Un brusco risveglio

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Oliver aveva avuto un sonno molto agitato: si era addormentato molto tardi e, una volta che era scivolato tra le braccia di Morfeo, aveva fatto un terribile incubo. Aveva sognato i suoi genitori che lo insultavano, che lo deridevano, perché non era il figlio che loro volevano che fosse. Si era sentito piccolo piccolo, avrebbe voluto solo sprofondare nel centro della Terra e non uscire mai più.
DRIIIIN!
Il suono della campanella lo fece svegliare di soprassalto. "Che succede? C'è un incendio... ahia!" Oliver ci aveva messo talmente tanta energia nel tirarsi su che era caduto dal letto. "Oliver! Ti sei fatto male?"
La voce premurosa di Felipe lo scosse nel profondo. "No no sto bene... tranquillo" rispose alzandosi velocemente.
Il suo sguardo andò senza volerlo a posarsi su Felipe e lì notò una cosa strana: "Perché ti sei già vestito?" Poi sbianco' di colpo: "Oddio sono in ritardo vero?! Aah lo sapevo, sono in ritardo!" Si fiondo' verso l'armadio e cominciò a tirare fuori le prime cose che gli capitarono sotto mano. Poi corse in bagno a vestirsi e lavarsi.
In tutto questo trambusto Felipe era rimasto in silenzio a guardarlo divertito: da una parte avrebbe voluto tranquillizzarlo, ma dall'altra era contento che si sbrigasse. Almeno non sarebbero arrivati in ritardo.
Un urlo di Oliver lo fece sobbalzare. "Ma che..." Un secondo dopo Oliver schizzo' fuori dal bagno gridando disperato: "Ma sono orrendo! Devo cambiarmi subito prima che mi ridano dietro!" Oliver infatti stava indossando una camicia viola sopra un paio di pantaloni rossi.
A quel punto Felipe si disse che doveva assolutamente calmare l'amico prima che la situazione diventasse ingestibile. "Ehi" gli disse, prendendolo per le spalle. "Va tutto bene. Stai benissimo." "Non è vero, sono orribile!" protestò Oliver con gli occhi lucidi. "Io invece ti considero molto originale. Rosso e viola... non male come mix, sei un genio! Potrei farlo anch'io..." "Non ci pensare neanche!" tagliò corto Oliver lapidario. "Così ci diranno che siamo gemelli!" "Appunto!" esclamò Felipe entusiasta. "Vedrai, sarà fichissimo!" "Ma come fichi..." Ad Oliver veniva da piangere dalla disperazione: apprezzava il fatto che Felipe avesse cercato di aiutarlo, ma così facendo aveva reso la situazione ancora più difficile. Cosa poteva fare?
Come se questo non bastasse la porta si spalancò ed entrò Alfonso.

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