Capitolo 26

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Jessica Pov.

Il caos.
Quando Nicole è uscita da quella stanza urlando che si fosse svegliato, è stato il caos puro.
I suoi genitori che sono corsi subito dentro la stanza.
Gli infermieri che si precipitano.
I medici che corrono, chiedendo di allontanarsi.
Io e Caroline spaesate.
Non so esattamente cosa sia successo. Sono stati pochi minuti di totale confusione.
Nicole cerca di asciugarsi le lacrime. Deve essere stato difficile parlare a suo fratello, in quelle condizioni.
Deve essere stato difficile tutto.

I medici, dopo averlo visitato, hanno comunicato ai signori Sanders che, per adesso, sembra sia tutto a posto.
Ha reagito agli stimoli. Vista, forza e, anche se leggermente, riesce a muovere le dita dei piedi.
Direi proprio che si riprenderà!
Nicole si volta verso me e Caroline, riuscendo finalmente a sorridere davvero.

"Vieni qui!" le tendo la mano, sorridendo.

Non appena lei afferra la mia mano io la tiro a me, abbracciandola.
Questa volta mi stringe forte, senza farsi problemi.

"Oh, fanculo!"

Anche Caroline si unisce all'abbraccio.
Finalmente riusciamo a ridere di gusto!

"Si è svegliato chiedendomi di smettere di blaterare! In quel momento ho capito che stava assolutamente bene!"
"Tuo fratello è fantastico anche in un letto d'ospedale!" dice Caroline.
"È un'idiota!"
"Ma non insultarlo, dai! Si è appena svegliato dopo un grave incidente!"

Niente, Nicole sarà sempre così!

Dopo i vari accertamenti, i medici hanno permesso ai familiari di poter entrare nella stanza. Inoltre è ancora l'orario di visita.
Diversamente da quanto mi aspettassi, anche Nicole è rientrata in quella stanza, passando qualche minuto con il fratello.
Guardandomi intorno, nell'attesa che Nicole esca, ho metabolizzato il fatto che, dato che da grande vorrei fare il medico, avrei dovuto approfittare di questa situazione per apprendere qualcosa. Invece non ho pensato minimamente ad una cosa del genere. Mi sono fatta prendere emotivamente dalla situazione. Ed un medico non dovrebbe mai far prevalere i sentimenti. Per fortuna ho ancora tanto tempo per migliorare questo lato.

Le ore successive non sono state difficili come le precedenti. Sapere che Christian sta bene ha fatto tornare il sorriso a tutti quanti. Anche se la mamma di Nicole si è fatta scappare ancora qualche lacrima!

"Ragazze.." la signora Sanders si avvicina a noi tre. "Andate a casa, adesso.. Se volete voi potete restare a dormire da noi.. Nessun problema.." si rivolge a me e Caroline.

Noi due ci voltiamo verso Nicole. Infondo è lei che deve decidere se restare qui o meno.

"Voi restate qui?" chiede lei.
"Si.. Non ho intenzione di lasciarlo da solo proprio durante la notte."
"Ok.."

Nicole resta un attimo in silenzio, poi si volta verso me e Caroline.

"Andiamo via?"
"Come preferisci tu.." dice Caroline.
"Beh.. Sta bene! E poi siamo qui da un giorno intero.."
"Allora andiamo a casa.. Se ci sarà bisogno di qualcosa tua madre ci chiamerà.." dico.
"Ovviamente.." la signora sorride.

Salutiamo i signori Sanders e, finalmente, usciamo dall'ospedale, avviandoci verso il parcheggio.
Istintivamente prendo la mano di Nicole. Lei si volta verso di me, sorridendomi.

"Car.. Vieni a casa con noi?" le chiede Nicole, una volta arrivate in macchina.
"Ehm.. Meglio di no!"
"Perché?"
"Beh.. Così.. Non si sa ma!"
"Ma dai!" la sgrida Nic.

Sta davvero pensando che io e Nicole potremmo mai fare certe cose in sua presenza, o sto capendo male io?
Inoltre non credo succederà. Non mi sembra il momento.

"Non sono mai stata per le cose a tre e non ho intenzione di iniziare questa notte!" ride.
"Vai a fanculo!" anche Nicole ride, finalmente.
"A parte gli scherzi, preferisco tornare al dormitorio e lasciarvi sole.."
"Come vuoi.."

Ci separiamo dalla bionda, salendo in macchina e avviandoci verso casa.

"Sarà strana quella casa vuota.." dice, dopo qualche minuto di silenzio.
"Mh?"
"Non mi è mai capitato di dormire da sola.. Solo una volta, quando i miei sono andati in vacanza da soli, ma con me c'era Christian. È così grande quella casa quando non c'è nessuno. Durante il giorno non ho problemi a restare da sola perché so che torneranno tutti per la notte.. Ma adesso.. Adesso non torneranno. Spero davvero che sarà solo per stanotte."

Poggio una mano sulla sua.

"Hey.. Stanotte non sarai sola, ok? Ci sono io.."

Stringe la presa alla mia mano.

"Menomale.."

Dopo il silenzio è calato tra di noi. Semplicemente siamo rimaste mano nella mano.
Quello era ciò di cui avevamo bisogno in quel momento. Noi non abbiamo bisogno di parlare tutto il tempo. Noi siamo così.
Noi siamo quelle che stanno insieme da pochissimo tempo eppure sembra di conoscerci a vicenda da tutta una vita.
Noi siamo quelle che litigano e non si parlano per un giorno intero, per poi ritrovarsi senza neanche bisogno di chiarimenti.

Poco dopo, sentendo la stretta alla mano diventare sempre più debole, mi accorgo che la mia piccola si è addormentata.
Abbiamo trascorso quasi ventiquattro ore chiuse li dentro, senza chiudere occhio, se non per poco tempo.
Per lei però è stato molto più difficile che per me.
Accendo la radio, impostando il volume al minimo, per cercare di non addormentarmi io stessa alla guida.

Parcheggio nel vialetto di casa mia, spegnendo la macchina.

"Amore.." le accarezzo la guancia, cercando di svegliarla.
"Mmh.."

Apre lentamente gli occhi, guardandosi intorno.

"Oh, cazzo! Siamo già arrivati?!"
"Si.." ridacchio vedendo la sua faccia presa quasi dal panico.
"Non volevo addormentarmi! Volevo farti compagnia.. Scusa.." abbassa lo sguardo.
"Ma smettila! Avevi bisogno di dormire un po'!"
"Mh.."
"Vai a casa e fatti una doccia calda.. Io avviso mia madre che siamo ritornate.."
"Ok.."

Dolcemente le bacio la guancia, poi entrambe scendiamo dall'auto, ognuna diretta verso la proprio casa.
Prima di aprire la porta però, mi assicuro che anche lei entri in casa.
Sto per inserire la chiave quando la porta, però, si apre.

"Oh.." dico.
"Che ci fai qui?" chiede mio padre.
"Ehm.. Siamo.. Siamo appena arrivate."
"Si è ripreso il ragazzo?"
"Si, si.. Si è svegliato un paio di ore fa, così abbiamo deciso di andar via.." entro in casa mentre lui si sposta sull'uscio della porta.
"Bene.. Sono contento."
"Tu.. Stai andando a lavoro?"
"Si, tra poco inizia il mio turno.. Farò visita ai Sanders."
"Va bene.. Ehm.. La mamma? È sveglia?"
"Si."
"Ok.."
"Buonanotte."
"Buon lavoro.."

Che conversazione intensa.
Mio padre esce di casa, chiudendosi la porta alle spalle mentre io mi tolgo la giacca, salendo di sopra, verso camera dei miei genitori.
Busso, scostando poi leggermente la porta.

"Mamma.."
"Tesoro.. Che ci fai qui?" si mette a sedere.
"Christian si è svegliato, sembra stia bene.. Ho accompagnato Nicole a casa.." mi avvicino al letto.
"Sono contenta di sapere che sta bene."
"Già.. Siamo stati parecchio in pensiero.."
"Resti a dormire qui?"
"In realtà avevo intenzione di dormire a casa di Nicole.. Sai, per non lasciarla da sola.. I suoi sono rimasti in ospedale."
"Oh, ma certo. Avrà bisogno di un po' di compagnia! Perché non restate qui?"
"No, preferisco stia a casa sua.."
"Ok, tesoro.. Come vuoi tu."
"Prendo il pigiama e vado.. Ci vediamo domani mattina, buonanotte."
"Buonanotte tesoro.. Salutami Nicole."
"Certo.."

Mi lascia un bacio in fronte, poi esco dalla stanza.
Entro in camera mia, mettendo in una busta un pigiama a caso e uscendo dalla stanza.

"Mamma.." sento chiamare dalla stanza di Nico.

Mi avvicino, aprendo leggermente la porta.

"Piccolo.. Che ci fai sveglio a quest'ora?" sussurro.
"Ti ho sentita.."

Mi avvicino al suo lettino.

"Torna a dormire.." gli accarezzo la testa.
"Come sta il fratello di Nicole?"
"Bene.. Anche lei è tornata a casa. Io vado a dormire da lei, ok? Per non lasciarla da sola."
"Posso venire anche io?" si mette seduto.
"No.. Tu dovresti già dormire, in realtà! Nicole ha bisogno di riposare."
"Ma io volevo farle compagnia.."
"La vedrai domani, ok?"
"Va bene.."

Si sdraia nuovamente ed io gli rimbocco le coperte, lasciandogli un bacio in fronte. Quanto mi mancano questi piccoli gesti. Vorrei poterlo fare tutte le sere.

"Mammina.."
"Che c'è?"
"Domani mi accompagni tu a scuola?"
"Certo amore.."
"Ok.."

Lo bacio un'ultima volta in fronte e lui mi stringe a se. Ogni volta che mi abbraccia mi fa sentire tutta la tristezza che prova nel non avermi accanto tutti i giorni e.. È davvero una brutta cosa. Vorrei potergli stare sempre accanto, ma finché dovrò continuare gli studi sarà cosi. Avremo i nostri momenti per stare insieme piccolino, stanne certo.

"Ti voglio bene piccolo mio!"
"Anche io ti voglio bene, mammina!"

Gli sistemo le coperte per bene e sto con lui quel poco che basta fino a che non si riaddormenta.
Vorrei passare più tempo con lui, invece mi ritrovo sempre a stargli lontana.. Sospiro, uscendo di casa e suonando al campanello di casa di Nicole.

"Hey.." apre la porta dopo un paio di secondi.
"Hey.. Sei già in pigiama, vedo!"

Rido, notando il pigiama a forma di scimmia.

"Ha pure le orecchie, eh.." continuo a ridere, cercando di toccarle ma lei si scansa, offesa.

Entro in casa, chiudendo la porta.

"È bellissimo! Smettila di ridere!"
"Questo lo hai preso perché io ti chiamo Scimmietta?"
"No!" mi fa la linguaccia. "Ce l'ho da prima!"

Non resisto e le intrappolo il viso tra l'indice e il pollice, baciando quelle labbra di cui non assaporavo il sapore da giorni, che sono sembrati un'eternità!

"Mi sei mancata.." dico, allontanandomi di poco dalle sue labbra.
"Anche tu.." appoggia la fronte alla mia.

Mi prende la mano e saliamo al piano di sopra, chiudendoci in camera sua.

"Grazie per non avermi lasciata sola neanche per un secondo.." si posiziona esattamente davanti a me.
"Doveri di fidanzata!" faccio spallucce, ironica.
"Ah, quindi sei rimasta con me solo per dovere?"

Mette il broncio, incrociando le braccia al petto, mentre io scoppio a ridere.

"Ma no, scema.."

Le prendo le mani, portandole dietro il mio collo e stringendola per la vita.

"L'ho fatto perché non sarei mai stata in grado di lasciarti da sola.."

Mi guarda negli occhi per qualche secondo, senza dire nulla.
Poi accenna un lieve sorriso.

".. Ti amo."
"Ti amo anch'io.."

Prendo il suo viso tra le mani, avvicinandolo al mio e annullando quella poca distanza.
Senza indugi le nostre lingue iniziano a cercarsi. Mi era mancato il sapore delle sue labbra. Dannatamente.
La mia mano scivola sulla sua nuca, avvicinandola ancora di più a me.
Lei indietreggia, fino a sdraiarsi sul letto. Io, gattonando, la raggiungo, unendo di nuovo le nostre labbra, alla ricerca della sua lingua.
Le accarezzo la guancia per poi, lentamente, allontanarmi e sdraiarmi accanto a lei poggiando la testa sul suo petto mentre lei mi stringe a se. Riesco a sentire il battito leggermente accelerato del suo cuore.
È per me che batte così? Sono io la causa di tutto ciò?
Prendo la sua mano, accarezzandola e giocandoci.
Che bisogno ci sarebbe di parlare, quando in silenzio riusciamo a comunicarci tanto amore?
Dopo qualche minuto ad osservare le nostre mano vicine, si sporge verso il comodino, controllando l'ora del cellulare.

"Mh?" chiedo, alzando lo sguardo.
".. È il mio compleanno."

Mi alzo, facendo peso su un gomito.
Ci perdiamo l'una negli occhi dell'altra. Non so quanto siamo rimaste così, a guardarci e scrutarci. Minuti o forse solo attimi sembrati infiniti. È stato intenso.

"Non pensavo me lo avresti detto.." parlo io per prima.
"Non posso nasconderti cose del genere.."
"Beh.. Pensavo avresti fatto passare il giorno e poi, indifferente, mi avresti detto: 'sai, l'altro ieri era il mio compleanno.' O cose del genere.."
"No.. Non meriti una simile cattiveria!" ride.

La bacio, poggiando una mano sul suo viso.

"D'ora in poi sarà diverso, ok? Fino a questo momento hai trascorso questa giornata come se fosse il tuo peggior incubo.. Ma da quest'anno no. Da adesso ci sono io.. E niente sarà come prima! Te lo prometto.."

Lei mi guarda quasi incantata.

"Guarda che io ci tengo alle promesse!" dice.
"Beh, io le so mantenere!" sorrido, lasciandole un bacio sulle labbra.

Sospira, guardandomi intensamente.

"Fammi tua."

Senza farmelo ripetere ancora, poggio una mano sul suo viso, avvicinandomi a lei e annullando la distanza che divideva le nostre labbra. Le sue braccia si intrecciano dietro il mio collo mentre la mia mano libera scivola lungo la sua schiena.
Le nostre lingue giocano, prima sinuosamente, dopo in modo decisamente famelico.
Le sue labbra si muovono focose sulle mie mentre io mi posiziono a cavalcioni su di lei.
Mando giù la zip del pigiama, aiutandola a togliere la parte superiore, per poi dedicarmi al suo collo.
Voglio assaporarne ogni angolo. Ogni singolo millimetro sarà oggetto della mia attenzione.
Lecco. Mordo. Succhio.
Amo lasciarle questi segni rossi, che poi diventano viola. Sono i miei segni. I segni del mio passaggio. Perché lei è solo mia.
Il suo respiro si fa sempre più affannato e diversi gemiti iniziano ad uscire dalla sua bocca.
Poggia la mano sulla mia nuca attirandomi verso le sue labbra, che non perdo tempo a baciare e leccare.
Afferra i lembi della mia maglietta facendola scivolare via e buttandola chissà in quale angolo della stanza.
Con un rapido gesto sgancia il gancetto del mio reggiseno ed io faccio lo stesso con il suo, facendo intrufolare le mani dietro la sua schiena.
Una volta liberata da quel pezzo di stoffa ingombrante non perdo tempo a fiondarmi sui suoi seni. Lecco avidamente uno dei capezzoli mentre stuzzico l'altro, chiudendolo tra l'indice e il pollice.
Nicole non smette di ansimare e il suo bacino inizia a muoversi su e giù, chiedendo attenzioni.

"Toglimi questo dannato pigiama!"

Faccio come dice, facendo scivolare via con esso anche le mutandine.
Mordo un punto a caso del suo addome, risalendo poi tutto il suo corpo leccando e baciando ovunque.
Per un attimo mi soffermo a guardarla. Il suo corpo è cambiato. Adesso è molto più definito rispetto a quando l'ho conosciuta. Starei ore a guardarla, ma adesso non è proprio il momento!
Torno sulle sue labbra, alla ricerca della sua lingua.
Mentre le mie mani continuano a toccarla lungo i fianchi e sui seni, mi avvicino al suo orecchio, mordendone il lobo.

"Girati." sussurro.

Il suo respiro si fa ancora più affannato. Probabilmente non si aspettava di sentire la mia voce.
Mi allontano dal suo corpo spingendolo per un fianco, in modo da farla voltare.

"Hey, fai piano!"

Torno vicino al suo orecchio.

"Forse è meglio che tu risparmi il fiato per dopo!"
"Mmhh.." sorride maliziosa.

Scosto i capelli dalle sue spalle, dedicandomi a leccare e baciare il suo collo, per poi scendere lungo la spina dorsale e per tutta la schiena.
Mi soffermo qualche attimo ad osservare il tatuaggio sulla sua spalla, accarezzandolo.
Si volta leggermente con il viso, osservandomi.

"Mi piace.." dico, lasciando un bacio su quel punto.
"Magari un giorno ne avremo uno anche noi.." dice.
"Non mi tatuerò il tuo nome, se stai pensando a questo.."

Lei si volta totalmente, mettendosi seduta.

"Non ho detto questo.. Possiamo anche farci lo stesso tatuaggio, senza per forza scriverci una il nome dell'altra.. Se mai dovessimo poi separarci, noi sapremo a cosa si riferisce senza che ci sia un nome marchiato sulla nostra pelle."

Le prendo la mano, baciandole il palmo.

"Magari un giorno.." ripeto le sue stesse parole.
"Adesso basta parlare!"

Mi spinge, facendomi sdraiare e lanciandosi verso i miei seni, leccando focosamente uno dei capezzoli.
Con un rapido gesto fa volar via i miei jeans e qualche attimo dopo anche l'ultimo pezzo di intimo rimasto addosso.
Scivola lungo il mio corpo, leccando e morendomi senza ritegno, soprattutto la pelle attorno all'ombelico.
Poggia le mani sulle mie cosce, facendo divaricare le mie gambe e dedicandosi a mordere l'interno coscia.

"Ah!" non riesco a trattenere un gemito di dolore, misto al piacere.

Senza che me lo aspetti sento le sue labbra ricoprire il mio clitoride.

"Oh mio Dio!"

Lei continua a succhiare e disegnare cerchi invisibili attorno ad esso.
La stanza si riempie dei miei gemiti.
Stringo le lenzuola per avere una presa stabile.
Muove le dita sulla mia apertura, tracciandone il contorno e scivolando dentro me con disinvoltura.
Mi farà morire prima o poi.
Voleva che la facessi mia e invece è lei che mi sta facendo sua.
Riesco a mettermi sui gomiti per osservarla. Lei per un attimo alza lo sguardo, incrociando il mio. Oh, quello sguardo. Pieno d'amore e passione.
Non riesco a tenere gli occhi aperti e lascio cadere la mia testa all'indietro.
Riprendo il controllo del mio corpo e con uno scatto rapido mi allontano da lei, sotto il suo sguardo confuso e la spingo, facendola ricadere con le spalle sul letto.
Diretta mi lascio cadere sulle sue labbra mentre la mia lingua vaga alla ricerca della sua.
Mi allontano da quelle labbra che non smetterei mai di baciare, sedendomi sul letto e posizionandomi tra le sue gambe, facendo scontrare i nostri clitoridi.

"Oh cazzo!" Nicole geme più forte e la stanza continua a fare eco ai nostri respiri affannati.

Spingiamo l'una verso l'altra, ansimando allo stesso ritmo.
Con una mano risalgo lungo il suo corpo.
Lungo le cosce, per il suo addome, fino a scontrarmi con il suo seno e chiuderlo nella mia mano.

"Urla il mio nome!" riesco a dire, anche se con non poca difficoltà.
"Jess!" fa come dico, urlando il mio nome tra i gemiti.

Le nostre mani si intrecciano, aggrappandoci l'una all'altra.

"Dillo ancora!"

Il mio corpo è in subbuglio, travolto da ogni tipo di emozione.

"Jess! Non ti fermare!"

Le nostre spinte sono sempre più forti.
Chiudo gli occhi, lasciando cadere la testa all'indietro.

"Jessica!" dice ancora il mio nome, mischiato ai suoi gemiti.

Ed in quell'istante un forte orgasmo ci sovrasta entrambe. Le nostre urla si mischiano tra di loro, così come i nostri umori.
Mi lascio cadere sul letto a peso morto e lei si appoggia al mio petto. Restiamo pochi attimi in silenzio, cercando di regolarizzare i nostri respiri.

"Lo senti?" dico, accarezzandole i capelli.

Il battito del mio cuore credo che in questo momento lo stiano sentendo fino in Cina. Quando batte così forte ho paura che possa uscire fuori dal petto.

"Si.." dice, accarezzando quel punto e poi baciandolo.

Prende la mia mano, portandola sulla sua schiena mentre lei si sporge verso me, leccandomi le labbra e infilando la lingua nella mia bocca.

"Ma non ti stanchi mai?" rido, mentre lei morde il mio labbro inferiore.
"Di te? Mai!"

Si dedica ad un'approfondita degustazione del mio collo, mentre le sue mani vagano per tutto il mio corpo.

"Di sentirmi tua? Mai!" continua a parlare, tra un bacio ed un morso.

Capovolgo la situazione, mettendomi sopra di lei e chiudendo a coppa i suoi seni tra le mie mani, leccando prima un capezzolo e poi l'altro. Sposto un ginocchio tra le sue gambe, facendolo scontrare con la sua intimità per darle un po' di piacere mentre torno ad assaporare le sue labbra. Sposta, quasi con violenza, la mia gamba, portando sulla sua intimità la mia mano.

"Ok, ok.. Ora facciamo sul serio!" rido della sua impazienza. "AHIO!" mi ha morso il labbro abbastanza forte, la stronza.
"Smettila di deridermi e datti da fare!"

Anche se vorrei farla soffrire, come si meriterebbe, non riesco a non limitarmi in certi movimenti e senza indugi entro in lei, con due dita.

"Aah! Adesso va meglio!" porta la testa all'indietro ed io mi butto sul suo collo, nuovamente.

Continuo a spingere, non molto delicatamente, mentre lei muove il bacino a ritmo delle mie spinte.
Abbandono il suo collo scendendo il suo corpo fino ad arrivare alla sua intimità.
Inspiro abbondantemente, inebriandomi del suo odore.
Entro a contatto con il suo clitoride, leccandolo e succhiandolo mentre continuo a spingere con le dita.
Stringe tra le mani i miei capelli, ansimando e ansimando ancora.
Da qui a casa mia ci sono un paio di metri, non dovrebbe sentirci nessuno! O almeno, lo spero!
Continuo a muovere la lingua in modo circolare attorno al suo centro.
Le sue pareti iniziano a contrarsi tra le mie dita, aumento le spinte, allargando e muovendo le dita dentro lei.

"Sto per.. Sto per.. Aaahh!"

Lentamente diminuisco le spinte fino ad uscire da lei, baciando il suo corpo invaso dagli spasmi, e bearmi del suo sapore.

"Ti ho soddisfatta abbastanza?" torno vicino al suo viso.
"Oh.. Cazzo, si!" il suo respiro è ancora affannato.

Ci sistemiamo sotto le coperte, stringendoci l'una all'altra.

"Il più bel regalo di compleanno di sempre!" si volta verso di me, ridendo.
"Modestamente!"

E poi nulla. Poi siamo rimaste l'una stretta tra le braccia dell'altra ad ascoltare i nostri respiri fondersi. Avrei dato qualsiasi cosa per far sì che il tempo si fermasse in quel momento. In quella stanza.

Riapro gli occhi, voltandomi verso Nicole e trovando i suoi occhi verde smeraldo a scrutarmi.

"Giorno.." dice, spostando una ciocca dei miei capelli dal mio viso.
"Giorno.." riesco a dire, con la voce che sembra quella di un uomo.

Lei sorride, guardandomi.

"Sei sveglia da parecchio?" chiedo.
"Non ho dormito molto, in realtà.."
"Come mai? Pensavi a Christian?"
"A Christian, ai miei genitori.. A te.."
"Me?" sorrido maliziosa.
"Si, te.. Noi.." si avvicina, sfiorando il mio naso contro il suo.
"È bello definirci 'noi'.. Non più 'io' e 'tu' ma.. 'Noi'."

Sorride, unendo le nostre labbra.

"Pensavo che.. Vorrei dire ai miei di noi due.."
"Seriamente?" bell'argomento per farmi svegliare!
"Si.. No.. Cioè.. Voglio dire loro che ho una ragazza.. Non che sei tu.."

Mi giro su un fianco, facendo peso su un gomito.

"Come mai proprio adesso?"
"Perché.. Ho capito che la vita è un soffio! Prima c'è l'hai e l'attimo dopo.. Chi lo sa! Voglio godermi ogni attimo che questa vita mi offre. Non voglio più sopravvivere a ciò che mi capita, voglio vivermi quello che la vita mi riserva! E se voglio farlo appieno, non devo nascondermi da nulla!"

La guardo senza dire nulla.
Assurdo il potere che può avere su di te il pericolo della morte. Certi avvenimenti ti cambiano completamente l'esistenza. Possono peggiorarti, è vero, ma senza ombra di dubbio, possono anche insegnarti a vivere in modo differente, migliorandoti.
Le prendo la mano.

"Se ti senti pronta, fallo.."

Lei annuisce.

"Dammi un bacio!"

Sorrido, intrappolandola in un abbraccio e unendo le nostre labbra.
Poco dopo mi alzo, rivestendomi.

"Resta ancora un po'.."
"Non posso.. Ho promesso a Nico che lo avrei accompagnato all'asilo!"
"Ok.." dice, accoccolandosi sotto le coperte ancora più di prima.
"Tu? Che fai oggi?" mi alzo, infilandomi i jeans.
"Non ne ho idea.. Vorrei andare da Christian, ma l'ora di visita è comunque dopo pranzo.."
"Vuoi venire con me?"
"Mh? No, no.. Preferisco restare qui, resto ancora un po' a letto.."
"Ok!"

Indosso le scarpe, lascio un ultimo bacio sulle labbra della mia ragazza ed esco dalla sua stanza.
Hey, un momento.. Ho l'impressione di aver dimenticato qualcosa..

"Amore.." entro di nuovo in camera sua.
"Si?"
"Uhm.. Devo farti gli auguri di buon compleanno?"

Mi guarda, restando qualche attimo in silenzio, poi scoppia a ridere.

"Stanotte mi hai fatto i migliori auguri, non preoccuparti! Vai, vai!"
"Ok!" rido anche io, anche se un po' confusa.

Mi avvicino a lei, chiudendole il viso tra le mani.

"In ogni caso, tanti auguri!"

La bacio ancora, poi vado via, sul serio.
Dovrò pensare ad un regalo di compleanno? O forse no.. Forse le danno fastidio.. Come caspita dovrei comportarmi in questo giorno?!

Entro in casa, trovandomi davanti mia sorella intenta a mettersi la giacca e con un biscotto in bocca.

"Buongiorno!"
"Buongiorno un cazzo! Sono in super ritardo e alla prima ora ho un test di verifica!"

Prende in spalla lo zaino ed esce di casa di corsa.
È sempre un piacere trascorrere certi momento con lei!

Mi dirigo verso la cucina. Il mio ometto sta facendo colazione e insieme a lui mia madre.

"Buongiorno.."

Do un bacio sulla testa a Nicholas.

"Ciao mammina!"
"Giorno tesoro.."

"Vado a lavarmi velocemente e poi andiamo, ok?"
"Va bene.." dice il mio piccolo, inzuppando un biscotto nel latte.

Mi fiondo in bagno, lavandomi velocemente e cambiandomi.

"Sei pronta?" Nicholas spunta davanti la porta.
"Quasi!" dico, mentre sistemo il trucco.
"Perché ci metti sempre tanto?"
"Perché.. Sono una donna!" pettino velocemente i capelli mentre lui continua a guardarmi strano.

Scendiamo di sotto e, dopo aver indossato le giacche, usciamo di casa.

"Puoi chiedere a Josh se oggi mi porta al parco?"
"Ehm.. Si, ok."
"Non essere gelosa, puoi venire anche tu!"

Abbasso lo sguardo verso il nanetto.

"Scusa?"
"Se vuoi venire anche tu, puoi.."
"Oh, beh.. Grazie del permesso!"

Gelosa. Tze! Ma poi chi gliele insegna queste parole?
In prossimità dell'asilo, Nicholas mi lascia la mano e sta per attraversare la strada, correndo.

"HEY!" urlo.

Lui si ferma di scatto, tornando indietro e voltandosi verso di me.

"Quante volte devo dirtelo di non attraversare da solo la strada?!" alzo la voce.
"Ma ho guardato prima, non c'erano macchine.." abbassa la vocina, sentendosi minacciato.
"Devi aspettarmi! Più te lo dico più continui a non ascoltarmi!"
"Scusami.."

Morirò di crepacuore per colpa sua, ne sono certa!
Entriamo e lui raggiunge subito la sua classe. Saluto le maestre, era davvero tanto tempo che non le incontravo.
Davanti la porta ci sono anche altre mamme dei compagnetti di Nico e tutte quante mi stanno scrutando da testa a piedi.
So già cosa pensano: 'oh, guardala. Finalmente si degna di accompagnare suo figlio.' E stronzate varie!
Con nonchalance mi avvicino alle signore.

"Salve!" sfoggio il mio sorriso migliore.
"Oh, ciao cara!"
"Tutto bene?" chiede una di loro, sorridendo in modo falso.

Le strangolerei volentieri!

"Si, grazie!"

Ci fosse qui Nicole, probabilmente le avrebbe strangolate sul serio!
Esco dal cancello dell'asilo e poco dopo sento il cellulare vibrarmi in tasca.

"Pronto?" rispondo distratta, mentre attraverso la strada.
"Hey, sono io! Come stai?"
"Jake! Che bello sentirti! Tutto bene, grazie.. E tu?"
"Non mi lamento! Ma, ti disturbo?"
"No, no.. Ho appena accompagnato Nico a scuola!"
"Ah, perfetto.. Mi chiedevo se ti andava di vederci! Ho la mattina libera ed è tanto che non trascorriamo un po' di tempo insieme!"
"Si, mi farebbe davvero piacere! Ti raggiungo io, dammi il tempo della strada!"
"Ok, ti mando l'indirizzo del bar!"
"Va bene, a dopo!"
"A dopo!"

Gli mando un bacio per poi chiudere la chiamata.
In questo ultimo periodo l'ho un po' trascurato e mi dispiace. Non riesco a vederlo come un fratello maggiore, è vero, però stiamo costruendo un bel rapporto e mi piacerebbe davvero portarlo avanti. Credo che d'ora in poi cercherò di sentirlo più spesso!
Torno a casa, saluto mia madre e salgo in auto, diretta verso New York. Più tardi vorrei anche andar a far visita a Christian.

"Non ci vediamo da tanto.." dico.
"Già.. Sono stato impegnato con il lavoro! Ho dovuto fare degli straordinari, sono davvero distrutto in questi giorni!" beve la sua bevanda.
"Anche io ho avuto delle giornate piene, però mi piace se riusciamo comunque a ritagliarci dei momenti.."
"Anche a me non dispiace.." sorride, dandomi un piccolo pizzicotto alla guancia.

Siamo seduti ad un bar, sorseggiando entrambi qualcosa da bere. È più figo di quanto ricordassi. Si, lo so.. Non dovrei fare certi pensieri dato che siamo imparentati, ma gli occhi li abbiamo per guardare, no?

"Come sta Nico?"
"Bene.. Sembra anche contento di poter passare del tempo con suo padre e se lui è contento, lo sono anche io."
"È un bene che i due instaurino un legame già da adesso.. Più cresce, più sarebbe stato difficile.."
"Già.."
"Per il resto? Va tutto bene a casa?"
"Mh.. Diciamo di si!"
"Perché 'diciamo'?" assume un'espressione interrogativa.
"Mh.. Ecco, io e papà abbiamo avuto una discussione.."
"Qualcosa di riparabile?"
"Si, spero.. Per il momento però le cose sono abbastanza fredde.. Diciamo che in questi giorni abbiamo avuto contatti solo per il fratello di Nicole.."
"Che è successo al fratello di Nicole? E comunque, siamo tipo orgogliosi noi.. Gli passerà!"
"Io non sono orgogliosa! Non come lui.."
"Si vede che lo ha trasmesso tutto a me!"
"Oh, no.. Anche Rebekah è come lui.. Diciamo che, almeno in questo, mi sono salvata nel non assomigliarli!"
"Buon per te, allora.." ride.
"Comunque, il fratello di Nicole ha avuto un incidente.. Adesso sembra stia bene!"
"Ah, menomale!"

Sembra aver ereditato tanto da mio padre. Sia caratterialmente che fisicamente. Si somigliano davvero tanto. E più lo conosco più me ne accorgo.

"Oggi è il compleanno di Nicole.. Non so che diamine regalarle!" mi gratto la testa, in segno di confusione.
"Potevi pensarci prima, eh!"
"Me lo ha detto solo oggi.. Storia lunga!"
"Regalale una di quelle cavolate che vi regalate sempre voi ragazze.. Trucchi, bracciali.. Cose così!"
"Mh.. No, non mi sembra il caso!"

Seriamente, cosa mai potrei regalarle? Per qualsiasi regalo di 'coppia' è ancora troppo presto.. Trucchi, bracciali e cose di questo genere me li tirerebbe in testa! La ragazza con i gusti più complicati me la sono andata a scegliere io!

"In effetti, Nicole non è proprio quel tipo.."
"Ecco, vedi che lo sai?"

Ridiamo entrambi come due cretini.

"Seriamente, vorrei prenderle qualcosa di carino.."
"Nicole non è per le cose carine.. Prendile qualcosa che a te non piace! Siete un po' gli opposti, no?"

È vero. Cazzo se è vero! Io e Nicole siamo completamente una l'opposto dell'altra.

"Sono ancora senza idee.."
"Come siete complicate voi ragazze! Io non credo di aver mai fatto un regalo a qualcuno dei miei amici!"
"Voi siete strani! E comunque.. Nicole non è solo un'amica.."

Credo glielo dirò. Non credo Nic avrà qualcosa in contrario.

"Mh?" inarca un sopracciglio.
"Non mi guardare così! Noi.. Stiamo insieme!"
"Cooosa? Non ci credo!" la mascella gli è quasi arrivata al pavimento!
"Dico sul serio!" gli do un pugno sul braccio.
"Da quando?"
"Da.. Un po'!"
"Aspetta, definisci 'un po''!
"Da.. Quasi due mesi!" abbasso lo sguardo grattandomi la fronte, imbarazzata.
"Due mesi?! E me lo dici solo adesso?"
"Non è stato facile! Soprattutto per Nicole! Non voleva si venisse a sapere! Adesso si sta lasciando un po' andare!"

Resta qualche secondo in silenzio.

".. Aspetta.. Due mesi, hai detto? No.. Non me lo dire.."
"Cosa..?"

Credo di sapere dove voglia andare a parare.

"Non dirmi che Nicole mi ha rifiutato per te!"
"Eehm.."
"Cazzo! Mi sono ridotto così?"

Scoppio a ridere per la buffa faccia che fa!

"Che vuoi farci.. È difficile resistere ad una bella bionda!" mi do delle arie.

Beve il suo caffè, incredulo a ciò che gli ho appena raccontato.

"Questo è meglio non raccontarlo ai miei amici!"
"Già!" rido ancora.
"Mia sorella mi ha fregato la ragazza!"


***

Nicole Pov.

Esco di casa, ancora assonnata.

"Tanti auguri a teee! Tanti auguri a tee! Tanti auguri a Nicoolee, tanti auguri a teee!"

Oddio, no! Mi volto, Caroline sta sorridendo e applaudendosi da sola. O forse sta applaudendo a me?

"Ti odio!"
"No, non è vero!"

Mi avvicino e lei mi abbraccia.

"Si, si.. Ora basta!"

Mi dà un bacio sulla guancia, poi si allontana.

"Stiamo invecchiando, amica mia!" mi poggia una mano sulla spalla, in segno di conforto.
"Già!"

È vero, stiamo crescendo. Con oggi sono ventidue anni. Ventidue anni ed io mi sento come se non avessi mai vissuto.
Ok, Nicole.. Non farti prendere dalla tristezza, se no è la fine!

"Grazie per essere passata a prendermi!" dico, mentre ci avviciniamo alla sua auto.
"Ma figurati! Così passiamo un po' di tempo insieme!"

Ho chiesto a Caroline se poteva passarmi a prendere per accompagnarmi in ospedale. Essendo però ancora presto, credo ne approfitteremo per fare colazione insieme.
Infatti così è stato, una volta arrivate a New York, ci siamo fermate in uno dei nostri bar preferiti.

"Allora, com'è andata la serata?" mi chiede, subito dopo aver ordinato.
"Mh, abbastanza bene!"
"Ho fatto bene a non tornare a casa con voi?" ride.
"Si, direi di sì!"
"Lo sapevo!"
"Se ci fossi stata tu di certo non avremmo fatto certe cose!"
"Beh, non mi piace rovinare i momenti!" mi fa l'occhiolino.
"Si, certo!" rido sarcastica. "Comunque, poi non ho dormito molto.."
"Risparmia i dettagli, non mi interessano!"
"Cretina! Non per quello! Non riuscivo a prendere sonno.."
"Ah.. Beh, certo.. Sei stata in pensiero per Christian?"

Annuisco, abbassando lo sguardo.

"Avevo paura che.. Non so, che se si fosse sentito male durante la notte i miei non me lo avrebbero fatto sapere.."
"Ma stamattina hai sentito tua madre?"
"Si, si.. Mi ha detto che ha passato la notte tranquillamente.."
"L'importante è questo!"
"Lo so.."

Poggia la mano sulla mia.

"Starà bene! Ha la pelle dura, quel ragazzo!"
"Spero non si butti giù di morale e reagisca bene a tutto.."
"Diglielo tu stessa, più tardi!"
"Lo farò!"

Sorrido.
Si riprenderà. Ne sono certa!
Poco dopo arriva il cameriere con i nostri caffè e i nostri muffin.

"Buona prima colazione da ventiduenne!" alza il bicchiere del caffè per fare un brindisi.
"Alla nostra!" faccio tintinnare il mio bicchiere con il suo, poi entrambe beviamo.
"E Jessica? Dov'è?" mi chiede, poggiando il bicchiere sul tavolo.
"Non so.. Doveva accompagnare Nico a scuola e poi.. Non so se aveva cose da fare, in realtà!"
"Quindi tu non sai dove sia la tua ragazza in questo momento?"
"Esatto.." rispondo distratta, mentre addento il mio muffin.
"Dovresti saperlo, invece! Non credi?"
"Naah.. Noi non siamo così! Non ci scriviamo messaggi tutto il tempo per sapere cosa stiamo facendo, dove siamo e se stiamo ancora respirando!"
"Beh, ma.. Non so, una vaga idea.."
"A me darebbe fastidio se lei mi cercasse un minuto si ed uno no per sapere dove sono, così non lo faccio con lei!"
"Si, sembra un buon compromesso.."
"So che tu non capisci, tu sei molto più gelosa ed ossessiva! Non riusciresti mai!"
"Come se tu non lo fossi!"

Sto per dare un altro morso al mio muffin con gocce di cioccolato quando mi blocco, guardandola.

"Scusa? Io sarei ossessiva?"
"Non esattamente, ma sei molto gelosa! Non puoi negarlo!"
"No, non lo nego.. Ma un conto è la gelosia, un altro è l'essere ossessivi e voler sapere ad ogni costo cosa sta facendo l'altro! Tu vorresti sapere anche quando è in bagno, per esempio!"
"No, non è vero! Ok, sono un po' ossessiva.. Ma non a quei livelli!"

Sbuffo, continuando a mangiare.

"I rapporti si basano sulla fiducia, Car.. Lo sappiamo entrambe! Io mi fido di Jess, quindi non vedo il motivo di doverla assillare tutto il tempo."
"Certo che ti fidi, siete ancora all'inizio!" beve un sorso di caffè.
"Che vorresti dire?" inarco un sopracciglio.
"Che all'inizio è facile.. Il tutto diventa difficile con il passare del tempo!"
"Solo perché Jackson ti tradiva non vuol dire debba capitare anche a me!"

Ma guarda tu!

"Non sto dicendo questo, idiota! Dico che, andando avanti nel tempo, capirai se davvero ti fidi di lei o meno.."
"Di solito è al contrario, io non do fiducia subito a nessuno! E poi anche con te non mi è servito del tempo, sapevo che potevo fidarmi. L'ho sempre saputo!" scrollo le spalle.
"Eh certo, siamo cresciute insieme! Jessica la conosci da poco.."
"Non vuol dire nulla il tempo! Lo sai anche tu che con lei è stato diverso fin da subito.. Se una persona non mi sta a genio dai primi momenti, per me non esiste, lo sai. Invece con lei ho subito trovato punti in comune.. Cosa alquanto difficile per una come me! Con lei.."
"Si, si.. Con lei è diverso, speciale.." mi fa il verso.
"Non imitarmi! Ti stavo spiegando il mio punto di vista!"
"Si, lo conosco!"
"Sei.. Sei per caso gelosa? No, perché il tono era quello!"
"Ma che.."

Disinvolta continua a mangiare.
Si, direi che è gelosa. Ma di cosa? Non mi sembra che io la stia trascurando!

"Non hai motivo di esserlo, lo sai!"
"Non lo sono! E poi lo eri anche tu quando stavo con Jackson, quindi!"
"Quindi lo sei.."
"No!"
"E comunque non ero gelosa! Ero preoccupata!"
"No, parlo dei primi tempi!"

.. Ok, lo ammetto. Ero abbastanza gelosa quando ha iniziato ad uscire con Jackson. Anche perché, se devo essere proprio sincera, lei un po' mi trascurava.. Eravamo più piccole, è vero.. Era il suo primo amore e cazzate del genere..

"Beh, perché.. Insomma, eravamo solo io e tu. Lo siamo sempre state.. Quindi.. Diciamo che era un po' difficile condividerti con qualcun altro!"
"Adesso è la stessa cosa.." abbassa un po' lo sguardo.
"Ma adesso abbiamo entrambe una persona accanto.. L'importante è non allontanarci mai."
"Io non ho nessuno, veramente!" sbuffa.
"Uhm.. Mark?" chiedo, confusa.
"Mark? Mark non è quel genere di 'persona'! Con Mark non mi sfogo e di certo non vado a farci shopping!"
"Quindi non state insieme?"
"Me lo chiedi ogni volta che esce l'argomento! No! Perché dovremmo?"
"Che ne so.. Ogni volta che qualcuno ti dedica del tempo tu te ne innamori!"
"Lui non mi dedica del tempo! A parte quando facciamo l'unica cosa per cui ci vediamo!"

Sono confusa. Più che altro, mi confonde una Caroline che.. Sembra quasi priva di sentimenti verso questo ragazzo. E si solito Caroline si affeziona persino ad una zanzara!

"Mi era sembrato di capire che passavate del tempo insieme facendo anche altre attività!"
"È capitato qualche volta i primi tempi. Hai questo trip mentale su di me e Mark come coppia! Toglitelo dalla testa, non ho intenzione di innamorarmi di uno che scopa un giorno con una ragazza e il giorno dopo con altre due!"
"Lo fa ancora? Credevo si stesse 'dedicando' solo a te!"

Non ho un trip mentale su loro due.. È che proprio li shippo da morire insieme! Ma ve lo immaginate? La mia migliore amica con il migliore amico di Jessica! Fantastico!

"Non lo so, secondo te durante i preliminari gli chiedo se prima di venire da me ha fatto visita a qualcun'altra?" sorride, ironica.

Alzo le mani, in segno di resa.
Peccato. Ci speravo finissero insieme!

"Tornando a Jessica.." dice.

La guardo.

"Hai ragione quando dici che è speciale.."

Credo di essere confusa.

"Ho visto come si è comportata con te in ospedale.. Non ti ha lasciata sola un minuto, è stata sempre presente.."
"Si, è vero.." un sorrisino si fa spazio sul mio volto.
"Anche se devo dividerti con lei, sono contenta che lei sia al tuo fianco. Ne hai bisogno."

Non pensavo avrei mai sentito da Caroline parole del genere. È come se mi avesse dato la sua approvazione. È importante per me sapere che a Caroline piace la persona che ho accanto. Sapere che si sia accorta di quanto Jessica mi voglia davvero bene mi riempie il cuore di gioia. Perché, anni fa, per quanto lei mi continuava a dire che Jackson la amava, io non lo vedevo. E mi faceva rabbia, come faceva rabbia a lei il fatto che io non approvassi. Sapere che invece adesso lei lo vede e approva.. Questo è.. Tutto ciò che desideravo da parte sua.

"Grazie.." dico, semplicemente.

Ci sorridiamo a vicenda.

Qualche ora dopo siamo di nuovo in ospedale. Non credo di aver mai passato così tanto tempo in un ospedale come in questi giorni.

"Tesoro!" mia madre mi viene incontro, abbracciandomi e facendomi ancora gli auguri.

Anche mio padre si avvicina, mi bacia in fronte e mi abbraccia.

"Grazie.." rispondo, sorridendo.
"Ciao Caroline.." la salutano entrambi, la mia amica sorride.

"Possiamo entrare a salutarlo?" chiedo.
"Si.. Lo hanno spostato in un'altra stanza stamattina."

Io e Caroline seguiamo mia madre, dirette verso la nuova stanza.

"Entrate voi due.." dice mia madre.

Entriamo, socchiudendo un po' la porta.
Il mio sguardo si posa subito su di lui. Sembra stare molto meglio rispetto a ieri.

"Ha preso anche un po' di colore in viso.. Ieri era completamente pallido!" dice Car.
"Già.."

Nella stanza c'è un altro letto, per il momento vuoto.

"Dai, potete avvicinarvi!" finalmente sento la voce di mio fratello.

In effetti siamo rimaste ferme sulla porta.
Ci avviciniamo, togliendoci le giacche.

"Come stai?" chiede Caroline, avvicinandosi a lui.
"Come uno che è stato investito!"
"Vedo che non hai perso il tuo senso dell'umorismo!" gli dà una pacca sulla spalla.

Christian fa una smorfia di dolore.

"Oddio, scusa!"
"Tranquilla.."

Mi avvicino anche io, sedendomi dal lato opposto a Caroline.

"Come hai passato la notte?"
"Ho passato notti migliori.. Ho dolori ovunque.."
"Non ti hanno dato degli antidolorifici?"
"Si, certo.. Però l'effetto non è eterno.."

La porta si apre ed un ragazzo, forse dell'età di Christian o più grande, entra nella stanza, con delle stampelle.

"Lui è Oliver, divido la stanza con lui!" dice Chri.
"Ciao.." lo salutiamo io e Car.
"Ciao ragazze!" saluta lui, sorridendo.

Ma che carino, sembra molto solare!

"Beh, io vi lascio un po' da soli!" Caroline si allontana un po'. "Volevo assicurarmi che stessi bene!" gli fa la linguaccia.
"Grazie!"
"Ci vediamo dopo!"

Esce dalla stanza, lasciandoci da soli.
Ci guardiamo. Non pensavo lo avrei mai detto, ma mi sono mancati i suoi occhi.
Mi è mancato guardalo, sentire la sua voce..

"Non volevo farvi preoccupare così tanto.." abbassa lo sguardo.
"Non ci hai fatti preoccupare, tranquillo.. La mamma ha pianto solo per quasi ventiquattro ore, ma per il resto tutto ok!" faccio spallucce, ironica!

Lui ride, però la risata gli ha provocato un po' di tosse, anche se abbastanza forte.

"Hey, tutto ok?" ecco che mi fa preoccupare ancora.
"Si, si.."

Lo aiuto a bere un po' d'acqua.

"Sto bene, tranquilla.."

Tranquilla un cazzo.
Respira profondamente, poi torna a guardarmi.

"Hey, dimmi una cosa.."
"Mh?"
"Ho un dubbio.. Mi ricordo delle cose che mi hai detto, solo che non sicuro tu le abbia dette davvero o se le ho solo sognate.."

Credo si riferisca alla mia confessione su me e Jessica.

"A cosa ti riferisci?"
"Ehm.. Tu e.. Jessica?" non sa neanche lui come chiedermelo. È passato dal farmi preoccupare al farmi sorridere per la sua buffa espressione confusa.

Mi lascio scappare una risata mentre lui abbassa un po' lo sguardo, imbarazzandosi.

"Si, io e Jessica.. Te l'ho detto davvero.."
"Oh.. Allora.. Allora quella volta stavate davvero scopando!"

Ecco, ora quella in imbarazzo sono io!

"E brava la mia sorellina! Finalmente abbiamo qualcosa di serio in comune!"

A fatica, alza il braccio.
Lo guardo confusa..

"Dai, dammi il cinque!"

È pazzo!
Scoppio a ridere, dandogli il cinque, non eccessivamente forte, ma credo comunque di avergli provocato dolore.

"Ops.."
"Stronza!"
"Non l'ho fatto apposta!"

Resto a parlare con lui ancora per un po', poi anche i miei entrano a salutarlo ed io li lascio da soli.

"Ti squilla il telefono.." dice Car.
"Quale telefono?"
"Il tuo, idiota!"

Oh, è vero! Maledizione, questo telefono non lo sento mai squillare!
Rispondo.

"Hey amore.." la voce della mia ragazza risuona dall'altro capo del telefono.
"Hey, ciao!"
"Sei in ospedale?"
"Si!"
"Io sono qui a New York, ho pranzato con Jake.. Ti passo a prendere e torniamo a casa insieme?"
"Mh, si ok.. Aspetta un attimo!" allontano un attimo il telefono, voltandomi verso Car. "Car, tu torni al dormitorio?"
"Se torni a casa con i tuoi, si!"
"Forse passa Jess.."
"Ok, allora vai con lei.. Così mi evito di fare la strada da sola!"

Annuisco, avvicinando di nuovo il telefono all'orecchio.

"Credo che anche i miei adesso tornano a casa, ma se tu sei qui preferisco tornare con te.."
"Ok.. Sarò lì tra poco!"
"A dopo.."

Chiudo la chiamata.

"Non ti sei ingelosita, vero?"

Adesso ho paura di sbagliare continuamente con Car.

"Avrei dovuto? Mi hai fatto un favore, in realtà!" ride.
"Oh, perfetto!"

Così, dopo aver salutato per l'ennesima volta mio fratello, usciamo dall'ospedale.
Ovviamente mia madre non lo lascerà da solo per molto, giusto il tempo di farsi una doccia e riposarsi un po'.
Forse anche questa notte dormiranno fuori.
È stato davvero brutto trascorrere la notte da sola. È vero, avevo Jessica accanto, ma sapere che le altre stanze della casa erano vuote, mi ha fatto uno strano effetto.
Salutiamo Caroline ed io salgo in macchina con Jess, mentre i miei vanno diretti verso la loro auto.
Jessica mi ha raccontato di aver trascorso la mattina con Jake, che non vedeva da tanto. Dice che gli ha raccontato di noi è che lui l'ha presa bene, anche se si è ingelosito del fatto che io abbia scelto l'altra Morris! Un po' mi manca, stavamo stringendo amicizia. Magari qualche volta gli chiedo di vederci!

"Volevo fare coming out con mia madre, una volta rientrata in casa.. Ma non so se sia un buon momento.." dico, nello stesso istante in cui parcheggia l'auto nel vialetto di casa sua.
"È stanca.. Magari dovresti farla riposare un po'! E poi, non credo sia il momento adatto, in generale."
"Già.."

La bacio sulla guancia, poi entrambe ci dirigiamo verso le nostre abitazioni.
Mi rinchiudo in camera mia, come mio solito, rimuginando sul fatto se adesso possa essere un buon momento o meno per parlare con mia madre.
Forse no.
O forse si.
Fin dall'inizio avevo paura di questo momento. Del momento in cui le avrei raccontato la verità, eppure adesso voglio solo togliermi questo peso di dosso.

Dopo quasi un'ora a cercare di trovare le parole giuste, i modi giusti e qualsiasi cosa possa essere giusta, scendo di sotto.
Entro in salone, sedendomi sul divano. Mia madre sta guardando la tv, seduta sulla poltrona.

"Tesoro.." Mi sorride, girandosi verso di me. "Tutto bene?"
"Uhm.. Si! Che guardi?" mi volto verso la tv.
"Niente di particolare.."
"Quando tornate da Christian?"
"Tra qualche ora tuo padre torna da lui. Passerà lui li la notte, mentre domani andrò io.. Così non ci stanchiamo entrambi." Ha lo sguardo stanco.
"Mi sembra una buona idea.."

Come introduco il discorso?

"Sei stanca?"
"Un po'.. La doccia però mi ha rilassato.."
"Sei ancora preoccupata?"
"Si, ma non come prima.. I medici ci hanno rassicurato molto.. Inoltre tra qualche giorno possiamo anche portarlo a casa!"
"Uh, una buona notizia!"

Rimango in silenzio qualche secondo.

"Posso parlarti di una cosa? O.. Se non ti va, facciamo un'altra volta.."
"No, vai pure.." sorride teneramente.
".. Mh, ecco.. Avevi ragione!"
"Ma va? Noi mamme abbiamo sempre ragione!"

Ah, cominciamo bene!

"Su cosa?" mi guarda, sorridendo.
"Ehm.. Sul.. Riguardo al fatto che.. Che, secondo te, sono.. Innamorata, più felice e cavolate varie.."
"Aspetta, sono cavolate e ho ragione? Mi confondi.."
"Oh, dai! Lo sai che sono poco sentimentale io.. Intendo dire che hai ragione.. Perché è così!"

L'ho detto!

"Che meraviglia! Finalmente hai trovato qualcuno!"

Come, finalmente? Sembra mi stia prendendo giro!

"Grazie per il "finalmente", eh!"
"Beh, si! Finalmente! Ce ne hai messo di tempo!"
"Come sei gentile!" sbuffo.

Che razza di madre!

"Comunque.. Ho deciso di parlartene perché.. Beh, con l'incidente di Christian ho capito che la vita è un soffio.. Prima ce l'hai e l'attimo dopo.. Chi lo sa.. Quindi.. Non voglio più tenertelo nascosto.. Magari dirlo anche a papà.."

O forse no.. Beh, dovrei.. Ma è più complicato!

"Oh, no, no.. Non se ne parla! Non possiamo dire a tuo padre che stai insieme ad un ragazzo di punto in bianco! Devo prima tastare il terreno e preparare le basi!"

Si.. Un ragazzo.. Certo mamma..

"Ah, ma state insieme, no? Cioè.. Non è solo a senso unico, giusto?" si sta esaltando. Tutta la stanchezza sembra essere andata via.
"No, no.. Stiamo insieme!"
"Che bello che tu me ne stia parlando! E com'è??"

Ah, beh.. Sai, fisico scolpito, intelligente, un bel paio di tette.. Si, l'idea di 'ragazzo' che hanno tutti!
Mia madre continua a parlare a vanvera, forse dovrei fermarla!

"Mamma, stop! Rilassati un attimo, non ho finito di parlare.."
"Oh.. Va bene!"

Prendo un respiro profondo.

"Ecco.. Non è un ragazzo.."
".. È un cane?"

Oh, fanculo mamma! Non puoi restare seria per una volta?!

"Mamma!"
"Ok, ok.. Scusa!" ride.
"È.. Una ragazza! Sono innamorata di una ragazza e stiamo insieme.."

Cazzo, l'ho detto! Mi sento più leggera!
Però ho un fottuto nodo allo stomaco. Come reagirà? Mi tirerà la televisione addosso?

"Un.. Una ragazza?"

Oddio.. Sembra.. Sconvolta? Confusa? Che cazzo di espressione è quella che ha in volto?!
Il mio stomaco si sta rivoltando come se fossi sulle montagne russe.

"Si.. Una.. Ragazza."
"Uhm.. Credevo.. Credevo ti piacessero i ragazzi.." si toglie gli occhiali, poggiandoli sul tavolino.
"Infatti.. Era così.. Forse lo è ancora, non lo so.. Con questa ragazza è stato strano.. Diverso.."
"Sicura non sia solo.. Non so, una fase?"

Sembra che i genitori abbiano un dizionario con le frasi da dire in certe situazioni, dato che dicono tutte le stesse cose!

"No, mamma.." Mi viene da ridere. "Sono grande.. Saprò se un certo periodo è una fase o se è qualcosa di serio.. E questa cosa.. Lo è.."
"Serio..?"
"Si.. Cioè, non va avanti da molto, però.. Credo sia una cosa seria.. Io voglio che lo sia.."
"Quindi.. Sei innamorata seriamente?"
"Si.."
"Beh, ma.. Come.. Come è successo?"
"Non lo so.. Ci siamo conosciute all'università, abbiamo iniziato a frequentarci, vederci spesso e.. Beh, lei lo ha capito prima di me.. Per me è stato più difficile.. Non volevo accettarlo.."
"Se me ne avessi parlato prima, ti sarei stata accanto.. Non è facile quando tutte le tue certezze crollano in questo modo.."

Sul suo volto non c'è più la strana espressione di prima.. Adesso è più tranquilla.. O forse, preoccupata?

"Non è facile parlartene adesso che l'ho accettato, figuriamoci quando non riuscivo neanche ad ammetterlo a me stessa!"
"Ma.. Non hai affrontato tutto da sola, vero? Caroline, qualche tua amica, non so.. Ti sono state vicine?"
"Ehm.. Non proprio.. Cioè.. A Caroline non gliene ho parlato proprio subito.. Soprattutto perché io non volevo accettarlo.. Dirlo ad alta voce avrebbe significato che.. Che era vero.." abbasso lo sguardo.

Non è stato affatto semplice attraversare quel periodo e ripensarci fa ancora un po' male.
Allunga la mano, poggiandola sulla mia.

"Adesso però.. Va tutto bene, vero?" sorride.
"Si.." anche io sorrido.
"Sei felice con.. Con lei?"
"Molto.." abbasso lo sguardo, arrossendo.

Mi accarezza la mano.

"Sono felice di saperti felice.."

Alza lo sguardo, puntando gli occhi sui miei.
Delle lacrime tentano di abbandonare i miei occhi, ma non lo permetterò.

"Grazie.. Per aver capito.."
"Cosa c'è da capire? Al cuore non si comanda.. Se sei innamorata di questa ragazza non c'è nulla di male.."
"Beh.. Non la pensando tutti così.."
"Lo so.. Sarà difficile affrontare il mondo che c'è oggi, però.. Ce la farete!"
"Lo spero.."

Restiamo qualche minuto in silenzio.
Non mi sembra vero che tutto sia filato liscio.. Niente drammi, niente urla.. Mi sento quasi fortunata.

"Non è Caroline, vero?!"
"Che? No!" scoppio a ridere.
"Ah.. Menomale! Insomma.. Ormai è come se fosse una figlia per me!"
"No, no.. Tranquilla!" non riesco a smettere di ridere!
"È.. Una tua collega? La conosco?"
"Mamma, tu non conosci quasi nessuno!"
"Beh.. Magari è qualcuno che conosco.."

La guardo. Dove sta cercando di andare a parare?

"Mh..?"
"Pensavo.. Non so, magari.. È Jessica?"

Ma che cazz..? È così evidente?

"Perché lo pensi?"
"Avete legato molto.. Vi.. Vi ho viste molto unite, soprattutto in ospedale.."

E io che speravo non avesse fatto caso a noi!

"Si, è vero.. Siamo molto unite.."
"È lei?"
"Non ti parlerò della mia ragazza mamma.. È già tanto che ti abbia detto queste cose!"
"Che bello sentirti dire 'la mia ragazza'.. Sembra.. Sembra che tu ne vada davvero fiera.."
"È così.."
".. Quando.. Quando vorrai parlarmene, io sarò qui!"
"Grazie.."

Mi alzo.

"Ehm.. A tuo padre non diciamolo subito, ok? Devo realmente preparare le basi.."

Entrambe ridiamo!

"Ok, va bene.."
"Più tardi preparo dei biscotti per festeggiare il tuo compleanno!"
"Ok!"

Salgo in camera mia correndo e fiondandomi sul telefono alla ricerca del nome della mia bionda tra la rubrica.

"Piccola.." risponde.
"L'ho fatto! Gliel'ho detto! E.. E lei ha capito! Mi ha detto che è contenta che io abbia trovato qualcuno e.. Non sembra incazzata del fatto che tu sia una ragazza!" mi affaccio dalla finestra e poco dopo anche lei fa lo stesso.

Adoro che la mia finestra dà sulla sua stanza. Possiamo guardarci sempre, soprattutto quando ci chiamiamo!

"Oh.. È.. È meraviglioso amore!"
"Si! Ho il cuore che scoppia di gioia! E anche Christian lo sa! E mi ha dato il cinque!"

Lei scoppia a ridere.

"Sul serio?"
"Si! Perché adesso abbiamo qualcosa in comune!" rido anche io, ripensando alla scena.

Poco dopo Jessica si ricompone, guardandomi teneramente.

"Sono contenta che sia andato tutto per il meglio."
"Anche io.. Sono così sollevata! E.. Con tuo padre si risolverà tutto! Io.. Ne sono certa!"
"Lo spero.."
"Ti aspetto qui più tardi, ok? Mia madre vuole preparare dei biscotti!"
"Ok, piccola.. A dopo.." mi manda un bacio dalla finestra.
"Ti amo.."
"Ti amo anche io.."

Mi lascio andare sul letto, sospirando.
Per una volta nella mia vita, sento che finalmente tutto va per il verso giusto. Pensavo che l'essermi innamorata di una ragazza si sarebbe rivelata la cosa peggiore che potesse capitarmi, invece credo che sia esattamente l'opposto. Essermi innamorata di una ragazza è stata la cosa migliore che potesse mai succedermi.
E i miei amici lo hanno accettato.
E la mia famiglia sembra averlo accettato.
Devo ancora parlarne con mio padre, è vero.. Ma ho il supporto di mia madre e di mio fratello.
Sono felice.
Non pensavo lo avrei mai detto.
Eppure è così. Finalmente sono felice.
E se questo momento di felicità finirà, non importa. Potrò comunque dire di esserlo stata. Essere stata felice. Essere finalmente amata.

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