Teodoro si lasciò cadere sulla poltrona dove fino a qualche istante prima era seduto suo figlio e si mise una mano sulla fronte. "Ho esagerato" mormorò. "Non avrei dovuto urlare in quel modo." Guardò la moglie, che gli disse: "Dovresti andare a parlargli." "Ma mi respingera'!" provò a ribattere Teodoro. "Come fai a saperlo se non ci provi neanche?" ribatté Lisa sorridendogli.
Teodoro ci pensò su.Sdraiato sul suo letto, abbracciato al suo cuscino, Oliver piangeva. "Non possono farmi questo" continuava a pensare. "Non mi sembra di aver fatto qualcosa di male. E nemmeno loro."
Il bussare di qualcuno alla sua porta lo fece trasalire. "Oliver, sono io. Posso entrare?" Era suo padre. "Vattene, lasciami stare!" gli rispose Oliver ancora arrabbiato con lui. "Per favore Oliver. È importante." Oliver si chiese se farlo entrare o meno; alzò gli occhi al cielo e si alzò dal letto.
Quando aprì la porta suo padre lo abbracciò stretto. Oliver all'inizio rimase sorpreso da quell'improvvisa manifestazione di affetto, ma poi si strinse al padre. "Perdonami Oliver" sussurrò Teodoro con la voce incrinata dal pianto. "Non avrei mai dovuto rimproverarti così duramente." "Scuse accettate" rispose Oliver. Suo padre gli sorrise. Poi però diventò serio e disse al figlio: "Però tu domani andrai comunque alla scuola militare. Lo sai questo vero?" Oliver si scuri' in viso. Suo padre gli mise una mano sulla spalla: "Lo so che è una decisione difficile da accettare, ma cerca di capire. Io e tua madre lo abbiamo fatto per il tuo bene. Credimi, è stata una decisione sofferta anche per noi. Non è facile lasciare il proprio figlio così all'improvviso. Ma io e tua madre lo abbiamo fatto perché ti vogliamo bene e vogliamo il meglio per te. Capisci?"
Oliver annuì, anche se era ancora scuro in viso. "Mi prometti che farai uno sforzo e ti impegnerai alla nuova scuola domani?" chiese Teodoro. "Fai questo favore a me e a tua madre Lolo?"
Nel sentire il suo soprannome di bambino a Oliver scappò un lieve sorriso; annuì di nuovo, ma questa volta il suo viso si era illuminato. "Questo è il mio ragazzo" disse orgoglioso Teodoro dandogli una pacca sulla spalla. Padre e figlio risero insieme.
STAI LEGGENDO
Naked
General FictionBuenos Aires, 1979. Oliver Castro è un giovane ragazzo di diciotto anni molto viziato, essendo cresciuto in un ambiente pieno di comfort. I suoi genitori, resisi conto di aver cresciuto il loro figlio male, decidono quindi di portarlo in una scuola...