CAPITOLO 30

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KRYSTAL'S POV

L'odioso suono della sveglia mi strappa dal mondo dei sogni, allungo il braccio e la stacco facendola finalmente tacere.
Una stretta decisa mi avvolge la vita e il profumo mascolino che ha ormai invaso la stanza, mi segnala la presenza di Trevor al mio fianco.
Lentamente mi volto e lo osservo.
I suoi lineamenti sono armoniosi e rilassati, il respiro regolare e sereno. Alcuni riccioli gli ricadono sulla fronte e non resisto alla tentazione di rimetterli al loro posto.
Quando sfioro la sua fronte apre gli occhi facendomi sprofondare in quei pozzi senza fondo.
Ritraggo istintivamente la mano. <<Scusa, non volevo svegliarti>> mi sorride dolcemente
<<Ero già sveglio, ho sentito la sveglia>>
<<Oh>> mi prende la mano e la porta dov'era prima che la ritraessi
<<Continua, mi piace>> istintivamente gli sorrido e gli lascio un veloce bacio sulle labbra.
<<Vorrei, ma tra meno di un'ora devo andare e devo mettere le ultime cose in valigia>> sbuffo e sprofondo la testa nel cuscino.
Mi guarda leggermente preoccupato <<Che c'è? Non ti va di andare?>>giro la testa verso di lui
<<Non è che non mi va, solo che.. non lo so prima ero così entusiasta di andarci, e dovrei esserlo anche ora! E' una grande opportunità, quel tizio russo di cui non ricordo il nome, è un pezzo grosso. Tara era così indignata che James avesse scelto me e invece io quasi non vedo l'ora che questi tre giorni passino>>
Una parte di me non vuole andare a Washington per non allontanarsi da lui, ho paura che quando tornerò le cose saranno diverse, che ci abbia ripensato e che non voglia neanche iniziarla una relazione con me.
Metto le mani sugli occhi e spero che lui non abbia interpretato correttamente le mie parole.
<<Dio quanto sono patetica>>
Scosta le mie mani inchiodando i suoi occhi nei miei
<<No, non lo sei. Sono solo tre giorni, passeranno in un batter d'occhio e non ti libererai di me neanche a chilometri di distanza. Ti chiamerò ogni volta che sarai libera e la mattina e la sera per darti il buongiorno e la buonanotte. Non hai scampo>> mi punzecchia il fianco in modo scherzoso facendomi ridere.
Gli accarezzo la guancia dolcemente
<<Grazie Trev>>
<<Non me ne vado Krystal, non avere paura>>
Resto stupita dalla facilità con cui quest'uomo è riuscito a leggermi dentro in così poco tempo.
Mi sento esposta, messa a nudo, le mie paure e le mie insicurezze sono alla luce del sole con lui ed io non ho potuto evitarlo.
Mi bacia con dolcezza e poi poggiala sua fronte sulla mia.
Restiamo a guardarci per un po' fin quando realizzo che è ora di alzarsi. Butto un occhio alla sveglia 6:20.
Allargo gli occhi e mi alzo di scatto
<<Oh mamma com'è tardi!>> lo sento ridacchiare strappando un sorriso anche a me.
Prendo l'intimo e il completo che avevo preparato e mi fiondo nel corridoio
<<Vado a farmi una doccia veloce>> urlo da lontano e mi chiudo in bagno.
Una volta lavati anche i denti mi vesto e ritorno in camera.
Quando entro resto sorpresa di trovare il letto fatto e la camera messa in ordine.
Mi volto verso di lui
<<H-hai fatto il letto. L'avrei potuto fare io, grazie>> fa spallucce
<<Sei in ritardo e poi sono un ottimo uomo di casa>> sorrido mentre inizio a truccarmi
<<Ah si?>> lo vedo annuire attraverso lo specchio
<<Certo, so anche cucinare>> la soddisfazione nella sua voce è palese e la cosa mi diverte
<<Wow, mi stupisci Cooper>> si lascia andare ad una piccola risata
<<Sono pieno di sorprese. Facciamo così, appena torni da Washington vieni a cena a casa mia. Cucino io>> faccio l'ultima passata di mascara e ripongo tutti i trucchi e lo spazzolino nel beauty case.
Mi giro e lo bacio velocemente
<<Ci sto!>> mi sorride per poi andare in bagno.
Metto le scarpe e il profumo, apro la valigia e vi ripongo il pigiama.
Per ultimo prendo il vestito rosso comprato con Jess sistemato in un porta abiti.
<<E quello?>> dalla porta spunta Trevor vestito come ieri sera e proprio come ieri, l'effetto della camicia bianca mi mozza il respiro ma non è il momento di perdere la lucidità anche se il suo sguardo non aiuta.
<<E' il vestito che ho scelto per il meeting di oggi pomeriggio. In realtà l'ho comprato con Jess ed ero indecisa se metterlo ieri sera o no però.. Dio sto parlando di nuovo troppo>> cerca di nascondere un sorriso divertito ed io per nascondere l'imbarazzo ripongo con cura il vestito nella valigia cercando di non sgualcirlo troppo.
<<E perché non l'hai messo?>>
Potrei dirgli la verità, ma non voglio che sappia che con quel top e quella gonna mi sentivo più.. bella.
<<Segreti di donna>>cerco di essere il più tranquilla possibile, ma la mia voce leggermente incrinata mi tradisce.
Mi si avvicina e mi stringe da dietro poggiando il mento sulla mia spalla; a quel contatto le mie mani si bloccano e il suo profumo mi manda in tilt così cerco di concentrarmi sulle sue parole e non sulle sensazioni che provo in questo momento.
<<Lo sai che saresti bellissima anche con un cencio vero?>>
Ma per caso mi legge nel pensiero?
O semplicemente è chiaro come il sole che hai mentito.
Puoi smetterla di essere così razionale!?
Non sapendo cosa dire, con le guance in fiamme mi giro e mi appoggio al suo petto godendo del calore del suo corpo e del suono del suo cuore che batte incessante nel petto.
Il nostro attimo viene interrotto da un clacson che indica l'arrivo di James. Sbuffando chiudo la valigia, infilo il cappotto e ci dirigiamo all'uscita.
Un uomo alto e brizzolato sulla cinquantina mi si avvicina
<<Buongiorno signorina, sono Arthur. Dia a me>> gli consegno la valigia <<Buongiorno, mi chiami Krystal>> mi sorride e carica la mia valigia nel portabagagli.
Il finestrino posteriore si abbassa e spunta la testa di James
<<Buongiorno Krystal, sei pronta?>> sento un braccio di Trevor cingermi in vita con possesso.
Oh oh, qui qualcuno è geloso.
Reprimo un sorrisetto soddisfatto e saluto James che si accorge inevitabilmente della presenza al mio fianco.
<<Ciao Trevor, scusa non ti avevo visto>>
<<Ciao James>>il tono di Trevor è leggermente pungente e lo sguardo che gli rivolge sembra voler dire "Giù le mani".
Notando ciò James mi dice che mi aspetta in auto e richiude il finestrino. Con un sorrisetto soddisfatto che non riesco a trattenere, mi giro verso Trevor che mi cinge subito la vita con entrambe le braccia.
<<Togliti quel sorrisetto>> borbotta ed io scoppio in una fragorosa risata
<<Brontolone>>
<<Mh>> sorrido ancora e poi mi alzo sulle punte per baciarlo.
La differenza di altezza non aiuta e Trev per facilitare la situazione, mi solleva leggermente da terra facendomi ritrovare con le gambe penzoloni.
Interrompiamo il nostro bacio e mi rimette giù.
<<Mi mancherai>> sussurro
<<Anche tu. Quando torni ti aspetta una cena con i fiocchi>> gli rivolgo un sorriso
<<Non vedo l'ora. Adesso vado altrimenti James ci uccide>> ridacchia e mi lascia un veloce bacio sulle labbra togliendo le braccia dalla mia vita privandomi di quel calore che solo lui riesce a infondermi.
<<Avvisami quando arrivi>> annuisco e dopo avergli sorriso un'ultima volta entro in macchina dove James mi attende con un sorrisetto malizioso.
<<So cosa stai pensando e ti sbagli di grosso>> mi passa un sacchetto con un cornetto e gli sorrido per ringraziarlo iniziando a mangiare.
Intanto continua a guardarmi in quel modo.
<<E cosa ci faceva qui alle 7:00 di mattina?>>
<<Ieri sera siamo usciti e si è fermato a dormire tutto qui>> il suo sorrisetto si allarga ancora di più
<<Quindi avete..>> per poco non mi strozzo con il cornetto e lo interrompo subito con le guance in fiamme al solo pensiero
<<Non dirlo! E comunque no, non abbiamo.. quello insomma. C'eravamo vicini ma abbiamo solo dormito insieme. Dio ma perché ti sto parlando di queste cose>> sbatto una mano sulla fronte facendolo ridere.
Durante il tragitto mi ha raccontato di Amy e che ormai stanno insieme ufficialmente, ho scambiato due parole con Arthur scoprendo che ha due figlie poco più giovani di me e abbiamo riguardato insieme alcuni documenti.
<<Direi che basta così>> annuisco riponendo tutto nella cartellina.
Guardo fuori dal finestrino, ripenso alla serata di ieri e al risveglio al suo fianco. Un sorriso compare sulle mie labbra e chiudo gli occhi per bearmi del ricordo della sera precedente.
<<Krystal, siamo arrivati>>
<<Mmh>> la risata di James mi riporta alla realtà e spalanco gli occhi
<<No, mi sono addormentata! Perché non mi hai svegliata ti facevo compagnia>> fa spallucce
<<Dormivi così tranquilla. Vieni siamo arrivati>> scendo e dopo aver preso le nostre valigie, entriamo nell'hotel.
Alla reception ci consegnano le chiavi delle nostre stanze e ci accordiamo di vederci tra quattro ore per andare all'incontro.
Apro la porta della mia camera ed entro.
E' molto spaziosa e luminosa, al centro c'è un grande letto matrimoniale con due comodini bianchi ai lati, il pavimento è interamente ricoperto da una moquette color grigio tortora abbinata al piccolo divano vicino la finestra ed un armadio bianco con uno specchio ricoprono la parete laterale.
Mi butto sul letto e chiamo Trevor
<<Piccoletta, sei arrivata?>>
<<Si, sono appena entrata in stanza>> <<Stanza singola vero?>> la sua gelosia mi lascia perversamente soddisfatta
<<In realtà c'è stato un malinteso e io e James siamo costretti a dividere la camera. Ora è in bagno>> borbotta un'imprecazione e non riesco a trattenere una risata
<<Sei malefica, non puoi farmi questo>> continuo a ridere
<<Si che posso ed è anche molto divertente>> alla fine ride con me.
<<A che ora hai il meeting?>>
<<Tra quattro ore. Ho tutto il tempo per fare una doccia e riposare un po'. Dopo il meeting probabilmente ci inviteranno a cena e di sicuro si farà tardi>>
<<Capito. Ti lascio riposare allora, ci sentiamo dopo piccoletta>>
<<A dopo Trev>> metto giù e corro a fare una doccia.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora