XXI

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31 LUGLIO 1996

Dal giorno della cerimonia erano cambiate molte cose. Era proprio come se tutte quelle persone avessero iniziato a vedermi come una di loro, e in effetti era proprio così, anche se facevo ancora fatica a crederci. Ogni sera per cena mi univo al resto dei mangiamorte al tavolo di Voldemort, e mangiavamo tutti insieme. Non ero più al centro dell'attenzione come i primi giorni, ma in ogni caso avevo addosso le occhiate indecifrabili di Mattheo e quelle furiose di Lucius. Ero anche libera di girare per il Manor da sola senza che qualcun altro mi accompagnasse, ed adoravo passare il tempo tra me e me. Di notte, quando tutti erano immersi nel mondo dei sogni, o degli incubi, ma poco importa, io mi trasferivo in soffitta. Da lì riuscivo a vedere le stelle e la luna dagli immensi lucernari, e trovavo sempre qualcosa di nuovo nascosto sotto una pila di vecchi libri dalle pagine ingiallite e con un'odore simile a quello della carta bruciata. 

Quella sera in particolare, seduta a tavola in mezzo a tutte quelle persone che non capivo, non vedevo l'ora di ritirarmi nel mio nascondiglio e passarci le ore più belle del giorno. Voldemort era seduto a capotavola in modo silenzioso, mentre tutti gli altri chiacchieravano a bassa voce. 

"ho sentito che Albus Silente è quasi fuori gioco, mio signore. Sarà meglio prepararci per attaccare il prima possibile" parlò uno dei mangiamorte che avevo visto poche volte prima. 

"so tutto quello che c'è da sapere" ridacchiò il signore oscuro "a breve manderò Mattheo a terminare la questione" tagliò corto. 

Puntai lo sguardo sul giovane Riddle di fronte a me, che con una smorfia fece intendere a tutti che non ne avrebbe parlato. Deglutii, poggiando le posate dentro al piatto segnalando l'apprezzamento per il cibo che ci era stato servito. Mi sentivo osservata, ed avevo ragione. Spostai silenziosamente lo sguardo su ogni commensale, fino a quando non notai una donna distogliere lo sguardo. Non ci feci molto caso, ed aspettai che tutti ebbero finito, per poi alzarmi e dirigermi al piano di sopra. Prima che potessi farlo, però, la stessa donna mi si avvicinò, premurosa che nessuno ci notasse.

"y/n, giusto?" mi richiamò. Annuii e la guardai meglio. Aveva i capelli scuri raccolti di lato, e la parte sotto di essi era bianca. Aveva un viso così familiare che poteva essere solo una persona.

"sono Narcissa" mi sorrise teneramente "Narcissa Malfoy" 

La scrutai attentamente, e un'insolita sensazione iniziò a premermi nello stomaco. Assomigliava davvero tanto a Draco, anche se aveva gli occhi scuri, a differenza sua, avevano comunque la stessa espressione infelice. Vederla, e anche semplicemente scambiare due parole con la madre del ragazzo che amavo aveva risvegliato in me quel forte sentimento che mi ero forzata di mettere a tacere. Draco mi mancava sempre di più. 

"cosa posso fare per lei?" le sorrisi timidamente, cercando di nascondere il groppo che mi si era creato in gola e che facevo fatica a mandare giù. 

"vorrei scambiare due parole con te" iniziò "in privato" sussurrò poi, facendo intendere che ci fosse qualcuno ad ascoltarci. Mi prese sotto braccio, trascinandomi poi in un lato del Manor che ancora non avevo esplorato. 

"qui potremo parlare in pace" disse fermandosi in un salotto abbastanza piccolo, che affacciava sul retro del giardino. Fuori era come se il cielo piangesse, un po' come ciò che avevo dentro in quel momento. Restai in silenzio, aspettando che prendesse la parola. 

"so che tutto quello che hai fatto lo fai fatto per Draco" iniziò, spostandosi di fronte a me "e volevo ringraziarti per questo" 

"oh" esitai "ma non c'è nessun problema io-"

"so che tu e Draco avete avuto qualcosa di profondo" mi interruppe " e so che lo avete ancora, malgrado tutto questo tempo. Mi manca, il mio bambino, ma so che lontano da qui è al sicuro" fece una pausa. 

VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora