Capitolo 2

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Mi presento anche alla signora Morris, non mi sembra il caso di sembrare maleducata. Ci accomodiamo nel grande salone di casa mia e le due donne più grandi conversano tra di loro mentre io me ne sto nel mio mondo.
In realtà sto pensando solo ad una cosa, a quanto strano sia stato l'aver incontrato quella ragazza due volte nel giro di due giorni. Un po' mi dispiaceva il fatto che non si ricordasse di me, ma pazienza. Me ne farò una ragione, come sempre.

"Nicole, perchè tu e Jessica non andate in camera?" mia madre mi riscuote dai miei pensieri. Perchè dovrei portare quella sconosciuta in camera mia?
"Scusa?" le rispondo.
"Mi sembrate un po' a disagio con noi qui, magari se state da sole riuscite a conversare più tranquillamente." mi dice sorridendo.

Mi arrendo all'evidente tentativo di mia madre di farmi fare amicizia con questa ragazza, così mi alzo e le faccio un cenno con la testa di seguirmi.
Saliamo le scale e percorriamo il corridoio che porta alla mia stanza in totale silenzio. Apro la porta e la faccio accomodare, si gira intorno osservando ciò che caratterizza la mia stanza mentre io mi chiudo la porta alle spalle.

"Poi hai continuato a correre?" sento la sua voce per la prima volta, dopo le presentazioni.
"Cosa?"
"Ieri al campo, hai provato ancora a correre o ti sei arresa?" mi sorride.

Allora si ricorda di me. Sento quasi una sensazione di benessere crescermi dentro. Perché allora aveva fatto finta di non conoscermi?

"No. Ho preferito camminare a passo svelto."
"Ti conviene cominciare a correre, anche piano, se vuoi abituarti."
"Ho cominciato ieri, non mi sembra il caso di buttarmi subito nella corsa." mi siedo sul letto e le faccio cenno di sedersi accanto a me, si avvicina, mettendosi di fronte a me, senza sedersi.
"La mia proposta è ancora valida, se ti va." sorride ancora.

È un sorriso che mette una strana calma addosso.

"Perché ci tieni tanto? Non mi conosci neanche, cosa ti fa pensare che non ti farei perdere tempo?"
"Istinto." si allontana, sedendosi sulla sedia della scrivania.
"Mia madre mi ha detto che frequenti anche tu la Columbia." cambio palese di argomento.
"Già. Frequento medicina." si gira a guardarmi.
Uno strano silenzio ci avvolge. Non è proprio un silenzio imbarazzante o, per lo meno, io non mi sento imbarazzata.

"E tu?" rompe ancora una volta lei il silenzio.
"Io frequento economia. Poi vorrei specializzarmi per diventare commercialista."
"Interessante.."
"E tu che specializzazione prenderai?"
"Cardiochirurgia." Dice convinta delle sue parole.

La prima cosa che mi viene in mente sentendo questa parola è la dottoressa Cristina Yang, di Grey's Anatomy. La seconda cosa che mi viene in mente è che uno dei più importanti cardiochirurghi di New York porta proprio il nome Morris.

"Tu.. Tu non sei la figlia del cardiochirurgo Morris, vero?" chiedo quasi sconvolta.
"Secondo l'esame del DNA, si!" mi risponde, ridendo.
"Wow! E vuoi fare cardiochirurgia per seguire le sue orme?"
"Anche. È una cosa che mi appassiona da sempre, a prescindere dal fatto che sia il mestiere di mio padre."
"Se mi rispondi che ti sei appassionata a questa cosa guardando Grey's Anatomy, sappi che potremmo diventare amiche più che volentieri!" quanto sono nerd?

Scoppiamo entrambe a ridere e poi torna il silenzio, che viene interrotto da suono del suo telefono. Suppongo sia un messaggio.

"Devo andare." si alza quasi di scatto, dopo aver riposato il telefono in tasca.
"Va bene.."
"Domani pomeriggio vado a correre. Se ti va di venire con me, quella è casa mia!" indica fuori la mia finestra, da dove si vede casa sua.
"Vai a correre il giorno del Ringraziamento?"
"Oh, è vero! Domani è il Ringraziamento.."
"Già.."
"Allora, dopo domani! Per smaltire ciò che mangeremo domani!" mi fa l'occhiolino e si avvia verso la porta. La accompagno giù, saluta mia madre e sua madre e va via.

Tornata in camera mia mi butto a peso morto sul letto. Chiudo d'istinto gli occhi e la prima cosa che vedo sono gli occhi azzurri di quella ragazza che da poco era diventata la mia vicina. Non mi ero soffermata molto su quegli occhi, ma mi avevano colpita davvero tanto. Non avevo mai visto occhi così belli. Trasmettono serenità senza neanche il bisogno di conoscere la persona.
Cercai di mandar via quell'immagine e senza neanche accorgermene mi appisolai.
Quel pomeriggio fu abbastanza tranquillo, quasi noioso oserei dire.

Il mattino seguente vengo svegliata da quella maledetta suoneria del mio cellulare, rispondo senza neanche controllare chi sia.

"Non dirmi che stavi dormendo!" la voce di Caroline risuona più squillante del solito.
"Car, vai al sodo.. Che vuoi?" la voce ancora impastata dal sonno.
"Più tardi vengo a farti visita, quindi vedi di farti trovare sveglia e pronta!"
"Perchè?"
"Perchè mi va! A dopo!" e mi chiude il telefono in faccia.

Ma perchè non potevo semplicemente dormire?
Io e Caroline siamo amiche da quando avevamo 6 anni, ormai siamo come sorelle. Lei vive nella cittadina accanto alla mia, a soli 10 minuti in macchina, quindi quando abbiamo voglia di vederci ci basta guidare un po' ed il gioco è fatto. A dire la verità è lei quella che viene a trovarmi più spesso, ma non perchè io non abbia voglia di andare da lei, solo per il semplice fatto che io non amo particolarmente guidare, nonostante i miei mi lascino l'auto tutte le volte che voglia.

Con Caroline non siamo quel tipo di amiche che stanno sempre li a coccolarsi e a dirsi quanto si vogliano bene. No, noi non ci diciamo quasi mai cose smielate. Ci prendiamo sempre in giro, ma solo noi sappiamo quanto bene ci vogliamo, e ce lo dimostriamo in altri modi. Non abbiamo bisogno di smancerie. A noi basta uno sguardo, e in quello sguardo c'è tutto l'amore che proviamo reciprocamente.
Mi alzo per potermi dare una veloce sistemata e dopo quasi mezz'ora sono già in macchina con la mia migliore amica. Andiamo al solito parco, ormai è il nostro posto.

"Perchè tutta questa voglia di vedermi? Ci siamo salutate ieri."
"Non posso semplicemente venire a trovare la mia migliore amica?"
"Mh, se lo dici tu.."
"Ok, hai ragione! C'è un motivo per cui sono qui!" ma va? Non sbaglio mai su di lei.
"Stamattina Jackson mi ha mandato un messaggio.. Non mi andava di parlartene per telefono." continua lei
"Jackson? Jackson il tuo ex? E cosa voleva?"
"Ma che ne so! Sarà l'aria natalizia che rende le persone più buone! Mi ha solo chiesto come stavo."
"E tu? Gli hai risposto?"
"Non subito.. Ho cercato di resistere quanto più potevo ma poi ho ceduto..." noto che abbassa lo sguardo.

Com'è che si dice? Più sono stronzi e più te ne innamori? Beh, quella è senza dubbio la situazione di Caroline. Sono stati insieme tre anni e, una volta al college, lui l'ha tradita con la prima che gli è passata accanto sculettando. L'ho odiato. Ha spezzato il cuore della mia migliore amica ed io per poco non sono arrivata a spezzargli le gambe. Ha cercato di farsi perdonare in tutti i modi e Caroline, ovviamente, ci è cascata. E poi lui l'ha fatta soffrire di nuovo e Caroline ha cercato di tagliare completamente i rapporti. E sembrava esserci riuscita, se quell'idiota non si fosse fatto risentire.

"Perchè non puoi semplicemente dimenticarti di lui? Lo sai che ti farà soffrire ancora."
"Lo so, ma come faccio? Pensavo di essermelo tolto dalla testa, ma quando oggi ho visto il suo nome sullo schermo del telefono ho capito che non è così. Ho capito che io lo amerò sempre."
"Lo sai come la penso. Lo sai che io ti terrei lontana da lui, ma io non posso impedirtelo. Ti dico solo che questa volta dovresti dare ascolto alla testa, piuttosto che al cuore. Non mi va di vederti piangere ancora per lui, non mi va di doverti vedere sempre con la paura che lui possa di nuovo ucciderti dentro. E, soprattutto, non mi va che tu mi impedisca di andare da lui e massacrarlo a sangue!" cerco di dire l'ultima frase in tono scherzoso, ma lo sappiamo entrambe che lo farei sul serio.
"Eh dai, smettila" la sento ridere finalmente.
"Fai come meglio credi Car, io sarò qui comunque vada."
Ci guardiamo un attimo, prima che il silenzio ci avvolga completamente.

Quella sera Caroline è rimasta dormire a casa mia. Ormai lascia sempre un pigiama di riserva, come io faccio a casa sua, per queste improvvisate. Ho dimenticato di raccontarle della nuova vicina. Recupererò domani. Non credo però le racconterò di quegli occhi color cielo che mi avevano tanto colpita.
E con l'immagine di quegli occhi ancora vivida nella mia testa, mi sono addormentata.


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Ciao a tutti! Eccomi con il secondo, breve, capitolo :). Le ragazze cominciano un po' a conoscersi e iniziamo a conoscere anche la migliore amica di Nicole, Caroline :)
Scrivetemi qualche piccola impressione che avete avuto fino ad ora, mi farebbe piacere!
Alla prossima! 😘

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