Capitolo 15

193 17 2
                                    

DYLAN

Kinda Like It-Black Atlass

Solo gli inquieti sanno com’è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter sopravvivere senza.
EMILY BRÖNTE

Un uragano. Ecco cos’è Isabelle.

Non ho mai visto una ragazza mettere sempre così tanta passione in ogni minimo particolare della sua vita. Invece lei lo fa ogni giorno, anche quando è sbronza.

Ieri quando l’ho vista barcollare ubriaca mi è pianto il cuore. Lei non aveva colpa della mia sbronza di qualche giorno fa, mentre io ne ho della sua.

Sono stato stronzo e masochista, ma nonostante ciò ho conosciuto molti più lati di Belle da sbronza che di quando è sobria. Perché quella ragazza è una fortezza. Devo toccare il tasto giusto per poter distruggere poco alla volta il suo muro, ma allo stesso tempo devo essere preparato nel caso possa esserci la possibilità di toccare un tasto dolente.

Cosa che ho fatto quella mattina e al posto di scusarmi ho preferito fare il codardo e stare per due giorni a casa di Ray.

Eppure io e lei non siamo nulla.

Ma ciò che è misterioso mi attira più di una droga letale.

Sono spaventato da questo, perché non la voglio al mio fianco e sono sicuro che anche lei la penserebbe allo stesso modo se mi conoscesse meglio. Bensì non posso più stare a proteggerla da lontano, devo passare più tempo con lei anche solo per litigare.

Passo un asciugamano sui capelli bagnati, strofinandoli velocemente. Sono rientrato in stanza e non ho fatto altro che sentire il profumo di biscotti, miele e cioccolato. Non riuscivo più a pensare lucidamente, continuavo ad avercela attorno anche se in realtà non era con me.

Ma anche adesso che sento l’aroma del mio profumo, lei rimane comunque nella mia mente.

Da lì non la posso rimuovere.

Tolgo l’asciugamano dal bacino, lasciando così il mio corpo nudo; indosso di fretta un paio di boxer, una canotta verde militare e un pantalone della tuta nero. Esco dalla stanza con i capelli grondanti d’acqua, scendo le scale velocemente ed entro in cucina. Jonathan e Grace parlano sottovoce e si fermano di colpo quando appaio alla loro visuale. 

Jonathan mi lancia un’occhiataccia che ricambio sfrontato. “Oh, ecco l’eroe della situazione”

“Senti Ross non ho voglia di discutere anche con te oggi” lo ammonisco severo.

Apro il frigorifero e tiro fuori un succo di arancia, che ha preparato Belle in questi giorni. Prendo un bicchiere e verso il liquido arancione fino all’orlo. Lo porto alle labbra, ingurgitandolo d’un sorso.

“Quindi hai litigato con Belle?” domanda vittorioso con un sorriso sulle labbra, che gli toglierei volentieri a modo mio.

Appoggio il bicchiere sul bancone spazientito, vado verso di lui fronteggiandolo irritato. Grace fa un passo verso di noi, pronta a separarci.

“Isabelle conosce questo tuo lato...ipocrita?” reclamo sorridendo beffardo.

Indietreggio di un passo giusto per calmare la voglia che ho di prenderlo a pugni. Se è necessario proteggerò Belle anche da lui.

“Dai a me dell’ipocrita? Lo hai sentito Grace?” urla fuori di sé.

Queste litigate tra di noi stanno diventando troppo frequenti e la cosa mi sta stancando. Fino a tre mesi fa eravamo amici, poi è cambiato tutto.

Noi Sott'acqua 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora