Dopo una giornata di duro lavoro Oliver era sfinito. Tutto quello che voleva fare era buttarsi sul letto e dormire; per questo non appena toccò il materasso si addormentò all'istante.
A mezzanotte, però, venne svegliato da delle urla disumane. Tuttavia c'era qualcosa, in quella voce, di familiare... ma non riusciva a capire che cos'era. Così chiamò Felipe: "Ehi. Felipe? Sei sveglio?" "Mmh... sì" borbotto' Felipe con la voce ancora impastata dal sonno. "Oh, scusa, non volevo svegliarti" balbetto' Oliver imbarazzato. "No no, non preoccuparti, sono sveglio. C'è qualche problema?" Oliver stava per rispondergli quando venne interrotto da un altro urlo disumano. "Ecco! Lo hai sentito anche tu?" Felipe annuì: "Sì." "Tu sai chi è?" Felipe sospirò e iniziò a raccontare: "Secondo alcuni detenuti si tratta del fantasma della Esma... Ogni notte, a mezzanotte, il cosiddetto fantasma" e così dicendo fece le virgolette con le dita "tormenta il sonno dei prigionieri..." "E... tu ci credi?" chiese Oliver. Felipe fece una leggera risata e rispose: "Ma certo che no! Secondo me è un prigioniero come tutti noi. Non credo ai fantasmi o roba simile."
Oliver annuì, ma dentro di sé continuava a rimanere perplesso. I fantasmi non esistevano, lo sapeva, ma allora perché quel prigioniero era da solo e non insieme agli altri? Doveva aver fatto qualcosa di veramente grave allora, se Guillermo aveva deciso di punirlo separatamente.
La mattina seguente, quando si doveva iniziare a lavorare, Alfonso chiamò Oliver e gli ordinò di andare da Guillermo: all'inizio Oliver si spaventò, ma il capo ufficiale gli disse che doveva solo andare a prendere la carta fotografica, dato che era finita. Oliver sapeva che non doveva farlo, ma la sua curiosità aveva avuto la meglio e così, invece di andare a prendere la carta, si recò giù nel seminterrato, molto lontano dall'ufficio di Guillermo. Voleva sapere chi era quel prigioniero. E poi non aveva proprio voglia di vedere la faccia di Guillermo di prima mattina.
Una volta arrivato nel seminterrato, Oliver vide che era vuoto. Fece per ritornare su quando si accorse che sul pavimento c'erano delle tracce di sangue. Guardando meglio, Oliver si accorse che il sangue formava una scia irregolare e cominciò a seguirla.
Dopo un po' la scia si interruppe davanti alla porta di una cella. Oliver degluti': era molto spaventato, ma anche molto curioso di vedere chi c'era lì dentro. Si mise in punta di piedi e guardò attraverso le sbarre.
Quello che vide lo lasciò in stato di shock.
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Naked
Ficción GeneralBuenos Aires, 1979. Oliver Castro è un giovane ragazzo di diciotto anni molto viziato, essendo cresciuto in un ambiente pieno di comfort. I suoi genitori, resisi conto di aver cresciuto il loro figlio male, decidono quindi di portarlo in una scuola...