Capitolo 45

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BELLE

Waves - Dean Lewis

Si diventa più forti se si impara a conoscere e ad accettare le proprie forze e le proprie insufficienze.
ETTY HILLESUM

"Sei bellissima con questo vestito, Isabelle" mi confessa tra uno schiocco di un bacio e l'altro con la voce affannata. 

Io avvampo e lo ringrazio baciandolo con più trasporto. Infilo una mano sotto alla sua maglietta e gli graffio la schiena, facendo attenzione a non toccare la sua cicatrice. L'ultima cosa che voglio è che mi blocchi i polsi e che mi impedisca di toccarlo.

"Come mai non mi chiedi cos'ho?" mi chiede, dopo aver interrotto il bacio, mentre mi tiene ferma per i fianchi e mi scruta con attenzione.

"So che hai bisogno di me e mi sta bene. Ma se vuoi parlarne dimmelo" 

Appoggio le mani sulle sue spalle ampie e aspetto che riprenda a baciarmi, come ogni volta quando non vuole parlare e confessarmi le sue pene. Invece fa l'unica cosa che non mi sarei aspettata da Dylan versione arrabbiato: posa la testa sul mio petto e mi stringe a sé in un abbraccio infuocato e amorevole.

Porto le mani sui suoi capelli e lo accarezzo con discrezione. Sembra così fragile in questo momento, quasi innocuo, mentre sento il suo fiato caldo sul mio petto coperto da un semplice tessuto in cotone e sento le sue braccia stringermi i fianchi con eccessivo possesso.

"Almeno mi dici cosa ci fa un cattivo ragazzo come te con un libro di Nicholas Sparks?" gli chiedo incuriosita, dopo pochi minuti, con l'intento di smorzare la tensione.

"Quasi, quasi, riprendo ad assaporare le tue labbra"

Si stacca da me, appoggia la schiena al muro e passa una mano sui capelli castani, scompigliandoli ulteriormente. 

"Okay, allora non mi lasci altra scelta" mi avvicino al suo viso, facendo scontrare il mio naso con il suo, solo per provocarlo con la mia eccessiva vicinanza. "Scegli: o mi dici perché sei arrabbiato o mi dici perché hai un mio libro nella tua camera"

Sfioro le labbra contro le sue senza baciarlo davvero. Lo sento agitarsi sotto di me impaziente di un contatto ma, avendo imparato dal migliore, mi scosto. 

"Hai intenzione di provocarmi?" ribalta la situazione e mi costringe a sdraiarmi sul letto.

Nasconde la testa tra il mio collo e passa la lingua su esso. Mi morde i succhiotti coperti dal fondotinta e io inarco la schiena verso il suo corpo.

"Ti piace mettermi alle strette, Isabelle?" domanda con arroganza, bloccandomi un polso sopra alla testa.

"Solo se ti permette di distrarti" mando giù la saliva a fatica, mentre lui scende a baciarmi la clavicola e poi il petto. "Ci sto riuscendo, no? Stai sfogando la tua rabbia con me" chiedo, mettendo le gambe intorno al suo bacino.

Le mie parole sembrano risvegliarlo, raggiunge l'altezza del mio volto e mi sembra di morire appena mi fissa con quel verde corallo. 

"Non sfogherò la mia rabbia su di te" ribatte fermo, togliendosi da sopra di me per riposizionarsi dove era prima.

Riprendo fiato dalle sue provocazioni e mi accorgo che anche questa volta lui ha avuto la meglio. Mi alzo a mezzo busto e mi porto i capelli lunghi dietro le orecchie. Lo raggiungo e mi posiziono tra le sue gambe con la schiena appoggiata al suo petto. Dylan non si lamenta e non si muove. Prendo le sue braccia e me le posiziono in vita. Accarezzo la sua pelle ambrata con tiepida finezza.

Noi Sott'acqua 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora