La promessa

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Quella sera a cena nessuno parlò molto, ognuno era perso nei propri pensieri, soprattutto Oliver. Si chiedeva come fosse fatta una scuola militare, dato che non ne aveva mai vista una prima. Non credeva neppure che esistesse una scuola del genere.
Quando Oliver si infilò sotto le coperte sua madre entrò nella sua stanza. "Tutto bene tesoro?" gli chiese sedendosi sul bordo del letto. "Sì, grazie mamma." Lei gli accarezzò il viso; Oliver si beo' di quel calore che lo faceva stare così bene. "Hai parlato con tuo padre?" "Sì." Oliver tacque un momento prima di proseguire: "Mi ha detto che è stata una decisione difficile per voi, ma lo avete fatto per il mio bene." Lisa annuì: "Proprio così." Accarezzò di nuovo la guancia del figlio. "Sai, anche per noi è difficile lasciarti andare" e qui Lisa si asciugò furtivamente una lacrima, "ma ormai non sei più un bambino piccolo. Sei un uomo."
Oliver si tirò su a sedere sul letto e le disse: "Non temere mamma. Diventerò l'allievo migliore della scuola, così voi sarete orgogliosi di me." Lisa sorrise commossa: "Sei un bravo figliolo." Poi gli diede un bacio sulla fronte: "Buona notte Oliver." " 'Notte mamma." Oliver si addormentò subito; sua madre rimase per un attimo a guardarlo, poi uscì dalla stanza e chiuse la porta.

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