XXIV

3.7K 145 17
                                    

Ciao ragazze! prima di iniziare volevo avvisarvi che ci sarà un TW all'interno del capitolo. Ho deciso di inserirlo perché alcune persone più sensibili o con esperienze di attacchi simili a quelli della protagonista potrebbero starci male. Se non volete leggerlo vi basterà saltarlo e riniziare la lettura all'avviso del termine del TW. Grazie! fatemi sapere cosa ne pensate! 

13 AGOSTO 1996

Mattheo tornò il terzo giorno. Appoggiata al davanzale della finestra, lo vidi entrare nel Manor intorno alle 6:30 del mattino a passo svelto con un'espressione accigliata, prima che sparisse dietro la porta della sua stanza sbattendola con un grande tonfo. Il suo umore evidentemente non era cambiato, e le mie speranze che si potesse risolvere qualcosa erano sparite. Non avevo avuto la possibilità di parlargli del bacio, e forse non avremmo mai chiarito. Era chiaro che Mattheo l'aveva fatto solo perché ubriaco, e allora perché io mi sentivo così strana, come se lo aspettassi da tempo? In realtà, nell'ultimo giorno sembrava quasi che tutti fossero strani, e che ognuno avesse qualcosa di importante fare, o a cui pensare. Aveva iniziato ad esserci un'insolito trambusto tra i corridoi, e il silenzio era stato rimpiazzato perfino dai sussurri incomprensibili dei quadri appesi alle pareti. Mi era capitato più volte di imbattermi in qualche mangiamorte che correva a destra e a sinistra, da un piano all'altro, con scartoffie, libri e buste varie. Perfino i gufi erano tornati a volare sul Manor carichi di posta. Non ne vedevo da moltissimo tempo, e un po' speravo portassero qualcosa anche per me. Ovviamente non fu così. Nessuno poteva sapere dov'ero, e nessuno mi avrebbe mai raggiunta. Forse era meglio così, dimenticando tutto sarebbe stato molto meno doloroso da affrontare, perché ogni volta che il signore oscuro mi comandava di fare qualcosa di terribile non ci sarei mai riuscita avendo in mente le facce deluse dei miei amici. Scrollai il capo, forzandomi a posare il libro che avevo sulle ginocchia, d'altronde avevo smesso di leggerlo attentamente almeno un'ora prima. Spalancai la porta della mia stanza, annoiata, appoggiandomi al corrimano delle scale ed osservando ciò che stava succedendo al piano di sotto. Tutta la confusione che era presente quella mattina, era come se fosse scomparsa. Osservando meglio, anche i volti dei quadri avevano lasciato il posto a delle tele vuote. Mi guardai intorno, confusa, mentre il silenzio era tornato a regnare solenne. Scesi piano le scale, guardando a destra e a sinistra. Di colpo qualcuno mi toccò una spalla.

"cosa ci fai qui in giro tutta sola, piccola grifondoro?" ridacchiò qualcuno, e quando mi voltai per il soprassalto incontrai il volto ironico di bellatrix.

"beh io-" fui interrotta.

"avevo mandato Mattheo a chiamarti" sbuffò agitando la bacchetta di qua e di la "quel ragazzo prima o poi mi farà impazzire" borbottò più a se stessa che a me, poi si zittì, prendendo a guardarmi con un sorriso maligno "allora?" mi incitò.

"allora cosa?" la guardai confusa.

"dai, muoviti! il nostro signore ha un annuncio importante da fare e siamo tutti convocati, niente eccezioni" mi indicò la via con la punta dell'indice.

Iniziai a camminare, seguita da lei, chiedendomi per quale assurda ragione Mattheo aveva deciso di escludermi da quelli che dovevano essere i miei doveri da mangiamorte. Giungemmo poi di fronte ad un'immenso portone in legno scuro che avevo visto poche volte aperto, e mi obbligai a smettere di pensare. Al suo interno vi erano radunate centinaia di persone, ed in fondo, in piedi di fronte al suo trono di serpi, vi era Voldemort. Mattheo era al suo fianco, ma leggermente più indietro, con un'espressione dura ed autoritaria. Vestiva ogni centimetro del suo corpo alla perfezione in una posizione eretta, fasciata da abiti scuri e scarpe lucide. Deglutii guardandolo, ma lui non si accorse di me, o forse fece solamente finta di non vedermi. Restai in fondo al salone, incrociando le braccia al petto, mentre Bellatrix sparì tra la folla. Voldemort parlava, e parlava, ma nessuna parola mi colpiva davvero. O almeno credevo. Quando chiamò Mattheo a farsi più avanti, il mio cuore si congelò. 

VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora