Mentre Vito si dirigeva verso casa sua, Rosalia stava parlando con la sorella, che, anche su consiglio del marito, era venuta a chiederle scusa per il suo comportamento ingiusto nei suoi confronti. Ma non solo: Lisa era venuta anche per aiutare la sorella a ritrovare il marito scomparso.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta. Andò Rosalia ad aprire e vide che era Guillermo, con in mano una busta bianca. "È permesso?" chiese il direttore della Esma con voce gentile.
Rosalia avrebbe voluto dirgli di no, ma c'era Lisa con lei. Così, convinta di essere al sicuro, lo fece entrare.
Guillermo mostrò le foto di Vito e quando Rosalia le vide scoppiò a piangere disperata: "Come ti hanno ridotto zuccherino..." singhiozzo'. Poi guardò Guillermo e gli ringhio' contro: "Sei stato tu a ridurlo in questo stato, non è vero?!" "Assolutamente no" nego' Guillermo scuotendo la testa. "Quel verme di Vito è morto ormai." Rosalia sapeva che Guillermo stava mentendo; si gettò su di lui e iniziò a prenderlo a pugni furiosa. "Bastardo, lurido, viscido, verme!" gridò. "Non ti sposero' mai!"
A quelle parole Guillermo si pietrifico'. Per un attimo non mosse un muscolo, ma poi la rabbia lo travolse come un fiume in piena e perse il controllo: in un impeto d'ira strinse le mani intorno al collo di Rosalia. "Lasciala stare!" gridò Lisa. Non perse tempo: prese un grande vaso di ceramica azzurra, fatta con degli azulejos portoghesi e lo spaccò in testa a Guillermo. Per un attimo l'omone gigantesco mollo' la stretta, e questo permise a Lisa di trascinare via la sorella dal suo tentato assassino. Le due sorelle si rinchiusero nella camera matrimoniale, spalancarono la finestra e gridarono aiuto più forte che poterono, nella speranza che qualcuno fosse riuscito a sentirle.
"Dobbiamo chiamare la polizia, e in fretta!" esclamò Rosalia concitata. Lisa prese il telefono che aveva portato con sé e compose il numero della polizia. Stava per dirgli dove si trovavano quando le due sorelle sentirono la porta della camera cedere. "Non puoi sfuggirmi Rosalia" ruggi' la voce di Guillermo. Rosalia spaventata provò a nascondersi, ma Guillermo fu più veloce e la trascinò via con sé. Lisa tentò di liberarla, ma Guillermo le diede un forte strattone, che la fece cadere a terra svenuta. "LISA!!!" gridò Rosalia disperata, mentre cercava disperatamente di liberarsi dalla stretta di quell'uomo malvagio.Le grida delle due donne giunsero anche alle orecchie di Vito che, non appena riconobbe la voce della moglie, si mise a correre come un forsennato fino alla porta di casa, che però era chiusa a chiave. Allora Vito cercò di corsa la chiave di scorta, che era nascosta nel vaso di gerani rossi, entrò in casa e salì sulle scale proprio mentre Guillermo stava ttascinando Rosalia verso la balaustra per gettarla di sotto.
Per un attimo lo sguardo di Vito si posò su Lisa stesa a terra priva di sensi, ma poi si paralizzo' di fronte a quello che vide davanti a sé. La vista di sua moglie spaventata, di quel corpo tanto amato, accarezzato, in balia di quell'uomo psicopatico, gli fece salire il sangue al cervello. Carico' Guillermo come un toro inferocito nell'arena e lo prese a pugni. Rosalia cadde a terra, ancora incredula, e quando vide il marito il suo stupore aumentò ancora di più: "Vito! Sei vivo!" esclamò, ma Vito era troppo impegnato a dare una lezione a Guillermo e non poteva sentirla.
I due uomini iniziarono a lottare furiosamente. Guillermo era più forte, ma Vito più determinato. Schivava con agilità tutti i colpi che Guillermo cercava di infliggergli. Non avrebbe mai permesso a Guillermo di far di nuovo del male alla sua famiglia. Rosalia passava lo sguardo dall'uno all'altro, troppo frastornata da tutte quelle emozioni in così poco tempo, ma silenziosamente pregava che fosse stato il suo amato Vito a vincere.
"Preparati a finire nel posto in cui meriti di stare, coglione di merda" ringhio' Guillermo con le mani attorno al collo di Vito. Rosalia spalancò gli occhi. "Non... credo... proprio..." mormorò Vito, anche se sentiva sempre di più le forze abbandonarlo. Stava per cedere quando si senti' uno sparo.
Guillermo spalancò gli occhi, mollo' la presa e cadde al suolo. Vito si alzò a fatica e vide un poliziotto sulla porta d'ingresso con una pistola in mano.
Nel frattempo Lisa si era ripresa e stava abbracciando Rosalia, che piangeva disperata pensando che la pallottola avesse colpito suo marito. Ma questi, con lo sguardo pieno di dolcezza, le si avvicinò piano, le fece una carezza sul viso e le sussurrò: "Estoy aquí mi amor." Lei sollevò lo sguardo e si lanciò tra le sue braccia, sollevata che quell'incubo fosse finalmente finito.
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Naked
General FictionBuenos Aires, 1979. Oliver Castro è un giovane ragazzo di diciotto anni molto viziato, essendo cresciuto in un ambiente pieno di comfort. I suoi genitori, resisi conto di aver cresciuto il loro figlio male, decidono quindi di portarlo in una scuola...