E' passata esattamente una settimana da quando ha confessato di amarmi. Non ho potuto fare altro che ricambiare le parole tanto attese..."Ti amo". E' vero, lo amo da impazzire e non potrei essere più felice di così.
Non abbiamo fatto altro che stare appiccicati, o in camera mia o da lui. L'importante è stato passare del tempo insieme, bastava fossimo io e lui e del resto non importava più a nessuno dei due.
Abbiamo passato tutte le notti a fare l'amore e a baciarci, tenendo gli occhi l'uno incollati in quelli dell'altro. Ho passato i giorni migliori della mia vita all'interno di queste quattro mura, in questo dannato college.
Non abbiamo detto nulla a nessuno, eccetto per Diana e Bella. So per certo che loro non spiffererebbero nulla ad anima viva.
<<Vinnie>> sussurro dolcemente.
Sta beatamente dormendo con la testa sulla mia pancia e le braccia avvolte intorno al mio bacino da ieri sera. Mi si è intorpidito tutto il corpo eppure, ne vale la pena ogni sera.
Gli accarezzo la guancia e i capelli sperando in un suo risveglio. Nulla accade durante i seguenti minuti oltre all'aumentare del rumore dei suoi pesanti respiri.
<<Vinnie!>> urlo muovendomi sotto di lui.
Sobbalza sul posto spalancando gli occhi. L'ho davvero spaventato e non posso fare a meno di scoppiare in una risata, è buffissimo.
<<Giuro di ucciderti se non la finisci di fare così>> borbotta con la solita voce assonnata che adoro.
Ha ragione, è il terzo mattino in cui lo sveglio gridando. In mia difesa posso dire che mi fa morire dal ridere l'espressione scioccata che assume ogni volta e in più è l'unico modo per farlo alzare dato che si addormenta sempre su di me ed ha un sonno pesantissimo.
<<Buongiorno>> dico con un sorrisino innocente. Voglio farmi perdonare.
<<Buongiorno amore>> risponde avanzando su di me.
O mio Dio. Non mi abituerò mai al sentire di quella parola fuoriuscire dalle sue labbra. Mi fa andare fuori di testa il modo in cui la pronuncia e ancor di più il fatto che molto probabilmente sono l'unica a cui lui l'abbia mai dedicata.
La prima volta in cui l'ha detta è stata ieri notte, mentre era dentro di me. In un baleno il ricordo delle sue labbra sui miei seni si fa strada nella mia mente, catapultandomi in un universo tutto mio.
<<A cosa pensi?>> domanda baciandomi a stampo su entrambi i lati della bocca.
<<A ieri sera>> ammetto guardandolo. Due fossette vengono dipinte ai lati della sua bocca carnosa.
<<Ieri sera eh?>> capisce al volo come sempre.
<<Mhmh>> faccio come risposta.
<<A cosa in particolare?>> chiede con un sorriso che parla da solo.
<<A quando mi hai chiamata amore>> sputo il rospo.
<<Ti è piaciuto?>> domanda ingenuo.
Certe volte proprio non capisco come faccia a non comprendere che tutto ciò che lui fa sarà sempre apprezzato.
Persino il modo in cui ti trattava all'inizio? Zitto subconscio, quelli erano altri tempi!
Quando annuisco convinta, prende il sopravvento su di me salendomi sopra. Entrambi indossiamo solamente le mutande, potrei quasi farci un pensiero prima di andare a lezione... Inoltre Diana nemmeno c'è, quando io sto qui lei dorme da Anthony e viceversa quando io sono da Vin lei resta qui.
Sta posando una fila di baci sul mio viso, quando interrompe i miei pensieri, per arrivare poi alla mandibola. Un brivido mi corre lungo la schiena quando mordicchia la pelle accaldata del mio collo. Sento le farfalle nello stomaco ad ogni suo sfiorarmi, come dal primo momento.
Posiziono le gambe in mezzo alle sue per consentirgli di stare più comodo.
Un sorrisetto malizioso compare sul suo viso quando coglie il mio intento. Sembro davvero una ninfomane ma non posso farne a meno, ho un continuo bisogno di lui.
<<Amore>> sussurra ripetutamente al mio orecchio mentre in un pugno afferra i capelli che gli intralciano la visuale del mio seno.
Inizio a contorcermi sotto di lui al passare dei secondi, la tensione che si è accumulata nel mio ventre è troppa. Devo averlo. Mi pare ancora impossibile che solo baciandomi il collo riesca a farmi provare sensazioni simili.
<<Calma>> boccheggia prendendo i miei seni fra le dita.
<<Ti voglio>> ansimo.
Mi stupisco di me stessa a causa della mia schiettezza. In rari casi della mia vita come questo sono riuscita ad essere così esplicita. Con lui mi sento a mio agio come con nessun altro.
Lo sento sussultare per qualche istante ma poi procede nel baciarmi con foga. La sua lingua scivola sulla mia alla perfezione, viaggiano all'unisono e sembrano essere state fatte l'una per l'altra.
Avvolgo le mie braccia intorno al suo collo per avvicinarlo a me, voglio sentire il suo calore.
Si stacca da me, ma solo per scrollarsi i boxer di dosso. Resto sbalordita dalla velocità con la quale ha compiuto il gesto...E' sempre pronto per me e l'erezione che mi sfiora la coscia può testimoniarlo.
<<Che ore sono?>> domando acquistando un po' di razionalità, prima di smarrirmi in lui.
Alza lo sguardo verso il comodino e afferra il mio cellulare. La luce dello schermo illumina il suo volto facendolo apparire come un angelo.
<<Cazzo Celeste>> sbotta. <<Mancano 20 minuti>> mi informa sbuffando.
<<Cosa?!>> strepito alzandomi. Lo faccio cadere sul letto affianco a me a causa della forza con cui mi sono mossa.
Inizio a vestirmi in tutta fretta, il più decentemente possibile...Corro in bagno a sciacquarmi il viso e lavare i denti.
<<Vinnie!>> urlo. <<Muoviti o faremo tardi!>> lo incito.
Quando torno di la è pronto ed ha anche infilato le scarpe.
<<Volevo scoparti prima di lasciarti andare>> ammette facendo il finto deluso.
<<Lo so amore>> replico baciandolo.
<<Amore?>> domanda afferrando il mio sedere e strizzandolo.
<<Mica puoi dirlo solo tu>> gli sorrido spingendolo indietro. <<E' tardi>> gli ricordo.
Dieci minuti dopo, ci ritroviamo a correre per il campus cercando di arrivare in orario per la prima lezione della giornata.
<<Ti amo>> urla allontanandosi.
<<Ti amo>> rispondo con l'affanno di chi ha corso una maratona lunga 30 chilometri.
Dio, sono così felice che sia mio.
Quando dopo pochi passi, finalmente sto per aprire la porta d'entrata del mio dipartimento, sento una mano strattonarmi il braccio con forza.
<<Allora state insieme?>> domanda la voce familiare con disprezzo.
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little dark age//vinnie hacker
Fanfictionceleste è una normale diciottenne, con una vita ordinaria e a tratti noiosa, cosa mai potrà succederle, tanto da sconvolgere la sua intera esistenza, una volta arrivata al college?