VIRAGO - Draco Malfoy or Mattheo riddle

XX

21 LUGLIO 1996

I giorni seguenti erano stati terribili. Dovevo sopportare il peso di aver obliviato Luna così che non si ricordasse nulla di ciò che era successo e di averle detto addio di nuovo, con la speranza di poterla rivedere, prima o poi. La bionda era stata riportata a casa il giorno seguente da Mattheo in persona, che si era assicurato che nessun mangiamorte osasse toccarla. Il nostro patto valeva come l'oro. A tal proposito, ogni volta che incontravo Lucius Malfoy mi veniva riservato uno sguardo pieno d'odio. Il padre di Draco non riusciva a sopportare che una donna avesse preso il posto di suo figlio nella stirpe dei mangiamorte. Era deluso. Deluso poiché il giovane Malfoy non sarebbe più venuto al manor per celebrare la cerimonia di iniziazione, e tutto ciò  solo perché io avevo preso il suo posto, e lo arei fatto altre centinaia di migliaia di volte. In tutto questo casino, mentre la mia testa mi urlava che avevo fatto una cazzata, il mio cuore sapeva che avevo salvato Draco da una vita piena di dolore. E questo mi bastava. Non avrei sopportato di perdere anche lui tra le tenebre, perché sapevo che non avrebbe mai retto tutte le atrocità che avrebbe dovuto compiere per seguire Voldemort. Draco doveva essere felice, e lo sarebbe stato. Avrebbe conosciuto una donna che lo avrebbe fatto innamorare, avrebbe formato una famiglia, trovato un buon lavoro, e non avrebbe mai dovuto sopportare il peso di avere le mani sporche del sangue degli innocenti. 

Confinata tra le quattro mura della mia stanza, mi stavo preparando per la cerimonia d'iniziazione. Ero alquanto agitata. Tutti i mangiamorte avrebbero partecipato, e Voldemort in persona mi avrebbe affidato il marchio nero. Era davvero la scelta giusta? Dopo essermi fatta una doccia veloce mi asciugai, raccolsi i capelli in uno chignon morbido, ed indossai il vestito. L'abito era bianco, di pizzo e ricadeva morbido fino ai piedi. Mattheo mi aveva spiegato che il bianco candido andava a significare la purezza del sangue di ogni mangiamorte che si univa al signore oscuro e donava la sua anima ad esso. Era come se un pezzo di me sarebbe inevitabilmente diventato di Voldemort, e non avevo alcuno scampo. Cercai di allacciare la zip sul retro, senza risultato. Qualche secondo dopo sentii una mano sul fianco, da dietro, e un'altra mano che andava finalmente ad allacciarmi completamente la zip. Rabbrividii, alzando lo sguardo sullo specchio. Mattheo era dietro di me. Mi guardava senza dire una parola, poi spostò lo sguardo sull'incavo del mio collo. Non riuscivo a non osservare la sua immagine riflessa nello specchio, mentre i suoi occhi vagavano sul mio corpo fasciato dal pizzo, e la sua mano premeva delicatamente sul mio fianco. Lo sentii prendere un respiro profondo, per poi allontanarsi da me. Finalmente mi girai verso di lui. Aveva il corpo fasciato da abiti scuri ed eleganti, e non riuscii a non notare come tra le stoffe si intravedessero i suoi muscoli. 

"sei pronta?" borbottò sedendosi sul letto, mentre continuava ad osservarmi "di sotto ti stanno aspettando" 

Esitai un attimo prima di rispondere "sono pronta" 

"sei agitata?" 

"quante domande, Mattheo" sbuffai, mentre lui mi riprese con lo sguardo "certo che sono agitata, come potrei non esserlo?" 

"anche io lo ero. Penso che tutti lo siano stati" tirò le labbra in un sorrisetto sarcastico "è solo questione di poco, e poi nessuno ti ha obbligata"

"quanto vorrei che fosse così facile" sospirai, infilandomi le scarpe e salendo sui tacchi. 

"e per chi lo fai eh? lo fai per quel senza-palle di Draco?" ringhiò alzandosi dal letto ed avvicinandosi velocemente a me, stizzito.

"non parlare mai più così di Draco, mi hai capita?" risposi seriamente, fissando gli occhi nei suoi scuri. 

"se no cosa fai, eh?" ridacchiò "mio cugino si è fatto salvare il culo da una ragazzina" 

"smettila subito, Mattheo" respirai velocemente, sentendo la rabbia prendere il sopravvento sul mio corpo. 

"Draco è sempre stato un codardo" rise "senza una mano non sarebbe mai sopravvissuto" continuò a deriderlo.