Capitolo 27

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Nicole Pov.

"Forza, forza!" Jessica batte le mani.
"Forza un cazzo, sono stanca!"
"Dai, non ti fermare!" urla.

Avete presente quando andate al circo? Quando entrano i cavalli e l'addestratore sbatte la frusta a terra per far spaventare il povero animale e indurlo a correre più velocemente? Ecco, questo è quello che sta facendo Jessica con me.
Ovviamente non ha bisogno della frusta la biondina, basta il suo severo tono di voce.
Maledetta me. Questa è tutta colpa mia. Solo qualche giorno fa le ho detto quanto mi piacerebbe, più avanti, iscrivermi in palestra, per migliorare il mio corpo.
Ecco, la signorina ha preso la palla al balzo, proponendosi come mio personal trainer. Di nuovo. Solo che adesso è molto più cattiva di prima. All'inizio correvamo e basta. Adesso mi massacra di esercizi.

"Jess, sono stanca.." mi fermo, poggiando le mani sulle ginocchia, cercando di prendere fiato.

Mi sta facendo fare uno di quegli esercizi dove ti pieghi con le gambe, gli squat, alzando per aria un oggetto che, come minimo, pesa tre chili.

"Se ti fermi ogni venti secondi otteniamo ben poco!" si avvicina, incrociando le braccia al petto.
"Ogni venti secondi? Mi stai facendo morire con questi esercizi!"
"L'hai detto tu che vuoi un bel fisico, mica io!"
"Anche perché tu lo hai già! Ma comunque non pensavo saresti diventata un tiranno!"
"Il fisico non mi è mica spuntato dal nulla, tesoro!"
"Non chiamarmi tesoro, lo sai che mi fa innervosire!"
"Voi due siete uno spasso!"

Entrambe ci voltiamo, osservando Caroline.
Si, mentre io sto faticando come un mulo, lei è seduta su una panchina poco distante da noi, a sorseggiare chissà cosa.
Mi avvicino a lei, cercando la bottiglia d'acqua nella mia borsa.

"Mi era sembrato di capire che anche tu volessi allenarti.." dico.
"Si, ma dopo aver saputo quando perfida fosse Jessica, ci ho rinunciato.." fa spallucce.
"Non sono perfida, sono una persona seria!"
"Sei una stronza!" dico io, bevendo poi non so quanta acqua.
"Ah, ah.. Come siamo spiritose!"
"Potresti fare da fisioterapista a Christian! Lo rimetteresti a camminare in un giorno e mezzo!"

Io e Caroline ci lasciamo andare ad una fragorosa risata, mentre Jessica mette il broncio.
Sono già passate quasi due settimane da quando Christian è stato dimesso dall'ospedale. Tra qualche giorno ha la visita di controllo e, se tutto va bene, più avanti dovrebbe poter iniziare la fisioterapia.
È stato così bello riaverlo di nuovo in casa. Anche se è quasi sempre chiuso nella sua stanza, dato che gli viene non molto semplice fare le scale, è comunque un piacere poter parlare con lui, di nuovo.
Sono passati così in fretta questi giorni che quasi non me ne sono accorta. Inoltre, da ieri, siamo liberi, dato che le lezioni sono finite, per le vacanze di primavera.
I professori sperano che noi passiamo queste vacanze a ripassare per gli imminenti esami, mentre Jessica è convinta che passerò tre quarti di queste vacanze ad allenarmi. Ovviamente nessuno dei due l'avrà vinta. Voglio solo rilassarmi e godermi il mio amato letto!

"Beh, quando avrete finito di parlare male di me, magari possiamo riprendere!" si lamenta Jess.

Sbuffo.

"Se sbuffi ancora ti tiro qualcosa in testa!"
"Ok, ok.. Odio quando diventi così violenta!" alzo le mani, in segno di resa.
"Sei tu che fai uscire il lato peggiore di me!"
"Di solito funziona al contrario.." interviene Car. "Nelle coppie normali, il partner tira fuori da te il lato migliore!"
"Tze, come se noi fossimo una 'coppia normale'!" rido ironicamente.
"Beh, si.. Hai ragione!"

Jessica ci guarda, con le braccia incrociate al petto.
Ricordate quando la maestra, all'asilo, o vostra madre, vi guardava in modo severo, come per dire: 'hai finito adesso?!", bene, Jessica ci sta proprio guardando in quel modo.

"Dai, amore.. In fondo è vero!"

Mi avvicino, con il mio faccino più tenero, poggiando le mani sulle sue braccia.

"Lo so che è vero.. Sto semplicemente aspettando che tu finisca di farti i tuoi comodi in modo da poter finire l'allenamento e tornarcene a casa!"
"Non possiamo finirlo adesso e basta? Sono davvero stanca.."

Inclino un po' la testa, a mo' di: 'dai, non ti faccio un po' pena?'.

"Non mi guardare così, non mi impietosisci!" cerca di guardare altrove.
"Daaaii.." le lascio un tenero bacio sulla guancia.

Cerca di fare l'indifferente, ma non le riesce molto bene.

"Fai almeno altri cinque minuti di corsa!" il suo cercare di essere dura, non è poi durato chissà quanto!
"Va bene!" sorrido, contenta di aver ottenuto ciò che volevo.

Prima di iniziare a correre la bacio sulle labbra, per poi avviarmi.

Amo quando riesco a convincerla a fare qualcosa semplicemente facendo uscire il lato più dolce di me.
A volte mi sento un po' stronza, ma non è colpa mia se lei non riesce a resistere, no?

Mh? Vi state chiedendo alla fine qual è stato il suo regalo di compleanno? Oh.. Che ve lo dico a fare! Qualcosa di stupendo! Ha prenotato una serata in un centro benessere! Abbiamo deciso però di spostare la serata a qualche giorno più avanti, dato che né a me né a lei sembrava il caso di andarci a rilassare proprio mentre mio fratello si trovava in ospedale. Così abbiamo posticipato di qualche giorno, in modo da poter festeggiare anche il nostro secondo mesiversario.
Si, è stata una serata davvero magica quel.. OUCH!!
Senza rendermene conto, mi ritrovo con il viso a due centimetri dal terreno.
Ma che cazz..? Provo a rialzarmi, cercando di capire dove caspita io abbia inciampato.
Una maledetta radice di un maledetto albero che esce fuori da questo maledetto terreno. Ma è modo? Le radici non dovrebbero stare sotto terra?!
Mi volto, sentendo le forti risate da parte delle due bionde sedute proprio di fronte a me.

"Tacete!"

Le due stronze non riescono a smettere di ridere! Jessica si alza, avvicinandosi a me.

"Stai bene?" riesce a dire, ancora presa dalle risate e con le lacrime agli occhi!

Mi tende la mano, ma io mi rialzo da sola, offesa, pulendomi i pantaloni.

"Ma come hai fatto a cadere?" mi chiede.
"Non ho visto quella stupida radice!" la indico.

Jessica cerca di tornare seria, ma due secondi dopo è di nuovo preda delle risate.

"Bastarde, smettetela di ridere!" dico, mentre ci avviciniamo anche verso Caroline.
"Non ti sei fatta nulla, vero?" chiede Car, mentre si asciuga le ultime lacrime.
"No, non credo.." la snobbo, bevendo un sorso d'acqua.

In realtà mi sono fatta malissimo. Credo di essermi sbucciata un ginocchio e ho le mani e le braccia doloranti, per la forte botta.

"Fattelo dire Nic.. Hai l'agilità di un tergicristallo!" che simpatica la mia migliore amica. O forse dovrei smettere di definirla tale?
"Vi odio!" mi avvicino al mio zaino, posando la bottiglia.
"Andiamo a casa?" chiede Jessica. Sembra abbia smesso di ridere.
"IO me ne vado a casa.. Con voi per oggi non voglio averci altro a che fare!"
"Ma abitiamo a cinque metri di distanza, facciamo la stessa strada.."
"Ed io sono invitata a pranzo da te, quindi!"

Continuano a sfottermi!

"Non mi importa! Pranza da Jessica!"

Metto lo zaino in spalla, allontanandomi.

"Forse non dovevamo ridere così tanto.." dice Jess a Caroline.
"Naah, sta facendo la finta offesa.. E anche se si è offesa davvero, le passerà!" sento rispondere Car.

Ma tu guarda che razza di amica che mi ritrovo!

"Amore, stai zoppicando.." Jessica aumenta il tono di voce, essendo già più lontana.

Certo che sto zoppicando, mi fa un male cane quel maledetto ginocchio.
Jessica si avvicina a me, poggiando una mano sul mio fianco, per aiutarmi.

"Dai, ce la faccio.."
"Ora puoi anche smettere di fare l'offesa, abbiamo smesso di ridere.. Scusaci.." dice in tono tenero.
"Ok.."
"Non lasciatemi indietro!" anche Car si avvicina, togliendomi lo zaino dalle spalle e prendendolo lei.
"Certo, ora fate le carine.. Prima invece mi avete lasciata marcire a terra.." metto il broncio.

Alle due scappa una piccola risata, probabilmente ripensando alla scena.

"Scusaci amore, ma è accaduto tutto troppo in fretta.. Mi stavo complimentando con Caroline per come adesso riesci a correre con molta più facilità e.. PUF! Eri a terra!" cerca di trattenere le risate.
"Non lo avevo neanche visto quello stupido ramo!"
"Dai, siamo abituate a vederti cadere.." dice Car.
"Ah, grazie per il supporto!"

In cinque minuti siamo di nuovo davanti le nostre case.

"Vieni da me, ti curo il ginocchio.."
"Posso farlo anche a casa, tranquilla.."

Non mi risponde neanche, trascinandomi verso casa sua.

"Ok.." dico, rassegnata.

Entriamo in casa e la bionda ci fa accomodare in cucina.

"Non ero mai stata a casa tua, Jessi.." dice Car.
"Ah no? È molto simile a casa di Nic, se non fosse per il diverso arredamento.."

Esce dalla cucina, probabilmente alla ricerca della cassetta del pronto soccorso..

"Buongiorno ragazze.." la madre di Jessica entra in cucina.
"Salve signora.." rispondiamo educatamente.

Caroline si presenta alla madre, mentre io poggio la gamba su un'altra sedia.

"Jessica mi ha detto che ti sei fatta male.." osserva il mio ginocchio.
"No, sarà semplicemente sbucciato.."

Poco dopo torna Jessica, con in mano del disinfettante e un po' di cotone.
Sposta la mia gamba dalla sedia dove l'ho poggiata, sedendosi lei e facendo appoggiare la mia gamba sulle sue cosce.

"In questo momento mi sto sentendo una bimba dell'asilo.." guardo in basso, imbarazzata.
"Sorvolando sul fatto che i bambini sono molto più carini di te.." infierisce Caroline.

La fulmino con lo sguardo.
Nel frattempo Jessica, delicatamente, ha alzato la mia tuta fino a farla arrivare sopra il ginocchio, scoprendolo.
Come immaginavo, è solamente sbucciato. Pero fa un male cane. E c'è sangue ovunque! Portatemi al pronto soccorso di Grey's Anatomy!
Con un panno bagnato cerca di ripulirlo dal sangue, successivamente prende il disinfettante, mettendone un po' sul cotone.

"Fai piano! Ti prego fai piano!" inizio a piagnucolare, immaginando già il bruciore che sentirò.
"Adesso sembri una bambina a tutti gli effetti!"
"Caroline ora ti tiro qualcosa!"

La mamma di Jessica ride, ascoltandoci.
Mentre sono intenta ad inveire contro la mia amica, Jessica approfitta di questo momento di distrazione per poggiare il cotone inzuppato di disinfettante sulla ferita.

"AAAH! Porca.." mi tappo la bocca con le mani, non mi sembra il caso di usare brutti termini davanti la madre di Jessica. ".. Paletta.." finisco la frase.
"Dai, stai ferma.." Jessica cerca di tenere ferma la mia gamba.

Mi mordo il labbro, cercando di non urlare dal dolore.
Pochi attimi dopo, eccomi con un ginocchio fasciato, per evitare di far uscire altro sangue.

"Ora puoi anche andare!" dice Jess, dopo avermi aiutata a poggiare la gamba per terra.

Così mi alzo e, dopo aver salutato la signora Morris, io e Caroline andiamo via.
Vedendomi con il ginocchio fasciato mia madre è entrata in panico, come fa ogni volta che ho anche un semplice graffietto, solo che, non appena le ho detto che ero caduta, ha iniziato a ridere come se non ci fosse un domani, coinvolgendo anche Christian nelle sue risate.
Adesso Christian mi prenderà in giro fino alla nascita dei miei nipoti. Se mai ne avrò!

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