48-EDDIE ✭

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❝ 𝐋'𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨 ❞


Rating: Giallo

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Rating: Giallo.

Parol: 924

Normalmente non avresti impiegato così poco tempo per arrivare nel bosco, ma da giorni stavano sparendo persone nella tua scuola e stare da sola nei dintorni stava diventando pericoloso.

Andasti a sederti sul tavolo abbandonato da picnic guardandoti bene attorno, appoggiasti il tuo zaino di scuola accanto a te e rimanesti in attesa. Alzasti lo sguardo intravedendo il cielo azzurro tra le fronde verdi degli alberi attorno a te.

Sentisti un rumore e voltandoti velocemente notasti un piccolo scoiattolo scendere dalla corteccia di un albero. Il tuo cuore fece un balzo nel tuo petto e poi si calmò quando vide il piccolo animale sfrecciare via da te.

<<T/n!>> gridò una voce all'improvviso e senza volerlo ti scappò un urlo dalla bocca che fece spaventare tutti gli uccelli appoggiati sui rami. Ti voltati in direzione di quel suono familiare per vedere Eddie con un sorriso stampato in faccia.

<<Maledizione, mi hai fatto prendere un colpo!>> sbottasti roteando gli occhi per poi sederti verso la sua direzione. Lui si mise davanti a te, c'era solo il tavolo in legno a separarvi. Indossava una giacca di pelle con sopra un'altra giacca smanicava di jeans, dei pantaloni neri strappati con una catena e una bandana che penzolavano dalle tasche. Ormai non ti stupivi più, Eddie era fatto così.

Il ragazzo spostò i lunghi capelli mori dal viso pallido e puntò i suoi grandi occhi scuri nei tuoi, come se li volesse incatenare <<Cosa c'è di tanto urgente per voler parlare nel bosco come due ricercati?>> domandò Eddie sinceramente curioso. Non riuscivi a capacitarti di come potesse essere così sfacciato.

<<Lo sai, Eddie.>> replicasti incrociando le braccia sul petto che si alzava ed abbassava velocemente. Lo sguardo confuso del ragazzo fu una chiara risposta negativa alle tue parole. <<Non possiamo più vederci, Jason sta iniziando a sospettare di noi.>> aggiungesti sperando che l'argomento della discussione fosse chiaro.

A quelle parole, un sorriso comparve sul viso del ragazzo che si alzò dalla panca del tavolo per poi piroettare su se stesso spalancando le braccia. <<Eppure sai che non potrai sopportare la mia assenza, principessa.>> ridacchiò il moro facendoti l'occhiolino.

Sbuffasti e scuotesti la testa <<Sto parlando seriamente, Eddie. So che le cose con Jason sono andate male per parecchio tempo, ma adesso sta mettendo la testa apposto e non posso continuare a tradirlo con te.>> le tue parole uscirono come un fiume in piena.

Eddie annuì continuando a volteggiare e suonare una chitarra immaginaria con le mani e le dita che si muovevano velocemente. Rimanesti a guardarlo e non potesti non chiederti cosa realmente ci trovassi in quel ragazzo. Era affascinante e anche bravo a letto, eppure c'era un qualcosa che ti attraeva a lui come una calamita.

<<Eddie!>> lo richiamasti cercando di attirare la sua attenzione. A quel punto, il ragazzo smise di dimenarsi in un concerto che solo lui poteva sentire per avanzare verso di te. Ti tese una mano che afferrasti titubante, sentisti la sua presa forte e le sue dita salde tra le tue.

Dopodiché ti mise l'altra mano sul fianco e ti invitò a mettere la tua sulla sua spalla. Ubbidisti e senza che te ne rendessi conto stavate ballando una melodia che solo Eddie pareva sentire, ma poi uscirono dei suoni simili a strumenti dalla bocca del ragazzo e allora la sentisti anche tu quella musica.

Gli scuri occhi di Eddie erano fissi nei tuoi e sembrava non volessero proprio lasciarti andare, come se stesse ammirando la cosa più bella dell'intero universo. <<Lascialo, così non dovrai più tradirlo.>> disse con un mezzo sorriso il ragazzo che stava tenendoti stretta a sé. Le foglie cadute sul terreno stavano intralciando i passi di quello strano ballo improvvisato, ma Eddie faceva sembrare tutto così facile.

<<Lo sai che non posso.>> ammettesti distogliendo gli occhi dai suoi. A quel punto, la presa sul tuo fianco aumentò e le dita incastrate con le tue dell'altra mano, si mossero finendo sull'altro lato del tuo fianco. entrambe le sue mani erano sul tuo corpo e le sue dita si muovevano velocemente come se stessero suonando delle corde di una chitarra, ma in quel momento il suo strumento eri tu.

Eddie si avvicinò al tuo viso e senza altre richieste ti baciò. Le sue labbra rosee e piene premevano sulle tue e tu non riuscivi ad allontanarlo. Solo quel contatto ti fece tranquillizzare. Quando si staccò ti riversò quel cielo senza stelle nei tuoi occhi <<Con tutto quello che sta succedendo qua attorno non posso perdere anche te.>> ammise preoccupato.

Scuotesti la testa <<Non mi perderai.>> abbozzasti un sorriso che però scomparve rapidamente alla vista del viso spento di Eddie. <<Se continuerai a stare con lui, sarai in pericolo. Non ti potrà proteggere da quello che sta succedendo ad Hawkins.>> continuò il ragazzo.

Era strano vederlo così preoccupato, solitamente erano la spensieratezza e il menefreghismo i suoi compagni di viaggio. <<Nemmeno tu potrai proteggermi, Eddie.>> rispondesti. Cercasti di non apparire troppo preoccupata, ma la verità era che stavi letteralmente morendo dalla paura per tutte quelle sparizioni.

Eddie si schiarì la voce <<Forse, ma se dovesse essere necessario, morirò provandoci.>> a quelle parole così forti corrugasti la fronte e lo allontanasti da te <<Non dire certe cose, non morirai.>> replicasti a quella frase così macabra e spaventosa. Normalmente sarebbe stato uno scherzo divertente, ma ad Hawkins con tutto quello che era sempre successo, certe battute non facevano più ridere.

A quel punto, Eddie sorrise nuovamente e ritornò a volteggiare suonando una chitarra che solo lui poteva percepire mentre dalla sua bocca uscirono dei suoni simili a qualche musica rock che era abituato a sentire a tutto volume.

Ti andasti a sedere sulla panca del tavolo da picnic e rimanesti a guardare Eddie Munson muoversi come una rockstar mentre non riuscivi più a fermarti dal ridere. Quel ragazzo era speciale, aveva qualcosa che vi faceva attrarre l'uno all'altra quasi morbosamente. Sicuramente era qualcosa che potevate vedere solo voi due, come quella strana musica che ancora riecheggiava tra le fronde degli alberi. 

Steve Harrington, Eddie Munson & Billy Hargrove  •Immagina•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora