Io detesto fare foto.

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I ragazzi scesero le scale fino ad arrivare in un'aula con i muri dipinti di bianco e azzurro e una trentina di banchi. Oliver la riconobbe: era la stessa aula che il direttore gli aveva mostrato quella mattina!
"Ora dobbiamo fare le foto?" chiese Diaz rivolto a Dante. Lui annuì: "Sì. Mi raccomando, cercate di fare delle belle foto, sennò son dolori." "Ma noi non siamo dei fotografi professionisti!" esclamò Vazquez disperato. "Cosa pretendono loro da dei ragazzini come noi?! Alfonso andrà su tutte le furie, cercherà di strozzarmi come ha fatto con Castro e..." Dante lo interruppe mettendogli le mani sulle spalle: "Onesimo calmati. Non vi ho detto di fare delle foto perfette. Vi ho solo detto di cercare di fare del vostro meglio, tutto qua. Hai capito?"
Il suo sguardo limpido calmo' Onesimo, che annuì. Diaz e Perez corsero verso Dante e lo implorarono: "Insegnaci a fare delle belle foto, ti prego!" Il ragazzo rise: "Io vi posso dare delle dritte, però poi le foto le dovete fare voi. D'accordo?" "D'accordo!"
In tutto quello scambio di battute Oliver era rimasto in silenzio ad osservare Dante. Quel ragazzo ci sapeva proprio fare con i ragazzi più piccoli di lui, ne aveva avuto la conferma poco prima. E poi era così calmo e paziente... Sì, Dante era l'amico che Oliver aveva da sempre voluto avere.
I ragazzi fecero foto alle varie aule, ognuna delle quali aveva un colore diverso. Una di esse era addirittura viola!
Alla fine Dante controllo' le foto dei compagni per vedere com'erano venute. "Siete stati tutti e tre molto bravi" si complimento'. I tre ragazzini sorrisero. Poi Dante si avvicinò ad Oliver e gli chiese se poteva mostrargli le sue foto. All'inizio Oliver voleva dirgli di no, ma poi gli consegnò la macchina fotografica, anche se con riluttanza. "Wow" commentò Dante a bassa voce dopo aver guardato tutte le foto. "Sono venute male?" chiese Oliver, anche se dentro di sé sapeva già la risposta. "No, anzi, sono venute benissimo! Sei davvero bravo. Di sicuro molto più di me" disse Dante facendo una leggera risata e passandosi una mano tra i capelli. Oliver si irrigidi'. "Ti piace fare foto?" gli chiese poi Dante.
"Ecco, lo sapevo!" pensò Oliver arrabbiato. "Non avrei dovuto fare delle foto così belle." "Io detesto fare foto" fu la risposta secca del ragazzo. Dante lo guardò stupito: non si aspettava una risposta del genere. Oliver si accorse della reazione dell'amico e gli disse: "Scusami, non volevo essere sgarbato. Però ho detto la verità: a me non piace fare foto, ho solo talento." Dante annuì lentamente: "Sì, ho capito. Vieni, torniamo su per far vedere le foto ad Alfonso" disse poi tornando a sorridere.
Mentre salivano le scale per tornare nel sottotetto Oliver tirò un enorme sospiro di sollievo: era vero, Dante ci era rimasto un po' male, ma alla fine aveva smesso di insistere ed era questa la cosa più importante. Perché se ci fosse stato Felipe Oliver sapeva benissimo che non sarebbe riuscito a mentire e di conseguenza Felipe avrebbe scoperto la verità.
Al solo pensiero degli occhi verdi con sfumature marroni di Felipe il giovane Castro rabbrividi'.

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