68-EDDIE ✭

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❝ 𝐂𝐫𝐚𝐦𝐩𝐢 ❞


Rating: Giallo

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Rating: Giallo.

Parole: 976

Nonostante Eddie non lo desse troppo a vedere, era una persona davvero premurosa, soprattutto verso di te. Da quando stavate insieme, le sue preoccupazioni erano rivolte sempre nei tuoi confronti, non potevi chiedere di meglio. Un'altra cosa che adoravi del vostro rapporto, era la completa e totale onestà riguardo ad ogni aspetto della vostra relazione.

Non importava quanto imbarazzante o grottesca fosse la situazione, non c'erano argomenti tabù tra di voi e questo vi permetteva di essere sinceramente onesti l'uno con l'altra.

Quella sera eravate andati a sentire un gruppo Punk-Rock in un pub vicino alla scuola, nonostante fosse stato Eddie a pregarti di venire con lui, ammettesti che la musica non era affatto male. Eravate ritornati a casa sua e dopo aver visto qualche programma di cucina che andava in onda a tarda notte, vi addormentaste nel suo letto.

Solitamente Eddie finiva per dormire abbracciato al tuo corpo, la tua schiena era premuta contro il suo petto che si alzava ed abbassava ritmicamente ad ogni respiro. Quel movimento periodico riusciva a farti conciliare il sonno come fosse una cantilena silenziosa che solo tu eri in grado di sentire.

Improvvisamente, corrugasti la fronte sentendo come qualcosa che non andava in te. Sentisti dei dolori provenienti dal basso ventre e con una smorfia di dolore, accendesti la luce sul comodino accanto al letto.

Non appena la luce riempì l'angolo della stanza, ti toccasti l'interno coscia per poi notare del sangue sui polpastrelli <<Cazzo.>> mormorasti roteando gli occhi. Ti spostasti e vedesti una macchina rossa spargersi proprio dove prima c'era il tuo corpo. Il tuo respiro aumentò per quella situazione, ti sentivi così dannatamente in imbarazzo.

Ti portasti le mani sul viso cercando di trattenere le lacrime, non capivi il perché dell'arrivo del tuo ciclo visto che sarebbe dovuto comparire la settimana successiva. Cercasti in tutti i modi di non svegliare Eddie, ma non aveva mai avuto il sonno profondo, così dopo pochi istanti sentisti come dei lamenti provenire dalle sue labbra.

Aveva ancora gli occhi socchiusi e allungò un braccio verso di te <<T/n, che succede?>> chiese con la bocca ancora impastata dal sonno. Quando come risposta sentì dei singhiozzi, aprì gli occhi e vide accanto a sé la macchia scarlatta.

<<Mi dispiace, Eddie, pensavo dovesse venirmi la prossima settimana.>> non riuscivi a capire il perché ti venisse da piangere, probabilmente erano i tuoi ormoni. Non avevi avuto alcun sintomo come mal di testa o nausea, il tuo maledetto corpo voleva solo giocarti brutti scherzi.

Il ragazzo si alzò dal letto venendo verso di te ancora in pigiama, spalancò le braccia stringendoti al suo corpo. <<Non devi scusarti, ho altre lenzuola.>> ti baciò la fronte per poi aprire uno dei cassetti del suo armadio. Non avendo portato il tuo intimo, ti diede un paio dei suoi boxer e una salvietta pulita.

<<Hai bisogno di qualcosa?>> chiese sorridendo, ma scuotesti la testa chiudendoti in bagno per darti una ripulita. Fortunatamente tenevi degli assorbenti a casa di Eddie in caso di situazioni del genere, ogni volta che stavi per finirli, il ragazzo ti riempiva sempre il pacchetto comprandotene di nuovi senza dirtelo, era un qualcosa che ti scaldava il cuore.

Una volta uscita dal bagno ed esserti rinfrescata, sentisti due braccia cingerti i fianchi e il respiro caldo di Eddie sul tuo collo dopo averti stampato un bacio. <<Stai meglio ora?>> chiese restando attaccato a te per poi arrivare nella sua camera e notasti delle barrette di cioccolato e dei pacchetti di patatine sul lato del tuo letto. Non riuscisti a non sorridere.

Ti stendesti sul materasso accanto ad Eddie iniziando a parlare nonostante fossero le due di notte, prendesti dei morsi dalla barretta al cioccolato mentre il ragazzo iniziò a mangiare delle patatine dal pacchetto. Era dannatamente rumoroso, ma cerasti di non farci troppo caso.

Un'altra cosa che ti piaceva di quel ragazzo, era che, nonostante fosse melodrammatico con i suoi amici dell'Hellfire club, quando si trovava solo con te era la persona più tranquilla che conoscevi. Non c'erano mai davvero dei problemi con lui, riusciva a sistemare qualsiasi intoppo senza farti innervosire.

Una fitta ti fece piegare in avanti sentendo dei crampi nel basso ventre ed imprecasti sotto voce. Eddie ti lanciò uno sguardo preoccupato per poi appoggiare le patatine sul comodino accanto a sè. Si avvicinò scoprendoti la pancia e baciò la tua pelle nuda. Corrugasti la fronte confusa quando il ragazzo iniziò a disegnare come dei piccoli cerchi su di te.

Vedesti la sua bocca muoversi parlando lentamente vicino alla tua pancia e aggrottasti la fronte <<Ed, cosa stai facendo?>> chiedesti confusa mentre i lunghi capelli del ragazzo ti solleticavano la pelle.

Ti fece segno di abbassare la voce <<Sto cercando di far ragionare il tuo utero, magari mi darà retta.>> rispose muovendo le labbra verso il tuo ventre. Notavi i suoi occhi scuri e ancora assonnati puntati praticamente sul tuo ombelico, gli angoli della bocca incurvati verso l'alto mentre le sue dita continuavano a muoversi.

Era così dannatamente tipico di Eddie, così infantile da risultare quasi adorabile. Soffocasti una risata a quella visione così divertente mentre il moro prese ad accarezzarti la pancia <<Lo so che è il tuo lavoro, ma non potresti rallentare un po'?>> disse in tono supplicante facendoti ridere ancora di più.

Non potevi credere a quel ragazzo, sembrava quasi non essere reale. <<Hai ragione, ma non potesti solo->> si fermò per qualche secondo annuendo e capisti che stesse sentendo le risposte da parte del tuo corpo. Quanto poteva essere esilarante? Annuì nuovamente per poi dare un piccolo colpettino sulla pancia ritornando a stendersi accanto a te.

<<Bhe, che ha detto?>> chiedesti alzando un sopracciglio curiosa, solo la tua domanda ti fece ridacchiare. Eddie puntò i suoi grandi occhi scuri verso di te per poi sospirare <<Al momento è un po' arrabbiato, ma ha detto che se mangi ancora un po' di cioccolato e ti stringi a me, dovrebbe calmarsi.>> rispose in tono serio e comprensivo. Non potevi credere che quella conversazione stesse realmente accadendo.

Eddie allargò le braccia permettendoti di sdraiarti accanto a lui, ti strinse a sé baciandoti la fronte mentre con le mani prese ad accarezzarti i capelli dolcemente. Forse aveva ragione, i crampi iniziarono a diminuire.

Steve Harrington, Eddie Munson & Billy Hargrove  •Immagina•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora