XLII - Parte prima

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GENNAIO 1997 

ore 18:47

L'incertezza era la vera nemica. Non c'era nient'altro che tenesse il confronto in fatto di malevolenza. Nè Voldemort, né la guerra. L'incertezza regnava sovrana da quando Hogwarts era stata assediata. Ed era lacerante. Vedevo passare costantemente visi di persone che molto probabilmente non avrei rivisto il giorno seguente. Mi faceva paura, il fatto di non sapere cosa sarebbe successo da lì a poco. Stringevo la mano a Pansy e scrutavo ogni singolo centimetro della sua pelle per cercare di memorizzarla al meglio nel caso in cui non sarei più riuscita a vederla da un giorno con l'altro. Nel caso in cui fosse caduta in guerra e non avessi avuto tempo per dirle addio. Come avrei ricordato il suo profumo? o la sua risata? e lei stessa si era accorta che qualcosa in me non andava, perché mi aveva guardata accennando un sorriso debole e mi aveva chiesto se era tutto aposto. Ma no, Pansy. Non lo è. Avrei voluto dirle. Non lo è perché ho paura di non ricordarmi la tua voce se mai dovessi andartene. Ma mi ero limitata ad annuire e a distogliere lo sguardo da lei. Anche se pochi minuti dopo mi ero ritrovata a guardarla di nuovo insistentemente. E avevo incontrato ancora il suo sguardo rassicurante, sguardo che avevo poi visto chiedermi aiuto durante l'ultima battaglia. 

Sì perché mentre ero impegnata a rispondere alle maledizione dei mangiamorte che mi trovavo davanti, avevo sentito la voce inconfondibile di Pansy chiamarmi, e quando mi ero girata mi ero trovata davanti una scena che non avrei mai voluto vedere. La giovane serpeverde era a terra. Il suo corpo si contorceva mentre veniva colpita ripetutamente. 

"deprimo!" urlai al primo mangiamorte che mi trovai davanti. La sua figura esplose sotto alla mia bacchetta, disintegrandosi in mille fibre, come carta bruciata. 

Ma Pansy era ancora troppo lontana perché riuscissi a raggiungerla. E nella traiettoria erano presenti troppe persone. Avevo bisogno di un incantesimo efficace e veloce che mi permettesse di attraversare la sala in un momento di stallo. Così, schivando qualche incantesimo, riuscii a pronunciare il mio. 

"Dominusterra!" e la terra iniziò a tremare. Con la coda dell'occhio notai Mattheo che cadeva sul pavimento a causa alla scossa, così come la maggior parte delle persone presenti. Il giovane Riddle saettò immediatamente lo sguardo su di me per assicurarsi che stessi bene, prima di riprendere a lanciare incantesimi d'attacco contro il suo avversario. Quel breve lasso di tempo in cui erano tutti confusi mi bastò per attraversare la stanza di corsa. Il mangiamorte che stava maledendo Pansy era inciampato e stava cercando di rialzarsi. Mi ci volle poco tempo per pronunciare l'incantesimo fatale contro di lui e vederlo marcire a terra, sciogliendosi come gelatina. 

Pansy aveva le mani strette al collo. Tossiva e cercava disperatamente di respirare senza riuscirci. Il chiasso che si propagava attorno a noi sembrava essersi fermato, così come i miei pensieri. La mia mente si era aggrovigliata in un covo di rovi e mi era impossibile scaturire qualsiasi idea. Mi inginocchiai affianco a lei, prendendo il suo corpo gracile tra le mie braccia. Il suo respiro affannato era spezzato e la sua pelle andava impallidendosi. 

"Pansy" le scostai i capelli dal viso "Pansy, stai soffocando!" mi guardai intorno "cazzo! cazzo! quale incantesimo? Pansy quale incantesimo serve?!" urlai, sovrastando le urla. Ma, in quel momento, a terra con la serpreverde tra le mie braccia, nessuno sembrava accorgersi di noi. Alzai lo sguardo. Draco stava combattendo contro due mangiamorte. Lo avevano colpito ma era riuscito a riprendersi e stava avanzando con scioltezza. Succedeva tutto così velocemente che mi sembrava di essere rinchiusa in un vortice senza fine. Il cuore mi batteva all'impazzata. Il terrore di non riuscire a salvare una delle persone più importanti della mia vita mi aveva fatto gelare il sangue e tremare leggermente. Il tanfo di esplosivi, di catrame, di terra e di polvere mi faceva storcere il naso. Il frastuono enorme mi aveva fatto venire un tremendo mal di testa, ma in quel momento poco importava. Hermione, a pochi passi da me, era riuscita a rubare la bacchetta ad un mangiamorte alto il doppio di lei. Dall'altra parte della sala, Harry si era smaterializzato, per poi riapparire alle spalle del suo avversario. 

VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora