GENNAIO 1997
Mai come in quel momento avrei voluto trovarmi altrove. La mia mente non riusciva a stare al passo con tutto ciò che stava accadendo. Non riuscivo a comprendere Draco, che appoggiato con la schiena alla parete di pietra stava cercando di evitare il mio sguardo. Non riuscivo a comprendere Harry, che malgrado tutto il tempo che avevamo trascorso insieme era ancora diffidente. E più di tutti non riuscivo a comprendere Mattheo. Non riuscivo a capirlo perché ogni volta che mi giurava in ginocchio e con le mani unite al petto che tra noi non ci sarebbero stati altri segreti, di punto in bianco venivo a conoscenza di altre verità nascoste. E questo faceva male. Incredibilmente male.
La mia mente era completamente, inevitabilmente stanca. Girava in un vortice concentrico e di colpo mi sentii venire a galla l'irrefrenabile impulso di vomitare. Le pareti di pietra spessa sembravano crescere a dismisura sotto alle mie dita e la claustrofobia aumentava insieme a loro.
Scesi di fretta i gradini delle scale sul quale ero salita per ascoltare i due ragazzi e spinsi con poca forza la porta di legno poiché si aprisse e mi lasciasse evadere da quella prigione nel quale ero capitata. L'odore di terriccio bagnato che si estendeva nel corridoio del castello mi riportò inevitabilmente a qualche anno prima. I piedi nella sabbia e l'acqua del mare tra le dita, seduta sul bagnasciuga vicino ad Ottery St. Catchpole, luogo dove la casa di Luna Lovegood era situata. Il sabato mattina passeggiavamo per le vie della cittadina e l'odore di terriccio mi pizzicava il naso almeno tanto quanto quello dei pomodori freschi che vendevano al marcato all'angolo con Corner Street. Il fruttivendolo si chiamava Jerry e tagliava i pomodori in due, poi ce li porgeva e ci invitava ad assaggiarli. Il sapore aspro e pizzicante del pomodoro mi toccava la lingua e mi faceva storcere il naso, mentre Luna lo masticava velocemente e ringraziava l'anziano per avercelo regalato. Poi tornavamo con i piedi nella sabbia e vestiti bianchi ricamati da Luna stessa durante i due mesi estivi precedenti. Ci stendevamo sulla riva e la piccola Lovegood si districava la sabbia dai capelli biondi. Il sole mi pungeva gli occhi ma poco importava, perché mi bastava rivolgere lo sguardo alla pelle candida della mia amica perché riuscissi ad ignorarlo.
In quel momento avrei voluto trovarmi a Corner Street. Avrei voluto indossare un paio di occhiali da sole e avrei voluto stringere la mano di Luna tra le stradine del suo paese, i cui tasselli di pietra incastonati sul pavimento erano spesso rovinati ed era facile inciampare tra un passo e l'altro.
Ma qui no.
Qui le macerie erano ricadute su se stesse e la mia scuola non sembrava più la stessa. Hogwarts non possedeva più neanche lo scheletro di ciò che era un tempo. Era ormai un luogo privo di qualsiasi memoria e decadente.
Camminavo lentamente per il corridoio forzandomi a spostare un piede davanti all'altro, lo sguardo basso e il fiato corto. Avevo bisogno di respirare. Avevo bisogno di liberarmi dell'oppressione delle pareti e del groppo che mi si era formato in gola e non voleva saperne di scendere.
"y/n! Si può sapere dove stai andando?" Draco fece la sua comparsa alle mie spalle. Doveva avermi seguita fuori dalla stanza dove Harry e Mattheo stavano parlando dei loro piani di cui ormai non mi importava più. Non mi importava più perché in quel momento tutto quello che avrei voluto fare era liberare la mente da qualsiasi cosa l'affollasse ed ignorare le tenebre che mi assalivano costantemente.
"Lontano da qui." Mi limitai a rispondere scrollando velocemente le spalle ed allontanandomi da lui.
"Ti sei forse bevuta il cervello?" urlò il biondo, afferrandomi per la spalla "non hai sentito cosa si stavano dicendo quei due?"
"Lasciami, Draco." Gli scostai nervosamente la mano e lo sorpassai, strizzando gli occhi e riprendendo a camminare senza meta. Dovevo uscire da lì il più in fretta possibile. Avevo bisogno di togliermi le scarpe e di toccare con le dita dei piedi l'erba fresca del giardino. Avevo bisogno di chiudere gli occhi e sentire il vento insinuarsi tra i capelli e aggrovigliarmeli dietro le spalle-
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VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddle
Fanfiction"Ci siamo già incontrati prima, vero? Per questo i tuoi occhi mi sembrano così familiari" "Forse in un'altra vita" ~ TW: la storia contiene linguaggio scurrile, violenza e scene esplicite. Leggere a vostra discrezione. Y/N x Draco Malfoy x Mattheo...