Dopo aver lasciato il piccolo Onesimo dai suoi genitori, Felipe e Oliver si diressero a casa di quest'ultimo. Durante il tragitto Felipe prese in giro Oliver, che era molto nervoso per l'incontro con i genitori. "E se non volessero vedermi?" chiese preoccupato. "Ma tu sei pazzo!" esclamò Felipe battendogli una mano sulla spalla ridendo. "Sono i tuoi genitori! Saranno senza dubbio felicissimi di rivederti."
Mentre camminavano le loro mani si sfiorarono per caso, senza che se ne accorgessero. A un certo punto, però, Felipe si fermò e prese la mano di Oliver, che diventò rosso come un peperone da quel contatto improvviso. "Quando la smetterai di sentirti in imbarazzo per quello che sei?" domandò Felipe lanciandogli uno sguardo intenso. Oliver abbassò lo sguardo e Felipe gli fece una dolce carezza sulla guancia. Per un attimo Oliver senti' le gambe diventare burro. Non era mai stato accarezzato così da nessuno, a parte sua madre, ovviamente.
Felipe gli lasciò la mano e Oliver senti' un vuoto improvviso farsi spazio dentro di sé, che lo spinse a dire tutto quello che teneva nascosto da troppo tempo: "Felipe, tu sei la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto. E... sei l'unico che non ha mai riso di me, mi sempre stato vicino, anche quando ti trattavo male... e... e..." Felipe, trattenendo una risata, gli mise un dito sulle labbra: "Prima pensiamo ai tuoi, al resto ci pensiamo dopo, okay?"
Quando arrivarono davanti al portone di casa Oliver non aveva nemmeno il coraggio di suonare il campanello. Ma non ce ne fu bisogno, perché di colpo il portone si aprì ed uscì Lisa, che non appena vide il figlio lo abbia forte. "Finalmente sei tornato mio piccolo Lolo" sussurrò Lisa dolcemente. Oliver strinse a sé la madre e respiro' il suo profumo di lavanda. Le era mancata davvero tanto. Felipe intanto guardava la scena sorridendo a trentadue denti. In quel momento giunse anche Teodoro, che disse al figlio: "Siamo molto orgogliosi di te. Zio Vito ci ha raccontato tutto." Poi prese in considerazione Felipe: "Oh, lui chi è?" Oliver si staccò dall'abbraccio con la madre e spiegò velocemente: "Lui è Felipe. È un mio... amico." Oliver cercò di mostrare meno imbarazzo possibile. "Ah, okay" annuì Teodoro. Non era tanto convinto di quella risposta, ma per il momento non aveva intenzione di discutere. Non ora che il suo unico figlio era finalmente tornato a casa.
"Entrate, ragazzi" li esorto' Lisa. "Sarete stanchissimi!"
Mentre entrava in casa Oliver si sentiva al settimo cielo: i suoi genitori finalmente lo apprezzavano per ciò che era, e lui stesso doveva ammettere che quell'esperienza straordinaria l'aveva cambiato sotto molti punti di vista. Ma ce l'avrebbe fatta a portare avanti il suo cambiamento e a non vergognarsi più?
A quel punto il suo sguardo cadde su Felipe, che stava ridendo e scherzando con sua madre, e sorrise.
Sì, ce l'avrebbe fatta.
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Naked
General FictionBuenos Aires, 1979. Oliver Castro è un giovane ragazzo di diciotto anni molto viziato, essendo cresciuto in un ambiente pieno di comfort. I suoi genitori, resisi conto di aver cresciuto il loro figlio male, decidono quindi di portarlo in una scuola...