Capitolo 24

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Jessica Pov.

L'ha fatto.
L'ha fatto davvero?

Si allontana dalle mie labbra, sorridente.
Sono un attimo confusa.
Lei continua a sorridere. Ma è un sorriso diverso dal solito. Questo è un sorriso.. Soddisfatto?

".. Perché lo hai fatto?" in realtà neanche io riesco a trattenermi dal sorridere.
"Perché ne avevo voglia!"
"Ma.. Se lo hai fatto per quello che stavo dicendo, non intendevo metterti fretta.."
"Lo so!"
"Cioè io.. Intendevo solo dire che ci sarebbe stato del lavoro da fare per.."
"Amore.." Mi interrompe. "Non c'entrano le cose che hai detto tu. L'ho fatto perché volevo!"

Continuo a guardarla in modo confuso.

"Ora torno a casa! Ci vediamo più tardi, o domani!"

Si allontana.

".. Non ci sto capendo nulla.."
"Vai a parlarle allora! Io ti aspetto qui!" Charlotte mi incoraggia.
"Dovrei?"
"Si.. Vai!" sorride anche lei.

Annuisco e corro verso la mia ragazza, che per fortuna non è ancora sparita dalla mia visuale.

"Hey!" Mi fermo davanti a lei.
"Che fai?" mi chiede confusa.
"Non.. Non puoi fare una cosa così è poi andartene come se nulla fosse! Fino a stamattina sembrava che.. Che non volessi mostrarti con me e adesso hai cambiato idea?"
"Quando si dice: le cose cambiano in un secondo!" fa spallucce.
"Dai! Mi fai confondere se fai così!"

Devo avere una faccia abbastanza buffa, considerando che si è messa a ridere!
Mi prende le mani.

"È successo che non vale la pena nascondermi, ok?"
"Ma.. Cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Tu.. E il fatto che ti amo.."

Ogni volta che dice quelle due semplici paroline mi trema il cuore.

"Sei fantastica!" la stringo a me.
"No, sei tu quella fantastica!" ricambia l'abbraccio.

Le prendo il viso tra le mani, baciandola.

"Torna da Charlotte, che l'hai lasciata da sola!"
"Ok!"
"Vieni da me stasera?"
"Quando va via Charlotte!"
"Va bene.. A dopo!"

Le do un ultimo bacio per poi tornare dalla mia migliore amica.

"È andata bene?"
"Direi di sì!" sorrido soddisfatta.
"Adoro il sorriso che ti provoca quella mora!" indica dietro di me, come se volesse indicare Nicole.
"Sono innamorata, che ci posso fare?" mi mordo il labbro inferiore.
"Te lo meriti, finalmente.." sorride teneramente.

Si avvicina a me, abbracciandomi.

"Andiamo!"
"Si!"

Ci avviamo verso il dormitorio e dopo qualche ora Charlotte va via.
Dopo cena sono passata a prendere Nicole per uscire. Non avevamo una meta precisa, semplicemente abbiamo iniziato a passeggiare per il campus, mano nella mano, al chiaro di luna. Beh, non proprio chiaro di luna.. C'era qualche nuvola sparsa e inoltre faceva freddo!
Volevo raccontarle del coming out con i miei genitori, ma qualcosa mi ha fermata. Mi sento bloccata. Ho paura che possa prenderla male, non lo so.. Fatto sta che anche oggi, come i giorni precedenti, non sono riuscita a dirglielo.
Faccio tanto la forte e poi non riesco neanche a dirle una cosa del genere..

"Tutto bene?"
"Ehm.. Ecco io.. Si!" annuisco.

Sorride, carezzandomi il palmo della mano.
Brava Jessica, eh! Che problemi hai? È una cosa bella infondo, no? Beh.. Bella.. Insomma.. Non so neanche cosa pensano i miei genitori!
Aah! Vorrei sbattere la testa contro quell'albero!

Il mattino seguente mentre, assonnata, mi dirigo verso l'aula, sento qualcuno chiamare il mio nome.

"Jessica.."

Mi volto.

"Caroline.. Ciao!"
"Ciao.."
"Dimmi.."
"Ehm.. Non so se lo sai ma.. Tra un paio di giorni è il compleanno di Nicole!"
"Davvero? Non me lo ha detto.."
"Lo immaginavo.."
"Mh?"

Che sta cercando di dire?

"Ecco.. Nicole odia il suo compleanno! Sono anni che cerco di convincerla a festeggiare, ma ogni volta è un no categorico. Mi chiedevo se.. Se magari ti va di convincerla a festeggiare quest'anno.."
"Perché odia il suo compleanno?"
".. Questo dovrebbe dirtelo lei.."
"Oh, si.. Certo! Beh, le parlerò!"
"Te l'ho detto perché mi sembrava giusto lo sapessi.. Lei non lo avrebbe mai fatto!"
"No, hai fatto bene.. Grazie!"

Sorrido, accarezzandole il braccio.

"Ci vediamo in giro!"
"Si.. Ciao!"

Si allontana, ed io riprendo il cammino verso l'aula.
Questa ragazza è un casino. Non deve essere stata proprio una bella vita la sua.. Dovrò impegnarmi più del dovuto per farle avere una vita migliore!

"Hey bionda!"

Qualcuno mi affianca, portando un braccio attorno alla mia spalla.

"Buongiorno."
"Ti ho vista parlare con Caroline.. Tutto bene?"

Mark mi sembra un po' troppo curioso su Caroline.. Secondo me, qualcosa la prova nei suoi confronti!

"Si, perché?"
"No, così."
"A te come va con Caroline?"
"Bene. Ci divertiamo!"
"Nient'altro?"
"Nient'altro, cosa?" mi guarda.
"No, dico.. Non c'è altro? Solo divertimento?"
"Lo sai come sono con le ragazze! Solo divertimento!"
"Mh.." io continuo a non esserne convinta.

Entriamo in aula, dirigendoci ai soliti posti.

"Sai che ieri Nicole mi ha baciata in pubblico?"
"Che? Davvero?"

Annuisco, leggermente imbarazzata.

"Finalmente si è decisa! Sono contenta per te, Ciuffetta!" mi scompiglia i capelli.
"Daai!" mi lamento, sistemandoli.

Lui ride, contagiando anche me.

Come sempre, dopo le lezioni, andiamo a pranzare alla mensa.

"Perché deve sempre esserci tutta questa cazzo di fila?" si lamenta il mio migliore amico.
"Perché devi essere sempre così scurrile?"
"Disse la persona che è sempre elegante nei suoi modi!"
"Che vorresti dire?"
"Che quando ti ci metti sembri un camionista!"
"Che stronzo!"
"Ecco, tipo adesso!"
"Vai a fanculo!"
"Camionista!"

Si ok, ogni tanto la ragazza rozza che è in me prende il sopravvento!
Finita la fila, dopo venti minuti, ci avviamo al tavolo che hanno già occupato Nicole, Caroline e Katherine.

"Ciao a tutti!" salutiamo in coro io e Mark.
"Ciao.." ci salutano loro.

Mi siedo accanto alla mia ragazza, baciandola per salutarla. Finalmente posso farlo senza preoccuparmi che si infastidisca.
Lei mi guarda sorridente.
Mi volto verso Mark, seduto di fronte a me, e noto che fa lo stesso con Caroline, baciandola.

"Che fai?" lei lo guarda confusa e un po'.. Irritata?
"Oh, scusa! Mi sono fatto contagiare da loro!" si giustifica il mio amico, ridendo.

Mark che, senza problemi, bacia una ragazza? Una ragazza che non sia nel suo letto? Questa data me la segno!
Nicole mi guarda, ha il mio stesso sguardo e probabilmente sta pensando la stessa cosa che penso io, riguardo questi due!

