Lo scontro

163 3 0
                                    

Non poteva crederci. Non voleva crederci. Capi' di essere in grossi guai. "Tu... tu sei gay?" balbetto' rivolto al suo compagno di stanza. "Già, è davvero una vergogna, vero Castro?" rispose Alfonso al posto suo. "Essere gay non è affatto una vergogna!" esclamò Felipe con rabbia. "Non c'è nulla di male nell'esserlo!" "Stai dicendo che sei fiero di essere un maricon?" gli chiese Alfonso per punzecchiarlo. "Ripeti quella parola un'altra volta e giuro che ti spacco di botte!" ringhio' Felipe con il viso paonazzo dalla rabbia.
Oliver capi' che doveva intervenire prima che la situazione già tesa peggiorasse. "Felipe..." provò a dire, "per favore, non arrabbiarti. Non vorrei che ti torturassero di nuovo." "Tu non preoccuparti per me, Oliver" rispose Felipe senza distogliere lo sguardo da Alfonso. "So perfettamente cosa sto facendo. Devo risolvere una questione molto importante con questo omofobo dei miei stivali." "Ma cosa vuoi risolvere, Aguirre? Sei magro come un chiodo, non hai muscoli e pretendi di riuscire a battermi? Povero illuso..." lo derise Alfonso. "Ah sì? È questo che pensi?" lo sfidò Felipe con un lampo di determinazione negli occhi. "Fatti sotto, pivello!" "Con molto piacere" rispose Alfonso e gli diede uno schiaffo. L'impatto della sua mano contro la guancia di Felipe fu così forte che il ragazzo cadde a terra. "Come immaginavo..." sospirò Alfonso scuotendo la testa. "maricon."
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. In preda ad una rabbia incontrollabile, Felipe gridò e si lanciò su Alfonso, il quale però riuscì ad afferrarlo per la gola con l'intento di strozzarlo. Oliver si tappo' la bocca con le mani dall'orrore. No, Alfonso non poteva uccidere Felipe in quel modo. O sì?
Alfonso poi sbatte' violentemente Felipe a terra. Il ragazzo respiro' a pieni polmoni in cerca dell'aria perduta momentaneamente. "Come hai osato mettermi le mani addosso?!" ruggi' Alfonso. Poi si rivolse a due suoi compagni: "Portatelo via. E siate crudeli." "Dobbiamo rompergli qualche osso?" si azzardo' a chiedere uno di loro. "Peggio" disse Alfonso. "Voglio che lo pestiate a sangue." I due ufficiali impallidirono, ma fecero come il loro superiore aveva detto. "Questa me la paghi cara!" gracchio' Felipe mentre i due ufficiali lo portavano via. Alfonso non batté ciglio e lo guardò andarsene con un sorrisetto. "Che questo vi serva da lezione" disse agli altri prigionieri. "Se non volete fare la stessa fine di Aguirre vedete di non farmi arrabbiare. Sono stato chiaro?" "Sì signore!" risposero in coro tutti i prigionieri, incluso Oliver. Pestare a sangue... non riusciva nemmeno a immaginare il dolore che si potesse provare. E lui non voleva assolutamente provarlo.
"Bene. E adesso muovetevi, branco di scansafatiche" ordinò il capo ufficiale. "Siamo già in ritardo di dieci minuti con la produzione. E se siamo in ritardo sapete cosa succede."
I prigionieri rabbrividirono; solo Oliver non capi', ma dal tono di voce di Alfonso dedusse che non era niente di buono.

NakedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora