VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddle

XLIII

Ciao ragazz*! 

Siccome sono passati alcuni mesi dall'ultimo aggiornamento, ho pensato fosse utile scrivere un breve riassunto prima di incominciare con il capitolo in modo da rinfrescare la memoria a tutti. 

La guerra tra Voldemort e l'ordine è cominciata. Y/N e Draco fanno ritorno dal Malfoy Manor dopo averlo raso al suolo per unirsi all'esercito di Harry Potter. Le prime battaglie sono devastanti. Y/N è convinta che Mattheo sia morto e lo cerca dappertutto. Le vittime sono in crescita e tra loro compare anche il nome di Daphne Greengrass, brutalmente assassinata da Tracey Davis, che viene successivamente ucciso da Mattheo per salvare Y/N dall'essere catturata. 

Y/N è più felice che mai per aver ritrovato Mattheo vivo. I due iniziano una vera e propria storia d'amore in cui il giovane Riddle chiede a Y/N di sposarlo. La giovane accetta senza sapere tutta la verità. Infatti, Mattheo si rivela essere l'ultimo horcrux da eliminare per poter porre fine alla guerra e permettere ad Harry Potter di uccidere Voldemort. 

Scusate per l'interminabile attesa. 

Buona lettura! 

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GENNAIO 1997

Giorno primo - Negazione.

Il silenzio echeggiava così assordante tra i meandri del castello che i miei timpani avevano iniziato a fischiare insistentemente. Premetti le mani sulle orecchie nel disperato tentativo di farle smettere di suonare come allarmi fuorvianti.

Era inutile. Il fischio che sentivo costante non se ne sarebbe andato facilmente.

E soprattutto non dopo le urla che lo avevano preceduto.

Il silenzio che aveva seguito la tempesta era tragicamente lacerante. Sentivo il cuore crepato gocciolare sanguinante, come se me lo avessero perforato con la più affilata delle lame. Ma, forse, anche una pugnalata avrebbe fatto meno male di ciò che stavo provando in quel momento.

Il tremore alle mani e il mattone che mi premeva in gola mi impedivano di pensare lucidamente. Anche il respiro straziante e mozzato faticava a salire in superficie e rimaneva intrappolato nei miei polmoni pieni. Mi costrinsi a schiudere le labbra per cercare di far trapelare un filo d'aria e non morire tristemente soffocata. Anche se non svegliarmi più in quel momento non sarebbe comunque stata una cattiva idea.

Scossi velocemente il viso per cancellare definitivamente quei pensieri dolorosi e focalizzai lo sguardo sul soffitto. Forse, se avessi contato le mattonelle di pietra incastrate l'una con l'altra, sarei riuscita a spegnere definitivamente la testa e quel vortice di sensazioni che mi stavano strizzando lo stomaco.

Una- le fessure combaciavano perfettamente con l'altra mattonella che - Due - era più sporgente rispetto alla prima, ma comunque meno sporgente rispetto a quella dopo -Tre-...

"Y/n"

E la Quattro sembrava crepata, quasi come se fosse in bilico e fosse sorretta solamente dalla mattonella alla sua destra - Cinque -...

"Y/n, cosa stai facendo?"

Chiusi gli occhi scocciata, mordendomi il labbro inferiore così forte che riprese a sanguinare imperterrito. Il sapore metallico mi pizzicò la lingua e servì quasi da antidoto per il dolore.

"Rispondimi." Comandò severo, allungando un passo duro verso la mia figura.

"Ti prego." Emisi un respiro strozzato e tossii flebilmente. "Sto cercando di smettere di pensare. Lasciami in pace". Lo supplicai. 

Mattheo scosse la testa e si passò velocemente una mano tra i capelli mossi. Un riccio gli ricadde selvaggio sulla fronte, ma il giovane Riddle non se ne curò. Lo osservavo a testa in giù sul materasso mentre sentivo gli occhi pizzicarmi, di nuovo. Tirai su con il naso nello strabiliante tentativo di calmarmi, ma le mie pupille erano come una calamita con lui, ed era impossibile per me smettere di guardarlo. Nemmeno in ore o anni luce. Non avrei mai smesso di osservarlo come se fosse la cosa più preziosa del mondo. Come se fosse la cosa che volevo possedere a tutti i costi, ma che probabilmente non sarebbe mai stata mia. Ed allora le lacrime avevano ripreso a rigarmi le guance arrossate senza che me ne accorgessi, e lo sguardo spento del mio ragazzo aveva finalmente incontrato il mio in un doloroso duello a chi lo avrebbe distolto per primo.