Capitolo 41

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BELLE

For you love - Måneskin

Per qualche motivo che ignoro mi piaci moltissimo. Molto, niente di irragionevole, direi quel poco che basta a far si che di notte, da solo, mi svegli e non riuscendo a riaddormentarmi, inizio a sognarti.
FRANZ KAFKA

"Che cos'hai in quel sacchetto?" domando incuriosita, notando il sacchetto di plastica tenuto dalla mano di Dylan.

Lui mi prende il mento tra il pollice e l'indice, si china su di me, per arrivare alla mia altezza, e mi stampa un bacio casto sulle labbra. Metto le mani dietro alla sua testa, tirandogli leggermente i capelli per chiedergli di più. Lui emette un ringhio virile, provenutogli dal fondo della gola.

Sento il sacchetto finire a terra e poi le sue mani vagare sul mio corpo fino ai fianchi. Il bacio si fa bisognoso e passionale e la sua lingua liscia a contatto con la mia mi fa venire i brividi su tutta la schiena. È come se volesse mangiarmi con un solo bacio.

Le sue mani adesso sono sul mio sedere, fasciato solo dai pantaloncini corti di seta azzurra. Con uno slancio deciso e calcolato, mi fa mettere le gambe attorno al suo bacino e così facendo i nostri corpi sono più vicini che mai.

Mi stacco dalla sua bocca per spostare di lato i capelli che, come dei serpenti ribelli, hanno deciso di intromettersi tra il nostro bacio. Mi aggrappo al suo chiodo di pelle e riprendo a baciarlo. Lui indietreggia, facendomi scontrare, con una piacevole violenza, la schiena contro il muro. Mentre le nostre bocche danzano, le sue mani mi stringono i glutei, provocandomi una scarica di adrenalina e eccitazione in tutto il corpo.

Butto la testa indietro e Dylan lo interpreta come un accesso in più al mio collo. Succhia e morde la mia pelle, fino a farmi ansimare il suo nome, la cosa sembra piacergli abbastanza da spingere con più impeto il corpo al mio. Mi scappa un urletto sorpreso e questo mi basta per risvegliarmi dal mio stato di eccitazione.

"Le piccole..." mi fermo a causa della sua bocca che sta ancora lavorando sul mio collo e come un bastardo, conoscendo il mio punto debole, passa la lingua su esso.

"Non parli più, sventurata?" sorride sulla mia pelle sensibile e accaldata, ma poi come ad ascoltare la mia supplica mi lascia a terra.

Mi cinge con le braccia la vita, non appena si accorge che ho le gambe molli a causa delle mille emozioni che mi ha scaturito nel petto e nello stomaco, visto che mi sembra che tutte le farfalle del mondo si siano radunate tra le mie viscere. Mi squadra da capo a piedi con un sorriso sornione e quando constata che sto abbastanza bene da reggermi sui miei piedi, mi lascia con cautela.

"Sei sicura che non vuoi che ti prenda in braccio? Sembri sul punto di svenire"

Prende il sacchetto in mano e poi mi raggiunge nuovamente.

Effettivamente sembro davvero sul punto di svenire, non ho mai provato queste emozioni in vita mia e sono estremamente confusa.

Il suo amore mi ucciderà.

"Sto bene" esordisco, sorridendogli. "Solo...mi fai provare talmente tante emozioni in una volta che mi confondi" ammetto e spero legga tra le righe che le emozioni che mi provoca sono dovute all'amore che provo per lui.

Le pupille di Dylan si dilatano leggermente e quasi sento sulla mia pelle, la sua speranza. Poi scuote la testa e mi porge il sacchetto. "Questo è per te"

"Perché?" chiedo confusa, sbirciando dentro all'involucro di plastica.

Tiro fuori i vasetti di aroma di tè e gli occhi mi si illuminano.

Noi Sott'acqua 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora