Nicole Pov.
Dicono che prima o poi arriva quel momento in cui tutto è in ordine.
Dove tutto ciò di cui hai bisogno è lì con te, al posto giusto, nel momento giusto.
Ho sempre pensato che per me tutto ciò non valesse. Che mai nella mia vita sarebbe stato 'tutto in ordine'.
Ho sempre pensato che non avrei mai avuto gioie, che sarei stata sempre l'ultima ruota del carro, l'emarginata, quella che non conta e di cui ci si dimentica.
E adesso invece..
Adesso sembra davvero che tutto sia al suo posto, che tutto stia andando per il verso giusto.
Non sono più un'emarginata, perché ho accanto un gruppo di amici sbucati da chissà dove, a cui mi sono tremendamente affezionata.
Non mi sento quella che non conta e di cui ci si dimentica, perché adesso nella mia vita c'è Jessica, e lei non potrebbe mai dimenticarsi di me. Qualsiasi cosa accadrà, sono certa che ormai non potrei mai essere dimenticata da lei.
Ed infine, non sono più l'ultima ruota del carro. Dopo anni di studi, sogni che pensavo non si sarebbero mai realizzati, adesso tutto inizia a prendere forma.
Leggere queste parole sullo schermo del mio cellulare mi fa capire che finalmente è giunto anche il mio momento di avere soddisfazioni nella vita.
'Siamo lieti di comunicarle che la sua candidatura per lo Stage presso l'azienda di Seattle è stata accettata.'
Non ci credo. Non mi sembra vero.
Tutti i sogni, tutte le fantasie, stanno per avverarsi.
Sposto lo sguardo verso il cellulare di Caroline e la sua email dice esattamente lo stesso.
Aspettiamo questo momento sin dal primo giorno delle superiori, quando abbiamo capito cosa volevamo fare nella vita.
E adesso.. Adesso si realizzerà.
"Allora?" La voce di Jess mi riporta al mondo reale.
Guardo la mia migliore amica, che ha in viso la stessa espressione confusa che probabilmente ho anche io.
Le sue labbra si curvano in un sorriso e così anche le mie, quando lei inizia ad urlare e abbracciarmi, saltellando.
"C'è l'abbiamo fatta!!" Urla mentre continua a saltare.
"Non mi sembra vero!" La stringo a me.
Si stacca da me, correndo verso Mark, che la prende al volo.
Io mi volto verso Jessica.
Sta già sorridendo, vedendo la scena tra Mark e Car.
Sposta finalmente lo sguardo su di me, continuando a sorridermi.
Anche sul mio volto il sorriso è ancora presente, e non credo andrà via in poco.
Jessica si avvicina a me, prende il mio viso tra le mani e mi lascia sulle labbra un soffice bacio.
"Sono fiera di te." Mi sussurra.
"Grazie.." Abbasso un po' lo sguardo, imbarazzata.
Caroline mi abbraccia da dietro e subito dopo sento il peso di tutti gli altri, che iniziano ad urlare e complimentarsi con noi.
Devo ammettere che non mi ero mai ritrovata nel bel mezzo di un abbraccio di gruppo e la sensazione non mi dispiace!
Restiamo a chiacchierare e bere un po', per festeggiare sia me e Caroline ma anche Jess per il suo compleanno, fino a quando non si fa tardi e ognuno torna alla sua stanza.
Faccio fatica a prendere sonno, eccitata ancora dall'idea di essere stata accettata per quello stage e, tra le mille cose a cui inizio a pensare, mi viene un'idea che potrebbe risultare carina, per il compleanno della mia bionda.
Mi sveglio, leggermente disturbata dai raggi del sole che filtrano dalla finestra.
Realizzo che non ho dimenticato l'idea che mi era venuta ieri sera e che forse è il momento di approfittarne, dato che Jessica ancora dorme.
Ancora mezza addormentata e con Jessica sdraiata addosso, allungo il braccio e prendo il cellulare, per vedere che ora sia.
Non sono neanche le otto, il che da un lato mi rende felice perché Jess non si sveglierà per almeno altre due ore, mentre dall'altro non riesco proprio a capire come io abbia fatto a svegliarmi così presto!
Beh, poco importa ormai!
Cerco di alzarmi il più lentamente possibile, perché se dovesse svegliarsi tutti i miei piani andrebbero in frantumi.
Sto per uscire dalla stanza, quando un'altra piccola lampadina si accende nella mia testa.
Mi avvicino al letto del piccolo Nico e gli sussurro di svegliarsi.
Lui si strofina gli occhi, mugolando un pochino.
"Ssh.." gli faccio segno con il dito. "Vuoi aiutarmi a fare una cosa?" sussurro ancora.
Lui, ancora poco sveglio, annuisce.
Lo prendo in braccio e lui si accoccola subito a me ed esco dalla stanza, facendo meno rumore possibile.
Quando scendiamo in cucina, mi siedo su una delle sedie attorno al tavolo, con ancora Nico in braccio.
"Cosa devi fare?" chiede, con gli occhietti chiusi e il viso nascosto nel mio petto.
"Sai che oggi è il compleanno della tua mamma, vero?" mantengo un tono basso, non mi va che qualcun altro si svegli.
"Si, certo!" ecco che inizia un po' a reagire.
"Ti va di aiutarmi a farle una sorpresa?"
"Sii!" si mette subito in posizione eretta e urla, ma io gli tappo subito la bocca.
"Ssh! Non dobbiamo svegliare gli altri!"
"È una cosa segreta?" abbassa il tono.
"Più o meno!" gli faccio l'occhiolino.
Lui esulta silenziosamente ed io sorrido nel vederlo così allegro.
"Dai, vai a fare la pipì e lavarti i denti mentre io prendo dei vestiti puliti!" lo faccio scendere dalle mie gambe.
"Perché devo lavarmi i denti se non ho mangiato?" mette il broncio.
"Non fare storie, su!" indico la porta della cucina.
"Va bene.." a testa bassa, esce dalla stanza ed io dietro di lui.
Rientro in camera, sperando che l'elefante che è in me non si faccia vivo adesso, in modo che io riesca a prendere ciò che mi serve.
Apro la mia valigia e, ovviamente, faccio un po' di rumore e vorrei maledirmi da sola, dato che sento Jessica girarsi nel letto.
Resto immobile per qualche attimo e quando capisco che non si è svegliata prendo di fretta ciò che mi serve, per poi uscire subito.
Entro in bagno, dove il piccolo sta facendo pipì, e poggio vicino al lavandino i suoi vestiti ed i miei.
Chissà se questa sarà la massima visuale che la vita mi riserverà di un maschio nudo!
Aiuto Nico a lavarsi e a vestirsi, nonostante lui non volesse il mio aiuto e si capisce quanto già autonomo sia, a soli cinque anni.
"Nicole.." richiama la mia attenzione.
"Dimmi.." gli sorrido teneramente.
"Mi hai messo la maglietta al contrario.." si guarda verso la pancia.
"Ops.."
Beh, vestire i bambini non è proprio il mio forte!
Mi cambio anche io e prima di uscire di casa prendo al volo uno dei suoi secchielli che usa in spiaggia e poi finalmente usciamo.
"A cosa ti serve il secchiello?"
"Te lo dico quando arriviamo in spiaggia!" Gli faccio l'occhiolino.
Ovviamente non ci mettiamo molto ad arrivare, meno di cinque minuti di strada a piedi!
"Adesso me lo dici?"
Rido per la sua insistente curiosità e lo avvicino a me, spiegandogli all'orecchio la mia idea.
"Allora? Mi aiuti?"
"Certo!" Esulta.
"Allora forza! Cerchiamo quante più conchiglie e pietre possibili!"
Nico inizia a correre per tutta la spiaggia ed io sorrido, seguendolo a ruota.
Per fortuna non c'è molta gente, anche perché è ancora abbastanza presto.
Il piccolo scorrazza qua e là cecando le conchiglie più belle e dopo averne raccolte abbastanza le mette tutte dentro il secchiello ed io faccio lo stesso.
"Nicole! Vieni, guarda!" Mi chiama dopo un paio di minuti.
"Arrivo.."
Mi avvicino, senza però capire cosa voglia farmi vedere e quando meno me lo aspetto mi schizza addosso un po' d'acqua.
Lui scoppia a ridere ed io lo guardo in un primo momento in modo quasi sconvolto, perché non me lo aspettavo di certo, e poi inizio a rincorrerlo, facendo finta di volermi vendicare.
"Non mi prendi!" Continua a correre mentre mi fa la linguaccia.
"Piccola peste! Ti faccio annegare!" Lo minaccio, scherzosamente.
Quando finalmente riesco a prenderlo lo faccio volare per aria, nonostante non sia proprio una piuma, e lui continua a ridere divertito.
Gli lascio un bacio sulla guancia e poi lo rimetto giù, per continuare la nostra ricerca.
Quando, dopo più di venti minuti, abbiamo completamente riempito il secchiello, ci avviamo verso casa.
"Ho fame!" Dice, mentre mi prende la mano.
"Anche io.. Andiamo a mangiare qualcosa?"
"Si, si!" Annuisce gioiosamente.
Per fortuna qui vicino ci sono non pochi bar, così entriamo nel primo che capita, prendendo posto.
"Cosa posso portarvi?" Una cameriera si avvicina a noi.
Mi volto a guardarla e lei sta sorridendo a Nico, per poi voltarsi verso di me.
Sembra un viso conosciuto.
Io ricambio il sorriso, per educazione.
Anche lei mi guarda come se mi conoscesse.
"Ci siamo già viste?" Faccio il primo passo.
"Stavo cercando di ricordare!" Ride.
Anche io rido, contagiata.
"Beh, nel frattempo puoi portarmi un muffin al cioccolato!" Sorrido. "Tu cosa vuoi, Nico?"
"Anche io un muffin al cioccolato!"
"Perfetto.. E da bere?" Chiede la cameriera.
"Latte con cacao!" Diciamo entrambi in coro.
Io e Nico ci guardiamo e scoppiamo a ridere, mentre la cameriera ride della scena.
"Arrivano subito!" E si allontana.
Nico inizia a farmi altre domande sulla sorpresa che ho intenzione di fare a Jessica ed io gli rispondo, spiegandogli al meglio cosa voglio fare.
Mentre parlo con Nico un flash mi appare davanti agli occhi.
Ho capito chi è la ragazza!
Il giorno prima l'ho vista in spiaggia mentre giocavo con Nico e ci ha sorriso!
Quando si avvicina con il vassoio con le nostre ordinazioni, le dico di essermi ricordata di lei.
"Hai ragione! Adesso che me lo hai detto, sto ricordando!"
Ci sorridiamo a vicenda.
"Ecco i vostri muffin, comunque.." Ne posa uno davanti a me ed uno davanti a Nico. "Ed ecco il latte con cacao per la signorina e quello per il suo piccolo.." Fa lo stesso con il bicchiere.
Che ha detto? 'Il suo piccolo'?
Aspetta, mi ha scambiata per la madre?
"Eh, veram.." Non riesco a finire che lei si è già allontanata.
"Crede che tu sia la mia mamma?" Nico ride.
"Già!" Anche io rido.
Perché l'idea di essere scambiata per la sua mamma non mi disturba minimamente?
"Non sarebbe male averti come seconda mamma!" Dice distratto, mentre assaggia il suo muffin. "Però lascia alla mamma Jessica il compito di vestirmi! Tu non sei in grado!" Mi esce la lingua.
"Beh, non hai tutti i torti!"
Entrambi ridiamo ed io do un sorso al mio latte, continuando a guardarlo.
Finiamo con tranquillità la nostra colazione e quando sono davanti la cassa per pagare, Nico mi chiama tirandomi per la maglietta.
"Dimmi piccolo.." abbasso lo sguardo verso di lui.
"Compriamo un muffin con la candelina per la mamma?"
"Stasera ci sarà la torta e sarà piena di candeline!" rido.
"Ma io volevo prenderle il muffin!" fa il muso lungo, teneramente.
"Va bene.. Allora lo prendiamo anche a tutti gli altri, così fanno colazione anche loro!"
"Ok!" saltella.
Sorrido verso la cassiera e le chiedo di prepararmi un vassoio con dei muffin da portare via.
Prima di uscire, non so perché, mi sono girata cercando con lo sguardo la cameriera che ci ha servito poco prima e quando la trovo, mentre sta per servire ad un tavolo, aspetto qualche secondo per capire se riesce a vedermi e quando lo fa, le sorrido di nuovo. Anche lei mi sorride e dopo prendo la mano a Nico, uscendo dal bar.
Ritorniamo a casa, silenziosamente lascio il vassoio con la colazione in cucina e poi con Nico usciamo in giardino.
"Allora, riprendiamo il nostro lavoro per la sorpresa?"
"Siii!" saltella felice.
"Ssh, non dobbiamo farci sentire!"
Se Jessica si sveglia e ci trova, addio sorpresa!
"Dai, iniziamo!"
Inizio a svuotare il secchiello con le conchiglie e, con l'aiuto di Nico che me le passa, inizio a sistemarle sul prato.
"Ma che state combinando?"
Io e Nico ci paralizziamo.
Ci voltiamo entrambi lentamente e sospiro quando vedo chi ho davanti.
"Zia Char, fai silenzio!" Nico le fa segno con il dito.
"Oh, scusa!" abbassa la voce.
Charlotte si avvicina un po'.
"Stiamo preparando una sorpresa per la mamma!"
Mi guarda, come per avere conferma ed io annuisco.
"Oh, ma come siete carini!" sorride a Nico e dopo a me.
"Abbiamo portato la colazione per tutti.." le dico, mentre continuo a sistemare le conchiglie.
"Doppiamente carini!"
"Dormono ancora tutti, vero?"
"Si.." sbadiglia.
"Bene.. Se dovesse scendere Jessica, non farla uscire fuori!"
"Va bene.." ride. "Preparo il caffè, lo vuoi?"
"Si, grazie!"
Torna dentro e Nico riprende a passarmi le conchiglie.
Dopo più di venti minuti siamo riusciti a completare la nostra piccola opera d'arte e devo dire che mi sento soddisfatta!
"Abbiamo finito!" Nico saltella mentre torniamo di nuovo in casa.
"Posso andare a vedere?" gli chiede Charlotte sorridendo.
"Si, certo! Vieni!"
Il piccolo le prende la mano e la porta fuori.
"Wow! È davvero bello!" le sento dire.
"Si! Siamo stati bravi!" continua Nicholas.
Poco dopo ecco che rientrano.
"Nico, che ne pensi se tu e la zia Charlotte preparate la candelina con il muffin ed io vado a svegliare la mamma?"
"Si!"
"Perfetto.."
Sorrido a Charlotte e salgo subito al piano di sopra.
Entro piano, piano in camera e Jessica sta ancora dormendo, sdraiata a pancia sotto e con il viso rivolto verso il mio lato del letto.
Mi metto a cavalcioni su di lei, baciandole dolcemente la guancia più di una volta.
"Mmh.." lei sorride, ancora con gli occhi chiusi.
"Buongiorno piccola.." sussurro al suo orecchio, baciando ancora la sua guancia. "Buon compleanno, di nuovo.."
Cerca di muoversi ed io mi alzo leggermente in modo da poterla far girare.
Finalmente riesce ad aprire gli occhi e li strofina un po' con le mani, è impressionante la somiglianza con Nico nei piccoli gesti!
"Buongiorno.." riesce a farfugliare, con la bocca ancora impastata dal sonno e la voce leggermente rauca.
Come fa ad essere così bella persino da appena sveglia? I capelli scompigliati sul cuscino, gli occhi assonnati.. Ed è lo stesso l'essere più bello che io abbia mai visto.
Mi chino su di lei, unendo le nostre labbra.
Sto per allontanarmi quando lei porta le sue braccia attorno al mio collo e unisce di nuovo le sue labbra con le mie, stavolta approfondendo il bacio.
La sua lingua lecca il mio labbro inferiore e poi lo chiude tra i denti, tirandolo un po', senza farmi troppo male.
Torna sulle mie labbra e le nostre lingue si uniscono, iniziando una lunga ma lenta lotta.
Ecco che il mio stomaco si contorce, come sempre, e tutto dentro me si scombussola.
Mi accarezza i capelli all'altezza della nuca e una delle mie mani finisce sotto la sua maglia che usa come pigiama, accarezzandole dolcemente i fianchi.
"Voglio il mio regalo di compleanno.." sussurra sulle mie labbra, mentre tira di nuovo il mio labbro.
"Mh.." gemo leggermente.
Prendendola di sorpresa, mi tiro di nuovo su a sedere.
Lei mi segue, mettendosi a sedere e cercando di baciarmi il collo.
"Non adesso.. C'è Nico di sotto che ti aspetta! Ti abbiamo preparato una sorpresa." Sorrido.
Lei sbuffa, lanciandosi sul letto.
"Non sbuffare!" le do un colpetto sulla pancia.
"Avrei preferito te.."
Mi alzo, tirandola a sedere.
"Mi avrai, più tardi!" le lascio un veloce bacio sulle labbra.
"Mh.."
"Forza, su!"
Lei si alza, andando verso il bagno.
Quando esce, iniziamo a scendere le scale e poco prima di entrare in cucina le metto le mani sugli occhi, in modo che non possa vedere.
"Nico, stiamo arrivando!" urlo, così che possa sentirmi.
Non appena entriamo in cucina, Nico, seguito da Charlotte ed Amy, che suppongo si sia aggiunta da poco, iniziano a cantare la classica canzoncina dei compleanni ed io scopro gli occhi a Jess.
"Tanti auguri mamma!" finisce, saltellando.
"Grazie piccolo!" Jessica si avvicina a Nico, baciandolo sulla guancia.
"Spegni la candelina! Ed esprimi un desiderio!"
"Ok!"
Jessica soffia sulla candelina, baciando poi di nuovo Nicholas.
"Lo abbiamo comprato io e Nicole!"
"Ah si?" sorride, voltandosi verso di me.
"Si!" annuisce il piccolo.
"Allora si merita un bacio anche lei, no?" scompiglia i capelli al piccolo.
"Si, certo!"
Mi sale il cuore in gola nel sentire quella frase. Cosa vuole fare?
Si avvicina, poggia una mano sul mio fianco e mi lascia un bacio sulla guancia.
Dio, il mio cervello ha bisogno di ossigeno! Pensavo volesse davvero baciarmi davanti a Nicholas! Non ho respirato per circa trenta secondi!
"Nicole, andiamo fuori! Facciamole vedere l'altra sorpresa!" esulta Nico.
Io sono ancora confusa per ciò che pensavo sarebbe successo!
"Nicole!" mi richiama.
"Eh?" finalmente riesco a tornare nel mondo reale.
"La sorpresa!"
"Oh, si.. Andiamo in camera nostra!"
Torniamo di nuovo sopra, tutti quanti, e Nico corre subito verso il balcone.
"Stai attento.." gli dice sua madre.
"Vieni qui tu.." la fermo, prima che possa raggiungerlo.
Le copro di nuovo gli occhi, facendola camminare verso il balcone.
"Guarda.." tolgo le mani davanti ai suoi occhi. "Giù!" dico, quando mi rendo conto che non sa dove guardare.
Non appena vede la scritta, un meraviglioso sorriso prende forma sulle sue labbra.
"Tutto ciò è tremendamente meraviglioso!"
"Ti piace? Lo abbiamo fatto io e Nicole! Abbiamo scritto: 'Tanti auguri Jessica'!"
"È stupendo!"
Prende in braccio Nicholas, stringendolo a se e baciandolo ripetutamente.
Si avvicina a me, con ancora Nico in braccio, e mi abbraccia.
So che non è chissà quale grande gesto, però sinceramente preferisco una cosa del genere, fatta insieme a suo figlio, che un regalo che poi magari conserverà in una scatola.
"Ma quanto siete stati carini.." dice Amy, osservando la nostra piccola opera d'arte dall'alto.
Jessica mette giù Nico e mi stringe ancora, circondandomi il collo con le braccia ed io la stringo per i fianchi.
"Grazie.." sussurra al mio orecchio.
"Non c'è di che.." le bacio la guancia.
Dopo qualche altro commento, torniamo in cucina, dove Mark sta già divorando i muffin.
"Hey, vedi di non divorarli tutti!" lo avviso.
"Non sono tutti miei?"
"Decisamente no!" Amy si avvicina, prendendo il suo.
"Ma che ci fate già tutti svegli?" Caroline entra in cucina, strofinandosi gli occhi.
Si avvicina a Mark, sedendosi sulle sue gambe.
"Abbiamo preparato una sorpresa per la mamma!" Nicholas saltella per la cucina.
"Oh, ma che bello!" Caroline gli sorride, scompigliandogli i capelli.
Anche Caroline, come Jessica, prende il suo muffin, mentre Nicholas corre a giocare in giardino.
Mi siedo sulle gambe di Jessica, circondandole il collo con il braccio.
"Se andassimo a farci una doccia?" le sussurro all'orecchio.
"Io e tu?" cerca di mantenere un tono da seduttrice.
"Vuoi invitare anche qualcun altro?"
"No!" ride, dandomi un colpetto sul braccio.
Rido anche io, alzandomi poi per avvicinarmi alla mia migliore amica.
"Car, un favore.." parlo a bassa voce.
"Dimmi.." dice con la bocca piena.
"Devi tenere d'occhio Nico per un po'!"
"Mh?"
Le faccio uno sguardo da: 'su, capiscimi!', ma non capisce.
"Devo dare il mio regalo a Jess.." lascio la frase un po' in sospeso, sperando capisca.
"Aaah.. Devi darle il tuo regalo!" adesso sembra aver capito!
"Si.. Lo tieni d'occhio?"
"Si, certo.." fa spallucce. "Quanto vi passa?"
Resto in silenzio qualche attimo.
"Secondo te posso darti un tempo esatto? Car, che ne so!"
"Un'ora, non di più.. Anche perché il piccolo inizierà a chiedere!"
"Va bene!"
Le do un bacio sulla guancia e poi mi alzo, tirando Jessica per il polso.
"Che?"
"Lo vuoi o no il tuo regalo?"
"Oh, ovvio!" stavolta è lei che mi tira.
Quando saliamo le scale lei si lancia subito sulle mie labbra e apre la porta della stanza.
"Aspetta! Nico?" chiede.
"Ci pensa Car!" le bacio il collo.
"Oh, fantastico!"
Mi spinge verso la stanza, ma io cambio direzione.
"In bagno!"
"In bagno?"
"Sotto la doccia.. Lo abbiamo detto poco fa!" dico tra un bacio ed un altro.
"Oh, giusto!"
Entriamo in bagno e ci stiamo già divorando a vicenda come se non ci vedessimo o baciassimo da chissà quanto tempo!
Ci spogliamo a vicenda, non che ci siano molti vestiti da togliere, ed io la spingo dentro la doccia.
Lei apre l'acqua, cercando di regolare la temperatura. Entrambe già ridiamo.
"L'ultima volta non è andata bene!" dice lei.
"L'ultima volta non è proprio andata!"
L'ultima, e forse anche l'unica, volta che abbiamo provato a farlo sotto la doccia non siamo riuscite a regolare la temperatura e lei mi ha letteralmente mandata a quel paese!
Sembra essere passato un sacco di tempo da quel giorno!
"Così?"
"Si, così va bene.." rido ancora.
"Davvero siamo d'accordo sulla temperatura?"
"Direi di si.." ancora ridendo, poggio le mie labbra sulle sue.
La sensazione dei nostri baci mischiati ai nostri sorrisi è quanto di più bello possa provare nella mia vita.
I nostri baci prendono un andamento più lento rispetto a poco prima; le mie mani sul suo viso e le sue sulla mia schiena.
Mi allontano per prendere un po' d'aria, baciandole il mento e poi scendendo sul collo.
Indossa la collana che le ho regalato lo scorso mese, quella con il ciondolo a forma di chiave.
"Non la togli mai?" sfioro la collana.
"No.." mi bacia la fronte.
Alzo un po' lo sguardo, perdendomi nei suoi occhi.
Ci guardiamo per un po', poi il mio sguardo finisce di nuovo sulle sue labbra.
Mi avvicino un po', a tentoni, quasi come se fosse la prima volta che la bacio, e finalmente unisco le nostre labbra.
Porto le mani sulle sue guance, mentre lei mi stringe per i fianchi.
La sua lingua sfiora il mio labbro inferiore e la pelle d'oca invade il mio corpo.
Qualche attimo dopo, le nostre lingue stanno già giocando tra di loro, ed entrambe manteniamo il bacio lento.
Non so come, ma pare che l'idea di fare l'amore sotto la doccia sia svanito in quanto entrambe stiamo preferendo di gran lunga esplorare la bocca dell'altra.
Quando ci rendiamo conto che abbiamo concluso ben poco e che ci ritroviamo con la pelle raggrinzita, usciamo ed entriamo in camera.
"Sdraiati.." le dico, mantenendo un tono di voce basso.
Dobbiamo pur recuperare ciò che non abbiamo fatto in doccia.
"Sembra quasi una minaccia!" si toglie lentamente l'accappatoio.
"Sarebbe la minaccia più bella che tu potresti mai ricevere.." mi avvicino, facendo cadere a terra anche il mio accappatoio.
Mi fermo a pochi centimetri da lei, osservandola da capo a piedi e sfiorandole l'addome e lei fa lo stesso con me.
"Sei bellissima.." neanche mi rendo conto di averlo detto ad alta voce.
Lei mi sfiora le braccia.
"Tu lo sei.."
Non è la prima volta che me lo dice, ma mi fa sempre uno strano effetto sentirmelo dire.
La spingo verso il letto, facendola sdraiare e posizionandomi a cavalcioni su di lei.
Le bacio le labbra, per poi cominciare a scendere sempre più giù.
Bacio tutto intorno il piercing che ha sull'ombelico chiudendo tra i denti un lembo di pelle.
"Amore no, non lasciare.. Segni.." Dice sconfitta, capendo che ormai lo avevo già fatto.
Rido e risalgo il suo corpo fino ad arrivare alle sue labbra.
"Ti odio! Come faccio ora a coprirlo quando andiamo in spiaggia?" Mi dà un colpo sul braccio.
"Non lo copri.. Così tutti quelli che ti guarderanno capiranno subito che sei già di qualcuno!" Le bacio le labbra.
"Mh, allora lo stesso vale per te!"
Con un po' di forza e dei movimenti slanciati, Jessica mi fa scivolare al lato del letto, mettendosi subito a cavalcioni su di me.
"No, no! Lasciami!" Rido.
"Tu puoi lasciarmi tutti i segni che vuoi ma io non posso con te?"
"Esatto!"
"Non funziona così, tesoro!"
"Non chiamarmi tesoro! Le amiche si chiamano cos.." Non riesco a finire la frase che sento la sua mano attraversarmi l'addome.
Si sposta un po', poggiando le labbra sul mio stomaco e salendo sempre di più, verso il mio seno.
Lascia baci ovunque e le sue mani mi accarezzano dolcemente i fianchi.
"Torna qui, è il tuo compleanno e tocca a me soddisfarti!"
Le prendo il viso tra le mani, unendo le nostre labbra.
Lei si mette seduta e la sua intimità è a contatto con la mia.
Mi soffermo un attimo a guardarla, facendo vagare una delle mie mani lungo il suo addome per poi sfiorarle il seno.
"Cosa hai intenzione di farmi, allora?" sussurra.
Noto che l'altra mia mano è appoggiata sulla sua coscia, la guardo e sorrido, mordendomi il labbro inferiore.
Lei mi guarda incuriosita e poi sposta lo sguardo sulla mia mano, che lentamente si sta avvicinando alla sua intimità.
Lei osserva, senza dire o fare nulla, e quando sfioro il suo clitoride chiude gli occhi, schiudendo leggermente le labbra.
Muovo le dita lentamente, godendomi tutte le sue espressioni di piacere.
Lei comincia a muovere i fianchi, chiedendo un po' di più, così la accontento, aumentando il ritmo per poi entrare con facilità dentro lei.
Sentendola così bagnata, mi lascio scappare un gemito anche io, seguita da lei.
Sposta la testa all'indietro, muovendo i fianchi a ritmo dei miei movimenti mentre io continuo ad osservarla e perdermi in quel meraviglioso corpo, che starei ad osservare ore e ore.
Inizio ad aumentare le spinte e lei si sporge verso di me, poggiando le mani ai lati della mia testa, per potersi sorreggere meglio.
Lei continua a muoversi sopra di me ed io mi concentro sulla collana che porta al collo, che si muove al suo stesso ritmo.
Mi alzo un po', baciandole il collo e cercando poi le sue labbra, anche se solo per qualche attimo.
Torno a poggiare le spalle al materasso, aumentando le spinte perché percepisco che ormai c'è quasi.
Continua a ripetere il mio nome, cercando di non gemere troppo forte per non farsi sentire dagli altri e dopo qualche ultima spinta, finalmente riesce a venire.
Il suo corpo viene invaso dagli spasmi e, qualche respiro dopo, si lascia scivolare accanto a me.
"Wow.." ha ancora il fiato corto.
"Devo ammettere.." mi volto verso di lei. "Che è stato piuttosto eccitante!"
"Oh, decisamente!"
Si gira di lato, unendo le nostre labbra.
Poggia una mano sul mio addome, iniziando a scendere sempre più in basso.
"Mmh.." sorrido.
"Dovrò pur ricompensarti no?" sorride e stavolta è lei che si morde il labbro inferiore.
"Mamma, posso entrare? Devo mettermi il costume!"
Ed ecco che Nicholas, ancora una volta, arriva sul più bello!
"Non ci credo.." Jessica si lascia andare sul letto, sconfitta.
"Questo è uno dei motivi per cui non voglio avere figli!"
"Per me è troppo tardi ormai!"
"Mamma!" la richiama.
"Arrivo!"
Jessica si alza, rimettendosi l'accappatoio e lanciandomi il mio.
Mi copro e lei apre la porta, lasciando entrare il piccolo, che fa poco caso a me, fiondandosi sui suoi vestiti.
Finiamo di rivestirci e quando scendiamo in cucina sono tutti li, già pronti.
"Wow.. Questo non me lo aspettavo!" di solito ci mettono secoli per prepararsi.
"Mamma, Mark ha detto che oggi andiamo in piscina!" Nico si avvicina a noi.
"In piscina? Perché dovremmo andare in piscina se abbiamo il mare a meno di cinque metri?" incrocio le braccia al petto.
"Per fare qualcosa di diverso, Nicole!" Mark si avvicina a me.
"Dai, andiamo al mare!"
"Nope, ormai abbiamo concordato tutti per la piscina!" si volta verso gli altri, che fanno spallucce.
"Chissà come vi ha convinti!"
"Non lo saprai mai!" mi fa l'occhiolino e poi esce dalla stanza, cercando di fare un'uscita ad effetto.
"Ma dove stai andando?" gli chiede Caroline.
"Sto facendo un'uscita teatrale! Devo spiegarti ogni cosa?" urla dal corridoio.
"Patetico.." sussurra Car, portandosi una mano in fronte.
Tutti quanti scoppiamo a ridere e Mark spunta di nuovo davanti la porta, guardandoci incuriosito.
"Perché state ridendo? Che è successo?"
"Non lo saprai mai!" gli faccio l'occhiolino, imitandolo.
"Non imitarmi!" mi punta il dito.
"Prova a impedirmelo!" faccio spallucce.
"Ok, ok.. Ora basta! Andiamo su!" Jessica, ridendo della scena probabilmente, cerca di calmare le acque.
Dopo qualche altro insulto tra me e Mark, scherzando ovviamente, e dopo aver preso le ultime cose, tutta la truppa esce di casa.
Devo ammettere che la piscina dove ci ha portato il biondino non è niente male! Non c'è troppa gente, il che mi va benissimo, e c'è anche un bar.
Mark, seguito da Nico e dagli altri, si spoglia e si lancia subito in piscina.
Nicholas, che è rimasto l'ultimo, li guarda da bordo piscina.
"Che c'è nano? Ti sei dimenticato come si nuota?" gli chiede Mark.
"Forse si.." il piccolo indietreggia.
"Dai Nico! Non si dimentica come si nuota!" lo incoraggia sua madre.
"E se affondo?"
"Ti prendo io! O qualcun altro in questa piscina!" Mark cerca di farlo ridere.
Jessica si avvicina a lui.
"Ti conviene buttarti, o morirai essiccato al sole!" l'influenza di Mark sulla mia ragazza non va affatto bene!
"Tua madre ha ragione!" gli urla il biondo.
"Cosa significa 'essiccato'?" chiede ignaro.
"Significa che devi sbrigarti ad entrare in acqua!" continua Mark.
Non penso che sia di aiuto.
"Per ora vado a giocare un po' di la.." indica un punto a casaccio.
"Come vuoi!" Mark si immerge sott'acqua e va verso gli altri.
"Sicuro? Vuoi che entriamo in acqua insieme?" gli chiede ancora Jessica.
"No.. Dopo!"
Il piccolo si allontana un po', avvicinandosi ad altri bambini li vicino che stanno giocando con le ciambelle gonfiabili.
Ma non glielo hanno spiegato i loro genitori che quelle si usano in acqua? Bambini fifoni!
Finisco di spogliarmi e sistemo i vestiti nella borsa.
"Amore, vado a prendere qualcosa di fresco con Amy!" Jessica si avvicina, baciandomi la guancia.
"Ok!"
Mi volto per cercare le altre due e le ritrovo già sdraiate al sole.
Bene. E io adesso che faccio?
Giocare con Nicholas, andare dai ragazzi, o fare l'asociale e cercare di abbronzarmi un po'.
Wow, quante belle opzioni!
"Hey Straniera.." sembra che qualcuno stia parlando con me.
Mi volto e ritrovo la ragazza del bar di stamattina.
"Sei ovunque tu?" le sorrido.
"Sono dove il lavoro chiama!" indica il bar dietro di noi.
"Lavori qui? Stamattina eri da un'altra parte.." adesso sono confusa.
"Questo bar e quello di stamattina sono di mio zio, mi manda dove pensa ci sia più bisogno di me!" sorride dolcemente.
"Ah, capisco!"
Entrambe ci sorridiamo, un po' in imbarazzo e senza sapere cosa dire.
"Ieri però non stavi lavorando, in spiaggia.." dico, dopo qualche minuto.
"No, no.." ride.
"Ehm.. E.. Sei di qui?" la prima domanda che mi passa per la testa.
"No, io sono di Seattle.."
"Wow. Lontano da qui, no?"
"Si, abbastanza! Però il mio contratto di lavoro terminava a giugno, quindi ho chiesto a mio zio se c'era posto per me da queste parti e.. Eccomi qui!"
"Sei una che si dà da fare!" sorrido.
"Oh ci puoi giurare! E tu?"
"Ehm.. Io studio, a New York!"
"Ah, bello! E cosa studi?"
"Economia.."
Si volta per osservare qualcuno che è appena entrato al bar.
"Scusami, devo andare!"
"Ok.."
"Ci vediamo in giro!" mi fa l'occhiolino e poi si allontana.
Resto qualche attimo ad osservarla.
È carina. È alta quanto me, più o meno, magrolina, capelli castano chiaro, lunghi fino alle spalle e gli occhi dello stesso colore.
Sto per voltarmi, quando mi ritrovo Jessica a pochi passi da me, che porta un braccio attorno ai miei fianchi, poggiandovi la mano.
"Hey.." le sorrido.
"Che stai facendo qui da sola?"
"Parlavo con la cameriera.." indico verso il bar.
"Perché?" fa una strana faccia.
"Non posso parlare con altre persone?"
"Si, ovvio.. Dico.. Non è da te, tutto qui! Pensavo la conoscessi.."
"No.. L'ho vista stamattina al bar quando siamo andati a fare colazione con Nico e adesso l'ho rivista.. Tutto qui!"
"Capito.."
"Mark ha appena lanciato tuo figlio in piscina.." dico, osservando dietro di lei.
"Cosa?!" si volta agitata e si precipita verso Mark, spingendolo in piscina e urlandogli di salvare Nico.
Ovviamente Nico non sta annegando o chissà cosa, anzi, si sta tenendo a galla più che bene!
Nonostante ciò, Jessica si tuffa comunque per avvicinarsi a lui.
Sia lei che Mark sono attorno al piccolo, che adesso sta iniziando a nuotare.
Ok, direi che è ora anche per me di tuffarmi in acqua!
Lascio gli occhiali da sole in una delle sdraio e mi tuffo, tirando poi giù sott'acqua Jessica, per i piedi.
Quando risaliamo, Nicholas sta ridendo della scena e Mark con un colpetto sulla testa lo manda giù.
"Ma non farlo!" lo sgrida Jessica.
"Lascialo fare, solo così Nicholas prenderà confidenza con l'acqua!" difendo Mark.
Jessica si convince a lasciare Nicholas tra le mani di Mark e poco dopo iniziamo a giocare tutti insieme.
Anche le ragazze, che fino a prima si stavano rilassando al sole, si sono tuffate in piscina, così da occuparne più di tre quarti!
Una cosa che ho realizzato in piscina è che esistono due tipi di persone.
Quelle che, per uscire, si aggrappano a bordo piscina cercando in tutti i modi di tirarsi su, come se fossero delle foche obese, e quelle che, appoggiandosi a bordo piscina, danno uno slancio e riescono perfettamente a mettersi sedute. Un misto tra un delfino e una sirena, per intenderci.
Ovviamente non specificherò a quale categoria appartengo io e a quale appartiene Jessica.
Pranziamo tranquillamente, scherzando e prendendoci in giro tra di noi per poi rilassarci un po'.
Quando guardo l'ora mi rendo conto che ormai sono quasi le sei del pomeriggio e che forse è meglio far allontanare Jessica, così che gli altri possano sistemare le varie cose per la festa.
Mi avvicino prima a Caroline, perché ho bisogno della mia migliore amica per dei consigli.
"Car.." mi siedo sulla sedia accanto alla sua sdraio.
"Dimmi." Non mi degna di uno sguardo, mantenendo la testa rivolta verso il sole.
"Ho bisogno di un consiglio.. Vorrei proporre una cosa a Jessica."
"Non ti azzardare a chiederle di sposarti!"
Si mette subito a sedere, alzandosi gli occhiali da sole sulla testa e puntandomi un dito contro.
"Sposarmi? Ma mi stai guardando? Sembra che tu non mi conosca!"
"Beh, sai com'è.. Allora?"
"Riguarda i regali.."
"Non le hai fatto un regalo?" dice subito.
"No.." mi rigiro i pollici.
"Perché? Che problemi hai?!"
"Perché non voglio che ci riempiamo di regali a vicenda! E voglio dirglielo, voglio dirle che.." mi guardo intorno, assicurandomi che non sia nei paraggi. ".. Che preferisco mille volte una passeggiata in spiaggia o altri mille momenti insieme, anziché uno stupido regalo!"
"Wow.."
"Dici che potrebbe prendersela? Risulto una persona tirchia?"
"Non so come la pensa lei su queste cose.. Però puoi sempre provare!"
"E se si arrabbia? Cioè, io credo che non lo farà, ma.."
"Non si finisce mai di conoscere una persona, se non avete mai affrontato l'argomento non puoi sapere come reagirà." Fa un'espressione seria.
Ha ragione, e se non conosco ancora questo suo lato? Se invece ci tiene?
"Insomma, io me la prendere se Mark dovesse dirmi qualcosa del genere! Lo sai, ci tengo.."
"Tu sei una persona materialista.. Jessica non lo è!"
"Non sono una persona mat.. Si, hai ragione!"
"Non voglio che finiamo come tutte le altre coppie, che si fanno regali per le cazzate più assurde e si regalano cose inutili!"
"Quindi io e tu siamo come tutte le coppie?"
"No, io e tu ci facciamo i regali solo perché mi costringi!"
"Non è vero.. E poi non ci regaliamo cose inutili!"
"Ah no? Due anni fa per il mio compleanno mi hai regalato una coccinella porta-pillole in metallo laccato! Cosa cazzo ci dovrei fare con un porta-pillole?!"
"Quando sarai vecchia e avrai miliardi di medicinali da prendere mi ringrazierai!"
Guardo in basso, facendo segno di negazione con la testa.
"Non le hai comprato proprio nulla? Perché potevi provare a dirglielo e se vedevi che a lei la cosa non sta bene, uscivi il regalo e le dicevi che era tutto uno scherzo!" fa spallucce.
Chiudo gli occhi a due fessure, osservandola.
"Secondo te io potrei mai fare una cosa del genere?"
"Perché no? E ti salvi il culo.."
"A volte sembra che non mi conosci per niente!"
"Come ho detto prima, non si finisce mai di conoscere una persona!" prova a fare ancora la seria.
"Mi conosci da tutta la vita, almeno le basi di me dovresti conoscerle!"
"Va bene, come dici tu.." si rimette gli occhiali e si sdraia di nuovo.
"Stavo parlando! Non ignorarmi!"
"Ancora? Pensavo avessi finito!"
La odio quando fa così!
Sto per andare via, quando mi ricordo di una cosa.
"Ah, Car.. Un favore.."
"Ancora? Non stai esagerando?"
"No.. Farmi i favori è tuo compito, non lamentarti!"
"Un mi.. Un mio compito? Dove sta scritto?!"
"Nel manuale del migliore amico!"
"Te lo stai inventando adesso! Sei una cretina!"
"Va beh, comunque.. Io porto Jess in spiaggia.."
"Si, si.. Ok! Appena andate via noi torniamo a casa e sistemiamo il tutto!"
"Perfetto!" sorrido. "Ah, il favore.. Non dimenticatevi Nico!"
"Nico?"
Fa una faccia serissima, come se davvero non sapesse di cosa io stia parlando, e poi scoppia a ridere.
"Sei una cretina!"
"Vai tranquilla, su!" mi sorride per poi tornare a ciò che stava facendo prima, ossia niente.
Vedo Jessica uscire dal bar e mi avvicino a lei.
"Hey, amore.." le circondo la vita, avvicinandola a me.
"Hey.."
"Che ne dici se.. Andiamo a farci una passeggiata, solo io e te?"
"Mh, sarebbe carino.." mi bacia la punta del naso.
"Tanto gli altri sono tutti tranquilli e rilassati, Nico dorme.."
C'è una strana calma in piscina. Molti stanno riposando e i ragazzi in acqua non stanno facendo neanche troppo casino.
"Sembrano anche fin troppo rilassati.. Sembrano fatti!" Jessica li scruta.
"Magari lo sono!" alzo le spalle.
"E di cosa? Perché pensi che lo siano?"
Inarco un sopracciglio.
"Scherzavo.. Perché dovrebbero essere fatti? E poi ce lo avrebbero detto!"
"Perché vuoi che te lo dicano? Vuoi farti di qualcosa anche tu?"
"Sei paranoica, rilassati!"
"Sai chi direbbe di rilassarsi? Una persona fatta!"
Mi gratto la guancia, guardando in basso.
"Hai finito? Dovresti preoccuparti un po' di meno e capirmi al volo quando scherzo!"
"Ho un bambino, non posso prendere tutto alla leggera!"
La guardo senza sapere cosa dire.
Certe volte è davvero troppo paranoica questa ragazza!
"Possiamo andare?"
"Si, andiamo.."
"Prendo il cellulare.." mi allontano un po'.
"Perché?"
"Non hai mai visto un film dell'orrore? Tutte le volte che succede qualcosa a qualcuno è perché non aveva il cellulare! O perché lo aveva scarico!" ma che domande sono?
"Tu guardi troppi film.."
"E tu dovresti preoccuparti di queste cose.. Hai un bambino!"
"Ma.."
Scoppio a ridere, baciandola rapidamente sulle labbra e poi prendendole la mano per uscire dalla struttura.
"Dove mi vuoi portare?" chiede dopo un po'.
"Non so, pensavo ad una normale passeggiata in spiaggia.." faccio spallucce.
"Ok!"
"Vuoi andare da qualche altra parte?"
"No, no.. Va benissimo così!" mi bacia la guancia.
Sarebbe bello vivere qui in estate. Affacciarsi e vedere il mare, godersi l'alba, il tramonto. Decisamente voglio avere una casa in un posto del genere quando sarò più grande!
"Hey.. Umh.. Volevo dirti una cosa.." Le accarezzo la mano.
Lei si sporge verso di me e mi ruba un bacio.
"E questo?" Rido.
"Nulla, mi andava!" Fa spallucce, sorridendo.
Riprendiamo a camminare.
"Che dovevi dirmi?"
"Mmh.. Ecco.."
Non so esattamente che parole usate.
"Dai.." Dice ridendo.
Dio, quanto è bella.
Alla luce del sole i suoi occhi diventano cristallini e si mischiano con il colore del mare.. E quel sorriso. Ci muoio per quel sorriso.
Dai Nicole, concentrati!
".. Non ti ho fatto un regalo per.. Per il tuo compleanno.." Un po' balbettando, ma riesco a dirlo.
"Tutto qui?"
"Eh? Beh, si.. Volevo spiegarti il motivo.."
"Non mi importa più di tanto, ma se lo preferisci.." Fa spallucce, come se davvero non le importasse la mia spiegazione.
Ok, questa reazione non me l'aspettavo.
Ci sono persone che i regali li pretendono e lei fa spallucce.. Cioè, so che non è quel tipo di ragazza, ma non pensavo la prendesse così alla leggera!
"Beh, ecco.."
Uffa, mi ero preparata tutto il discorso e lei mi deve rovinare tutto!
"Uhm.. Considerando che un mese fa abbiamo festeggiato il mesiversario facendoci dei regali, non mi andava di comprarti altre cose.. Insomma, non mi va di riempirti di regali che un giorno metterai in una scatola per rinchiuderla in chissà quale armadio.. Preferisco regalarti momenti.. Momenti semplici come questi, come quello di stamattina, che sono quelli che restano impressi nella memoria e che potrai ricordare tutte le volte che vorrai.."
Lei si ferma, guardandomi.
Ok, perché ha questo sguardo serio?
"Non è che non voglio spendere soldi.." adesso mi sto giustificando con scuse idiote, e giustificarmi non era neanche nelle mie intenzioni!
Oddio, perché non riesco a decifrare questo sguardo?
Mi prende il viso tra le mani, baciandomi.
Bene, adesso definitivamente non capisco cosa sta succedendo.
"Aspetta.." riesco ad allontanarmi un po' dalle sue labbra. "Non ci capisco niente.."
"Cosa c'è da capire?" mi guarda confusa.
"Non lo so.. Speravo dicessi qualcosa.." faccio spallucce.
Lei mi sorride e, con le mani ancora sul mio viso, mi lascia un piccolo bacio sul naso.
"Grazie." È l'unica cosa che dice.
Grazie? Per cosa? Parla sempre tanto e adesso che vorrei capirla si limita a qualche parolina!
Ride, probabilmente vedendo la mia espressione confusa sul mio volto.
"Grazie, perché questo è tutto ciò di cui ho bisogno! Non voglio regali, non sono il tipo che pretende certe cose in una relazione.. E sono decisamente felice che anche tu sia così!"
"Beh.."
"Questa.." indica la collana al collo. "Questa collana mi basta come regalo 'fisico'.. Non voglio che la nostra storia si basi su cose regalate che magari un giorno mi rinfaccerai! Decisamente meglio un pomeriggio fuori, ad ammirare il tramonto su una spiaggia semi deserta!"
Ed ecco che ci risiamo! Pensavo che non potesse essere più perfetta di come già è, ed invece mi sorprende ancora!
"Che ne dici se a questo meraviglioso momento che ricorderai per molti anni ancora a venire, gli aggiungessimo anche qualche bacio?" sorrido, avvicinando le mie labbra alle sue.
"Oh, decisamente!"
Ridendo, unisce le nostre labbra, stringendomi per i fianchi mentre io le circondo il collo con le braccia.
Il suo sorriso contro il mio è una delle cose che non dimenticherò di questo pomeriggio, senza ombra di dubbio.
Sento la sua lingua leccarmi il labbro inferiore e subito schiudo le labbra, permettendole di incontrare la mia.
Le accarezzo i capelli all'altezza della nuca, mentre lei porta una mano sotto la mia maglietta, accarezzandomi dolcemente il fianco.
"E comunque.." dico, tra un bacio ed un altro. "Ti amo.."
"Ovvio che mi ami.." mi lascia tanti baci sulle labbra. "Mi sorprenderei del contrario!"
"Stupida.." le do un colpetto sul braccio, ridendo.
"Anche io ti amo.." unisce ancora le nostre labbra.
Non si può fermare il tempo o qualcosa del genere? Voglio restare su questa spiaggia a baciarla per il resto della mia vita!
"C'è un motivo in particolare per cui ti amo più del dovuto.." dice quando ci allontaniamo per prendere un po' d'aria.
"Più del dovuto, eh? E sarebbe?" sorrido soddisfatta sentendole dire quelle parole.
"Nicholas." È l'unica cosa che dice.
"Cosa Nicholas? Non capisco.."
"Sin dal primo momento che lo hai conosciuto, hai subito instaurato un bel rapporto con lui.. Ancora prima che tra di noi nascesse qualcosa.. E ti giuro che questo per me vale più di qualsiasi regalo materiale!"
"Amore, te l'ho detto più volte che per me Nico è importante.. Lo sai.." pensavo fosse ormai chiaro e non ci fosse ancora bisogno di dirlo.
"Lo so, è che.. Dopo la sua nascita, ho sempre avuto il timore di trovare qualcuno a cui non andasse bene che io avessi un bambino o, peggio ancora, qualcuno che a Nico non piacesse.. Invece con te è stato tutto spontaneo.. Lui ti ha voluto bene fin da subito e.."
"Ed io gli ho voluto bene fin da subito.." finisco io la frase per lei, sorridendo e dandole un bacio.
Lei mi sorride, con le labbra e con gli occhi.
"Stamattina non ci ho pensato due volte a proporgli di aiutarmi con la sorpresa.. Per me non è un peso averlo attorno!"
Ed è vero.. Io adoro quel nanetto che mi gira intorno. Ho amato raccogliere le conchiglie con lui in spiaggia, fare colazione insieme e poi scrivere sul prato il messaggio per Jess.
"E io adoro vedervi insieme.. Davvero, mi scoppia il cuore ogni volta che voi due interagite.."
Le sorrido.
"Stamattina lo hanno scambiato per mio figlio.." le dico ridendo, dato che non glielo avevo ancora raccontato.
"Cosa?" anche lei si mette a ridere.
"Non lo so.. Abbiamo ordinato la stessa cosa e, boh.. La cameriera deve averla presa come una somiglianza!"
Sorride, restando in silenzio.
"Sai quando ho decisamente capito che Nicholas ti vuole seriamente bene?"
"Quando?" chiedo curiosa.
"L'altra mattina.. Quando ci siamo svegliati in spiaggia!"
La guardo interrogativa, non capendo.
"Quando si è svegliato non è corso tra le mie braccia, ma si è rifugiato tra le tue senza neanche pensarci.. E lui.. Non lo fa con tutti.. Lo fa solo con le persone con cui si trova bene, con le persone che ama.."
So che entrambi hanno questo piccolo bisogno di voler essere abbracciati da appena svegli, ma non ci avevo fatto molto caso quella mattina.
"Mi ha fatto uno strano effetto, se devo essere sincera.." abbassa un po' lo sguardo.
".. Sei gelosa?" dico ridendo.
"Cos..? Noo!" sbuffa, come se avessi detto chissà quale sciocchezza.
"Sei gelosa! Ti aspettavi che Nico corresse tra le tue braccia e ci sei rimasta male quando non lo ha fatto!" continuo a ridere.
"Non son.. Non sono gelosa!" si allontana un po' da me.
"Si che lo sei!"
"No! Mi ha solo fatto uno strano effetto perché lo fa con poche persone! A volte non lo fa neanche con mio padre, quindi mi ha fatto impressione che lo abbia fatto con te.." stringe le spalle.
Oh, si.. Decisamente si è ingelosita!
Aaw, è così carina!
"Sono la prima ragazza con cui Nico rimpiazza le braccia della mamma!" continuo a prenderla in giro.
"Smettila adesso!" mi da una piccola spinta.
"Se sei gelosa di me, non oso immaginare quando porterà a casa la prima fidanzata!"
"Manca ancora del tempo per quello!" incrocia le braccia al petto.
Io continuo a ridere, avvicinandomi a lei e baciandole il broncio.
"Dai, andiamo!" le prendo la mano e proseguiamo la nostra passeggiata.
Passiamo fuori quasi due ore, ho portato Jessica in un posto che ho visto di sfuggita questa mattina con Nico e ne abbiamo approfittato per esplorare un po' il posto e per passare del tempo solo noi due.
Ho inventato la scusa che Caroline mi ha inviato un messaggio dicendomi che stavano tornando a casa e quindi avevano preso loro le nostre ultime cose, così da poter portare Jessica direttamente a casa. Che poi non è una scusa, anzi, è andata proprio così..
Nonostante però io abbia scritto a Caroline che stavamo tornando, loro si sono comunque fatti trovare seduti tranquilli e rilassati e quando siamo entrati hanno urlato il classico: 'Sorpresa!', nonostante non si fossero nascosti. Eppure glielo avevo specificato di farlo.. Tre volte!
Ad ogni modo, sembra tutto perfetto! Ci sono dei palloncini appesi qua e la, e non so davvero dove li abbiano presi, e il tavolo è pieno di pizza e stuzzichini vari.
Devo ammetterlo, sono stati bravi!
Nicholas è senza dubbio il più felice, perché non fa altro che saltellare per tutto il giardino!
"Hai fatto tutto tu?" si avvicina a me, dopo essersi presa, di nuovo, gli auguri di tutti gli altri.
"Hanno fatto tutto loro.. Io ho avuto l'idea, ma hanno organizzato tutto loro!"
"Grazie!" mi sorride e mi guarda per qualche secondo.
"È stato un piacere.."
Ed è quasi come se ci fossimo appena dette 'ti amo', senza doverlo specificare ad alta voce.
"Possiamo mangiare?" urla Mark.
"Sto morendo di fame!" Jimmy si avventa sulla pizza.
"Non fate i cafoni!" li riprende Charlotte.
"Anche io ho fame!" anche il piccolo si avvicina al tavolo. "Voglio le patatine!"
Mark prende un piatto di plastica e mette un po' di patatine, passandolo poi a Nico.
"Mangiamo anche noi?" mi domanda la bionda.
"Decisamente si!"
Prendiamo posto anche noi e tra una battuta ed un'altra trascorriamo tranquillamente la serata.
"È tardi, Nico dovrebbe già essere a letto.."
Jessica si volta verso il piccolo, che sta ancora giocando.
La mezzanotte è ormai passata da un po', in effetti.
"Se vuoi ci penso io.." mi propongo.
"Sei sicura? Oggi hai passato anche fin troppo tempo con lui.." Jess mi guarda confusa.
"Ti dà fastidio?"
"N.. No! Anzi.. Non vorrei che ti sentissi in dovere però.. Cioè, se non ti va non devi farlo.."
"Oh, fidati, se non voleva farlo non si proponeva!" dice Caroline.
"Ha ragione.." alzo le spalle.
"Beh, come vuoi allora.."
Bevo l'ultimo sorso di birra e poi vado verso Nicholas, che sta giocando a palla.
Non mi dà fastidio fare queste cose, anzi.. Gliel'ho detto che mi piace stare con lui!
Il piccolo cerca di opporsi per poter giocare ancora un po', ma io non ho intenzione di discutere, così lo prendo letteralmente a sacco di patate, entrando in casa.
Lui urla e ride e devo ammettere che sentirlo ridere così di gusto mi riempie davvero il cuore di gioia. E non avrei davvero, davvero, mai immaginato che un bambino potesse farmi questo effetto!
Con qualche minaccia mischiata a qualche parola dolce, riesco a fargli lavare i denti e a mettergli il pigiama.
Resto con lui per un po', cercando di inventarmi qualche storia per farlo addormentare.
Odio raccontare storie! Mi sento un'idiota e non mi vengono mai buone idee!
Dopo più di mezz'ora, credo, il piccolo è crollato in un sonno profondo ed io stavo quasi per addormentarmi vicino a lui.
Scendo di nuovo in giardino, passando per la cucina dove rubo un pezzo di pizza rimasto, e noto gli altri seduti nelle stesse posizioni di prima, eccetto per Jessica ed Amy che sono su uno dei muretti.
Mi avvicino e noto che dietro Jessica c'è spazio, così faccio per sedermi dietro di lei.
"Che stai facendo?" resto con una gamba sospesa, spiazzata da questa domanda.
Mi guarda come se stessi per fare la cosa più assurda di questo mondo.
"Mi sto mettendo dietro di t.. Non farmi dire cose che potrebbero sembrare volgari!"
"Lo fate anche da dietro?" mi chiede subito Mark.
"Ew, no!" faccio una faccia schifata.
Riprendo ciò che stavo per fare, sedendomi dietro di lei e poggiando il mento sulla sua spalla.
"Mi ricordi il motivo per cui frequentiamo questa gente?" chiedo a Caroline.
"Me lo chiedo anche io certe volte!"
"Hey, non offendere i miei amici!" Jessica mi da un colpetto sulla coscia.
"Non parlavo solo dei tuoi amici.. Ci sei anche tu nel mezzo!"
Si volta, guardandomi indignata.
"Hai sempre da ridire su qualsiasi cosa, eh?"
"Non sarebbe Nicole, altrimenti!" risponde Caroline per me.
"Grazie, è sempre bello avere il tuo appoggio!" le sorrido fintamente.
"È un piacere per me!" mi manda un bacio.
Gli altri ridono mentre io mi faccio passare da Mark un'altra birra.
"Non bere troppo.." Jess si volta un po', lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Amore ho bevuto solo una birra.. E poi non devo guidare, puoi anche rilassarti!"
"Sono rilassata.. Lo dicevo per te!" fa spallucce.
Poggio la birra accanto a me e stringo meglio Jessica per i fianchi, baciandole la guancia e poi la spalla.
Ci guardiamo, sorridendoci dolcemente.
Dio se amo questi piccoli momenti!
"Comunque.." sussurra.
"Mh?"
"Lo avevo capito che mi stavi organizzando una festa.." da un sorso alla mia birra.
"Cosa?!"
Lei annuisce.
"E come, Sherlock Holmes?" inarco un sopracciglio.
"Ho visto abbastanza film da capire che quando una persona porta la festeggiata lontano dagli altri è perché così quelli possano sistemare il tutto.." alza un sopracciglio.
"Potevi anche dirlo prima.." metto il broncio.
"No.. È stato più bello vedere la tua faccia felice quando la sorpresa ti è riuscita.." ridacchia, baciandomi.
"Ma non è giusto! Adesso mi sento presa in giro!"
Lei ride e poi si volta, per potermi baciare meglio.
Piano, piano e uno alla volta, iniziano ad andare tutti nelle loro stanze, ed io e Jess facciamo lo stesso.
"Ti sei divertita oggi?" le chiedo sottovoce, mentre ci sistemiamo a letto e lei si accoccola sul mio petto.
"Molto.. Era da tanto che non passavo un compleanno diverso da solito." Alza lo sguardo verso di me.
"Sono contenta che ti sia divertita.." le bacio la fronte.
"Sono stanchissima.." sbadiglia, mentre si stringe meglio a me.
"Anche io.. Anche se ho un po' di mal di testa e nausea.."
"Ti avevo detto di non bere tanto.."
"Non ho bevuto tanto.."
Lei annuisce e basta, chiudendo gli occhi.
"Jess.."
"Mh?"
"Ti amo.."
"Anche io ti amo.." non si muove dalla sua posizione.
Mi sistemo meglio e cerco di prendere sonno anche io.
Mannaggia a me, perché devo bere se poi so che mi sento male?
Perché ti piace Nicole, ecco perché!
Uffa!
Mi alzo, cercando di non svegliare Jessica. Maledetta nausea e maledetto mal di testa!
Forse prendere un po' d'aria mi farà bene.. Scendo al piano di sotto, affacciandomi un po' fuori, ma la situazione non sembra migliorare.
Verso un po' d'acqua nel bicchiere e in quel momento sento delle mani poggiarsi sui miei fianchi e poi scivolare sul mio ventre.
Non ho bisogno di voltarmi.. Ho riconosciuto il suo odore.
Poggia il mento sulla mia spalla e poi sento le sue labbra sul mio collo.
"Che stai facendo?" Chiede tra un bacio ed un altro.
"Non riuscivo a prendere son.. Sonno.." Mi ritrovo a balbettare, persuasa dai suoi mille baci sulla mia pelle.
"Potevi chiamarmi.."
Bevo un sorso d'acqua mentre lei mi scosta i capelli, facendomi poi piegare il collo da un lato, così da poter avere più spazio per la sua lenta ma meravigliosa tortura.
Le sue mani sono già sotto la mia canottiera, ad accarezzarmi l'addome.
Probabilmente è lei la migliore cura ai miei mali, in tutti i sensi!
Poggio il bicchiere sul piano della cucina, voltandomi nel suo abbraccio e unendo le nostre labbra immediatamente.
Porto le mani sul suo collo, accarezzandola, e cercando da subito un contatto con la sua lingua, che non mi viene negato.
Le nostre lingue giocano e si sfiorano tra di loro ed entrambe manteniamo il bacio calmo.
È quando una delle sue mani dalla mia schiena si sposta sul mio sedere che ciò che fino a prima sembrava una dolce danza, adesso è diventata una guerra tra le nostre lingue.
Le mie mani si muovono sulla sua nuca, spingendola sempre di più verso di me e unendo ancora di più i nostri corpi.
Mi lascio sfuggire un gemito e le sue labbra si curvano in un sorriso e subito dopo scende, ancora, verso il mio collo. Porto la testa all'indietro e lei lascia una lunga scia di baci fino al mio petto.
Con un colpo deciso mi fa voltare di nuovo, nella stessa posizione di qualche minuto fa, e le sue mani non ci mettono molto a poggiarsi sul mio seno, palpandolo, mentre la sua bocca torna sul mio collo, dove lascia dei piccoli morsi.
Le accarezzo le cosce e poi sposto le mani sul suo sedere e anche lei si lascia scappare qualche gemito.
Continua a muovere una mano sul mio seno, mentre l'altra inizia a scendere pericolosamente, sorpassando senza troppi problemi l'elastico dei miei pantaloncini e del mio intimo.
"Jess.. La porta.." Riesco a dire, anche se con il fiato corto.
Non mi sembra il caso di farci trovare in queste condizioni da qualcuno.
"Ooh, cazzo!" Mi ritrovo a gemere quando le sue dita entrano a contatto con la mia intimità.
Deduco gliene importi poco o niente della porta.
Lecca dietro l'orecchio, mordendomi poi il lobo e sento il suo respiro affannato sulla mia pelle, mentre continua a muovere le dita tra le mie gambe.
"Jess.." Continuo a gemere, appoggiandomi quasi del tutto su di lei.
Le mie gambe iniziano a non reggere il mio peso.
Con la mano libera fa scendere i miei pantaloncini, insieme alle mutande, e mi fa voltare nuovamente, stavolta spingendomi verso il piano della cucina e facendo pressione sul mio sedere, facendomi capire che vuole prendermi per farmi sedere li.
Do una spinta e faccio come lei vuole, e non perde tempo a cospargermi il petto di baci, scostando poi la canotta e mordicchiando lungo l'addome.
E poi pretende che io non le lasci segni, quando lei è la prima!
Scende ancora, fino a posizionarsi in mezzo alle mie gambe ed alza lo sguardo per guardarmi.
Oh, Dio. Questa immagine è la cosa più eccitante che ogni volta mi ritrovo a guardare. Lei li, tra le mie gambe, pronta a darmi piacere.
Non appena la sua lingua entra a contatto con il mio centro, mi lasciò scappare un gemito incontrollato. Questo era uno dei motivi per cui volevo che chiudesse la porta!
Poggio le mani ai lati dei fianchi per potermi reggere e la sento ridere.
"Non ti azzardare a prendermi in giro!" Riesco a dire.
"Non ti prendo in giro.." Ride ancora, lasciandomi un bacio sulla coscia.
"Non potevi pensare di farmi cose del genere e pretendere che io sia silenz.." Non riesco a finire che lei riprende a leccare il mio clitoride.
"Se proprio devi usare la bocca, usala per gemere, che non ho intenzione di ascoltare le tue lamentele!" Dice, per poi mordermi l'interno coscia.
Vorrei potermi lasciare andare, ma non voglio rischiare che qualcuno ci senta. Sarebbe decisamente troppo imbarazzante!
Lei continua il suo 'lavoro' ed io porto una mano tra i suoi capelli, stringendoli.
"Jessica.." Adesso voglio di più.
"Cosa?" Alza lo sguardo verso di me.
"Lo sai.."
Un sorriso malizioso si forma sul suo volto.
"Dillo."
La odio quando fa così!
"Fallo!"
"Tu dillo."
Sento già le sue dita vicino la mia entrata, sfiorarmi.
"Ti odio!"
"Mi ami.." Sorride ancora maliziosamente.
"Voglio sentirti.." Spero che adesso si dia una mossa perché ne ho proprio bisogno!
"Dove?"
Con la mano libera ripercorre tutto il mio corpo.
Maledetta, non fa altro che far aumentare il mio desiderio così senza però soddisfarmi!
"Dentro di me.. Adesso, ti prego!"
Finalmente smette di perdere tempo ed entra dentro me, mentre con la lingua riprende ciò che stava facendo prima.
"Cazzo, cazzo..!"
Muovo i fianchi a ritmo delle sue spinte, che iniziano a diventare sempre più veloci.
Sento il corpo in subbuglio, il mio stomaco è sottosopra, le mie braccia non riescono più a reggermi e il cervello ormai è su un altro mondo.
"Jess.. Sto.."
Muove ancora più rapidamente la lingua e le dita e finalmente raggiungo la meraviglia che è l'orgasmo.
Risale il mio corpo baciandomi ogni lembo di pelle, fino ad arrivare alle mie labbra.
Decisamente tutti i miei malori sono svaniti e adesso mi sento la persona più rilassata di questo pianeta!
Scendo dal piano cucina, sistemandomi un po' e prendo il suo viso tra le mani, baciandola ancora e ancora.
I giorni a seguire sono stati molto simili tra di loro, e devo ammettere che non mi è dispiaciuto per niente.
Siamo stati al mare, abbiamo visitato un po' il posto, ma soprattutto, ci siamo divertiti davvero tanto!
Ma come ogni vacanza, anche questa è giunta al suo termine e, dopo cena, stiamo tutti preparando le ultime cose per andare via.
"Amore.." mi avvicino a Jessica. "Vado al bar qui vicino.."
Sono già pronta da dieci minuti e a lei chissà ancora quanto manca!
"A fare?" mi chiede mentre finisce di pettinarsi.
"Voglio salutare quella ragazza.."
Si, sempre la cameriera. Ci siamo viste diverse volte in questa settimana, parlando sempre del più e del meno, e devo dire che mi è sembrata molto simpatica.
Mi dispiace solo che probabilmente non la rivedrò mai più.
Eh no, non so ancora il suo nome. In realtà non ci siamo mai presentate in modo tranquillo, perché quasi tutte le volte che ci siamo viste è stato solo per pochi minuti e nel suo orario di lavoro.
"Perché?" non si distrae da ciò che sta facendo.
"Per fare la persona educata.. Ma non so neanche se è di turno! Faccio subito comunque.."
"Va bene.."
Esco di casa e mi avvio verso il bar.
Come dovrei chiedere di lei? Non so come si chiama!
Mi avvicino al bar, osservando dentro attraverso le grandi vetrate.
Non c'è molta gente ma comunque non riesco a vederla.
Sono sicura che se entro faccio una bella figura di merda, dato che non saprei cosa dire.. Beh, pazienza!
"Straniera.."
Salto in aria per lo spavento.
"Ma chi..?!" mi volto e, nel vicolo accanto al bar, c'è la ragazza che stavo cercando.
"Scusa, non volevo spaventarti.." ride.
Si avvicina, uscendo dall'ombra.
Indossa la divisa del bar e tra le dita ha una sigaretta.
"Tranquilla.."
Fa un tiro dalla sua sigaretta per poi far uscire il fumo dalla sue labbra.
Non so per quale motivo, ma sono sempre stata attratta dalle strane forme che assume il fumo una volta uscito fuori.
"Vuoi?" indica la sigaretta.
"Mh? Oh, no grazie.."
"Ok.." sorride.
Brava Nicole, resta in silenzio rendendo la situazione più imbarazzante di quando non sia!
"Che facevi qui?" è lei a rompere il ghiaccio.
"Uhm.. Ti cercavo!"
"Oh, come mai?" fa un altro tiro.
"Stiamo andando via.. Mi sembrava da maleducati non salutarti!"
"Ah.. Di già?"
"Beh si.. Siamo qui da una settimana.."
"Capisco.."
"Tu resterai qui tutta l'estate?"
"Fino alla fine di agosto.. Poi ritorno a Seattle!"
"Capisco.."
Di nuovo il silenzio.
"Devo rientrare.." indica il bar.
"Oh, certo! Io.. Volevo solo salutarti.." mi stringo nelle spalle, timida.
Dio, mi sento una tredicenne rimbambita!
"Speriamo di rivederci, un giorno.."
Si avvicina pericolosamente a me, baciandomi.
Oh merda! Oh merda! Oh merda!
Mi allontano subito, abbassando lo sguardo.
"Io.."
"Buon viaggio, Straniera.." si allontana, sorridendomi, dandomi poi le spalle e rientrando al bar.
Che cazzo..?
Ok, una ragazza di cui non conosco neanche il nome mi ha appena baciata e se ne è andata via come se nulla fosse.
Che significa? Funziona così ormai?
E adesso che faccio? Devo dirlo a Jessica? Certo che devo dirglielo!
Infondo io non ho fatto nulla, no? Sono stata brava, mi sono scansata subito!
Ripercorro la strada per tornare a casa, mentre continuo a tartassarmi di domande. Domande che non dovrei neanche farmi in realtà, dato che è successo tutto rapidamente ed è successo ben poco!
Quando sono quasi a casa, noto gli altri già in giardino, che sistemano le varie cose in macchina.
"Sei pronta?" mi chiede Jess non appena mi vede.
"Eh? Oh, si.. Prendo la valigia.."
"No, già fatto.. È tutto in macchina!"
"Oh, ok.."
Ci salutiamo e saliamo tutti nelle rispettive auto.
Nicholas si sistema per bene nei sedili posteriori, mentre io prendo posto accanto a Jessica, che ovviamente sta guidando.
Cambio diverse stazioni radio fino a quando non trovo qualche canzone decente, ma tengo comunque il volume basso perché sembra che il piccolo si stia addormentando.
Vorrei tanto dormire anche io, ma non mi va di lasciare Jessica da sola per tutto il viaggio, tantomeno che è buio ormai.
Anzi, dovrei più che altro parlarle di quello che è successo.
"Jess.."
"Si?" Non distoglie lo sguardo dalla strada.
"Devo dirti una cosa.."
"Vai.."
Sembra tranquilla. Speriamo lo resti anche dopo aver ascoltato cosa ho da dirle.
"Ehm.. Riguarda la ragazza del bar.."
"Mh.."
Mi volto verso dietro per assicurarmi che Nico dorma.
"Beh.. Era al bar, poco fa.. Quando.. Quando sono andata per salutarla e.. Lei mi ha baciata.."
Non so come, ma ho trovato il coraggio di dirglielo.
Non so perché tutta questa paura, infondo io non ho fatto nulla.
Lei resta in silenzio.
"Io non ho ricambiato.. È arrivata a stento a toccarmi le labbra! L'ho allontanata subito!" Ecco che inizio a giustificarmi.
"Cosa hai provato?" Quasi non mi fa finire di parlare.
"Eh?"
Ma che domande sono?
"Ti è piaciuto, intendo..?"
"No.. Cioè, non ho neanche capito subito cosa stava succedendo, figurati se stavo lì a pensare se potesse piacermi o no!"
"E a cosa hai pensato?"
"A te." Rispondo immediatamente.
La vedo sorridere, anche se lievemente.
Forse, il peggio è passato.
"Te la posso dire una cosa?" continuo.
"Beh, ormai che ci siamo.."
"Mi è piaciuta un'altra cosa.."
"In che senso?" Il suo tono è di nuovo più serio.
"Questa ragazza non mi conosceva.. Per niente.. Eppure si è sentita attratta da me, in qualche modo.. E magari anche dal mio aspetto fisico, chi lo sa?! E.. È stato piacevole questo pensiero.."
"Per sentirti apprezzata hai bisogno che qualcuno apprezzi il tuo aspetto fisico?"
"No, certo che no.. Però è piacevole!"
Una risatina sarcastica esce dalle sue labbra.
"Che?"
"Io ti ho apprezzata sin dal primo momento.. Ho apprezzato il tuo corpo anche quando eri tu a non apprezzarti.. Ma forse io non ti basto."
"Ma che dici? Ovvio che tu mi basti! Anzi, lo sai che ho sempre pensato che tu sia anche troppo per me.."
"E allora che bisogno hai di sentirti apprezzata dagli altri?"
Adesso la questione si sta facendo più seria. Prevedo litigi all'orizzonte.
"Jess, ho passato la mia vita a sentirmi esclusa, sempre! I ragazzi se la facevano alla larga da me.. Adesso che finalmente qualcuno mi apprezza, io ne sono felice!"
"Questo l'ho capito, non capisco il bisogno di voler cercare apprezzamenti e complimenti da parte degli altri quando ci sono io!" Alza un po' la voce, ma non troppo.
"Probabilmente non lo capirai mai.." Mi volto verso il finestrino.
"Spiegamelo invece di voltarti e ignorarmi!"
"No, lascia perdere!"
Come potrebbe mai lei capirmi?
Lei che ha vissuto una vita diversa dalla mia.
Lei che non ha mai avuto problemi con il suo corpo ed è sempre stata riempita di complimenti.
"Fai come vuoi!"
Vorrei risponderle. Vorrei dirle ciò che mi passa per la testa, ma ho paura di rovinare tutto peggio di come già la situazione sia.
Il silenzio ci avvolge per più di cinque lunghi minuti.
Nessuna dice nulla.
Lei concentrata sulla strada ed io ad ammirare il paesaggio.
"Tu non puoi capirmi perché tu viene sempre apprezzata. Costantemente!" Finalmente riesco a dire.
"Ma che significa? Io non ho mai avuto bisogno dei complimenti degli altri e tanto meno ne ho bisogno adesso, che ci sei tu! Perché se passa un ragazzo e mi urla che sono bella a me non fa né caldo e né freddo, perché non sarà mai paragonabile a quando me lo dici tu!"
"Tu non hai bisogno dei commenti degli altri perché ti piaci! Ti sei sempre piaciuta, sei sempre stata a tuo agio con il tuo corpo!"
Adesso anche io sto alzando la voce.
"Adesso lo sei anche tu! O no?" si volta a guardarmi, anche se non per troppo.
"Si! Adesso finalmente mi piaccio! E mi piace l'idea che anche qualcun altro possa apprezzarmi esteriormente!"
"Quindi tutto quello che vuoi è essere giudicata per come appari all'esterno?"
"Dalle persone che non conosco, che vedrò solo una volta nella mia vita, mi basta! Perché non ho mai provato una cosa del genere! Mi basta che mi conoscano internamente le persone che ho attorno!"
Sto sputando tutto fuori, senza prima pensare a cosa dire, e forse è meglio così.
"Bah, contenta tu!"
"Perché devi sempre giudicarmi e criticarmi?!" mi volto verso di lei.
"Io?! Io non ti ho mai giudicata! Ho sempre cercato di starti accanto e di darti forza! E se mai ti ho criticata, l'ho fatto solo in buona fede!" gesticola con una mano.
"Allora adesso stammi accanto senza giudicarmi! Sono cambiata! Io lo percepisco! Non avrò fatto chissà quali cambiamenti, ma io lo so che dentro di me ormai qualcosa è cambiato! Accetta questo cambiamento e basta!"
Jessica sta per controbattere, ma entrambe notiamo un'ombra muoversi.
"Mamma.. Perché state urlando?"
Abbiamo svegliato il piccolo Nico.. Siamo proprio due idiote.
"Torna a dormire piccolo, scusaci.." sua mamma taglia il discorso, osservandolo dallo specchietto retrovisore.
"Scusa Nico.." anche io mi volto verso il piccolo.
Gli accarezzo i capelli, cercando di spingerlo delicatamente verso il sedile.
Il piccolo fa come gli dice sua madre, tornando a sedersi.
"Cerca di dormire, ok? È tardi.." Jessica gli sorride, guardandolo ancora dallo specchietto.
"Mamma stai attenta!!" urla all'improvviso Nicholas.
Mi volto subito verso la strada e le luci di un'automobile che corre verso di noi mi abbagliano immediatamente.
D'istinto mi volto verso Jessica, che cerca di sterzare immediatamente per potersi spostare, ma l'auto riesce a colpirci ed un forte botto invade i miei timpani.
*
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Ciao a tutti!
Nuovo capitolo, a distanza di pochi giorni dal precedente!Dunque, Nicole è stata presa per lo stage a Seattle, quindi ci sarà un periodo in cui le due vivranno la loro storia a distanza, non uccidetemi!
Poi.. Nicole e Nicholas.. Che dire, io li adoro insieme! 😍 mi piace il modo in cui si sta evolvendo il loro rapporto!
Altro motivo per cui forse mi vorreste uccidere è la cameriera.. 😅 Si, con un semplice bacio ha fatto succedere un bel casino! Era da un po' che queste due non litigavano e stavolta lo hanno fatto per bene!
Ehm.. Per il finale.. Beh, niente.. Dovete aspettare il prossimo capitolo per sapere come andrà!
Aspetto i vostri commenti, come sempre! :)
Alla prossima! 😘
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Blue like the sky // 🏳️🌈
Romance"Forse, prima di parlare del mio aspetto, dovrei presentarmi. Mi chiamo Nicole Sanders, ho 21 anni e frequento la Columbia University, a New York. Sono iscritta al secondo anno di Economia e in questo momento non mi viene nient'altro da aggiungere s...