"Ma voi avete già finito di mangiare?" chiedo.
"Voi ci avete messo mezz'ora per fare la fila!" mi risponde Nic.
"Domani mi piazzo qui alle otto del mattino! Magari non ne trovo fila!" si lamenta Mark.
"Esagerato!" lo prende in giro Caroline, tra le risate di tutte noi.
"Oggi hai lezioni?" Nicole si volta verso me.
"No, tu?"
"Solo due ore, dopo pranzo, e poi sono libera!"
"Vieni da me dopo?"

Annuisce teneramente.
Mi guarda le labbra. Credo si vergogni, nel senso buono del termine, nel fare certi gesti in pubblico. È la tenerezza fatta a persona.

"Ok, lo faccio io!"

Le lascio un piccolo bacio a stampo e lei si morde il labbro inferiore.

"Non ti devi vergognare.." sorrido.
"Lo so, ma non ci riesco.. Mi sento abbastanza imbranata in queste cose!"

Rido, vedendola così impacciata.

"Non prendermi in giro.."
"No, no.." le do un bacio sulla guancia, per poi continuare a mangiare.
"Ma adesso dobbiamo sopportare le vostre smancerie anche in pubblico?" si lamenta la migliore amica della mia ragazza.
"Girati dall'altra parte!" le risponde lei a tono.
"Oh, fai meno l'acida!"
"E tu lamentati di meno!"
"Ok, ok.. Basta!" cerca di farle smettere Katherine.

Le due mettono il muso.
Ma come fanno a litigare sempre e poi far finta che non sia successo nulla? Beh, di cosa mi stupisco? Io e Mark siamo esattamente gli stessi.

Finito di mangiare, Caroline e Nicole sono andate a lezione, Katherine anche, mentre Mark ha deciso di farmi compagnia nella strada verso il dormitorio.

"Sai che.. Ho detto ai miei di essere lesbica?"
"Coosaaa?" si, direi che è abbastanza stupito.
"Già.. E non riesco a capire perché non riesco a dirlo a Nicole!"
"Cos.. Che.. Hey, aspetta! Troppe informazioni insieme!"

Si ferma davanti a me.

"Partiamo dal principio.. Come l'hanno presa?" sembra confuso.
"Non lo so.. Li ho evitati da quando gliel'ho detto.." abbasso la testa.
"Perché?" inarca un sopracciglio.
"Non lo so.. Ho paura della loro reazione.. Diciamo che stavamo parlando di questo argomento e mio padre stava esprimendo il suo disappunto."
"E tu glielo hai detto proprio in quel momento? Di solito non si fa così.."
"Lo sai come sono.. Non riesco per troppo a tenermi una cosa dentro e più lo sentivo parlare così più mi sembrava mi stesse attaccando.. È stato un meccanismo di difesa.."
"Dovrai affrontarli prima o poi.."
"Lo so.."
"E.. Cosa dicevi su Nicole?"
".. Non riesco a dirglielo! Ho paura che possa prenderla male.."
"Perché dovrebbe?"
"Perché magari si aspetta che ne parli con lei prima di fare una cosa simile.."
"Non lo avevi programmato, lo hai detto tu stessa.. Vedrai che non si arrabbierà!"

Sospiro.

"Lo spero.."
"Finché non glielo dici non lo saprai.."

Lo guardo con un'espressione triste. Lui mi abbraccia.

"Non mi piace vederti così! Diglielo e togliti questi pensieri dalla testa!"
"Ci proverò!" lo stringo.

Devo dirglielo.

Entro nel mio appartamento, dopo aver salutato Mark, e mi dirigo nella mia stanza. Lascio scivolare la borsa sulla scrivania e insieme ad essa la giacca.
Mi sdraio sul letto, osservando il soffitto.
Sinceramente, non pensavo ci sarei stata male. Non pensavo neanche di fuggire dalla situazione, in realtà. Beh, dopo che tuo padre ti dice chiaramente di non approvare le coppie gay, non vedo cos'altro si possa fare se non scappare.
Non potrò scappare da loro per sempre, lo so.. Io non sono neanche una che scappa. Stavolta invece non ho potuto farne a meno.
Chiudo gli occhi, cercando di immaginare cosa dire ai miei genitori.
Riapro gli occhi solo quando sento il campanello suonare. Mi sento stordita, devo essermi appisolata.
Mi alzo dal letto e, sbadigliando, riesco ad arrivare alla porta e aprirla.

"..." Nicole mi guarda perplessa.
"Che c'è?" chiedo.
"Hai dormito?"
"Credo di si.."
"Hai una faccia terribile.."
"Grazia amore, anche tu sei stupenda.."

Quando si tratta di complimenti, Nicole è proprio la numero uno, eh!
Entra in casa, chiudendosi la porta alle spalle e cingendomi per la vita, avvicinandomi al suo viso.

"Quando ti vedo in queste condizioni mi rallegro.. Significa che non sei sempre perfetta e anche tu hai i tuoi momenti da essere umana!"
"Che stai dicendo?"
"Che ogni tanto è piacevole vederti ridotta come noi comuni mortali!"
"Taci e baciami, vah!"

Ride, annullando la distanza tra le nostre labbra.
Indietreggio, cercando di arrivare alla mia stanza, senza staccare le labbra dalle sue.
Entriamo in camera, tra un bacio e un altro.

"Piano, piano!" cerco di fermare Nicole, ma ormai è troppo tardi e come due idiote cadiamo sul letto, lei sopra di me.

Entrambe scoppiamo a ridere.
Non perdo tempo e mi fiondo a baciare quelle labbra sorridenti. Porto le braccia attorno al suo collo, stringendola.
Le nostre lingue giocano, mentre lei cerca di sistemarsi meglio sul letto.

"Mh.. Ora basta.." mi allontano da quelle labbra, calamita per me.
"Perché?" continua a baciarmi.
"Devo parlarti di una cosa.." cerco di dire tra un bacio e un altro.
"Una cosa seria?" si ferma.
"Si.."
"Ok.." Si mette a sedere ed io faccio lo stesso.

Sono nervosa. Sto torturando le mie povere mani.

"Ehm.." le prendo la mano.
"Mi fai preoccupare.."
"No, no.. Tranquilla.. Più che altro, ho paura ti incazzerai.."
"Che hai combinato?"
"Ehm.. Io.. Potrei aver detto ai miei genitori di.. Essere lesbica.."

Finalmente sono riuscita a dirlo, porca paletta!
Mi guarda, cercando di assimilare ciò che ho appena detto.

"Scusa?"
"È.. È successo tutto in fretta, abbiamo iniziato a parlare di questo argomento e.. Non sono più riuscita a fermarmi, e parlavo, parlavo.. Ordinavo a me stessa di smetterla e la mia bocca continuava a fare come voleva e.. Mi sono ritrovata a dirglielo.." cerco quasi di giustificarmi, facendo strani movimenti con le mani.
"Ma.. Anche di noi?"
"No! Non lo farei mai.. Ho detto loro solo che sono lesbica.."

Resta in silenzio a guardarmi. A cosa starà pensando?

"Amore, parla.."
"Che vuoi che dica? Sono.. Sono contenta che tu sia riuscita a parlarne con loro.. Davvero.."
"Sicura? Non ti da fastidio?"
"Si.. No.. No, no.. Io.. Sono contenta che tu ti sia aperta con loro!"
"Beh.." abbasso lo sguardo. "Forse loro non erano proprio aperti per una simile notizia.."
"Perché?"
"La discussione è nata perché mio padre non è.. Non è d'accordo con.. Tutto ciò.." indico me e lei. 

Mi guarda confusa.

"Sì, sembra io abbia un padre omofobo!"
"E.. Tua madre? Insomma, che hanno detto?"
"Mia madre era abbastanza confusa.. Poi.. Non gli ho dato modo di rispondermi perché sono andata via. È successo sabato sera.."
"Ah, ecco perché eri strana! Perché non me lo hai detto subito?" mi stringe la mano.
"Perché.. Non lo so in realtà il perché.. Avevo paura.. Paura che ti arrabbiassi"
"Arrabbiarmi? Perché? Se ti sentivi di farlo non devi di certo sentirti condizionata da me.."
"Non volevo farlo.. Non in quel modo, per lo meno. È successo tutto così in fretta che non mi sono neanche accorta di quello che dicevo.."
"E quindi non ne avete parlato minimamente?"
"No.. Domenica sono stata quasi tutto il tempo a casa tua, no? Sono tornata solo per il pranzo, ma non hanno accennato all'argomento.."

Prende la mia mano, facendo incrociare le nostre dita e soffermandosi a guardarle.

"E tua sorella? Lo sa?"
"No, no.. Però.. La situazione in casa è strana! Siamo tutti un po' distaccati.. Quando torno voglio affrontare il tutto.. Devo sapere che pensano!"
"Sei scappata, quindi.. Se vogliamo dirla così!"
"Già.." abbasso lo sguardo.
"Ed io che pensavo non scappassi mai!" ride, cercando di smorzare la tensione, credo.
"Scusa?"
"Si, pensavo affrontassi sempre tutto ciò che ti capita.. Invece devo ricredermi!"
"Sono umana anche io.."
"Lo so, sto scherzando piccola.." mi prende il viso tra le mani, sorridendomi teneramente.

Si. Ho lanciato la bomba e poi sono scappata.

"Parlane con loro.. Magari non l'hanno presa poi così male.. E comunque, ci sono io! Non sei sola.."

Già. Per fortuna ho lei.

"Grazie amore.." la bacio.

Ho paura. Ho paura della loro reazione. Paura che possano dire qualcosa che possa ferirmi.
Mi appoggio al suo petto e lei mi stringe a se, coccolandomi.
Non so di cosa avessi paura. Pensavo se la sarebbe presa, invece si è dimostrata più matura di quanto pensassi. Non che Nicole sia immatura, sia chiaro.

Il giorno seguente, dopo il solito viaggio in macchina, eccoci arrivate a casa.

"Fammi sapere, ok?"

Annuisco alla mia ragazza. Mi dà un bacio sulla guancia per poi avviarsi verso casa sua.
Mi fermo un attimo davanti la porta, poi, dopo un respiro profondo, entro in casa.
Il mio ometto mi corre subito in contro.

"Ciao amore di mamma!"
"Ciao mammina!"

Stringerlo forte mi fa dimenticare di tutti i brutti pensieri che fino a quel momento aveva riempito la mia mente.
Mi lascia qualche bacio sulla guancia ed io ricambio.

"Ciao sorella!" scorgo dal salone Rebekah.
"Ciao Reb!"

Mi avvicino, abbracciandola.

"Avete già pranzato?" chiedo.
"Si.."

Per fortuna. Non avrei retto un altro pranzo come quello di domenica.

"Ciao tesoro." mi saluta mia madre, abbracciandomi.
"Ciao mamma." ricambio l'abbraccio.
"Ciao Jessica." anche mio padre entra in salone.

Non mi chiama quasi mai con il mio nome intero. Direi che non è per niente un buon segno.

"Ciao papà.."

I due si siedono sul divano.

"Com'è andato il viaggio di ritorno?" chiede mia madre.
"Ehm.. Abbastanza tranquillo.."

Mia madre sembra tranquilla, eppure percepisco che non è così..
Dai Jessica, ora o mai più!

"Reb.."

Mia sorella si volta verso di me. Le faccio segno di avvicinarsi.

"Dimmi!"
"Potresti portare Nico di sopra? Avrei.. Avrei bisogno di parlare con mamma e papà.." parlo a bassa voce.
"Si.. Certo.. Tutto ok?" mi guarda interrogativa.

