Capitolo 24

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BELLE

Circles - Post Malone

Sentirsi senza toccarsi.
Ecco come le anime fanno l'amore mentre i corpi sono altrove.
CHARLES BUKOWSKI

Stiracchio i muscoli alzando un braccio verso l'alto, scricchiolando le ossa della schiena. Appoggio di nuovo la testa sul petto di Dylan, aprendo con calma le pesanti palpebre degli occhi.

Sbatto ripetutamente le ciglia per abituarmi lentamente alla luce dei raggi del sole, che anche di prima mattina, scottano sulla mia pelle con incandescenza, come un fuoco rovente.

Sono estremamente accaldata e non capisco se la colpa è dei miei capelli slegati oppure della vicinanza eccessiva al corpo di Dylan.

Alzo lo sguardo verso il suo viso smagliante, incrociando i suoi occhi verdi già svegli e pimpanti. Sono ancora più chiari alla luce del sole.

Sono incantatori come il più bel dio greco.
Sono feriti come la sua anima logorata.
Sono luccicanti come il più bel smeraldo al mondo.

Una delle sue mani, grandi e forti, mi accarezza i capelli con delicatezza, mentre l'altra mi tiene con possessività la vita.

"Buongiorno sventurata" sussurra rivolgendomi un dolce sorriso.

Il mio cuore perde un battito e la contrazione allo stomaco ritorna.

Cosa mi stai facendo?
Mi stai entrando nelle ossa e stai invadendo ogni cellula del mio corpo.

"Buongiorno Dylan" ricambio il sorriso, accarezzandogli il mento con un accenno di barba.

Pensavo che non ci fosse cosa peggiore dell'abbandono di un fratello e un tradimento da parte di un padre, invece mi sbagliavo. Lui ha patito le pene dell'inferno, ha dovuto subire una tormentata violenza da parte del padre per un malinteso. Poi ha anche dovuto accettare la separazione dalla madre, che sembrava essere, per lui, la cosa più importante della sua vita.

Quello che ho capito è che il dolore non può essere pesato su un piatto d'argento perché la sofferenza, di qualsiasi tipo sia, è pur sempre distruttiva.

Non ha importanza chi ha sofferto di più, ha importanza cosa siamo adesso grazie al dolore.

Dico 'grazie al dolore' perché anche se è sterminante ci ha fatto crescere. Ci ha fatto capire che la vita non è sempre rose e fiori. La vita è anche male, la maggior parte delle volte.

Ma se non sapessimo che il male esiste potremmo annientarci un'unica volta e non alzarci più.

"Hai lezione oggi?" domanda senza staccare le mani dal mio corpo.

Strabuzzo gli occhi, ricordandomi dell'impegno che ho con Grace e Jonathan. Mi alzo a mezzo busto disperata. Pesco il telefono dal borsone al mio fianco e pigio il pulsante dell'accensione.

Cristo perché sono stata così stupida da spegnerlo senza esitazione?

Non era tra i miei piani dormire in spiaggia. Pensavo che saremmo andati a casa e invece ci siamo addormentati come due pesci lessi.

Il display mi avvisa che sono le dieci meno un quarto, mentre conta sei chiamate di Jonathan e quindici di Grace.

Mi avrà lasciato insulti in segreteria, ne sono certa.

Ho perso la lezione di letteratura e credo che perderò anche quella di psicologia. Non faccio in tempo ad arrivare a casa, cambiarmi e ripartire verso il campus. Ci vuole troppo.

Noi Sott'acqua 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora