Part 16

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La sveglia suona e mi sveglio stranamente accaldata. Giro la testa di lato e lo vedo, quasi salto per la paura. Al ricordo dei suoi baci un sorriso spunta sul mio volto. È rimasto qui tutta la notte e sta ancora dormendo. Avevo posticipato la sveglia in modo da farlo andare via prima dell'arrivo di Diana, ma un suo messaggio mi informa del fatto che ci vedremo direttamente in caffetteria. Lo guardo ipnotizzata, menomale che non ha sentito la sveglia. Sembra un angelo mentre dorme, il suo volto è rilassato e non corrugato come al solito. Sembra privo di preoccupazioni.
Si muove nel letto ma non ci riesce, abbiamo le gambe incatenate. Apre gli occhi e mi guarda, li richiude, sorride. Mi si scalda il cuore.

<<Giorno>> gli dico.

<<Buongiorno>> risponde con la voce assonnata. O mio Dio, penso che questa sia la mia versione preferita di Vinnie.

<<Dormito bene?>>

Non risponde. Avvicina i nostri corpi e mi stringe tra le possenti braccia. Si sta così bene in questo letto, come non mai.

<<Tra cinque minuti devo alzarmi e tu faresti meglio a tornare prima in camera tua, devo vedermi in caffetteria con Diana>> inizio.

<<Sta zitta>> mi risponde.

Poggia una mano sul mio sedere e lo strizza.

<<Vinnie!!>> strepito. Sorride ancora e di conseguenza anche io. La sua mano resta immobile in quel punto, non oppongo resistenza.

<<Tra cinque minuti ci alziamo>> esordisce. Ha ancora gli occhi chiusi e appoggia la testa sul mio petto.

Chissà se riesce a sentire il mio cuore battere all'impazzata...

<<Vinnie devo alzarmi>> riprendo dopo che i 5 minuti sono già passati.

<<Ancora ti prego>> mi supplica. In tutto ciò non ha aperto gli occhi. Come fa ad arrivare a lezione in tempo al mattino?

Mi sciolgo dalla morsa ed inizio a prepararmi. Mi manca già il contatto con il suo corpo, credo anche a lui, ha sbuffato non appena mi sono allontanata.

Scelgo i vestiti e mi reco in bagno, non mi cambio davanti a lui di sicuro. Opto per i baggy jeans che ho comprato la scorsa volta al centro commerciale, un dolcevita nero, un cappotto nero, il berretto e le converse. La voglia di truccarmi è inesistente anche oggi.

Quando torno di là lo trovo vestito, menomale.

<<Senti posso chiederti una cosa?>>

<<Dimmi>> rispondo.

<<Cos'è successo esattamente ieri sera? Avevo fumato un po' e non riesco a ricordare bene...>> dice.

O merda, non è possibile. Sto per avere un attacco di panico, come glielo spiego cos'è successo? È possibile che non si ricordi del momento più intimo che abbiamo passato? Ma scherziamo? Sapevo di doverlo rispedire in camera sua per come era ridotto, ma non ho saputo resistere.

<<Celeste sto scherzando rilassati>> dice.

<<Ma vaffanculo, come cazzo stai?!>> urlo. Bene, già di prima mattina.

Lo spintono più forte che posso, riesco a farlo cadere seduto sul letto.

In un secondo allunga le braccia, mi prende le mani e mi tira verso di lui trascinandomi, fino a farmi sedere sulle sue gambe.

<<Fallo di nuovo e mi costringerai a farti restare in camera per tutto il giorno>>

<<Non ci tengo>> rispondo con finta freddezza.

little dark age//vinnie hackerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora