Capitolo 3

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Occhi argentei.

Wendy

Non ho più visto il soldato dal sabato sera, quando con grande rammarico l'ho salutato prima che se ne andasse. Ogni giorno uscivo dalla cucina e per cinque giorni di fila non ho visto alcuna traccia di lui, nel suo solito posto al tavolo 9.
Forse sta passando del tempo con la sua ragazza, è il primo pensiero che ho avuto. Mi dispiace per lei, allora, che deve sopportare quella faccia fredda ogni giorno penso infastidita ed ecco che faccio uscire di nuovo quel lato di me che non ho mai sperimentato. Non capisco perché l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è tirare i capelli a una ragazza che nemmeno conosco...

"Wendy, a proposito dell'altro giorno, siamo stati interrotti e volevo sapere la risposta." Peter mi affianca mentre cerco di tagliare del petto di pollo.

Lo guardo confusa non capendo di cosa stia parlando.

I suoi occhi verdi mi scrutano e non riesco proprio a capire di cosa stia parlando.

"L'altro giorno?" Chiedo mettendo giù il coltello per prestargli attenzione.

Il ragazzo sospira e si sistema la divisa in un chiaro segno di nervosismo e per un attimo mi dispiace non aver ricordato di cosa si tratta.

"Si, ti ho chiesto se volevi uscire con me, sai andare al cinema e poi andare a mangiare qualcosa." Resto letteralmente senza parole. Prima di tutto perché non ricordo una cosa così importante e secondo Peter mi sta chiedendo di uscire?

"Un appuntamento?" Chiedo con voce flebile. 

Lui annuisce sorridendo e mettendo in evidenza le fossette ai lati della bocca. Il mio migliore amico in cucina mi sta chiedendo un appuntamento!

"Allora?" Chiede non ricevendo una risposta da parte mia ma la mia mente è già in fase di elaborazione.

Io e Peter?

Ho lavorato in questa cucina con lui per quasi un anno ormai e ora vuole che esca con lui?

Finalmente mostro segni di vita e sorrido dopo aver cacciato via tutti i pensieri più strani.

È solo un appuntamento, non deve per forza succedere qualcosa, no?

"Certo, Peter mi piacerebbe molto." Dico gentilmente e guardo il suo viso rilassarsi mentre un ampio sorriso addolcisce i suoi lineamenti pallidi.

"Allora domani sera ti passo a prendere per le 18, va bene?" Chiede con entusiasmo e non si scomoda nasconderlo.

Ho sempre sospettato che gli piacessi come amica naturalmente ma questo cambia molte cose. Il mio sorriso però si spegne quando penso alla parte che dovrò fare io. Che cosa si aspetta da me?

Raccolgo tutte le informazioni dagli angoli più profondi della mia mente per riuscire a visualizzarlo in un altro modo che non sia un amico e non ci riesco.

So che abbiamo molte cose in comune oltre alla cucina, a entrambi piace i libri di fantascienza, siamo entrambi fan sfegatati di Harry Potter ma... non so se può piacermi in un altro modo.

Magari domani sera cambierò idea, devo provare per lui...

Questo sarà il mio terzo appuntamento nei miei ventuno anni di vita.
La prima volta è stato quando avevo quattordici anni, quando una bambina, quasi adolescente, paffutella con ancora l'apparecchio in bocca è stata invitata dal chi non altro se il secchione della classe, Will. Avevo anche allora accettato per cortesia ma non è finita bene, sono scappata a casa quando ha provato a baciarmi. Il secondo è stato peggio, due anni dopo, quando le tette e il culo hanno catturato l'attenzione del cattivo ragazzo del quinto anno. Jim, quello che indossava sempre la giacca di pelle, il migliore amico del capo della squadra di calcio.  Mi ha chiesto di uscire e in preda a gli ormoni ho accettato. Com'è finita? Mi ha baciata, palpata e il giorno dopo era con una cheerleader sotto il braccio.
È stato in quel momento che ho chiuso il capitolo ragazzi, almeno finché non avrei incontrato uno che mi avrebbe suscitato altre reazioni anziché disgusto e brutti ricordi.

La Cerbiatta Innamorata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora