Capitolo 53

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BELLE

Good Nights - Whethan, Mascolo

Comincerete a prendere in seria considerazione la follia quando per la prima volta essa vi tornerà utile per risolvere i vostri problemi da persona normale.
SIGMUND FREUD

"Quindi cos'è questa leccornia?" domanda Ray dopo aver bevuto un sorso della tisana che ho preparato apposta per l'occasione.

"Menta e camomilla" rispondo girando la tazza tra le mani con fare nervoso.

Ray è sempre stato gentile nei miei confronti, ma non posso ignorare la sensazione di trepidazione che sento nel petto quando è nei paraggi. Soprattutto dopo quello che mi ha confessato ieri Dylan.

"È nuovo quello?" indica l'anello al mio anulare e quasi mi viene un colpo.

Mi dimentico sempre di toglierlo, cazzo.

"Si" taglio corto, tamburellando le dita sulla ceramica, la quale emette un tintinnio fastidioso.

Mi sto mettendo ansia da sola.

"Te l'ha dato Dylan, vero?" chiede dopo qualche secondo, io faccio per negare ma lui mi ferma prontamente come se mi avesse letto nel pensiero. "Non serve che neghi, non lo dirò a Grace e a Jonathan" mi rassicura intanto che si passa una mano sopra alla maglietta in cui è rappresentata qualche band rock al di fuori della mia conoscenza.

"Come sai che il problema sono loro?"

"Tutti sanno della brutta litigata che c'è stata tra loro tre. Dylan si è separato dal trio, mentre Grace e Jonathan sono sempre stati molto vicini. Ho semplicemente fatto due più due" mi espone il suo ragionamento e nel frattempo io non posso che rimanere scioccata dalla sua capacità di leggermi nel pensiero.

È inquietante.

"Immagino non serva chiederti di non parlarne" suppongo, rivolgendogli un sorriso sincero.

"Ho la bocca cucita" promette, passandosi due dita sopra alla bocca per simulare una cerniera. "Nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa simile da Dylan, perché è pur sempre il ragazzo complicato che tutti conoscono. È fortunato e spero che non rovini tutto" si augura quando ha finito di bere la tisana.

"Non lo farà" ribatto risoluta.

"Lo spero. Ma dopo questo..." si indica l'occhio e a me viene la nausea. "...non sarei sicuro di nulla se fossi in te"

Chiudo il libro con un tonfo, buttando la testa sul piumino con fare esasperato.

Pensavo che leggendo Rovina e Ascesa, sarei riuscita a togliermi dalla testa la conversazione che ho avuto con Ray questo pomeriggio, ma purtroppo non ha funzionato.

Perché cavolo devo essere così incline a farmi condizionare dalle opinioni altrui?

Stupida, stupida, stupida.

Ma se sin da bambina esercitano una violenza psicologica su di te rimarrai fregata a vita. Se non mi avessero messo contro mia madre, raccontandomi cose che una bambina di cinque anni neanche dovrebbe sentire, forse ora non sarei insicura e condizionabile su tutto. Se mio padre avesse anche solo fermato quello che avveniva davanti ai suoi occhi, oggi sarei salva. Ma lui non ha mai voluto leggere i segnali e credermi. Lui non ha mai saputo fare il padre e può benissimo andare a fottersi.

Noi Sott'acqua 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora