Capitolo 2

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BELLE

Rockin' - The Weeknd

Ero impaurita da tutto ciò che era sbagliato e proibito. Non sapevo che cosa mi stavo perdendo e per una volta lasciai vincere l'irrazionalità.

AURORA BELLINASO

Mi alzo in fretta e cammino velocemente verso la porta d'ingresso, aprendola poco dopo.

Il profumo di vaniglia mi arriva dritto alle narici con prepotenza, facendomi ricordare le giornate intere che passavo in giardino con mia cugina.

Grace è davanti a me, dopo quasi due mesi dal nostro ultimo incontro, che mi scruta con i suoi occhi azzurri agghiaccianti. La prima cosa che noto sono i suoi capelli color carota tagliati a caschetto.

Mi aveva accennato di voler compiere questa piccola pazzia, durante una delle nostre chiamate giornaliere, ma non mi aveva più informata a riguardo, quindi immagino che voleva prendermi di sorpresa.

E ci è riuscita in pieno.

Questo taglio formale, ma allo stesso tempo sbarazzino, le sta d'incanto, soprattutto con il suo viso magrolino.

Esamino il suo abbigliamento, scuotendo la testa in disapprovazione. La t-shirt a scacchi rossa e nera è infilata dentro a degli skinny-jeans neri e ai piedi indossa degli scarponcini rossi, che riprendono il colore della maglietta che indossa.

I nostri stili sono sempre stati molto differenti. Io amo la sobrietà e i colori accesi, mentre lei adora il nero e la stravaganza. È una ragazza indifferente delle opinioni altrui e singolare in ogni sua singola scelta.

Quando mi sposto per farla entrare, la svitata di mia cugina mi salta addosso calorosamente, allacciando le mani dietro al mio collo.

"Belle, quanto mi sei mancata" confessa, nel momento in cui ricambio l'abbraccio.

Abbozzo un sorriso felice, mentre la stritolo a me con più forza. Dopo alcuni minuti ci stacchiamo e inizia a pulire gli scarponcini sul tappetino all'ingresso.

"Sempre molto sobria con le scarpe" la sbeffeggio ridendo. Mi mostra uno dei suoi sorrisi a trentadue denti accompagnato dal dito medio. "Adesso che passeremo più tempo insieme ti rifarò il guardaroba" continuo a prenderla in giro senza alcun timore.

Lei mi trucida con lo sguardo, per poi posarlo sul mio corpo smilzo. "Tu invece, Isabelle, sembri la figlia dei fiori. Però devo ammettere che la camicetta è carina" passa una mano sul tessuto leggero dell'indumento che indosso, scrutandomi più attentamente. "Tu mi rifarai il guardaroba e io mi occuperò a farti mangiare di più" risponde infine, riferendosi all'affermazione sarcastica che le ho fatto poco prima.

Con la differenza che nella sua voce non c'è nessuna punta di sarcasmo. È sempre stata così. Pensa che io sia troppo magra quando in realtà non è vero. Certo, sono dimagrita dal nostro ultimo incontro, ma questo non vuol dire che io debba essere per forza troppo magra.

Ignoro i suoi discorsi e ci incamminiamo verso la cucina, dove si trova il resto della mia famiglia. Appena mia mamma vede Grace, le va incontro e la abbraccia come se fosse sua figlia; poi si alzano anche le piccole che, felici di vederla, la accolgono con un grande bacio.

Noi Sott'acqua 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora