Erano le 8 e 47 quando aprii gli occhi e balzai seduta sul letto. La fronte sudata e il respiro affannato mi impedivano di riprendere conoscenza. Ma quando riuscii nuovamente a sentire il sangue sgorgarmi viscido tra le vene, bastò un solo sguardo per capire che Mattheo non era più lì. Avevi qualche dubbio? Se n'era andato, proprio come aveva sempre fatto. E malgrado avessi ancora la mente annebbiata, non riuscivo a non pensare che la fine fosse quasi arrivata e lui era raramente al mio fianco. Era un pensiero simile ad un martello pneumatico estenuante che continuava a martellare e martellare senza mai raggiungere la fine. Pensare che probabilmente dalla guerra non ne saremmo usciti vivi non solo mi metteva fretta, ma anche agonia. L'agonia di non riuscire a dirgli tutto quello che avrei voluto e a fare tutto quello che avrei dovuto. Ma, forse, tra i meandri dei miei sogni, lui mi aveva già detto di amarmi. Me lo aveva sussurrato e il suo fiato caldo aveva sfiorato il mio lobo prima di infrangersi sulla mia mente addormentata. E, allora, il mio coraggio di dirglielo, dov'era finito? perché ogni volta che i suoi occhi scuri incontravano i miei tuto ciò che avrei voluto fare era urlargli di amarlo. Urlarglielo così tanto forte dal finire col rompergli i timpani in modo che l'unico suono che si ricordasse in eterno fosse il mio Ti amo. Ti amo. Ti amo. E perché allora, invece che farlo, sentivo la voce spegnersi in gola e le labbra cucirsi mentre tutto ciò che riuscivo a fare era immergere le mani tra i suoi ricci e stringerlo a me. Ma non bastava. Niente sarebbe bastato finché non fossimo diventati una cosa sola. E io non avevo più tempo per aspettare. Non avevo tempo perché prima o poi qualcuno sarebbe tornato a reclamare il suo tradimento e me lo avrebbe portato via. E io dovevo essere pronta. Dovevo essere pronta perché in quel momento avrei dato la mia stessa vita purché la sua fosse salva. Allora avevo toccato con la punta dei piedi il pavimento freddo, ed avevo a malapena avuto il tempo di mettermi le scarpe ed afferrare la bacchetta, che mi ero già precipitata fuori dalla stanza. Camminavo velocemente tra le mura dei corridoi, mentre il freddo mi pungeva le braccia nude, ma poco importava. Ripassavo tra le memorie tutti i luoghi in cui avrei potuto trovarlo, ma ero anche a conoscenza del fatto che se non avesse voluto farsi trovare, sarebbe stato impossibile risalire alle sue tracce. Mattheo era come un fantasma senza lenzuolo. Lo si vedeva vagare tra le viscere del castello sulle punte dei piedi, e appena svoltato l'angolo, spariva come se non fosse mai realmente esistito. Ma, in quel momento, era necessario trovarlo. Quel giorno il sole non era nemmeno sorto, ma nessuna delle persone che avevo incontrato durante il tragitto sembrava essersene accorta. L'ombra della guerra, ormai, si era aggrappata fittamente e non aveva intenzione di lasciare le nostre anime. Avevo controllato il giardino dalla finestra dell'ala ovest, e anche il bagno dei prefetti. Poco dopo ero stata anche in biblioteca.
Lui non era lì.
Mi ero decisa a salire nuovamente la rampa di scale e tornare sui miei stessi passi, quando notai la figura bionda di Draco con le mani nelle tasche. Il grande portone dell'ufficio di fronte a cui la sua figura riposava ferma sembrava sigillato. Mi bastò poco per raggiungerlo. Lo scrutai con sguardo indagatorio e il suo viso sembrò sgretolarsi come una maschera d'argilla.
"y/n, cosa ci fai qui? ero preoccupato dopo l'altro giorno non ti ho più vista, io-" mi richiamò sorpreso di vedermi. Ma ero troppo di fretta per fermarmi a parlare con lui. Avevo iniziato a battere ripetutamente la punta delle scarpe a terra.
"Mattheo è lì dentro?"
"come? No" ma i suoi occhi lucidi lo avevano tradito tante volte. Forse troppe. E allora superando la sua figura mi ero aggrappata alla maniglia della porta, prima che mi afferrasse per le spalle tirandomi indietro.
"non puoi entrare, y/n" si passò una mano tra i capelli "Mi ha chiesto di tenerti fuori"
Il respiro affannato che avevo mi si era spento in gola lasciando spazio ad un grumo fastidioso che pungeva ininterrottamente "Mattheo ti ha chiesto di non farmi entrare?"
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VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddle
Fanfiction"Ci siamo già incontrati prima, vero? Per questo i tuoi occhi mi sembrano così familiari" "Forse in un'altra vita" ~ TW: la storia contiene linguaggio scurrile, violenza e scene esplicite. Leggere a vostra discrezione. Y/N x Draco Malfoy x Mattheo...