Il ritorno di Felipe

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Quando i ragazzi tornarono nel sottotetto mostrarono le foto ad Alfonso. Quest'ultimo rimase molto colpito, specialmente dalle foto di Oliver. Questa volta però il giovane Castro riuscì a negare che non gli piacesse fare foto e che avesse solo un talento naturale.
Dopo aver allegato le foto ai dépliant i detenuti poterono finalmente rientrare nelle loro stanze. Oliver si buttò sul letto sfinito: troppe emozioni per una sola giornata. "Chissà quando arriva Felipe..." pensò. "Ormai dovrebbero aver finito di torturarlo."
Le sue domande trovarono risposta poco dopo, perché la porta della stanza si aprì. "Ciao."
La voce di Felipe fece alzare la testa ad Oliver, che fece un balzo spaventato. Il viso di Felipe era coperto di graffi e le sue braccia sanguinavano. "Sono davvero così spaventoso?" chiese Felipe con un leggero sorriso per smorzare la tensione. Oliver ridacchio' leggermente, poi si avvicinò lentamente a Felipe. "Ti hanno fatto molto male?" "Nah, poteva andare peggio" rispose Felipe con un sorrisetto sul suo volto. "E comunque non è niente di grave." "Ma tu stai sanguinando!" esclamò Oliver nel panico. "Stai fermo, vado a prendere un fazzoletto per disinfettarti le ferite prima che tu perda troppo sangue e..." Gli venne da piangere al pensiero che Felipe potesse morire dissanguato. Non poteva perderlo, non ora che l'aveva conosciuto. Felipe scoppiò a ridere: "Non essere così tragico! Vedrai che con un po' d'acqua fresca tutto si sistemerà. Però meglio andare in bagno, altrimenti bagniamo dappertutto." "Va bene."
Una volta in bagno Felipe iniziò a spogliarsi. "Che... che stai facendo?!" balbetto' Oliver tutto rosso in viso. "Se vuoi disinfettarmi le ferite mi dovrò spogliare, no? Non è che puoi farlo se sono vestito." Mentre Felipe si spogliava nella mente di Oliver iniziarono a comparire delle immagini molto poco caste di loro due insieme... che lui scaccio' prontamente via. O almeno ci provò.
Quando Felipe ebbe finito era rimasto nudo con solo i boxer addosso. Oliver non aveva mai visto un corpo così bello in tutta la sua vita. Certo, era tutto pieno di graffi e di sangue, ma era davvero molto sexy.
"Cosa c'è, ti piace quello che vedi?"
Oliver arrossì ancora di più e distolse velocemente lo sguardo dal corpo di Felipe. "S-scusa, io... io n-non volevo..." Felipe sorrise: "Tranquillo, è normale. Sono piuttosto bello, in effetti." "Eheh... già..." disse Oliver a bassa voce. Intanto pensava: "Cazzo, cazzo, cazzo!"
"Vado a prendere i fazzoletti. Aspettami qui." Oliver si riscosse da quei pensieri impuri, uscì dal bagno e andò a prendere un pacchetto di fazzoletti di carta. Rientrato in bagno ne prese uno e lo bagno' sotto l'acqua fredda. Poi iniziò a tamponare delicatamente la schiena di Felipe. Al primo contatto dell'acqua fredda su uno dei graffi Felipe fece una smorfia di dolore. "Oh scusa! Ti ho fatto male?" chiese Oliver fermandosi subito. "No tranquillo, vai pure" lo rassicuro' Felipe. Oliver tampono' delicatamente tutte le ferite dell'amico finché non si risanarono tutte. "Grazie, sei stato molto gentile" disse Felipe ad Oliver alla fine. "Non ce l'avrei mai fatta senza di te. Oddio, ce l'avrei fatta anche da solo eh, però sarebbe stato molto più difficile. Sei stato davvero molto utile." "Figurati, è stato un piacere per me."
I due ragazzi rimasero a guardarsi per qualche secondo. La tensione era palpabile in quel momento. Oliver avrebbe voluto fare qualcosa a cui non voleva nemmeno pensare, e anche Felipe avrebbe voluto abbracciare Oliver e...
"Andiamo a dormire?" propose Oliver a Felipe rompendo la bolla che si era creata tra di loro. Il ragazzo sbatte' un attimo le palpebre: "Co... cosa?" "È che... sono un po' stanco... tu no?" Oliver voleva solo dormire per dimenticare quella giornata di merda. Aveva fatto più figuracce in quel solo giorno che in tutta la sua vita. "Ora che ci penso... sì, ho un sonno tremendo!" esclamò Felipe sbadigliando. "Tu vai a mettere il pigiama che tra poco arrivo anch'io." "Tu non metti il pigiama?" chiese Oliver confuso. Felipe fece scorrere le mani sul suo petto: "Io ce l'ho già su." "Tu... dormi... nudo?" Felipe annuì. Oliver sgrano' gli occhi e schizzo' fuori dal bagno. Felipe inclino' la testa e sorrise divertito. "È un po' timido... però è simpatico" pensò tra sé e sé. "Ed è anche molto carino..."

Dopo essersi infilato il pigiama Oliver si rifugiò sotto le coperte. Il letto però non era molto caldo, anzi: era gelido. Poco dopo arrivò anche Felipe e si infilò sotto le coperte sospirando. "Allora, com'è andato il tuo primo giorno alla Esma?" gli chiese sorridendo. "Poteva andare peggio..." ironizzo' Oliver. "Ma sono ancora vivo, per fortuna." Fece per addormentarsi quando Felipe parlò di nuovo: "Non te l'ho neanche chiesto, com'è andato il tuo primo giorno di lavoro? O forse dovrei dire serata. Che cosa ti hanno dato?" A quelle parole Oliver si incupi' e abbassò lo sguardo. "Non ti va di parlarne?" "Preferirei di no" tagliò corto Oliver. "Come vuoi. Buonanotte Oliver."
E detto questo Felipe si addormentò.
Oliver rimase così colpito che il suo "Buonanotte Felipe" si perse nel buio e nel silenzio della stanza.

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