Capitolo 51

122 8 2
                                    

BELLE

Carry You - Ruelle

L'amore è un miraggio, un inganno, che dopo averci attirati sulla soglia d'un meraviglioso giardino si dissolve, scompare e ci lascia nel buio.
PIERO CHIARA

"Avanti Dylan! Vieni!" urlo, chiudendo gli occhi e alzando la testa verso il cielo scuro.

Lascio che l'acqua piovana mi percorra il corpo coperto solo da una maglietta troppo grande. Respiro sollevata intanto che mi passo le mani tra i capelli fradici e sbatto le palpebre per mettere a fuoco la villa dei miei nonni.

Intanto Carry You di Ruelle accompagna questo mio grande passo e anche qualche follia. Dylan si avvicina a me, mentre la pioggia bagna anche il suo corpo mettendo a risalto la pelle liscia e ambrata. Gli metto le mani sui pettorali, per poi appoggiare la testa sul suo petto e lui nello stesso momento mi cinge la vita. Balliamo lentamente, godendoci ogni attimo e assaporando il petricore in silenzio.

"Non capisco perché mi segui in ogni mia follia" sussurro, guardando le rose muoversi insieme a noi.

"Perché mi hai fottuto il cervello. Non posso restare un attimo senza di te e non pensavo che potesse essere possibile amare così tanto" appoggia il mento sulla mia testa e poi posa un bacio su essa.

"Ora posso farlo" ribatto fiera, guardando le sue iridi così speciali.

"Cosa?" domanda Dylan con curiosità.

"Amo Dylan Jones! Avete sentito tutti? Sono innamorata di questo ragazzo" urlo ai quattro venti fino a ridere come una pazza.

"E io amo questa pazza di nome Isabelle Howard" mi imita lui per poi unirsi all'ilarità.

Mette la fronte sulla mia e ridiamo insieme. Le farfalle allo stomaco aumentano ogni secondo di più, la testa mi gira, ma non sono sicura che la colpa sia dell'incidente della scorsa domenica. Balliamo ancora sulle note di canzoni che sembrano essere state scritte apposta per noi. Poi torniamo dentro infreddoliti e, per ironia della sorte, i nostri telefoni iniziano a suonare rovinando il momento di tranquillità. Infatti Dylan dopo aver guardato il display cambia umore e senza dire una parola si rifugia in camera. Curiosa e con la testa tra le nuvole, rispondo a Jonathan.

"Pronto"

"Belle, santo Dio, stai bene?" Jonathan mi sembra piuttosto preoccupato e non ne capisco il motivo.

"Sì"

"Ma dove sei finita? È tutto il pomeriggio che ti scriviamo. Sei con Dylan? Anche..."

Dall'altro capo del telefono sento parlare, ma ormai ho smesso di ascoltare. Fisso la porta di camera mia con insistenza, come se potesse darmi tutte le risposte alle domande che mi frullano in testa.

Chi può far cambiare umore a Dylan ogni volta? Perché diamine non mi dice cosa mi nasconde?

"Isabelle!" mi richiama Jonathan con voce stridula, facendomi sobbalzare. "Gree! Secondo te non prende qui? Non la sento più" urla per farsi sentire da quella svitata di mia cugina.

"Cristo abbassa la voce, Jo"

"Ah, ci sei quindi? Hai sentito cosa ho detto?"

"No"

Mordicchio una pellicina alla base dell'unghia con fare nervoso. Continuo a guardare la porta e a chiedermi che cosa mi sta nascondendo. La mia parte irrazionale crede che sia al telefono con quella vipera di Elizabeth, mentre la parte più ragionevole della mia mente mi suggerisce di pensare che sia semplicemente in chiamata con qualcuno della casa.

Noi Sott'acqua 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora