CAPITOLO 62

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KRYSTAL'S POV

Il resto della settimana è passato velocemente.
Sono andata con Jess e mia madre a comprare il vestito per la cena di stasera.
Alex aveva un impegno e mi ha dato buca ma ne sono quasi contenta, i consigli di mamma sono stati preziosi. Ho comprato un vestito stupendo.
E' lungo, color bianco con dettagli argento sul mono spalla, aderente in vita e morbido sulla gonna, dietro il mono spalla si assottiglia intrecciandosi sulla schiena con un altro dettaglio argento che parte dall'altro lato del corpetto.
E' molto elegante e sexy allo stesso tempo e sono sicura che Trevor morirà quando lo vedrà!
Sono tesa e mi ritrovo sotto la doccia cercando di rilassare i nervi.
Cerco di pensare alle parole di James e di convincermi che è soltanto una cena e mi basterà essere me stessa.
Tenendo a mente questi semplici concetti, esco dalla doccia e asciugo i capelli.
Ho deciso di sistemare la mia chioma ramata in un morbido chignon basso laterale con una sottile ciocca per lato che scende morbida sul viso per dare un tocco di naturalezza.
Il trucco sarà abbastanza semplice, riprenderà l'argento del vestito senza essere troppo eccentrico e alle labbra un rossetto matte nude tendente al rosa scuro.
Finito il trucco esco dal bagno e torno in camera da letto per vestirmi.
<<Già sei pronto?>>
<<Ho fatto la doccia prima di te e devo solo infilare un semplice smoking>> scrolla le spalle con disinvoltura <<Quanto invidio il fatto che vi basta un pantalone, una camicia e una giacca e siete apposto. Noi invece abbiamo una scelta immensa, non sappiamo mai cosa scegliere>> alzo gli occhi al cielo e apro l'armadio per prendere il vestito.
<<Sei una brontolona. Vado a sistemarmi i capelli>> mi bacia la guancia e va in bagno.
Infilo l'intimo bianco e stando attenta al trucco e ai capelli infilo il vestito o almeno per metà dato che da sola non riesco ad abbottonare i laccetti di dietro.
<<Trev! Puoi venire un secondo? Mi serve una mano>> arriva e resta a guardare la mia schiena scoperta per metà.
<<Beh? Forza, prendi questo laccetto e fissalo nel gancetto di giù io non ci arrivo>> si avvicina e dopo un paio di imprecazioni riesce nell'impresa. <<Grazie>> gli bacio la guancia e infilo le scarpe.
Mi alzo e mi guardo allo specchio fingendo di non vedere la sua faccia scioccata mentre mi guarda.
Dato che sono soddisfatta del risultato, mi volto a guardarlo.
<<Che ne pensi? Ti piace?>> mi squadra non perdendosi neanche un centimetro.
Deglutisce e punta le sue iridi nelle mie.
<<Non credo che potrai indossare quel vestito, specialmente stasera>> trattengo una risata e mi avvicino
<<E sentiamo, perché non potrei indossarlo?>>
<<Perché sei troppo bella e questo abito è davvero molto sexy di conseguenza anche tu sei sexy, anche troppo. Ciò implica che tutti gli uomini lì presenti ti guarderanno specialmente i single e per la mia salute mentale non va affatto bene>>
Trev è molto geloso ma cerca sempre di contenersi e non fare scenate o cose del genere ma come ogni uomo, lo infastidisce che gli altri guardino la sua donna così come a me irrita notevolmente che le altre lo guardino come gatte morte.
<<Potrò avere centinaia di occhi addosso, ma gli unici di cui mi importerà sono i tuoi e poi loro possono solo guardare mentre tu potrai anche togliermelo questo vestito>> dico ammiccando.
Mi cattura tra le sue braccia
<<Sarà una dura serata>> ridacchio e allaccio le braccia al suo collo
<<Dai, sono sicura che ci saranno donne più belle di me>>
<<Ne dubito, sarai tu la più bella>> <<Amo il modo in cui mi fai sentire, la sicurezza che mi infondi. Mi fai sentire bella>>
<<Tu sei bella e devi sentirti sempre così a prescindere che io te lo dica o meno>> sorrido dolcemente e poso la fronte contro la sua.
<<Ti amo>>
<<Anche io, sei la mia vita>>
Nascondo la testa nell'incavo del suo collo e annuso il suo profumo mascolino per qualche secondo prima di scostarmi
<<Faremo tardi, andiamo>> prendo la pochette bianca e il soprabito per poi uscire di casa.

Arriviamo davanti ad una villa enorme, fuori ci sono molte auto, quasi tutte lussuose.
All'entrata c'è un tappeto rosso che ricopre le poche scale che separano dall'entrata davanti alla quale c'è un buttafuori con la lista degli invitati.
Mi sorge allora un dubbio.
<<Trev, mi hai inserita tra gli invitati vero?>>
<<Certo, sta tranquilla>> annuisco e faccio dei respiri profondi per gestire l'ansia.
<<Hey non essere tesa è..>>
<<..solo una cena. Lo so. Entriamo>> mi prende per mano e avanziamo verso il buttafuori che dopo aver controllato la lista ci lascia passare.
Appena entriamo lasciamo cappotto e soprabito ai camerieri per poi dirigersi verso la sala.
All'interno la villa è ancora più lussuosa dell'esterno.
<<Ma è una villa per eventi o ci vive qualcuno?>>
<<Ci vive l'organizzatore della cena con la sua famiglia>> spalanco la bocca scioccata
<<Ma questa villa è enorme! E' più un castello che una casa. Ti prego dimmi che la nostra non sarà così>> ridacchia scuotendo la testa
E se ci <<Assolutamente no, troppo lusso e troppo sfarzo>> tiro un sospiro di sollievo
<<Ottimo, anche perché non te l'avrei lasciato fare>> ridacchia consapevole che ne sarei stata in grado.
Entriamo nell'immensa sala già gremita di uomini e donne eleganti e raffinati.
In fondo alla sala ci sono numerosi tavoli mentre dalla parte opposta, un piccolo palco con un proiettore e un orchestra che suona musica classica.
<<Sembra di essere ad una festa della regina Elisabetta o almeno le immagino così>> sghignazza silenziosamente
<<Hai ragione, insomma che musica noiosa>>
Il nostro discorso viene interrotto da una coppia entrambi sulla quarantina.
<<Trevor!>> l'uomo saluta con enfasi il mio ragazzo che gli rivolge un caloroso sorriso, suppongo siano amici.
<<David! Come stai?>>
<<Alla grande. Ti trovo in forma>> <<Grazie. Ciao Danielle>> saluta la donna al suo fianco con un sorriso ricambiato anche da lei.
<<Danielle, David, vi presento la mia ragazza, Krystal>> sorrido e porgo la mano al signore.
<<David Stevens, lieto di conoscerla signorina..>>
<<Johns, Krystal Johns ma mi chiami solo Krystal e mi dia del tu>> sorrido e lui ricambia.
Mi presento anche a sua moglie che tra l'altro è una donna molto affascinante.
<<Molto piacere cara. Complimenti per il vestito, è davvero favoloso>>
<<Grazie mille>>
Sapevo di aver fatto un'ottima scelta! <<Sei davvero bellissima Krystal. Era ora che ti trovassi una ragazza! E direi che hai fatto un'ottima scelta>> dice guardandomi e ridacchiando
<<Lo so David>> mi stringe a se e sento lo sguardo stupito di entrambi su di noi.
<<Di cosa ti occupi Krystal?>> mi chiede Danielle
<<Sono un'interprete, lavoro per la Parker Enterprise e.. e per la Cooper Project>>
Mi crea sempre un po' di disagio dire che lavoro per Trevor, ho paura di risultare una di quelle dipendenti che vanno a letto con il capo per ricevere favoritismi.
<<Oh ma dunque.. tu sei la Johns del progetto che presenteremo stasera. Mi era familiare il tuo nome!>> annuisco soltanto.
Dunque è lui l'organizzatore della cena.
<<E che lingue parli?>> mi chiede curiosa Danielle
<<Cinese e russo oltre che la mia lingua madre e in futuro mi piacerebbe imparare anche l'italiano e magari il giapponese ma è solo, come dire, un'idea>>
Ignoro lo sguardo stupito di Trevor, dopo mi farà il terzo grado.
<<Davvero impressionante, così giovane e così ambiziosa. Mi piaci ragazza! Se mai avrò bisogno di un interprete, chiamerò senz'altro te>> sorrido felice e con gratitudine
<<Grazie mille signor Stevens>>
<<La mia Krystal è la migliore in circolazione, pensate che ha ricevuto proposte dallo stesso Wang e da un russo, com'è che si chiama?>> <<Popov>> David sgrana gli occhi <<Popov della United Shipbuilding Corporation?>>
<<Si, il mio capo è entrato in affari con lui e durante un incontro a Washington mi ha proposto di lavorare per lui>>
<<Buon Dio ragazza, quell'uomo è un colosso! Per quale motivo hai rifiutato?>> mi irrigidisco un secondo.
Non voglio spiattellare la mia insicurezza a due perfetti sconosciuti nonostante mi sembrino bravissime persone.
Trev sta per venire in mio soccorso ma lo anticipo per non fare la figura della ragazzina.
<<Diciamo che la proposta è arrivata in un periodo piuttosto particolare>> <<Capisco, beh sei giovane e ambiziosa sono sicuro che ne arriveranno molte altre di proposte di questo tipo>> sorrido e annuisco
<<Con permesso ragazzi, abbiamo molti ospiti da accogliere. Ci vediamo più tardi>> salutiamo la coppia e riprendiamo a vagare per la sala senza meta.
<<Non sapevo volessi prendere un'altra laurea, perché non me l'hai detto?>>
Come immaginavo, ecco il terzo grado...
<<Perché non l'ho deciso è solo un'idea, non so perché l'ho detto ma comunque non è niente di concreto>>
<<Va bene, ma mi piacerebbe conoscere anche queste idee. E' pur sempre un progetto>>
Credo si sia offeso,non era mia intenzione.
<<Hai ragione, non ci ho pensato. La prossima volta te lo dirò>> mi sorride e bacia il dorso della mia mano.
<<Vado a prendere da bere, mi accompagni o aspetti qui?>>
<<Aspetto qui, odio i buffet>>
<<Al nostro matrimonio niente buffet, ricevuto>>
La facilità con cui mi parla di matrimonio mi sorprende ogni volta.
<<Magari solo per i dolci>> ridacchia <<La solita golosona. Vengo subito>> . Mi guardo intorno e mi sento così spaesata e per nulla a mio agio in questo ambiente, tra queste persone, tra tutto questo sfarzo.
Sono circondata da uomini che si pavoneggiano parlando dei propri successi e di donne che sfoggiano i loro abiti sicuramente molto costosi.
Ho l'impressione di essere osservata, sposto lo sguardo per la sala e scorgo qualcuno che effettivamente mi sta guardando.
Un ragazzo a occhio e croce della nostra età dagli occhi color cielo e i capelli castani pettinati a dovere, mi sorride. Ricambio debolmente giusto per cortesia.
Il suo sguardo scivola sul mio corpo e la sua attenzione non mi piace per niente.
Mi fingo indifferente portando l'attenzione sul piccolo orchestra che sta suonando una delle sue noiosissime canzoni.
<<Cosa ci fa una splendida donna come lei qui tutta sola>> sto per dirgli che non sono sola ma mi interrompe porgendomi la mano
<<Adam Russell>> odio quando le persone mi interrompono quando parlo. Allungo la mano e gliela stringo
<<Krystal Johns>> bacia il dorso della mia mano con galanteria
<<Incantato. E' semplicemente magnifica con questo abito Krystal, se lo lasci dire è la donna più bella della sala>> faccio una piccola risata nervosa per tentare di mascherare il mio imbarazzo
<<Non esageri>> fa scorrere ancora una volta il suo sguardo su di me
<<Per niente>>
Ma dov'è finito Trevor?
<<E' anche lei un architetto?>>
Gli chiedo, visto che non va via e sono particolarmente in imbarazzo.
<<Oh si, sono il proprietario della Russell Company uno studio piuttosto famoso, sono certo che ne avrà sentito parlare>>
In verità no, chi l'ha mai sentito questa Russell Company!?
Mi schiarisco la voce pronta a mentire
<<In effetti mi è familiare>> sorride e mi scosta un ciuffo dagli occhi, un brivido di fastidio a quel tocco per niente puro e innocente, mi attraversa la spina dorsale.
Mi sforzo di non scostarmi bruscamente solo per educazione
<<Beviamo qualcosa insieme signorina?>>
<<Ehm io veramente..>> e proprio in quel momento arriva il mio salvatore con due calici di quello che suppongo sia champagne.
<<Scusa se ci ho messo molto, tieni>> mi porge un calice e solo averlo al mio fianco è sufficiente per farmi calmare. <<Cooper! Ti sono mancato?>> <<Russell. No, per niente>> si lanciano occhiate di sfida, mi sembra ovvio che tra i due non corra buon sangue.
<<Vi conoscete?>> indica con lo sguardo me e Trevor.
<<Si, io..>>
<<Gira a largo Russell>>
Ma perché questo vizio di interrompere le persone!
<<Calma Cooper stavo solo facendo due chiacchiere con questo splendore>> mi squadra ancora una volta e istintivamente stringo il braccio di Trevor che sembra sull'orlo di esplodere.
<<Fai cadere ancora una volta il tuo sguardo viscido sulla mia ragazza, e questa sera farai un bel giretto in ospedale>> dice a denti stretti con sguardo minaccioso.
Stringo ancora di più la presa e quando mi guarda lo sento rilassarsi.
<<Wow, la tua ragazza. E' un vero peccato Krystal, sarebbe stata una serata magnifica>> mi irrigidisco e Trevor scatta in avanti
<<Che hai detto?>> mi piazzo davanti a lui con le mani sul suo petto.
<<Trevor guardami. Ignoralo ok? Non vale la pena creare scompiglio per uno stupido e insignificante commento>>
Continua a fissare Russell che non si è mosso di lì e anzi lo provoca con un sorrisetto beffardo.
<<Trevor Cooper!>> dico alzando di poco la voce e finalmente porta l'attenzione su di me
<<Ho detto che non ne vale la pena>> lo guardo fisso scandendo ogni parola. Addolcisce lo sguardo e annuisce.
Gli prendo la mano
<<Andiamo via>> rivolgo uno sguardo torvo a Russell che se la ride sotto i baffi ma per fortuna non dice niente.
Ci allontaniamo da quell'uomo e lo conduco fuori dove c'è un grande giardino anch'esso molto chic.
Ci sediamo su un divanetto ma lui sembra con la testa altrove.
<<Perché parlavi con lui?>>
<<E' stato lui a parlarmi, si è presentato e mi ha invitata a bere qualcosa ma quando stavo per rifiutare sei arrivato tu>> stringe la mascella
<<E non ti è passato per la mente di aggiungere che sei la mia ragazza?>> aggrotto le sopracciglia
<<Fammi capire, adesso la colpa sarebbe mia? Non c'è stato il modo di dirglielo, l'avrei fatto quando rifiutavo l'invito qual è il problema?>>
<<Il problema è che quel pezzo di merda è l'uomo con cui la mia ex ragazza mi ha tradito, ecco Krystal qual è il problema>>
Ora si spiega tutto, ma perché prendersela con me!?
<<Va bene, ho capito ma non prendertela con me io non sono lei! Non sono interessata a nessun altro, dovresti saperlo che il mio cuore, la mia mente, il mio corpo e la mia anima appartengono solo e soltanto a te quindi Trevor, evita di farmi queste scenate prendendotela con me perché io non ti farei mai una cosa simile. Hai capito? Mai>> punto le mie iridi chiare nelle sue scure e profonde mantenendo uno sguardo fermo e sicuro.
Sospira e addolcisce lo sguardo
<<Hai ragione, scusa. Io.. non voglio che si avvicini a te non perché non abbia fiducia in te, ma non mi fido di lui. Il modo in cui ti guardava..>> scuote la testa
<<E' come guardava lei, con lo stesso sguardo viscido e malizioso. Hai gli occhi di tutti puntati addosso, cosa credi che non me ne sia accorto? Ma un conto sono gli altri uomini che guardano una bella donna, un conto è il modo in cui ti guardava lui, con malizia>> annuisco e capisco che non dev'essere stato facile per lui superare quel tradimento e tantomeno ritrovarsi davanti l'amante della tua ex ragazza.
Gli prendo il viso tra le mani
<<Non mi importa di nessuno Trevor, lasciali guardare, fregatene. Ignora quel Russell, tu sei migliore di lui e nessuno sguardo varrà mai quanto il tuo. D'accordo?>> annuisce e posa la fronte sulla mia
<<Cosa farei senza di te>> sorrido
<<In effetti saresti perso>> ridacchio e gli do un dolce bacio
<<Ora rientra in quella sala a testa alta e mostra a tutti chi è Trevor Cooper>> mi sorride divertito e mi prende la mano tornando in sala.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora