CAPITOLO 22

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TREVOR'S POV

Entro nella sua camera e un dolce profumo di zucchero bruciato mi invade. E' stesa sul letto con lo sguardo perso nel bianco del soffitto.
I suoi occhi non sono più verdi, ma oserei dire quasi grigi e la sua bocca rosea è un tutt'uno col pallore del suo viso.
Mi stendo accanto a lei e prendo a fissare il soffitto anch'io.
<<Ciao. Ho saputo che fai il gioco del silenzio, è un vero peccato. Era così divertente punzecchiarti aspettando che tu mi facessi fuori. A te non divertiva?>> nessuna risposta
<< Ok non lo ammetterai ma so che divertiva anche te>> la guardo e nei suoi occhi non è cambiato niente.
Un senso di sconforto mi attanaglia il cuore.
<<Piccoletta>> le poggio una mano sulla guancia e sento il suo corpo ed il mio reagire a questo contatto.
Inizio a muovere il pollice accarezzandola.
<<Non so cosa sia successo, ma devi tornare ad essere te stessa. Hanno tutti bisogno di te, a-anche io. Sei stata una botta di spensieratezza nella mia vita piccoletta, e non permetterò a delle parole buttate fuori a caso di distruggerti>> una lacrima scende lungo la sua guancia.
Ottimo, è pur sempre una reazione. Lentamente ne scendono altre, poi poggia la sua mano sulla mia.
La guardo negli occhi e mi accorgo che quel grigio si sta affievolendo lasciando intravedere i suoi smeraldi.
Si mette a sedere in mezzo al letto e dopo avermi guardato, scoppia in lacrime.
La abbraccio, la tengo stretta a me, cercando di farle buttare via tutto questo dolore che la opprime.
<<Perché hai b-bisogno di me?>>
<<Non lo so. So che mi sono affezionato>> il suo sguardo vacilla <<T-tu non puoi affezionarti a me, nessuno dovrebbe. E' colpa mia, è tutta colpa mia se lui non è più qui e io non voglio più fare del male alle persone. Ti prego vattene>> cerca di spingermi per mandarmi via ma non andrò da nessuna parte.
<<Non me ne vado Krystal. Niente di quello che è successo, qualsiasi cosa sia, è colpa tua. Se lo fosse non avresti tutti questi amici, se fossi stata tu la causa della morte di una persona, adesso non avresti ancora Jess, Logan , Cam e James>> tira su col naso
<<Si, ma l-lui ha solo a-accontentato m-me. Capisci?>>
<<Piccoletta, i-io davvero non so di cosa tu stia parlando ma non sei tu la responsabile dell'accaduto, ne sono convinto>>
<<Si invece Trevor! Perché non capisci? Devi andare via, stai lontano da me>> alza il tono e ciò mi rende perversamente felice, perché significa che sta ritornando ad essere la Krystal che ho conosciuto.
<<Io non capisco perché non conosco la tua storia, ma ripeto, sono convinto che non è colpa tua e comunque io non me ne vado. Non me ne vado Krystal perché tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci resti accanto quando non vogliamo nessuno>> mi guarda negli occhi, poi annuisce e inaspettatamente mi abbraccia.
Dopo poco sciogliamo l'abbraccio e guardo l'orologio
<<Sono appena le 17:00 usciamo?>> <<Non so se..>>
<<Sei chiusa qui dentro da tre giorni, è ora di prendere un po' d'aria. Vado in salotto da Jess e tuo fratello tu intanto cambiati e vestiti comoda, andiamo a pattinare>> spalanca gli occhi
<<C-cosa? A pattinare? Io non so pattinare!>> sorrido
<<Ottimo, nemmeno io>> esco dalla stanza lasciandola lì a bocca aperta.

KRYSTAL'S POV

La pista di pattinaggio al Rockefeller Center è magnifica e il grande albero di Natale già allestito, crea un'atmosfera magica.
Ci sono molti bambini, gruppi di amici che si divertono e coppie che pattinano mano nella mano.
Abbiamo appena infilato i nostri pattini e Trevor si è già avviato all'entrata della pista.
Lo raggiungo e quando lo vedo muovere qualche passo resto a bocca aperta <<Bugiardo, mi avevi detto che non sapevi pattinare!>>
<<Davvero? Che sbadato>> ridacchia ed io lo guardo minacciosa.
Mi tende la mano
<<Dai vieni, ti faccio vedere come si fa>>
<<Mmh, l'ultima volta che Jess ha provato a insegnarmi sono finita col sedere a terra circa quattro volte>> storco la bocca e arriccio il naso riuscendo quasi a sentire il freddo del ghiaccio sul mio povero sederino.
<<Ti prometto che stavolta non cadi>> prendo la sua mano ed entro in pista mantenendomi al bordo.
<<Ok, ora muovi in avanti prima un piede e poi l'altro facendolo scivolare>> faccio come dice mantenendomi sempre al bordo
<<E' facile!>> dico sorridendo e lui ricambia trionfante
<<Visto? Sono un ottimo maestro>> alzo gli occhi al cielo e sorrido
<<Adesso prova a staccarti. Se cadi ti prendo io>> mi stacco e inizio a fare qualche passo cercando di mantenere l'equilibrio
<<Ce l'ho fatt.. Aah!>>
<<Presa!>>
Le sue braccia forti mi sorreggono per la vita ed una scarica elettrica si propaga per tutto il corpo facendo perdere il controllo al cuore.
Mi rimette in piedi tenendo ancora ben salde le mani sulla vita.
Ci guardiamo negli occhi senza dire una parola, il cuore va sempre più forte, il respiro affannoso, il suo profumo mascolino mi inonda in pieno facendomi realizzare quanto siamo vicini.
Mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio sprigionando una serie di brividi
<<Sei davvero bella Kry>>
Dio la sua voce. E' così..
Roca? Profonda? Sensuale?
Si, roca, profonda e sensuale. Bentornata amica.
Beh hai spento il cervello per tre giorni! Comunque bando alle ciance, perché non vi baciate?
Cosa!? Sei forse impazzita?
Come vuoi, ma almeno rispondilo, non guardarlo inebetita!
<<Cazzo>>
<<Cosa?>> ride e mi accorgo di non aver solo pensato.
Bella figura di merda!
Se tu stessi zitta non sarei così confusa. Non mi sei mancata per niente sai!
<<N-niente, mi è scappato>>
<<Hai detto cazzo, che c'è?>>
<<Mi imbarazzano i complimenti tutto qui>>
<<Non dovresti imbarazzarti, ho detto solo la verità>> si stacca e mi sorride <<So di essere un gran figo, ma se continui a fissarmi così mi consumi. Poi per le altre resterà poco da guardare, non essere egoista>> il suo tono beffardo mi riporta alla realtà.
Cazzo Kry, riprenditi!
<<Sei proprio un narciso Cooper>> alzo gli occhi
<<Sono solo sincero>>
<<Oh ma anch'io lo sono>> sfodera uno dei suoi sorrisini e inizia a pattinare
<<Suh vieni>>
<<Hey, sei scorretto! Io non sono brava come te, rischio di rompermi qualcosa!>> lo sento ridere e il mio lato competitivo prende il sopravvento.
Con calma inizio a pattinare come mi ha spiegato lui e quando lo sento affiancarmi mi accorgo che sto davvero pattinando da sola.
<<Ma che brava! Dove hai imparato? >> mi fingo scocciata ma non riesco a trattenere un sorriso
<<Talento naturale>>.

E all'improvviso arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora