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Parole: 2109
Il polpastrello del tuo dito indice picchiettava la superficie di metallo della lattina di birra nella tua mano. La luce ambrata e tetra dei lampioni lungo le strade si rifletteva all'interno della roulotte dello zio di Eddie lungo il pavimento legnoso. La stanza era avvolta da un chiarore ceruleo per via delle immagini che venivano trasmesse dalla televisione davanti a voi.
<<Questo film fa schifo.>> sbottò improvvisamente Eddie sistemandosi sul divano, le sue gambe erano piegate alla fine del bracciolo facendole cadere a penzoloni, mentre Steve era seduto accanto a te tenendo un braccio lungo lo schienale del divano.
Quella situazione sembrava come surreale, quasi onirica. Ti accolsero all'interno di quella roulotte con due grandi sorrisi ed occhiate furtive. Avevate inizialmente scherzato su come quel pomeriggio, dopo scuola, Steve avesse scelto un film per quella serata durante il suo turno di lavoro alla videoteca di Hawkins.
L'amico roteò gli occhi <<Era l'unico a non essere stato prenotato.>> rispose scuotendo la testa, vederli insieme era esilarante, soprattutto perché il moro teneva un comportamento quasi genitoriale anche nei confronti del metallaro, oltre che degli altri ragazzini di cui era amico.
<<Bhe, è una schifezza ugualmente, Harrington.>> continuò Eddie prendendo ad accendersi una sigaretta mettendosela tra le labbra piene e rosee. Guardasti quel movimento come rapita, forse erano le due lattine di birra che avevi bevuto, ma trovavi Eddie Munson veramente bellissimo quella sera. Lo notò anche lui visto che i suoi occhi grandi e scuri saettarono sul tuo viso arrossato.
Mentre la figura del ragazzo era avvolta dal riflesso azzurro delle immagini della televisione, notavi come i suoi capelli scuri ricadevano sulle spalle e si muovevano ad ogni sua mossa. I suoi occhi grandi e neri sembravano due pozzi senza fondo, le labbra piene avvolte attorno al corpo bianco della sigaretta che stava lentamente consumandosi.
Le dita ricoperte di anelli metallici erano strette attorno al divano, dalle maniche arrotolate riuscivi a intravedere dei tatuaggi a forma di piccoli pipistrelli sul suo braccio. Sapevi che anche per il tuo gruppo di amiche quel ragazzo fosse strambo, ma Dio, quanto era affascinante.
Steve abbassò lo sguardo su di te, ancora intenta a guardare il moro fumare la sua sigaretta. Il braccio che prima era sullo schienale, si abbassò circondandoti le spalle facendoti avvicinare verso di lui. Sobbalzasti a quel contatto riportando lo sguardo sulle immagini in sequenza proiettate alla televisione.
Un profumo di colonia maschile ti inondò le narici, riconoscevi essere quella di Steve. Guardasti di sottecchi come il ciuffo di capelli castani ricadeva delicatamente sulla fronte formando una curva perfetta, sapevi quanto quel particolare fosse un marchio del ragazzo.
