Capitolo 14

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BELLE

When You Break - Bear's Den

Se succede qualcosa di brutto si beve  per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.
CHARLES BUKOWSKI

Un vento mite scompiglia i miei capelli, che iniziano a solleticarmi il viso. Li sposto infastidita, grattandomi la guancia, dopodiché stringo più forte il cuscino al mio fianco. Quest’ultimo mugola e in risposta lo stringo ancora più forte.

Un secondo, da quando i cuscini mugolano?

Apro gli occhi e l’unica cosa che vedo per il momento è un tessuto bianco alla quale sono appoggiata. Cerco di stiracchiarmi, ma una presa salda sulla mia vita me lo impedisce. Mi divincolo con scarsi risultati, allora alzo lo sguardo e vedo Dylan che dorme beato.

Cosa ci fa Dylan nella mia stanza?

Cristo che mal di testa assurdo.

Poso nuovamente la testa sul suo petto affranta, cercando di fare mente locale di quello che potrebbe essere successo ieri sera. L’unica cosa che ricordo è che ho visto Dylan e qual punto ho iniziato a bere. Per il resto sono solo immagini sfocate e punti interrogativi.

“Dylan, non so per quale ragione tu sia nel mio letto, ma svegliati” gli dico, cercando nuovamente di dimenarmi dalla sua presa.

Perché mi tiene così stretta a lui?

Non dice nulla e i suoi occhi rimangono chiusi.

“Dylan svegliati cristo!” urlo più forte in maniera che si svegli, ma l’unica risposta che ricevo è un altro mugolio sconnesso.

Stanca di questo teatrino, tiro fuori tutta la forza che ho, lo spingo, liberandomi completamente di lui.
Dylan, spaventato, strabuzza gli occhi e finalmente si sveglia.

Mi alzo dal letto, il più lontano possibile da lui, in attesa di una spiegazione. L’aria sa completamente di vetiver e mi annebbia la ragione.

Abbassando lo sguardo, però, constato che il suo profumo non se ne va poiché ho una delle sue canotte addosso.

Cosa cavolo ho combinato ieri sera? Perché ho abbassato completamente la guardia?

Io sono arrabbiata con lui per come mi ha trattata.

“Perché sei in camera mia?” domando agnostica, guardandolo dritto negli occhi.

Lui si appoggia alla spalliera del letto e si passa le mani sul viso. 

“Me l’hai chiesto tu” taglia corto con un sorrisino, senza aggiungere altro.

Lo fulmino con lo sguardo infastidita, sperando capisca che non è il momento di scherzare.

“Abbiamo avuto un mezzo momento” confessa infine alzandosi dal letto.

Non avvicinarti o il mio controllo vacillerà, penso disperata.

“Cosa significa?” gli domando spaventata.

Noi Sott'acqua 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora