Part 44

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Sono seduta sul letto da circa mezz'ora, ero esausta. Oggi sono andata per la prima volta in centro da sola, ho preso un autobus qualsiasi dato che tutti prima o poi fermano lì. Ho camminato per tutto il pomeriggio tra le bancarelle ed i negozi.

C'erano molti sconti a causa del Black Friday e perciò ho fatto veri e propri affari. Ho comprato due felpe vintage ad un prezzo stracciato, due berretti, rispettivamente uno marrone ed uno viola e due paia di pantaloni, uno in velluto beige e l'altro in jeans stile anni 90'. Mi sono lasciata anche sfuggire un po' la mano acquistando al volo un lip gloss di Fenty Beauty.

 Il miglior auto regalo che mi sia mai fatta però, è stato un completino in pizzo viola e nero di Victoria Secret. Mentre lo maneggiavo per capire come si infilasse, pensavo alle mani di Vinnie accarezzarmi i fianchi e le cosce per togliermelo. Sentivo le guance andarmi a fuoco alla sola immagine. 

L'obbiettivo della giornata era il distrarmi, staccare la spina dagli altri per concentrarmi su me stessa. Dopo la discussione che ho dovuto affrontare ieri con lui, sento di stare meglio. Quando se n'è andato ho anche provato a chiamare Troy svariate volte, ma scattava continuamente la segreteria. Alla fine oggi mi sono svagata con lo shopping, ne sono felice. 

Tolgo le scarpe e mi stendo completamente sulle buste abbandonate sul mio letto.

Il mio telefono vibra non appena chiudo gli occhi.

<<E' il tuo?>> grida Diana dal bagno.

Si sta preparando per uscire con il suo ragazzo, Anthony. Beata lei, penso fra me e me. Non credo abbia gli stessi problemi che travolgono me e Vinnie ogni santo giorno.

<<No è il mio, un messaggio>> ribatto afferrando il dispositivo.

<<Il biondo vuole parlare?>> chiede senza che io abbia detto nulla.

Ogni volta in cui entrambe abbiamo tempo, le racconto ogni cosa seguendo ogni minimo particolare. Lei fa lo stesso ed è per questo che la adoro. Sa praticamente tutto ed è persino riuscita a capire si trattasse di lui.

Come previsto il messaggio è suo. Menomale aggiungerei, anche se non voglio ammetterlo mi manca come l'aria.

"Vieni in camera mia"

Uno sciame di farfalle viene liberato nel mio torace, l'audacia nelle sue parole mi ha sempre fatto quest'effetto. Nessun punto interrogativo, nessun "ho bisogno di parlarti". Quanto mi attira...Proprio come piace a me, diretto. Non nascondo il fatto che il suo atteggiamento dominante mi affascini, per la maggior parte preferisco questa attitudine piuttosto che quella dolce. Forse è questo che mi ha subito ammaliata di lui, il suo modo di fare arrogante e sicuro di sé. 

Non so, ma basta pensarci ora.

<<Dice di andare in camera sua, accetto?>> domando in cerca di un consiglio.

La testa di Di sbuca fuori dalla porta del bagno in un millisecondo.

<<Ovvio che ci vai!>> strepita.

Le sorrido annuendo, devo proprio vederlo.

Mezz'oretta dopo mi ritrovo fuori dalla sua camera. Ho aspettato che la mia amica se ne andasse prima di incamminarmi, almeno ho fatto pesare l'attesa anche a lui.

Chissà se ha davvero riflettuto a proposito di ciò che gli ho detto ieri sera, il suo problema.

Busso forte alla porta senza rendermene conto, fuori si gela ed ho decisamente perso la sensibilità degli arti. 

Apre in fretta rivolgendomi un sorrisino apparentemente timido.

<<Ciao>> dice appoggiando una mano sulla parte bassa della mia schiena e trascinandomi dentro.

<<Ciao>> 

<<Ti sono mancato?>> chiede sfilandomi il cappotto.

<<Io ti sono mancata?>> scelgo di ribattere.

<<Non ho fatto altro che pensarti, non sono riuscito a smettere>> ammette. Più a se stesso direi, data la faccia imbarazzata che ha assunto.

<<Anche io>> lo rassicuro.

<<Posso baciarti?>> domanda. 

Siamo ancora attaccati alla porta ormai chiusa. La sua domanda mi sconvolge. Non me l'aveva mai posta, a parte quella volta alla confraternita, ma allora il nostro rapporto era basato sull'antipatia reciproca.

<<Non chiedermelo mai più>> dico con un finto broncio.

Eccolo tornato, in un secondo si fionda su di me, afferra i miei fianchi con forza sbattendomi al muro. Senza lasciarmi tempo per prendere fiato, si fionda sulle mie labbra. Stavamo aspettando da fin troppo e i gemiti che escono dalle nostre bocche quando le nostre lingue scivolano l'una sull'altra ne sono solo la conferma.

Sento la sua erezione premere contro la parte bassa del mio ventre e per quanto abbia voglia di spogliarlo mi costringo a fermarlo. Quando mi succhia il labbro inferiore sorrido istintivamente e stacco delicatamente le sue mani, che stavano vagando ovunque, dal mio corpo.

Ci fissiamo intensamente, i nostri volti sono a pochi millimetri di distanza. I suoi occhi appaiono ai miei come due vasche di miele, tento di darmi un contegno per riuscire ad instaurare una conversazione prima di perdermi in essi.

<<Ci hai pensato?>> domando riferendomi alle parole che gli ho rivolto ieri.

Mi posa due dita sulle labbra sussurrando un sonoro "shhh" per farmi stare zitta.

Lo vedo abbassarsi sotto di me e avvicinarsi sempre di più. Incatena i miei polsi in una mano, mentre l'altra è appoggiata al muro, di fianco alla mia vita. Non ho vie d'uscita e anche se volessi non riuscirei a liberarmi. Fingo che la cosa mi dispiaccia non capendo il suo intento.

<<Cosa stai facendo?>> domando. Non appena pronuncio le parole riporta le dita sulle mie labbra.

<<Stai zitta>> sussurra con un sorriso.

Cazzo, se me lo dici così potrei non parlare per il resto della mia vita.

Lo guardo incuriosita, non capisco se voglia scoparmi qui su due piedi oppure intrappolarmi in camera sua.

<<Ci ho riflettuto>> dice squadrandomi in viso.

Posa un bacio sulla mia bocca, per poi tapparla nuovamente. Gli mordicchio un dito, un sapore salato si propaga verso le mie papille gustative. Quanto mi piace quando fa così, quando mi stuzzica senza farmi mai perdere interesse...

<<Sai cos'ho capito?>> va avanti scendendo sulla mia mandibola. Il suo respiro caldo mi fa rabbrividire e un piacevole tepore si irradia tra le mie gambe. 

Vorrei rispondere, se solo riuscissi a parlare. 

<<Mhmh>> faccio incitandolo ad andare avanti.

Si lecca le labbra ed inizia a lasciare dei baci bagnati sulla mia pelle, tracciando il percorso fra la clavicola e l'orecchio. Ha trovato il mio punto debole. Vorrei andasse avanti all'infinito ma al tempo stesso sento di morire sotto il suo caldo tocco.

Per poco non mi cedono le gambe quando mi lascia un polso, ma solo per poi afferrarmi un dito e portarselo in bocca. Lo succhia inchiodando i miei occhi nei suoi, potrei venire solo a causa della scena che mi ritrovo davanti.

Non capisco dove voglia arrivare...

<<Ho capito una cosa molto importante>> prosegue riattaccando il mio collo. 

Sto per impazzire. Il mio corpo va a fuoco da quando sono entrata in questa maledetta stanza.

<<Ti amo e sei mia, lo capisci Celeste?>> sussurra.






little dark age//vinnie hackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora