Blue like the sky // 🏳️‍🌈

Capitolo 10

Jessica Pov.

Passare la notte in bianco a pensare a quello che era successo non è poi servito a molto, considerato il fatto che non ho risolto nulla e nella mia testa è tutto più confuso di prima.
Come è potuto succedere? Baciare una ragazza. Tantomeno baciare un'amica. Io non bacio le amiche, nonostante molte lo facciano. Pensandoci però, non credo sia stata solo colpa mia. Eravamo in due, lei non si è tirata indietro, quindi è successo per volere di entrambe, no? Solo che io non lo volevo. O forse si? Ho tutta questa confusione in testa che non ricordo neanche quale sia il mio nome.
Sono scappata come una vigliacca ieri. Potevo benissimo inventarmi qualche scusa e far finta che non fosse successo nulla.
Chissà che pensa Nicole di tutto ciò. So che dovremmo parlare ma non ho la più pallida idea di cosa dire e non credo avrei il coraggio di guardarla negli occhi.

Accendo il cellulare, che avevo spento la sera prima. Non avevo voglia di sentire nessuno, volevo solo chiarire con la mia testa e capire cosa fosse successo. Ma i risultati non sono stati soddisfacenti.
Arriva qualche messaggio, ma nulla di importante.
E Nicole non si è fatta sentire. Beh, mi sembra anche ovvio. Cosa avrebbe dovuto dirmi?
Vago per la stanza, camminando avanti e indietro. Il mio sguardo si posa sulla mia borsa e su una busta al suo interno. Sono i biglietti aereo del viaggio, sono arrivati ieri mattina e volevo consegnarglieli quando sono andata a casa sua. Dopo quello che è successo me ne sono completamente dimenticata.

Come dovremmo affrontarlo un viaggio insieme se non ci parliamo neanche? Non voglio che ci sia imbarazzo, non ci godremmo il tutto appieno.
Con del coraggio che non so neanche io dove abbia preso le scrivo un sms, chiedendole di incontrarci al parco. Per fortuna, non tarda la sua risposta, anche se con un semplice 'ok'.
È un brutto segno quando ti rispondono così, vero? E se fosse arrabbiata?

Alzo la manica del mio maglione scoprendo il bracciale che mi ha regalato qualche giorno prima. Non lo levo mai. Mi piace l'idea di averla sempre con me, anche solo attraverso un bracciale. Non so cosa mi leghi a lei. Insomma, siamo così diverse. Lei è riservata e cerca sempre di starsene sulle sue, io invece sono l'esatto opposto. Io amo parlare con la gente e stare in compagnia, lei, a volte, preferisce starsene da sola. Mostra alla gente il suo lato più scuro, come fosse uno scudo. Ma con me è stato diverso. Con me quello scudo lo ha abbassato sin da subito. Ed io mi sono ripromessa che non gliene avrei fatto pentire. Chissà se invece se ne è pentita lei. Magari avrà pensato che io mi sia approfittata di un suo momento di debolezza, ma quel bacio non era previsto. Non era neanche lontanamente nei miei piani. Non voglio perderla solo per questo stupido sbaglio. Comincio a volerle troppo bene per potermi permettere di perderla.

Sistemo i capelli in una coda alta, indosso sciarpa, cappello, scarpe e cappotto ed esco di casa. Ho un po' d'ansia. Non ho idea di cosa mi dirà Nicole né di quello che dovrei dirle io.

Arrivo al parco, vicino la panchina dove ci fermiamo di solito quando veniamo a fare jogging. In giro ci sono un paio di bambini che giocano con la neve. Credo che qualche pomeriggio porterò qui Nicholas.
Mi volto e in lontananza scorgo Nicole. Sorrido, senza neanche accorgermene. È così tenera. Tutta stretta nel suo giaccone, con tanto di sciarpa e cappello. Prendeva me in giro per il freddo, ma lei non è da meno! Aumenta il passo non appena mi vede.

"Dimmi che non sei arrabbiata! Dimmi che siamo ancora amiche e non è cambiato nulla! Per favore, dillo!" sputa fuori tutto ciò talmente veloce che forse qualcosa non l'ho neanche capita bene.

Sospiro, di sollievo. La guardo e in meno di un attimo sono li a stringerla tra le braccia. Mi piace abbracciarla, perché ha questi centimetri in meno di me ed è proprio bello tenerla stretta, tanto meglio abbracciarla adesso, sapendo che non è arrabbiata con me.