il soldato. Questa volta non mi sono limitata alle parole ma ho agito e sbagliato bersaglio. Vorrei tanto prendermela sia con Dyan per avermi dato il suggerimento sbagliato che con Peter per aver toccato quel piatto ma non cambierebbe le cose. Sono sempre io quella che si è scavata la fossa da sola.
Ma forse dovrei mettere le cose diversamente. Mi deve delle spiegazioni, no? Chi è la ragazza?
Non sarà quella che gli interessava!? Mi ero completamente dimenticata. Forse sta cercando di fare il doppio gioco e mi vuole solo come amante mentre cerca di conquistare l'altra.Potrebbe essere l'unica spiegazione plausibile.
Il coraggio torna a scorrere nelle mie vene quando mi giro convinta di essere pronta a fronteggiarlo. Finalmente libera di uscire da quella cucina...
Sobbalzo trovandolo sullo stipite della porta a fissarmi. Da quanto tempo stava lì? Mi ricompongo in fretta e faccio i passi che ci separano guardandolo dal basso.
"È lei non è vero?" Domando direttamente senza mettere appunto le mie mosse. "È lei la ragazza che ti interessava e io sono solo qualcuno che vuoi disperatamente portare a letto. Avrei dovuto capirlo prima. Lo sapevo che le tue maniere erano troppo per una come-" le parole escono a raffica e questa volta non sta impassibile scioglie le braccia e fa un passo verso di me interrompendo il mio monologo.
"Di che diavolo stai parlando?" Mi chiede con tono di voce piuttosto basso e la solita faccia coperta da quella maschera fredda.
Sbuffo fissandolo direttamente nei suoi occhi argentei. "La ragazza. Non guardarmi così, tre settimane fa hai chiaramente detto che c'era una ragazza che ti interessava." Affermo convinta cercando di non alzare troppo la voce.
I suoi occhi stranamente si illuminano lasciandomi perplessa. "Ah, quella ragazza..." dice spostando i suoi occhi in basso mentre si morde il labbro e poi ride.
Apro la bocca indispettita e metto le mani sui fianchi. "Che c'è da ridere? Ti stai prendendo gioco di me?"
Lui torna serio e fa un altro passo verso di me ma rimetto subito le distanze facendo lo stesso. Inclina la testa di lato e si raddrizza incrociando le braccia al petto. "Quindi tu pensi che quella, è la ragazza che mi interessa?" Chiede come se non fosse cosa ovvia.
Annuisco. "Certo, è lei."
Alza l'angolo della bocca seguito da un ghigno. "Cerbiatta, non stavo parlando di lei." Mormora tornando di nuovo serio con gli occhi che ora mi guardano come se fossero affamati.
Non riesco a capire dove vuole arrivare.
"C'è ne un'altra?" Chiedo sempre più convinta che questo gigante abbia solo voglia di giocare con la povera s illusa Wendy.
Lui fa un altro passo verso di me e io faccio lo stesso indietreggiando, ne fa un altro e questa volta il mio fondoschiena tocca il ripiano della cucina. Mi sento di nuovo piccola in quella posizione ma non mi faccio influenzare dalla sua stazza minacciosa. Scioglie le braccia e le appoggia sul ripiano, chinandosi più vicino al mio volto mettendomi di nuovo in quella trappola.
"No." Dice con voce profonda, quasi rude facendomi sussultare. "Ce ne solo una." Mormora sempre più vicino al mio volto, alle mie labbra. "E quella persona è davanti a me." Il suo respiro mi sfiora e mi accorgo di essere di nuovo nel torto.
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La Cerbiatta Innamorata.
Chick-Lit➡️ La storia revisionata è disponibile su Amazon. (Ebook, cartaceo e kindleunlimited.) Wendy Miller è una giovane cuoca che lavora al Leo's Diner, il locale di suo zio, dove coltiva il suo più grande sogno: aprire un ristorante tutto suo lontano dal...