CAPITOLO 2

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Dicono che il tempo sistemi ogni cosa e che il dolore si assopisca col tempo.
Beh a quanto pare non è il mio caso. Sono passati due anni da quel maledetto giorno, la mia vita è andata avanti certo, ma non sono più la stessa.
Quando mi guardo allo specchio non vedo la stessa Krystal di due anni fa, i miei occhi hanno perso quel loro luccichio, il mio sorriso non è più brillante.
Per coloro che mi conoscono da poco, appaio come una ragazza gentile e sorridente, ma chi mi conosce davvero sa che sotto quella maschera di sorrisi, si celano tante lacrime e sensi di colpa. Non mi perdonerò mai, è solo colpa mia se tutto ciò è accaduto.
Sarebbe dovuto capitare a me,ma il destino è stato crudele e ha deciso di farmi vivere con questo dolore opprimente che a malapena mi permette di respirare.
Il dolore che ho provato all'inizio è lo stesso che provo oggi e credo che non andrà più via.
Dopo la discussione con Jess sono tornata in ufficio ma ho tradotto ben poco, le sue parole mi rimbombavano in testa.
So che ha ragione e so che vuole solo il mio bene, ma per fortuna questo dolore che provo non lo si può capire senza viverlo sulla propria pelle ed io non lo auguro a nessuno, tanto meno a lei. Finito il turno decido di restare ancora un pó per evitare di tornare a casa ad autocommiserarmi.
Esco dall'ufficio alle 20:00 e chiamo mia madre
<<Krystal tesoro, finalmente>>
<<Ciao mamma! Ho appena finito di lavorare>> sospira tristemente
<<Quando lavori così tanto è perché vuoi tenerti occupata. Non serve che ti chieda quale sia il motivo, già lo so. Vuoi venire qui? Ti preparo qualcosa di buono e resti a dormire?>> sorrido davanti alla sua dolcezza.
Mia madre è una delle persone più dolci al mondo.
Credo di aver ereditato da lei questo lato del carattere.
È incredibile quanto mi conosca, senza neanche dirglielo ha subito capito quale fosse il problema.
<<Sto bene mamma,voglio solo tornare a casa e dormire. Domani sera però ceniamo insieme, ho una notizia grandiosa da darvi>>
<<Va bene. Ci vediamo domani allora. Buonanotte tesoro>>
<<Dai un bacio a papà. Notte mamma>>. Una volta a casa metto il pigiama, preparo una tisana alla cannella e mi butto sul divano.
Chiamo Jess
<<Hey Kry>>
<<Ciao Jess, ho fatto tardi a lavoro. Senti oggi ho esagerato. Sono stata impulsiva, non dovevo andarmene così. Lo so che vuoi la mia felicità e che non volevi ferirmi>>
<<Sono io che ho esagerato Kry. Non volevo dire quelle cose e non dovevo mettere in mezzo anche Josh. A volte sono indelicata,ma lo faccio in buona fede. Sei come una sorella e farei tutto per cancellare quel giorno e rivedere la Krystal di un tempo. Spero solo che prima o poi riuscirai ad andare avanti e ad essere felice>>.
Non so cosa dire, ha ragione, sono due anni che non vivo realmente ma non riesco ad andare avanti, è come se fossi bloccata.
<<Grazie di tutto Jess. Non ne sarei uscita senza di te. Ti voglio bene>> restiamo a parlare ancora un pó per poi darci la buonanotte.
Mi stendo sotto le coperte e imposto la sveglia alle 8:00.

Due ore più tardi sono ancora sveglia. Questa sera Morfeo sembra non volermi accogliere.
Provo ad ascoltare un pó di musica. Sembra funzionare, sento le palpebre pesanti,ma il mio caro amico Spotify riproduce l'unica canzone che non avrei mai voluto ascoltare "A sky full of stars".
I ricordi mi assalgono, gli occhi si riempiono di lacrime e l'aria inizia a mancare.
Stacco subito la musica, mi vesto indossando un semplice jeans e un maglioncino ed esco di casa.
Ho bisogno di uscire.
Si certo, per andare ad ubriacarti nel disperato tentativo di stare meglio. Molto maturo!
Ignoro la mia coscienza e inizio a camminare senza meta.
Entro in un piccolo bar poco distante da casa.
Non l'avevo mai notato eppure passo di qui tutti i giorni.
Entro e mi siedo al bancone.
Non è molto affollato, la sala è luminosa e ci sono vari tavoli.
<<Bellezza cosa ti porto?>>il barman, un ragazzo biondo dagli occhi marroni, mi sorride
<<Due shot di tequila per favore>>.
Butto giù entrambi gli shot sotto lo sguardo del barman e di altri ragazzi seduti ad un tavolo.
Li ignoro, non sono in vena.
<<Un altro per favore>>
<<Brutta giornata bellezza?>> butto lo gli shot e gli sorrido
<<Una vera merda!>> ride divertito e poggia i gomiti sul bancone
<<Un altro per favore>> mi guarda con disapprovazione ma non obietta.
Sento i ragazzi ridacchiare mentre mi fissano.
Hanno scelto la serata sbagliata, decisamente!
<<Beh? Che diavolo avete da guardare?>> restano sorpresi ma non replicano e tornano a farsi i fatti propri.
Butto giù l'altro shot
<<Lo sai vero che domani i tuoi problemi saranno ancora lì?>> finalmente sento la testa leggere, l'alcol sta facendo effetto
<<Lo so, ma non passerà mai. Le cose resteranno così probabilmente per sempre. Almeno per una sera voglio dimenticare>> ne butto giù un altro ancora.
<<Wow, sei davvero a pezzi>>
<<Come ti chiami?>>dico sorridendo <<Thomas, tu?>>
<<Krystal. Sai Thomas, il fatto è che io fingo di essere riuscita ad andare avanti, ma come potrei? Maledico il destino o chiunque manovri le nostre vite per non aver preso me>>
Poggia una mano sulla mia e mi sorride con dolcezza
<<Qualsiasi cosa sia successa, la supererai Krystal>>ricambio il sorriso anche se vorrei solo piangere e urlare <<Adesso ti chiamo un taxi e vai a casa a dormire. Ok?>> annuisco.
Il taxi arriva dopo poco.
Entro in casa e mi butto sul letto cadendo finalmente in un sonno profondo.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora