Rosalia cerca aiuto

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"Elvira, Sol, siete pronte?" chiese Rosalia facendo capolino nella camera delle sue figlie. "Sì mamma" risposero loro quasi all'unisono. La donna sorrise: "Brave ragazze. Prendete gli zaini e andiamo, sennò arriverete tardi." Le due bambine ubbidirono e uscirono di casa per mano alla madre.
Dopo che le figlie furono entrate a scuola, Rosalia prese la metro per dirigersi al quartiere San Telmo. Non sapeva se sua sorella avesse accettato di aiutarla a ritrovare suo marito Vito, dopotutto lui non le era mai piaciuto, ma doveva tentare. Le sue bambine avevano ancora bisogno del loro papà.
Dopo circa una decina di minuti Rosalia arrivò a San Telmo. Nel vedere il quartiere della sua infanzia a Rosalia salirono le lacrime agli occhi: era passato così tanto tempo dall'ultima volta che era stata lì.
Da quando aveva sposato Vito, nel 1967, i suoi genitori e sua sorella l'avevano cacciata di casa senza neanche un soldo, perché secondo loro era scandaloso per la loro famiglia che la loro figlia minore si fosse sposata, a detta loro, con un "poveraccio". Così la povera Rosalia si era ritrovata senza soldi, ma con un marito meraviglioso che si faceva in quattro per mantenere entrambi.
Finalmente Rosalia arrivò alla casa dov'era cresciuta. Fece un respiro profondo e suonò il campanello. Dopo qualche istante il portone si aprì: "Signorina Castillo! Che cosa ci fa qui?" esclamò sorpreso Dominic. "Ne è passato di tempo dall'ultima volta che è venuta qui!" "Sono venuta per parlare con mia sorella" rispose Rosalia. "Ehm... sì, certo. Venga dentro." Rosalia entrò e il maggiordomo la fece accomodare nel salotto. Poi andò a chiamare Lisa: "Signora Castro, ci sono delle visite per lei." Lisa, un po' stupita, lo seguì. Quando vide la sorella, però, la sua espressione cambiò completamente: "Tu?!" esclamò Lisa, visibilmente irritata. "Cosa ci fai qui Rosalia?" "Dominic mi ha fatta entrare" disse Rosalia molto semplicemente. Lisa si girò verso il maggiordomo con il viso paonazzo dalla rabbia: "Come hai potuto, brutto idiota? Lo sai che lei non ha il diritto di entrare in questa casa!" "Ma lei voleva vederla..." provò a giustificarsi Dominic. "Non mi interessa cosa voleva" lo interruppe Lisa. "Mandala via immediatamente!"
A quelle parole Rosalia si alzò in piedi di scatto: "No ti prego Lisa, devi ascoltarmi!" "Dominic, mandala via!" ordinò di nuovo Lisa. Ma Dominic esitava: "Ehm... signora Castro, forse dovrebbe ascoltare quello che sua sorella ha da dirle... sembra molto importante." Rosalia lanciò a Dominic un'occhiata piena di riconoscenza, Lisa invece lo fulmino' con lo sguardo. Poi diventò di colpo molto seria: "Va bene, l'ascoltero'. In fondo non succede nulla se passo qualche minuto con una traditrice. O no?" Aveva pronunciato quelle parole con una freddezza tale da ammutolire tutti, in particolare Rosalia, che aveva gli occhi lucidi dal pianto.

Poco dopo, le due sorelle erano sedute nel salotto di casa Castro. "Perché sei venuta?" chiese Lisa a un certo punto alla sorella. Aveva le braccia incrociate al petto e lo stesso tono di voce freddo. Rosalia fece un respiro profondo prima di risponderle: "Perché ho bisogno del tuo aiuto." Lisa la guardò come se fosse matta. Rosalia allora le spiegò: "Mio marito è scomparso da sette mesi ormai e io non riesco a trovarlo. Dev'essergli successo qualcosa di grave; Vito non è uno che sparisce così all'improvviso senza dire niente."
Lisa annuì lentamente. "Quindi tu vuoi che ti aiuti a ritrovare tuo marito?" "Esatto" annuì Rosalia speranzosa. Forse finalmente avrebbe ritrovato il suo amato Vito, le sue bambine sarebbero tornate felici e lei... avrebbe potuto fare pace con sua sorella.
Ma la risposta di Lisa le fece gelare il sangue nelle vene: "Guarda, io ti aiuterei volentieri... se solo tu non avessi portato disonore alla nostra famiglia."
Una frustata avrebbe lasciato meno ferita Rosalia. "Ancora con questa storia? Lisa, sono passati più di dieci anni! Ti rendi conto? Per favore, mettiamo da parte il rancore e uniamo le forze per trovare mio marito!" Lisa non rispose. Rosalia tentò un'altra strada: "Se non vuoi farlo per me, fallo almeno per le tue nipoti. Elvira e Sol hanno ancora bisogno del loro papà!" "Non ho nessuna intenzione di trovare l'uomo che ha rovinato la reputazione di mia sorella, ma soprattutto della nostra famiglia!" tagliò corto Lisa bruscamente. "E adesso sparisci, mi hai fatto perdere fin troppo tempo."
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Con le lacrime agli occhi, Rosalia singhiozzo' dicendo: "Sai una cosa Lisa? Non sei cambiata affatto. Cercherò mio marito da sola, di nuovo. Me ne vado." E detto questo, uscì dal salotto e da quella casa infernale scoppiando in lacrime.
Lisa rimase da sola nel salotto; ma stranamente non si sentiva bene come pensava. Si sentiva come un peso dentro e si chiese, forse per la prima volta da quando aveva escluso sua sorella dalla sua vita, se avesse sbagliato a non aiutarla.

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