CAPITOLO 25

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KRYSTAL'S POV

Do un'ultima sistemata ai capelli e sono pronta.
Ho indossato il tubino azzurro come mi aveva chiesto Trevor.
Non nascondo che mi ha fatto piacere la sua richiesta, devo aver fatto davvero centro.
Prese le chiavi, entro in macchina e dopo poco sono fuori lo studio.
Se sono nervosa?
Oh eccome se lo sono. Certo non è il mio primo meeting, ma è diverso.
Non ho mai lavorato per degli architetti, non dovrebbe essere molto diverso ma non conosco l'ambiente e questo mi rende nervosa.
Speriamo fili tutto liscio.
Prendo il telefono per metterlo in modalità silenzioso e leggo un messaggio di in bocca al lupo di Jess ed uno di Alex, li ringrazio dicendo loro che appena terminato li avrei chiamati. Faccio un respiro profondo ed entro.
In ascensore do uno sguardo veloce al discorso in modo da non commettere errori.
Arrivo davanti all'ufficio di Trevor quando una voce familiare attira la mia attenzione.
<<Krystal, sei in anticipo>> la voce del signor Cooper mi fa voltare e gli sorrido
<<Buongiorno signor Cooper. Ehm si, sono venuta prima in modo da poter consegnare il discorso a Trevor>> annuisce
<<Sei così precisa, ti ammiro sai. Pur essendo un architetto, al di fuori dei miei progetti non sono poi così preciso, anzi sono piuttosto disordinato. Mia moglie mi rimproverava sempre per questo, soprattutto quando a casa lasciavo la scrivania del mio studio in disordine>> ridacchia provando a nascondere una nota di tristezza nel ricordare la moglie
<<Sono sicura che anche se sua moglie la rimproverava, non vorrebbe che lei cambiasse. Quindi, chi se ne frega se la sua scrivania è un po' sottosopra?>>
Sorrido cordialmente e credo che le mie parole l'abbiano colpito poiché non dice nulla per circa mezzo minuto.
<<Hai proprio ragione signorina>> si schiarisce la gola e poi insieme entriamo nell'ufficio di suo figlio
<<Buongiorno Krystal. Oh ciao papà. Non credevo fossi già qui>>
<<Sono in anticipo e anche Krystal>> annuisco e tiro fuori dalla borsa la cartellina.
<<Ecco qui il discorso. H-ho pensato di stamparne più copie in modo tale che finito il meeting, i tuoi cioè i vostri clienti possano rileggere la descrizione dell'edificio>> mi guardano incuriositi, e il panico inizia a farsi strada in me
<<F-forse è stata un'idea stupida. Scusate, ho preso un'iniziativa d-da sola, sono stata indisciplinata non volevo disobbedire e..>> inizio a parlare a raffica fin quando mi accorgo che forse è meglio stare zitta.
<<Hai avuto una splendida idea Krystal, siamo solo stupiti. Non ci abbiamo mai pensato a rilasciare una copia per dare modo di rileggere tutto, è davvero un'idea grandiosa>> il sorriso di Trevor mi infonde tranquillità e subito sento le spalle rilassarsi.
<<Si, davvero un'ottima idea>> sorrido ad entrambi
<<Grazie>>.
Il telefono dell'ufficio ci a sobbalzare e Trevor si affretta a rispondere alla sua segretaria.
<<Sono arrivati. Andiamo in sala riunioni>>.
Quando arriviamo rimango sbalordita dalla bellezza di questa sala.
Oltre ad essere enorme, le pareti sono interamente di vetro regalando una vista mozzafiato sulla città; l'unica parete non di vetro è quella sinistra su cui è appeso uno schermo con proiettore.
Al centro della sala c'è un immenso tavolo ovale anch'esso in vetro con almeno una decina di sedie tutt'intorno; sul tavolo ci sono delle brioches, ciambelle e muffin in un cesto molto grazioso e raffinato oltre che una bottiglina d'acqua ed un bicchiere per ogni posto.
In confronto, la sala riunioni di Parker non è niente pur essendo molto grande e ben arredata.
Faccio un respiro profondo cercando di dominare la tensione.
<<Hey, stai tranquilla andrai alla grande>> Trevor dev'essersi accorto della mia tensione ed ora che lo osservo noto che neanche lui è poi tanto tranquillo.
Ma come potrebbe, d'altronde è il suo primo progetto di una certa importanza.
Annuisco e sorrido
<<Anche tu>>
Dopo pochi secondi quattro uomini e una donna fanno capolinea accompagnati dalla segretaria di Trevor
<<Signore, l'imprenditore Wang Cheng>>
<<Grazie Claire, puoi andare>> lei gli rivolge un sorriso ammaliante ed esce. Ok, ci siamo.
Mi avvicino ai clienti salutandoli educatamente presentandomi come l'interprete dello studio.
Un uomo sulla quarantina si presenta come Wang Cheng complimentandosi con me non solo per essere una bella ragazza ma anche per avere un'ottima pronuncia nella loro lingua.
Rispondo in cinese
<<La ringrazio signore, è un piacere conoscerla>>
Sono fiera di me stessa, ho lavorato tanto e ricevere un complimento del genere è davvero una grande soddisfazione.
Presento Wang Cheng a Trevor e al signor Cooper per poi passare ai due commercialisti, al capo dei lavori e a sua figlia Wang Mei.
E' davvero una bella ragazza anche se troppo truccata, avrà più o meno la mia età e da subito rivolge uno sguardo provocante a Trevor che finge di non aver colto l'avance.
Inizio a tradurre la conversazione tra loro e Trevor.
Di tanto in tanto interviene anche suo padre ma per lo più lascia che sia il figlio ad occuparsi di tutto.
<<Distribuisci le copie del discorso e informali di cosa si tratta per favore>> eseguo l'ordine di Trevor mentre lui tira fuori alcune planimetrie mettendole al centro del tavolo.
Dopo aver esposto il discorso con un'accurata descrizione anche delle planimetrie, in sala cala il silenzio. Nessuno parla.
Wang Cheng continua a guardare le planimetrie in silenzio per altri cinque minuti.
Io, Trev e Paul ci guardiamo interrogativi e decido di chiedere se ci fossero problemi quando finalmente Cheng spezza il silenzio rivolgendosi a me
<<Lei cosa ne pensa?>>
Cosa!?
Vuole un parere cara.
Si ho capito, ma cosa dovrei rispondere? Poi specifica
<<Le piace questa predisposizione o cambierebbe qualcosa? Non badi al suo capo, neanche capisce quello che diciamo, potrebbe anche dire che è un idiota, non lo capirebbe ugualmente>>
A quelle parole non posso fare a meno di ridere accompagnata dal resto dei clienti
<<Che ha detto?>>
<<Già, perché ridete?>> Trevor e suo padre sono tesi come corde di violino e non posso biasimarli.
Come gli spiego che vogliono un mio parere?
A parole no?
Ma no, pensavo a gesti! Intendo, se si offendono?
<<Allora?>> guardo Trev, deglutisco pregando di non offenderlo
<<Ecco.. vuole un mio parere>>
<<Un tuo parere?>> Paul si acciglia e lo capisco, è una richiesta inusuale.
<<Si, beh, vuole sapere se mi piace e se cambierei qualcosa>> entrambi mi osservano
<<Ok, rispondi sinceramente. Dici quello che pensi>> rimango stupita dalle parole di Trevor, mi aspettavo di dover dire che fosse tutto perfetto.
Lo guardo un'ultima volta e quando capisco che è serio, mi avvicino alle planimetrie.
Dopo aver dato uno sguardo inizio a dire la mia al signor Wang.
<<E' un progetto davvero geniale, mi piace l'idea di svilupparlo in forma ellittica e non in verticale come al solito. E' perfetto, l'unica cosa che modificherei è l'esterno, qui vede>> indico con il dito un punto preciso
<<posizionerei dei piccoli faretti interrati lungo il vialetto che conduce all'ingresso al posto di quelli posizionati dal signor Cooper e magari nel giardino aggiungerei qualche altro divanetto con qualche pianta ornamentale considerando che dall'altro lato c'è una piscina>> deglutisco sperando di non aver esagerato.
<<Che gli hai detto?>> 
<<Aspetta>> zittisco Trevor e credo che la cosa lo abbia infastidito ma al momento sono troppo impegnata a decifrare l'espressione del nostro cliente. Sussurra qualcosa alla figlia che annuisce, poi consulta i suoi uomini sempre sotto voce in modo che non riesca a sentire.
<<Sono d'accordo con lei, ha un ottimo gusto. Riferisca al signor Cooper le modifiche da apportare e si complimenti con lui da parte nostra per l'ottimo progetto che ha sviluppato>>
Un sorriso spontaneo si fa strada sul mio volto e riferisco tutto ai Cooper che subito si rilassano sorridendo al cliente ringraziandolo.
Il meeting termina dopo aver discusso di molte altre cose di cui francamente ho capito poco.
<<Signorina spero che ci sarà anche lei alla cena, sarebbe un piacere chiacchierare un po' con lei>> Cheng mi stringe la mano ed io gli confermo che ci sarò. Dopo che suo padre è uscito, Mei sorride a Trevor e poi si rivolge a me
<<Potresti dire al tuo capo che è stato un piacere conoscerlo e che non vedo l'ora di cenare con lui>> lo guarda rivolgendogli un sorriso provocante.
Un fastidio nei confronti di questa bambolina troppo truccata si fa strada nel mio stomaco; di riflesso la mia bocca si storce in una smorfia di disgusto che subito maschero con un sorriso tirato
<<Questa ci sta provando, non vede l'ora di cenare con te. Che le devo rispondere?>> non riesco a contenere il mio tono acido e mi maledico per questo.
Uh la piccola Krystal è gelosa! Beh le asiatiche hanno il loro fascino.
Non ti ci mettere anche tu eh, non sono gelosa ma è poco professionale.
<<Beh? Che le devo dire? Ci vuole così tanto per rispondere ad un flirt?>> lui fa un sorrisetto furbo che non fa altro che irritarmi
<<Dille che anche per me è stato un piacere, e che sarà senza dubbio una piacevole cena>>
Dire che la sua risposta mi fa infuriare è riduttivo. Insomma, avrebbe semplicemente dovuto ringraziare e salutare non ricambiare le avance! Riferisco tutto a miss trucco pesante e dopo averla salutata a mia volta con un sorriso più falso dei soldi del Monopoly, va finalmente fuori dalle palle.
Senza dire niente raccolgo le mie cose e mi avvio verso l'uscita salutando Paul Cooper e quell'idiota di suo figlio ma subito quest'ultimo mi afferra facendomi voltare
<<Che c'è?>> sputo acida
<<Vai via?>> alzo entrambe le sopracciglia
<<Si, devo lavorare>> mi guarda confuso e sinceramente lo sono anch'io: non ho diritto di reagire così, d'altronde non è mica il mio ragazzo.
<<Ma che ti prende? E' per la figlia di Wang?>>
Si caro mio, vedo che ci arrivi alle cose quando vuoi.
Ma quanto siamo gelose!
Non rompere.
<<Puoi fare quello che vuoi Cooper. Ora lasciami, devo incontrare il mio capo. Abbiamo da fare>> in un attimo il suo sguardo si indurisce
<<Oh si, avete da fare>> suo padre lo richiama tentando di farlo stare zitto ma lui continua
<<Capisco perfettamente. L'avevo capito anche al primo incontro in verità, ma ho dubitato>> sono sempre più confusa
<<Ma cosa stai dicendo?>> poi capisco cosa intende e ho un attimo di smarrimento.
Sono disgustata, delusa, ferita dalla bassa considerazione che lui ha di me ma non avrà la soddisfazione di vedere queste emozioni.
Tiro fuori il mio tono freddo e pungente pronta a contrattaccare
<<Wow ,credevo fossi più intelligente. Mi dispiace dover distruggere il lavoro arduo che ha dovuto fare il tuo piccolo cervellino per elaborare questo mediocre pensiero, ma hai frainteso le mie parole. Io e James siamo amici, ma tra Krystal e il signor Parker invece c'è un rapporto professionale e puramente lavorativo. Sono davvero stupita dalla bassa considerazione che hai di me, questa davvero non me l'aspettavo>> il suo sguardo vacilla, poi continuo
<<Lei è pieno di sorprese signor Cooper, ma per fortuna nei miei incarichi lavorativi scoprirne di altre non è previsto. Se non le dispiace ho del lavoro che mi aspetta, non ho tempo per queste banalità>> mi giro verso suo padre
<<Buona giornata signore, spero di vederla mercoledì alla cena. Sarà sicuramente più gradevole con la sua presenza>>
Mi rivolge un sorriso di comprensione che ricambio per educazione
<<Certo, ci vediamo mercoledì>> annuisco e senza degnare Trevor di uno sguardo, vado via.
Appena metto piede fuori da quella stanza butto fuori una grande quantità d'aria.
Davvero pensa che tra me e James ci sia qualcosa?
Crede sul serio che io sia una di quelle che va col capo come se niente fosse? Le sue parole sono state pesanti, ma quello che più mi ha ferita è aver capito che pensa questo di me.
Forse mi sono sbagliata su di lui, non avrei dovuto neanche sfiorare l'idea di dargli una chance.
Sarei stata solo un altro nome da aggiungere alla sua lunga lista.
Non ho bisogno di altre sofferenze, ne ho già avute abbastanza.
Scrivo a Jess di vederci.
Ho bisogno di sfogarmi con lei, tornerò in ufficio più tardi, al momento non sono in grado di lavorare.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora