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Eravate tutti quanti chiusi in casa dei Byers preparando le armi per affrontare il demogorgone. Tu, Steve e Nancy vi eravate assicurati che i ragazzi fossero al sicuro e che non rischiassero la vita.
Nancy era corsa da loro, mentre tu stavi imbracciando un fucile caricandolo con le munizioni. Improvvisamente, Steve arrivò verso di te strappandoti l'arma dalle mani per poi gettarla a terra.
<<Steve, sei impazzito?!>> esclamasti sbarrando gli occhi. Un mostro di un altro universo stava per uccidervi tutti quanti e lui stava facendovi perdere minuti preziosi.
<<Cosa pensi di fare con quel fucile, t/n?>> domandò lui allarmato.
Tu alzasti gli occhi al cielo raccogliendo l'arma da terra <<Non saprei, condirlo con degli spaghetti al pomodoro? Che razza di domanda è, Steve?>> sbottasti incredula.
Non era forse ovvio? <<Sto caricando le munizioni per poter sparare al demogorgone.>> rispondesti infine. Lui riprese il fucile e questa volta lo tenne saldamente tra le mani.
<<Tu andrai con Nancy e i ragazzi al sicuro nelle altre stanze, al demogorgone ci penserò io.>> le parole di Steve sembravano totalmente surreali. Come se quel ragazzo potesse fermare un mostro di un'altra dimensione solo con una mazza chiodata.
Ti avvicinasti al moro per poi afferrare le canne del fucile, ma Steve sembrava proprio non volerne sapere di mollare la presa. <<T/n, è pericoloso.>> ti ammonì Harrington.
<<Ridammi il fucile se non vuoi che la prima persona a cui sparo sia tu.>> replicasti bruscamente. Perché diavolo doveva trattarti come una bambina? A quell'avvertimento, Steve allentò la presa sul fucile per poi lasciarla andare completamente.
Il suo sguardo si fece pensieroso, ma restò fermo a guardarti mentre continuavi a riempire il fucile con le munizioni di prima. <<Sei proprio un'aspirante suicida.>> commentò mentre ti allacciasti una cintura in vita con delle cartucce.
<<Ripetimelo mentre starò salvando il tuo fondoschiena da un mosto, Harrington.>> ammiccasti un sorrisetto beffardo che Steve captò subito ed arrossì. Si avvicinò a te e notasti come il suo petto si alzasse ed abbassasse a ritmi irregolari.
<<Quando tutto questo sarà finito, ti inviterò ad uscire con me, t/n.>> ti mormorò all'orecchio prima di allontanarsi ed afferrare la mazza chiodata.