Faccio spallucce.

"Non lo so.. Ne parliamo dopo."
"Ok.."

Mi dà un bacio sulla guancia, sorridendomi.

"Nico! Che ne dici di andare un po' sopra?"
"Perché?" chiede innocente il mio piccolo.
"Perché.. Vorrei farti vedere una cosa!"
"E cosa?"
"Se vieni lo scopri!"
"Va bene! Ma dopo devo continuare il puzzle!"
"Ok!"

Rebekah mi sorride, salendo le scale insieme al mio piccolo.
Faccio un respiro profondo, avvicinandomi ai miei genitori.

".. Possiamo parlare?"
"Di cosa?" chiede mia madre.
"Di.."
"Di ciò che è accaduto quasi una settimana fa?" mi interrompe mio padre.

Direi che non è iniziata al meglio questa discussione.

"Beh.. Si!" mi siedo sulla poltrona accanto al divano.

I due mi guardano. Credo si aspettano che sia io ad aprire il discorso.

"Volevo.. Volevo sapere cosa ne pensate.. Ho cercato di evitare tutto ciò, ma è giusto che ne parliamo.."
"Si, sei stata un po' codarda ad evitarci.." mio padre ribatte, non guardandomi neanche in faccia ma prestando più attenzione alla tv.
"Lo so, ho sbagliato.. Adesso sono qui però! Potreste.. Non so, dirmi che vi passa per la testa? Se.. Se mi volete ancora bene o.." non riesco a continuare la frase.
"Certo che ti vogliamo ancora bene, tesoro!" mia madre mi prende le mani tra le sue.
"Da quanto tempo sei.. Così? Lo sei sempre stata? Quando stavi con Josh avevi anche una relazione parallela con una ragazza? Facci capire.." mio padre continua a parlarmi in tono freddo.
"No! È.. Una cosa recente!"
"E come lo hai capito?" per la prima volta, si gira verso di me.
"Non è rilevante questo! Sono qui per parlare di voi.. Di come l'avete presa!"
"Come l'abbiamo presa.. Beh, non ho intenzione di dare una festa, se è questo che intendi!"
"Logan!" lo rimprovera mia madre.
"No, no.. Ha ragione.." cerco di far calmare mia madre.
"Sei nostra figlia! Non potremmo mai smettere di volerti bene!" la stretta di mia madre nelle mie mani si intensifica.

Mi si inumidiscono gli occhi.
Sapere che per mia madre non è un problema mi alleggerisce il cuore.
Mi volto verso mio padre. Non potrei sopportare il dolore di un suo rifiuto.

"Papà.."

Lui sospira, per poi puntare i suoi occhi sui miei.

"Ha ragione tua madre.. Non potremmo mai ripudiarti per una tua scelta personale. Lo sai, non condivido appieno questa tua scelta, ma sei pur sempre mia figlia."
"Non è una scelta. Succede e basta."

Lui annuisce.
Mi lancio contro mio padre, stringendolo. Non riesco neanche a trattenere le lacrime. Lui mi stringe a se.
So già che da ora in poi non sarà più nulla come prima. Perché lui adesso mi vede sotto una diversa prospettiva. Ma sapere che mi vogliono bene, a prescindere da chi io ami, mi fa sentire davvero felice.

"Grazie.." riesco solo a dire.

Mi accarezza la testa, lasciandomi un bacio.

"Dai, ora alzati che mi fai perdere la partita!" scherza.

Mi alzo, stringendo anche mia madre.

"Noi ti vorremmo bene sempre, tesoro." sussurra mia madre al mio orecchio.

Altre lacrime escono dai miei occhi.

"Dai, vieni con me e aiutami a preparare il tea!"

Mia madre si alza, prendendomi per mano e portandomi con lei in cucina.

"Asciugati le lacrime! Lo sai che non mi piace vederti così!"

Ed io odio mostrarmi così.

"Tuo padre si mostrerà un po' distaccato i primi tempi, ma poi gli passerà.. Lo sai!"
"Lo spero.." asciugo le ultime lacrime rimaste.
"Stai tranquilla!" mi sorride. "Tua sorella lo sa?" sistema le tazze per il tea.
"No.. In realtà non era neanche previsto lo dicessi a voi.."
"Ah no? Volevi ancora tenerlo nascosto?" prende dei biscotti, sistemandoli in un vassoio e mettendolo davanti a me.
"Non lo so.. So solo che non volevo dirlo come l'ho detto.."
"Sono poche le cose che riescono esattamente come noi le avevamo programmate.." si siede anche lei.
" Io non l'avevo programmato proprio.."
"Ormai è andata così tesoro!"
"Già.." abbozzo un sorriso.

Restiamo qualche attimo in silenzio.

"E dimmi.. Come lo hai capito?"

Ecco che entra in gioco la curiosità! Dai mamma, non te lo racconto!

"Mamma.."
"Volevo solo fare conversazione.."
"Beh, facciamo conversazione su altro!"
"Mi piacerebbe saperlo però.."
"Magari più avanti te lo racconto.."
"C'è una ragazza quindi?" sorride curiosa.
"Mamma, non te lo dico!"
"Ok, ok.." alza le mani, arresa e sorridendomi ancora.

***

Nicole Pov.

Sono seduta sul divano di casa mia, in attesa di notizie da parte di Jessica.
Sono contenta per lei che sia riuscita a dirlo ai suoi genitori. Lei pensava me la sarei presa, ma perché avrei dovuto? Non posso di certo condizionarla in simili scelte. Però.. Qualcosa l'ha provocata in me questa notizia.
Gelosia.
Sì, sono gelosa di lei. Spesso mi ritrovo ad esserlo. Gelosa del suo carattere forte, del suo saper affrontare sempre le situazioni di petto.
Forse però non dovrei esserlo, no? Infondo ognuno ha il proprio carattere.. Anche io prima o poi riuscirò a dirlo ai miei genitori.. Jessica ha affrontato il tutto quasi subito, a me invece mi ci vorrà un po' più di tempo.. Credo!
Lo schermo del telefono si illumina.
Un messaggio.
È lei.

-Non è andata tanto male.. Per mia madre non è un problema, anche se glielo leggo negli occhi che non è completamente d'accordo, ma almeno cerca di non farmelo pesare..-

È un buon segno, no?

-E tuo padre?- rispondo.

La sua risposta non tarda.

-Non l'ha presa molto bene, ma comunque non vuole che faccia le valigie e vada via di casa.. So già che d'ora in poi con lui niente sarà più lo stesso. Il nostro rapporto si era già incrinato per Jake, adesso credo qualcosa si sia rotto per sempre.-

Perché i genitori devono comportarsi così? Ma non è sempre tua figlia quella che hai davanti? Cosa è cambiato?

-Vedrai che col tempo gli passa. Deve solo capire che sei sempre tu. Sei sempre la figlia che ha avuto davanti per ventun anni.-
-Lo spero..-

Spero davvero non gli facciano pesare questa situazione. Come spero io stessa di non ritrovarmici, un giorno.

-Più tardi usciamo! Voglio passare del tempo con Nico! :)-

Magari uscendo si distrae..

-Come vuoi! Vado a chiedergli che ne pensa! :P-
-Va bene.. A dopo! :*-
-A dopo Scimmietta!-

Sorrido. Come ogni volta che mi chiama in questa maniera.

"Chi è?"

Mia madre entra in salone. Alzo lo sguardo verso di lei.

"Chi?"
"Stavi sorridendo.. È un ragazzo?"

Oh, ecco che ci siamo!

"No.. Era.. Jessica!"
"Ah, certo.. Jessica.." sorride in modo strano.

Non mi crede?
Si siede accanto a me. Spero solo finisca di fare certe domande.

"Te la posso chiedere una cosa?"

Ok, non ha finito.

"Tipo?"
"È da un periodo a questa parte che sei diversa.. Sei meno acida, sorridi più spesso. Sembri.. Innamorata!" sorride estasiata.

Odio quando mia madre cerca di mettersi nella mia vita privata. Si ok, abbiamo un bel rapporto e parliamo.. Però di queste cose no, mamma!

"Nah.. Che dici!" cerco di fare la vaga.
"Ti conosco.. E tu non sei così! Se c'è qualcuno puoi dirmelo.. Mi piacerebbe darti consigli.."

Uhm, si mamma, c'è qualcuno, ma non è un ragazzo, come credi tu!

"No mamma, non c'è nessuno!"
"Come vuoi.. Ma sappi che non mi convinci!"

Si volta a guardare la tv.
Spero che adesso non si metta a curiosare nella mia vita!

"Dai, dimmelo!" sembra una bambina curiosa.

Odio quando fa così!

"Ciao mamma!" mi alzo, dirigendomi verso le scale.
"Non te ne andare!"

Troppo tardi, sono già su per le scale.
Entro in camera, sdraiandomi sul letto.
Mi volto verso la scrivania. Da un lato c'è il mio adorabile computer, mentre dall'altro uno dei tanti libri.
Forse dovrei iniziare a studiare per il prossimo esame.. Così non mi ritroverò a fare l'impossibile come l'ultima volta. Si, dai! Studio!
Così, ho preso il pc e ho iniziato a guardare l'ultima puntata uscita di Grey's Anatomy.
Non vi farò spoiler, tranquilli.
Non giudicatemi.. Come si fa a preferire quegli enormi libri di economia ai sexy dottori di Grey's Anatomy?
Da quando sto con Jessica ho notato che spesso mi soffermo ad osservare anche le dottoresse.. Beh, si.. Sono sexy anche loro! Però.. Non provo la stessa attrazione che provo verso gli uomini.. Boh, sarà Jessica in particolare che mi fa partire l'ormone!
Circa un'ora, o due, dopo, io, Jessica e il piccolo Nicholas siamo usciti per portare al parco il nanetto.

"E quindi la stai corteggiando?" chiedo.
"No, non proprio.. Giochiamo insieme e basta!"

Si, sembra che il piccolo Nicholas abbia una cotta.

"Ma devi farglielo capire che ti piace in qualche modo.."
"Josh dice che più le ignori, più le femmine cadranno ai tuoi piedi.. Però io non sono d'accordo!"
"Se provi anche solo a dar ascolto a quell'idiota giuro che smetto di fartelo vedere!"

Ecco che esce fuori la bestia che è in Jessica.

"Ma ho detto che non sono d'accordo.." il piccolino sembra averne timore.
"E cosa pensi tu a riguardo?" meglio non far parlare Jessica.
"Che bisogna trattarle bene le femmine.. Perché sono delicate.."

Il mio cuoricino gelido si è appena sciolto.

"Posso sposare tuo figlio quando sarà diventato maggiorenne?" mi volto verso Jessica, guardandola con gli occhi dolci.
"No, mi dispiace!" mi fa la linguaccia.

Questo bambino è tenerissimo!

"Quando io da grande avrò una fidanzata la proteggerò! Proprio come faccio con la mia mamma!"

Diventerà un bravo ragazzo questo piccoletto. Ne sono certa. Ama sua madre e come ama lei sarà capace di amare qualsiasi altra ragazza e trattarla bene.
Jessica gli stringe la manina, sorridendogli.

"Il parcoo!" urla, quando siamo nei pressi di esso.
"Vai a giocare!" Jessica gli lascia la mano e lui corre verso l'altalena.

Mi soffermo un attimo sullo sguardo della mia bionda. È uno sguardo pieno d'amore e d'orgoglio verso suo figlio, credo.. Non mi sono mai soffermata in questo modo sullo sguardo di mia madre.. Chissà se anche lei mi guarda così.

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