Jessica Pov.
"Mamma, ho fame!"
"Arrivo, arrivo!"
Scendo le scale, mentre cerco di infilarmi le scarpe.
Se non mi spacco la faccia adesso, non lo faccio più!
"Sei sempre così lenta! Siete tutte uguali voi femmine!" Nico mi sgrida, aspettandomi davanti la porta della cucina.
"Guarda che ti lascio morire di fame se non la smetti! Vai a prendere la tazza per il latte, su!"
Lo spingo verso il cassetto dove teniamo le sue cose, come appunto la tazza e le posate, mentre mi avvicino al frigorifero.
"Tra poco arrivano gli altri e tu ancora non sei pronta!" si mette davanti a me, con le braccia sui fianchi.
"Ma chi sei, mio padre? Ci stiamo scambiando i ruoli?"
"La borsa è pronta?" continua a chiedermi.
"Nicholas mettiti a fare colazione e smettila!" alzo un po' la voce e il piccolo corre subito al tavolo, dove io gli ho già versato il latte nella tazza e preso alcuni biscotti.
So che stava solo giocando, ma tra poco arrivano davvero gli altri ed io mi sto innervosendo perché devo ancora sistemare delle cose!
Torno al piano di sopra, per prendere il mio borsone e quello di Nico.
Si, oggi è giunto il grande giorno! Si parte per la famosa vacanza che programmiamo ormai da più di un mese!
Nell'ultimo periodo le cose non sono cambiate poi molto.
I miei genitori e Rebekah si sono trasferiti nella nostra casa al mare, finalmente, lasciando me e Nico qui.
No, non ci hanno volutamente abbandonati, sono stata io a dire loro che preferivo restare per poter stare più vicino alla mia ragazza, nonostante lei non abbia davvero capito a cosa mi riferissi.
Tra noi due continua ad andare tutto bene e lei sembra si sia ripresa da quella strana forma di bipolarismo che l'aveva assalita poco meno di un mese fa.
In realtà non è durata molto. Si è comportata in modo strano per qualche giorno a seguire, ma non come quel pomeriggio in spiaggia.
Ho provato a parlarle, a chiederle cosa le fosse preso, ma lei ha sminuito la cosa dicendo che non era chissà cosa e che non avevo motivo di preoccuparmi.
Beh, io invece mi sono preoccupata eccome!
Però.. Ho come la sensazione che lei non lo abbia percepito come l'ho fatto io o come lo ha fatto Caroline.. Non credo abbia capito che non è stata una cosa da nulla, ma che forse c'è veramente qualcos'altro dietro.
Anche perché le parole di Caroline continuano a rimbombarmi nella testa.
Non è stata la prima volta.
Potrebbe capitare ancora.
Ed io ho paura di non essere in grado di aiutarla.
Neanche le cose con sua madre, purtroppo, sono cambiate.
Anzi, un miglioramento c'è stato, perché adesso la saluta e ogni tanto le rivolge la parola, ma non hanno più affrontato l'argomento, che io sappia.
Prendo le ultime cose dalla mia stanza e torno in cucina, poggiando il mio borsone e lo zainetto che ho preparato per Nico sul divano.
Lui sta ancora mangiando, in silenzio.
Povero piccolo, non volevo sgridarlo prima!
Mi avvicino, stringendolo da dietro e sbaciucchiandolo per tutto il viso.
"Piano mamma!"
"lo sai che ti amo, vero?" gli lascio un ultimo bacio, lasciandolo finire di mangiare.
Lui sorride, per poi bere tutto il latte.
Metto le ultime cose nella borsa mentre Nico posa la sua tazza dentro il lavandino, aiutandosi con lo sgabellino che teniamo apposta per lui.
Che meraviglia il mio ometto!
"Dammi un bacio!" sembra quasi un ordine più che una richiesta.
"No!" inizia a scappare, verso il salone.
Lo inseguo, lasciandogli ovviamente un vantaggio e lui scoppia a ridere mentre cerca di scappare da me.
Si lancia sul divano ed io sto per prenderlo quando qualcuno suona al campanello.
"Salvato in calcio d'angolo!" gli punto il dito contro, allontanandomi dal divano.
Lui inizia a saltellare, convinto di aver vinto, ma io corro subito indietro, baciandolo per l'ennesima volta sulla guancia.
"Mammaaaa!" cerca di dimenarsi.
"Vinco sempre io, ricordatelo!" gli do un ultimo bacio e poi vado ad aprire la porta.
Sento il suono della sua risata e di conseguenza rido anche io, mentre apro la porta.
"Quanta allegria.. Di prima mattina.."
"Sembri uno zombie! Hai ancora la forma del cuscino stampato in faccia!"
Mi faccio da parte per far entrare in casa la mia ragazza. Poggia la sua valigia davanti la porta, che io chiudo alle nostre spalle.
Lei fa spallucce e sta per baciarmi, ma avendo paura che Nico possa vederci, sposto un po' il viso e le sue labbra finiscono sulla mia guancia.
"Mi sarò appena svegliata, ma i denti li ho lavati, eh!"
"Scema!" le do un colpo sul braccio. "Nico.." indico verso il salone con la testa.
"Allora ti perdono!" mi sorride, avviandosi verso il salone.
Lo so, prima o poi dovrò pur dirlo a Nico.. Però.. Ho paura che sia presto.. Non vorrei che si affezioni a Nicole più di quando non lo sia già..
"Hey mostriciattolo!" sento la voce di Nicole mentre saluta Nicholas.
"Ciao Nicole!"
Mi avvicino anche io verso l'entrata del salone e arrivo giusto in tempo per vedere Nico saltare in braccio alla mia ragazza, che non perde tempo per lasciargli qualche bacio sulla guancia.
"Ah, è così? Da lei ti fai baciare?" incrocio le braccia al petto, facendo la finta offesa.
"Beh, noi ormai ci amiamo!" Nicole avvicina il viso a quello del piccolo e i due restano guancia a guancia.
"Adesso sono gelosa!"
"Fatti tuoi, vero?" si rivolge a Nico, che tra le risate annuisce.
"Mi state tradendo? Tutti e due?" faccio la finta indignata.
"Si!" dicono all'unisono.
"Allora trovatevi un'altra macchina con cui andare, io non vi porto nella mia!"
Faccio retro front ed esco dalla stanza.
"Ops.. Forse abbiamo combinato un pasticcio!" dice Nicole, ma lo fa solo per reggermi il gioco con Nico.
"Già!" annuisce il piccolo.
Io entro in cucina, continuando la mia recita.
"Dai, andiamo a chiederle scusa!" Nicole parla sottovoce, ma comunque la sento.
"Ok! Vado prima io!"
Mi siedo sul divano e dopo poco ecco che entra mio figlio.
"Mammina.." tiene lo sguardo basso.
Certo, adesso mi dice 'mammina'. Oh si, sa benissimo come comportarsi per farsi perdonare.
"Si?" lo guardo, con aria indifferente.
"Io e Nicole possiamo venire in macchina con te?" dice sottovoce.
"Mh, dipende.."
"Faccio il bravo.."
"Metterai sempre in ordine?"
"Si!"
"Andrai a lavarti ogni volta che io te lo dirò, senza fare storie?"
"Si!"
"E mi darai tutti i baci che voglio?" gli sorrido e lui finalmente capisce che stavo solo scherzando, sorridendomi a sua volta e venendomi in braccio.
Anche Nicole entra in cucina, sorridendo teneramente.
"Forza, vai a lavarti i denti!" metto giù Nico, dandogli una pacca sul sederino.
"Ok!"
Lui corre subito verso il piano di sopra mentre io mi avvicino alla mia ragazza, che non perde tempo a farmi avvicinare ancora di più a lei, stringendomi per la vita.
Porto una mano sulla sua guancia, unendo immediatamente le mie labbra alle sue.
"Ciao.." sussurra, qualche secondo dopo esserci allontanate.
"Buongiorno.." poggio la fronte sulla sua.
"Mi sei mancata stanotte.." mi bacia di nuovo, un semplice bacio a stampo.
"Ah si?"
"Si.. Potevi restare ancora un po'.." mi bacia il collo ed io le accarezzo i capelli sulla nuca.
"Beh, Nico si era addormentato.." preciso.
"Appunto.." il suoi baci si spostano dietro il mio orecchio.
"Dovevo riportarlo a casa.." riesco a dire a fatica.
Sento già il respiro iniziare a mancarmi e di certo non è un buon segno, dato che Nico potrebbe entrare da un momento all'altro.
"Se Nico ci becca così.."
"Gli blocchiamo la crescita.." sussurra al mio orecchio, mentre mi morde il lobo.
Per fortuna, o sfortuna, suona il campanello ed io mi allontano da lei per andare ad aprire.
"È qui la festaa?" urla Mark, non appena apro la porta.
"... Non esattamente!"
"Sorridi bionda! Si parte per le vacanze!" mi stringe a se, lasciandomi un bacio sulla fronte.
Entra in casa, scostandomi, e sul vialetto vedo tutti gli altri che scendono dalle auto.
"Hey!" saluto tutti con un gesto della mano.
Ci siamo quasi tutti per questa vacanza, siamo noi tre, Mark e Caroline, Charlotte e Jimmy ed Amy.
"Buongiorno.." Caroline si avvicina a me, seguita dalle mie amiche.
"Giorno!" salutano loro.
"Pronte a partire? Nicole?"
"Eccomi!" la mia ragazza spunta alle mie spalle, stringendomi da dietro e poggiando il mento sulla mia spalla.
"Siete pronte?" Mark torna davanti la porta, con Nico sulle spalle.
"Si, metti giù mio figlio e aiutami con le borse!" gli sorrido a trentasei denti.
"Sempre a trattarmi come un facchino!"
Entriamo dentro e gli indico le varie borse da prendere mentre io prendo solo quella di Nico.. Vuole fare l'uomo? Eccolo accontentato!
Nicole ha già preso la sua valigia, perché non è più davanti la porta.
Usciamo fuori e sento Caroline chiamare la sua migliore amica. Quando lei le si avvicina, la bionda le cinge la spalla con un braccio e si imbambolano a guardare qualcosa.
"Ma che state facendo?" mi avvicino alle due.
"Guardali, sono proprio cresciuti.." dice Caroline alla sua amica.
"E anche bene, mamma mia.."
Io sono sconvolta, davvero!
Stanno guardando verso il giardino di casa Sanders, dove Christian e dei suoi amici stanno giocando a pallone. A petto nudo.
"Siete penose.."
"Stai zitta!" Caroline non si volta neanche a guardarmi, godendosi lo spettacolo.
"Almeno sbavate dietro gli altri quando non ci sono i vostri fidanzati in giro! E soprattutto, sbavate su qualcuno che sia maggiorenne!"
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Blue like the sky // 🏳️🌈
Romance"Forse, prima di parlare del mio aspetto, dovrei presentarmi. Mi chiamo Nicole Sanders, ho 21 anni e frequento la Columbia University, a New York. Sono iscritta al secondo anno di Economia e in questo momento non mi viene nient'altro da aggiungere s...