CAPITOLO 44

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KRYSTAL'S POV

Come previsto neanche i miei genitori hanno preso bene la notizia del mio viaggio.
Mia madre ha iniziato a piangere come una fontana mentre mio padre ha iniziato ad imprecare e a minacciarmi di chiudermi in casa il giorno della partenza.
Alla fine sono riuscita ad impormi e a fargli capire che la mia decisione è definitiva.

Il giorno della partenza è arrivato.
Mio padre ha insistito per chiamare lo psicoterapeuta il quale, come immaginavo, ha appoggiato la mia idea e mi ha anche prescritto dei tranquillanti in modo da dormire durante il viaggio.
Appena entro in aeroporto vengo invasa dai ricordi, ricordo quanto ero felice di trovarmi qui per la prima volta e con la persona che amavo, ricordo quanto eravamo euforici e quanto non vedevamo l'ora di salire su quell'aereo che in realtà ci ha tolto tutto, o meglio mi ha tolto tutto.
Rivedo me e Matt fare il check-in, rivedo me sorridere gentilmente ad uno degli uomini della sicurezza e l'espressione irritata di Matt, rivedo le nostre mani intrecciate mentre seguiamo l'hostess che ci accompagna all'imbarco.
Rivedo tutto questo, ogni particolare.
Mi sembra quasi di sentire il profumo di cornetti che c'era nell'aria diffuso dal grande bar dell'aeroporto.
Rivivo tutto questo e sento le gambe diventare gelatina.
<<Krystal?>> la voce di Trevor mi riporta alla realtà.
<<Stai bene Kry?>> guardo Jess e annuisco.
Ingoio il groppo che ho in gola e guardo la mia famiglia e i miei amici che hanno insistito per accompagnarci neanche stessimo partendo per la guerra, ma li capisco.
<<S-sto b-bene. Si, sto b-bene, andrà t-tutto bene è.. è solo uno stupido v-volo, finirà prima che me ne accorga e t-tutto a-andrà a meraviglia, sarà una bella esperienza, era il mio sogno andare in Cina>> faccio un sorriso tirato ma le loro espressioni sono ancora più preoccupate e capisco che è inutile mentire.
<<No non è vero, non sto bene. Più mi guardo intorno e più le immagini di quel giorno mi ritornano in mente, riesco a vedere tutto, persino i nostri sorrisi, è tutto così nitido che mi sembra di essere lì. Ho una paura fottuta di salire su quell'aereo e questa paura mi sta divorando ma devo farlo, so che posso farlo, anzi no non è vero neanche questo, non ce la faccio ma devo altrimenti resterò bloccata e io voglio essere libera e anche Matt lo vuole, ne sono sicura. Quindi, dato che ho paura come non mai, toglietevi quelle facce compassionevoli e preoccupate e fatemi un grande sorriso di incoraggiamento. Che ne dite? Mi sembra una splendida iniziativa eh?>>dico tutto d'un fiato e cerco di mascherare il panico quando chiamano il nostro volo.
Non so chi tra i tanti si sia fiondato per primo su di me, so soltanto che mi stanno abbracciando tutti così forte che rischio di soffocare.
Tutti tranne Alex che resta in disparte.
Hanno tutti le lacrime agli occhi e spero non piangano.
<<Fai attenzione tesoro>>
<<Sei sicura? Puoi cambiare idea bambina mia>>
<<Kry puoi sempre rinunciare>> e altre frasi di questo genere mi sommergono.
Scuoto la testa
<<No, sono sicura>> annuiscono anche se per niente d'accordo.
Trev mi prende per mano
<<Quando sei pronta amore>> annuisco
<<Solo un secondo>> lascio la valigia e mi avvicino ad Alex che in tutto ciò non mi ha neanche salutata.
Questo suo atteggiamento mi rende triste e mi ferisce, non voglio partire senza salutarlo e se stavolta dovrò fare io un passo avanti, allora va bene, lo farò.
<<Alex>> dico triste
<<Ciao Krystal, chiamami quando arrivi>> la tristezza si tramuta in rabbia che purtroppo non riesco a controllare.
<<Sul serio Alex? "Chiamami quando arrivi?">>
<<Che vuoi che ti dica? Stai facendo qualcosa che non appoggio ma a quanto pare il mio parere non è bastato a fermarti, quindi vai, fai di testa tua come al solito ma non aspettarti che ti sorrida falsamente come stanno facendo tutti. Vai, parti e divertiti>> sono incredula.
Non mi aspettavo questa reazione, so che non gli va a genio questa situazione ma mi aspettavo un minimo di sostegno e comprensione o che almeno mi avrebbe salutata
<<E' la mia vita Alex! Non puoi decidere tu per me!>>
<<Infatti se avessi deciso io non saresti qui mentre a me sembra che tu stia partendo o mi sbaglio?>> scuoto la testa incredula
<<Sai che c'è Alex? Fanculo, tu e il tuo orgoglio del cazzo, fanculo Alex>> mi giro, prendo la valigia e stringo la mano a Trevor.
<<Possiamo andare>>
<<Krystal..>>
<<Ho detto andiamo Trevor, ha fatto la sua scelta. Ha preferito l'orgoglio a me, non c'è altro da dire>> annuisce anche se so che non è per niente d'accordo con la mia decisione.
Arriviamo al gate seguendo l'hostess quando mi sento tirare indietro ritrovandomi tra le braccia di mio fratello.
<<Scusami Krystal, ho soltanto tanta paura, non volevo trattarti male, scusami>> lo abbraccio seppellendo il viso nell'incavo del suo collo
<<Non fa niente Alex, non fa niente. Anch'io ho paura>>
<<Lo so sorellina, lo so. Ma so anche che sei una guerriera e il fatto che tu sia qui lo dimostra>> ci stacchiamo e vedo il suo viso rigato dalle lacrime.
Ne catturo una pronta per scendere con il pollice.
<<Non piangere Alex, andrà tutto bene te lo prometto e appena scenderò sana e salva dall'aereo sarai il primo che chiamerò. Ok?>> annuisce
<<Ok. Ti voglio bene sorellina, sei tutta la mia vita>>
<<E tu la mia>> lo abbraccio un'ultima volta per poi dargli un bacio sulla guancia.
<<Ci vediamo tra una settimana>> annuisce
<<Si, ci vediamo presto>>.
Raggiungo Trevor che mi guarda con un sorrisetto soddisfatto
<<Ora posso partire tranquilla>> mi bacia la tempia
<<Non avevo dubbi>> seguiamo l'hostess e mi blocco immediatamente quando vedo le scalette dell'aereo.
Sento la testa girare, il respiro mozzarsi, mi sembra di soffocare, inizio ad avere caldo e a sudare.
Tutto diventa confuso e i suoni ovattati.
Sapevo che sarebbe arrivato questo momento, sapevo che avrei avuto minimo un attacco di panico.
Provo a concentrarmi sulla presenza di Trevor e la sua voce.
<<Respira Krystal, fai dei respiri profondi. Non è niente andrà tutto bene amore, te lo giuro andrà tutto bene>> annuisco e faccio dei respiri profondi concentrandomi sulla sua voce e guardandolo negli occhi senza distogliere lo sguardo da quelle pozze nere che dal primo momento mi hanno incantata.
<<S-sto bene, è p-passato>> mi prende il viso tra le mani e mi guarda cercando di capire se stia mentendo o meno e stranamente mi sento per davvero bene al momento anche se l'ansia e la paura mi stanno consumando.
<<Sei sicura? Ti senti bene? Tieni, bevi un po' d'acqua>> mi porge una bottiglina d'acqua.
<<Sto bene Trev, andiamo>> sospira e mi prende per mano.
So che anche per lui non è facile questa situazione, so quanto gli pesi vedermi così ma so anche che lo sta facendo per me.
Prendo dei respiri profondi per poi entrare.
Raggiugo i nostri posti non so neanch'io come dato che mi sembra di non avere il controllo del mio corpo.
Ci sediamo e preferisco non stare vicino al finestrino, magari al ritorno, chissà.
Prendo il tranquillante in modo da restare calma e allacciamo le cinture quando ci avvisano che stiamo per decollare.
<<Dammi la mano, finirà tutto prestissimo>> mi dice Trev cercando di rassicurarmi.
Gli prendo la mano stringendola fortissimo e credo che lo stia facendo male ma non dice nulla ed io al momento sono troppo spaventata per preoccuparmene.
Durante il decollo gli tengo stretta la mano mentre mi sussurra parole dolci per tranquillizzarmi, chiudo gli occhi e mi accorgo che sto piangendo ma non riesco a farne a meno.
Respiro profondamente per restare calma e non farmi prendere dal panico.
<<E' finito amore>>apro gli occhi e mi accorgo che effettivamente il decollo è terminato.
Mi asciuga le guance con la mano libera e mi posa un tenero bacio sulle labbra
<<Sei la persona più forte che conosca>> sorrido debolmente senza però dire niente, quando il volo sarà finito potrò esultare e dire di aver vinto anche questa battaglia.
Prendo le cuffie e ne passo una a lui addormentandomi sulla sua spalla mentre mi accarezza dolcemente i capelli.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora