VIII

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"il bambino maledetto"   -    "seconda settimana pt. 2" 

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Mattheo Riddle era figlio di Tom Riddle, ovvero Voldemort, e di Bellatrix Black, che si sposò con Rodulpus Lestrange, da cui ereditò il cognome. Bellatrix era sorella di Narcissa Black, in seguito Malfoy, ovvero la madre di Draco; e di un certo Bartemius Black, che rimase sempre nell'ombra. O forse morì durante la guerra vent'anni fa, ma nessuno lo sapeva di per certo. L'unica cosa di cui eravamo a conoscenza era che quella guerra fu devastante. Per mesi Voldemort, con Bellatrix al suo fianco e i mangiamorte regnarono sul mondo magico. Quell'anno fu ricordato come l'anno della discordia. Nessuno aveva l'intenzione di condividere le proprie memorie al riguardo. Molte persone avevano perso la vita e molte altre erano state torturate. Voldemort, in ogni caso, non vinse. La luce dell'alba sorse nuovamente dopo tempo che sembrò eterno. Nessuno poteva crederci, ma successe. Il regno fu liberato grazie alla potenza di maghi come Silente, che ristabilirono l'ordine, e Tom Riddle fu costretto a ritirarsi e nascondersi nelle ombre. 

Mattheo assomigliava tantissimo ai suoi genitori. Aveva gli stessi tratti somatici del padre, e lo stesso sguardo della madre. Era estremamente affascinante, proprio come la creatura più oscura di tutte. Poteva persuadere chiunque, solamente con poche frasi, e solamente guardandoli in viso. Aveva gli occhi scuri, cupi e tenebrosi, pieni d'odio, di rabbia, e rancore, ma niente pentimento. Tom Riddle non provava amore per suo figlio, nè tanto meno per la madre del suo bambino. Per questo motivo era sempre stato così potente. Bellatrix Lestrange, dal canto suo, aveva lasciato che i sentimenti per Tom la sopraffacessero ed era diventata fragile. Voldemort era il suo punto debole. Avrebbe dato la vita per lui, ma lui non lo avrebbe mai fatto per lei. Mattheo sapeva che con i sentimenti non si poteva giocare. Aveva capito che sentire qualcosa oltre al proprio respiro rendeva le persone deboli, ingenue e insicure. Non poteva avere sentimenti, non poteva permetterselo. Da bambino aveva visto come sua madre andava distruggendosi per l'uomo della sua vita, mentre lui la usava per i suoi scopi. Doveva solamente isolarsi in se stesso e spegnere il cuore, probabilmente estrapolandolo dal petto, ma non poteva sentire nulla. Se anche solo avesse lasciato che ciò che aveva dentro prendesse il sopravvento, avrebbe sofferto troppo. Quel dolore logorante che lo accompagnava era rinchiuso in una cassaforte senza chiave. A volte ci si chiedeva se il suo cuore battesse ancora. Era passato così tanto tempo dall'ultima volta che aveva provato qualcosa, che ormai pensava di esserci riuscito, ad averlo spento definitivamente. 

Rinchiusi nella stanza delle necessità, Mattheo aveva trovato il modo di farmi arrivare a lui senza che lui dovesse trovare me. E più gli stavo vicino, più il cuore mi batteva all'impazzata. Avevo la sensazione di poter morire da un momento all'altro. L'attenzione del bambino maledetto era tutta per me, e mai come quella volta avrei voluto sprofondare nel vuoto. Mi girai cercando una via d'uscita, ma la porta alle mie spalle era scomparsa lasciando spazio alla sola parete vuota. Sbattei i pugni contro il muro, cercando di fare qualsiasi cosa pur di non dover affrontare quello che era il mio destino. Mi avrebbe uccisa? torturata? per Merlino solo sa cosa. Io non ne sapevo nulla. Non avevo mai visto Mattheo prima d'ora e non avevo mai fatto nulla contro la sua famiglia. Eppure sotto lo sguardo scottante del ragazzo sentivo solamente rancore ed odio nei miei confronti. Deglutii, mentre le lacrime iniziarono a rigarmi le guance. Appoggiai la testa contro la parete, sconsolata, singhiozzando e pregando che un varco si aprisse magicamente, ma non successe. Mi calmai leggermente, prendendo in mano tutto il coraggio del mondo e voltandomi nuovamente verso il ragazzo. L'osservai attentamente, il ghigno sul suo visto non era scomparso. Godeva vedendomi piangere. 

"non puoi scappare da me, non più" si avvicinò alla mia figura tremante, mentre cercai di farmi piccola spingendomi contro la parete "no sai quanto vorrei toccarti" continuò "ucciderti con le mie stesse mani. Ma non posso" sussurrò. Mi sentii sollevata, non sapevo perchè non potesse toccarmi, ma sapevo che per il momento quell'impedimento mi avrebbe tenuta al sicuro. 

VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora