prologo

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NOTA: le ambientazioni, i personaggi, le vicende e il tempo di narrazione possono non far riferimento ai dati del libro originale.

VIRAGO
a strong, brave, or warlike woman; a woman who demonstrates exemplary and heroic qualities.

SETTEMBRE 1995

La pioggia batteva ripetutamente contro il vetro dello scompartimento nel quale ero seduta sola. L'Hogwarts express era insolitamente vuoto, ad eccezione di qualche piccolo mago entusiasta di iniziare il suo primo anno. Avevo notato i loro visi raggianti già al binario, e non avevo potuto far altro che ricordare come anche io mi sentissi in quel modo euforico ogni volta che salivo sul treno. Ma dal mio primo anno di tempo ne era passato, e con lui anche la mia voglia di tornare. Dalla cerimonia di smistamento, quando il cappello parlante prese la sua decisione di smistarmi in Grifondoro, fino al profondo legame che mi unii ai miei migliori amici e alle numerose avventure che avevamo vissuto insieme, ormai non c'era più in quella voglia sfrenata di prendere di nuovo parte agli studi. Ormai all'alba del quinto anno, la prendevo più come una monotonia insistente. 

Quell'anno le vacanze erano passate fin troppo in fretta. Avevo trascorso la maggior parte della pausa estiva insieme ad Harry a vagabondare per i campi di Little Whinging incapaci di darci soddisfazioni, per poi passare a fare un saluto veloce dai Weasley prima di ripartire nuovamente per il Sussex. 

Quella mattina di settembre, invece, mi ero alzata con un sospiro scocciato e mi ero preparata faticosamente. Avevo indossato la divisa dei Grifondoro ed ero uscita trascinandomi dietro le valigie pesanti. Avevo pensato più volte di tornare indietro e nascondere la testa sotto al cuscino, come a fingere di non dover partire. Avrei voluto che l'estate ricominciasse da capo quel giorno stesso. Avrei voluto mordere ancora le pesche del giardino di Ron, gustandone il sapore dolce e succoso, e poi avrei voluto camminare con le dita nella sabbia delle spiagge bianche del Sussex e sentire il vento tra i capelli sulla scogliera. Ma, ahimè, dovevo tornare ai miei doveri. 

La pioggia batteva ancora sul vetro del vagone, quando tornai con i piedi per terra e la porta dello scompartimento si aprì. Cedric Diggory fece il suo ingresso su due passi. Era perfettamente pettinato e vestiva la sua divisa alla perfezione. Mi servì un sorriso smagliante e trascinò le sue valigie affianco alle mie. Io e lui avevamo costruito un profondo legame d'amicizia pur facendo parte di due case diverse. Stavamo spesso insieme in biblioteca, oppure sul campo di Quidditch, e il tempo sembrava sempre finire troppo in fretta. Ci eravamo conosciuti in una fredda giornata di marzo del terzo anno. Avevo evidenti problemi con la scopa e il tassorosso si era offerto di darmi una mano a domarla. Inutile dire che ci eravamo ritrovati entrambi con la schiena sull'erba e un gran mal di testa. Da quel momento io e Cedric eravamo diventati inseparabili. 

"Y/n" Sorrise inchinando il capo al mio cospetto scherzosamente.

"Carissimo" Ridacchiai alzandomi per abbracciarlo. Mi era mancato. Le sue mani mi circondarono il busto stringendomi a se, facendomi ritrovare intrappolata contro il suo petto muscoloso. Ciò che adoravo in lui era che, qualsiasi cosa accadesse tra noi, ero sicura non ci sarebbero mai stati doppi fini. Mi sentivo al sicuro con lui, forse anche di più di quanto non mi sentissi con i membri della mia stessa casa, anche se Harry e Ron si erano sempre rivelati buoni amici. Il giovane Tassorosso mi lasciò andare schioccandomi un bacio sulla fronte, per poi sedersi, appoggiando i piedi sui sedili anteriori. Mi sedetti accanto a lui appoggiando il capo sulla sua spalla.

"Come hai trascorso questi mesi di pausa?" Chiese teneramente.

"Girovagando quà e là. Non ho fatto niente di che, mi sono solamente riposata, credo. Ho passato molto tempo con Potter, è un buon amico infondo" Annuii soddisfatta.

"Si, buono, ma mai quanto me" Mi prese in giro solleticandomi leggermente i fianchi e facendomi scoppiare in una risata.

Un rumore ci distrasse, spostando la nostra attenzione sulla porta che si era nuovamente aperta. Draco Malfoy e Blaise Zabini ci fissarono fermi affianco ai loro bagagli. Il principe delle serpi ci scrutò dall'alto al basso, tirando poi il viso una smorfia di superiorità, mentre il suo compagno sogghignò maliziosamente. Accigliai le sopracciglia, e prima che potessi dire qualsiasi cosa, Blaise parlò. 

"Vedete di non farci chiamare la sorveglianza, non vorremmo rovinarvi la permanenza subito il primo giorno" Si morse il labbro, per poi spingere il biondo a chiudere la porta e lasciarci nuovamente soli. Cedric mi guardò trattenendo una risata che io non seppi bloccare. Malgrado il nervosismo che i serpeverde mi procuravano, scoppiai ugualmente a ridere seguita da Diggory. 

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Il nostro arrivo ad Hogwarts fu caotico come non mai. C'erano studenti d'ogni casa che correvano a destra e sinistra con i bagagli in mano per accaparrarsi la stanza di dormitorio migliore. Cedric mi salutò con un bacio veloce sulla gota prima di sparire tra la folla. Mi avviai cauta alla torre ovest dove presenziava la sala comune dei grifondoro, per poi salire nel dormitorio ed entrare nella prima stanza che trovai libera all'ultimo piano. Mi saltò subito all'occhio la tenera finestrella che affacciava sulla foresta, era adorabile. Vi erano due letti a baldacchino, ciò significava che avrei dovuto condividere la stanza con qualcuno, ma non mi importava. In quel momento avrei voluto solamente immergermi nella vasca da bagno e perderci le ore, ma la cerimonia d'inizio anno me lo impediva. Mi cambiai in fretta prima di dirigermi alla sala grande, decorata e tappezzata con i simboli delle varie case. Il tempo passò abbastanza in fretta, e finalmente riuscii a lasciare la cerimonia prima del previsto per concedermi del tempo per me stessa. Girovagai a vuoto tra i corridoi calciando un sassolino ad ogni passo. Arrivai nel cortile intravedendo una figura familiare. Mi avvicinai al Serpeverde che fumava tranquillamente una sigaretta di spalle appoggiato al bordo della ringhiera ad osservare il panorama circostante. Gli abiti gli fasciavano il busto lasciando intravedere i muscoli e il suo fisico slanciato. Sospirai scrollando le spalle, per poi avvicinarmi a lui.

"Sei arrabbiato, Draco Malfoy?" Lo sorpresi, e dal piccolo spavento lasciò cadere la sigaretta. Sbuffò, alzando gli occhi al cielo, per poi guardarmi in modo disinteressato.

"Grazie alla tua presenza sicuramente, y/n" Si chinò per raccogliere la sigaretta e la spense sulla ringhiera, per poi buttare giù il mozzicone "Si stava meglio prima. Cosa ci fai qui?" Parlò in modo alquanto scocciato, incrociando le braccia al petto. Risi leggermente. 

"Potei farti la stessa domanda, dato che io ho appena lasciato la cerimonia al quale sembra tu non sia neanche andato" Alzai le spalle cercando di non sentirmi piccola di fronte alla sua figura. Malfoy era molto più alto di me. Se mi fossi alzata in punta di piedi avrei comunque fatto fatica a raggiungere il suo viso. 

Draco 1 - Y/n 0. E io odiavo perdere. 

"Allora ti pongo una domanda più specifica al quale spero risponderai. Cosa vuoi?" Aggrottò la fronte, irritato dal mio comportamento. I suoi occhi cristallini scrutarono il mio corpo e mi fecero sentire in soggezione. 

"Okay, evidentemente sei arrabbiato. Continua pure ciò che stavi facendo, io me ne vado da un'altra parte" Risi nervosamente e mi presi gioco di lui, per poi sorridergli ed avviarmi altrove. 

"Aspetta" Sussurrò il biondo facendomi voltare nuovamente sui miei stessi passi. Incontrai per la prima volta i suoi occhi glaciali e giurai di non aver mai visto niente di più bello.

Forse non era così male come sembrava.

VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora